Il museo più gustoso d’Italia: all’ombra della Mole una collezione bella da vedere… e da mangiare

Adriano Bocci, 25 Ago 2024
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Da poco ha aperto il museo più gustoso e dolce d’Italia. Il suo nome forse lo avete sentito da altre parti, dove è presente oppure è stato presente: Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Libano, America ed ora anche da noi. Si chiama Choco-Story Torino quello nostrano, ed è a tutti gli effetti il Museo del Cioccolato e del Gianduja, più altre cose all’interno che creano un’esperienza unica come poche. Qui la collezione è bella da vedere e da mangiare, senza nulla togliere a tutta la storia dietro, perché lì dentro ci sono veri macchinari d’epoca ancora funzionanti che sono a dir poco sorprendenti… come se cinquanta sfumature di cioccolata non fossero già abbastanza per invogliare una visita, o anche solo una mezza corsetta verso il caloroso e calorico negozio dei souvenir.

Choco-Story di Torino: cosa c’è nel museo

choco-story torino - linea del tempoLinea del tempo al Choco-Story Torino, vicino alla collezione di tazze e cioccolatiere

Il Choco-Story di Torino si distingue dalle altre sedi della catena per il suo focus specifico sul gianduja, anche se tiene molte delle caratteristiche che hanno reso famosi gli altri musei. Anche qui, come a Bruges, ci sono macchinari storici ancora perfettamente funzionanti, e in funzione, che fanno lo stesso cioccolato che potete gustarvi lì. Ci sono varie esperienze interattive coi laboratori di cioccolateria, dove si può creare le proprie praline e barrette di cioccolata. Aggiungete le varie degustazioni come pralina sulla torta e ad esperienze caloric…sensoriali avete fatto jackpot, sia per un appuntamento che un’uscita storicamente interessante.

Torino è famosa per il cioccolato per vari ragioni storiche di secoli fa. La tradizione è cominciata nel 1560 quando Emanuele Filiberto di Savoia celebrò il trasferimento della capitale del Ducato da Chambéry a Torino, offrendo una tazza di cioccolata calda ai cittadini. Che all’epoca era un lusso enorme, segnando a tutti gli effetti l’inizio della storia d’amore fra i torinesi e il cioccolato.

Storia, tantissima storia, macchinari, tecniche, assaggi, profumi, e statue di cioccolato di Topolino e Donkey Kong

Nel XVII secolo i cioccolatieri torinesi sperimentarono varie tecniche per lavorare il cacao, finendo nel creare vari cioccolatini solidi, tra cui l’amato Gianduiotto nato nel 1865 da Michele Prochet, che unì il cacao con le nocciole delle Langhe, creando a tutti gli effetti quel che oggi è un prodotto IGP. È stato il primo cioccolatino incartato al mondo, e deve il nome alla maschera carnevalesca Gianduja.

Nulla di sorprendente ormai, dalla città da dove proviene il Bicerin, che se non lo conoscete è una bevanda fatta da caffè, cioccolato e crema di latte, che si dice sia nata nell’omonimo locale torinese a seguito del successo del cioccolato. E infatti si è guadagnato tanta stima, da Camillo Benso Conte di Cavour a Umberto Eco. Sempre a Torino d’altronde è nata Nutella nel ’46. Ma torniamo a noi: è un appuntamento interessante anche per la fine del viaggio, soprattutto perché il Museo del Cioccolato e del Gianduja è nato al posto di quelli che furono i laboratori di una cioccolateria storica che chi è di Torino conosce già molto bene: Pfatisch.

Com’è la fine della visita al Museo del Cioccolato e del Gianduja? L’inizio del viaggio nella storica pasticceria Pfatisch

il festivo di pfatischIl Festivo di Pfatisch

Tra le parti più belle del Choco-Story di Torino c’è la fine del viaggio, ossia la connessione con la storica Pasticceria Pfatisch, fondata nel 1915. Situata in Via Sacchi 42, proprio accanto al museo, Pfatisch è una istituzione nella tradizione dolciaria torinese: lungi dall’essere più solo un punto vendita ormai è un pezzo di storia vivente, i cui ex laboratori ospitano il Museo del Cioccolato e del Gianduja. Gli arredi originali che risalgono all’epoca della fondazione, così come i macchinari, sono ancora qui.

La Pasticceria Pfatisch di Torino è famosa per le sue creazioni artigianali, specie per i gianduiotti, praline e torte al cioccolato, tutte fatto con le ricette tradizionali. A fine viaggio si entra in pasticceria, che fa da negozio per i souvenir, souvenir che risultano dolci e calorici. Potrai tornare a casa con un pezzo di Torino… se non viene mangiato nel rientro. Pfatisch è parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia, che ha 240 tra i più antichi pubblici esercizi del Bel Paese, parte del nostro patrimonio storico. Tanti nomi importanti hanno frequentato la Pfatisch, come

  • Umberto I
  • Cesare Pavese
  • Primo Levi
  • Mario Soldati

Ad ogni modo, da Pfatisch si può anche pranzare e gustare una selezione di cocktail (menù qui). Cioccolato, pasticceria, pasticceria salata, torte gastronomiche, torte, biscotti, paste lievitate e soprattutto il Festivo, che è il loro cavallo di battaglia, una torta nata a inizi anni ’60 fatta da due dischi di meringa al cacao farciti di crema chantilly al cioccolato e ricoperti da granella al cioccolato, guarnita dal caratteristico ciuffo di cioccolato sfoglia.

Choco-Story, gli altri musei

choco-story di parigi - eric glenn, shutterstock.comChoco-Story di Parigi – Eric Glenn / Shutterstock.com

Il Choco-Story Torino, inaugurato nel 2024, è l’ultima aggiunta alla rinomata catena di musei del cioccolato Choco Story che ha avuto inizio a Bruxelles nel 1998. In totale ci sono 12 musei sparsi per il globo. Il primo museo, nel cuore della capitale belga, ha guadagnato fama per la bravura nel raccontare l’evoluzione del cioccolato dalle origini fino alla moderna pralina belga, successo che ha spianato la strada per l’apertura di quello di Bruges nel 2004, che invece ha dimostrazioni dal vivo. Nel 2008 apre invece a Praga e nel 2010 a Parigi, qui soprattutto per le esposizioni di tipo tradizionale. Nel 2013 nasce quello di Uxmal vicino alle rovine, combinando la storia dei Maya, nel 2018 ne nasce uno a Playa del Carmen, nel 2019 uno a Città del Messico e nel 2020 uno a Valladolid (zone Messico e Yucatàn). Se per questo ce ne è stato uno anche a New York, ma dal 2017 al 2019, inteso come un’attrazione temporanea. Quello di Torino, inaugurato quest’anno nel 2024, ha la profonda tradizione del cioccolato e del gianduja, una scelta più che naturale per la catena, diventando appunto il Museo del Cioccolato e del Gianduja.

Museo cioccolato Torino: biglietti, visita e come arrivare

I biglietti per il museo del cioccolato di Torino costano 12€ per gli adulti (27 a 64 anni) e 10€ per giovani e senior; invece il biglietto del tour guidato sul tram costa 20€, in totale 28 di cui 20€ per la visita e 8€ per la Torino+Piemonte card se la volete e non avete già un biglietto per i trasporti pubblici. I bambini fino ai 3 anni non pagano.

La visita base col biglietto normale dura un’ora. Il tour guidato sul tram con la visita e l’audioguida al museo invece dura due ore. Si possono acquistare delle gift card da 7, 10 e 12 euro.

Riguardo il come arrivare al Choco-Story Torino è davvero semplice: sta all’ombra della Mole Antonelliana. Sta al centro, a Via Paolo Sacchi 38, 10128 Torino. Lo si raggiunge tranquillamente con la metro, il tram 4 o col treno, vicino alla stazione di Porta Nuova. Per informazioni dinamiche, tocca qui per aprire Google Maps.



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