Nella terra dei Maya: 2 settimane tra Yucatan e Palenque in Fly&Drive
Verso luglio 2023 si ipotizza un viaggio a gennaio 2024 nello Yucatan. Trattative con Marzia di viaggigiovani.it, tour operator con cui siamo andati in vari posti, per un tour fly and drive in autonomia dal 9 al 24 gennaio 2024 A dicembre 2023 il tour è definito in tutti i particolari. Il costo del viaggio è di 2150€ a testa (voli Air Europa con acquisto posti a sedere, auto e hotel di categoria media). Ci saranno da aggiungere le spese per i pasti, gli ingressi ai vari siti (archeologici e naturalistici), le escursioni e la benzina.
Indice dei contenuti
Diario di viaggio
7 gennaio (domenica)
Per rendere più rapide le operazioni in aeroporto 48 ore prima della partenza iniziamo a fare il check in on line. Arrivati al termine della procedura compare la richiesta di pagare 120 € (30 a testa). Dato che abbiamo già pagato, sospendiamo l’operazione in attesa che viaggigiovani apra domani mattina.
8 gennaio 2023
Alle 09:05 siamo al telefono con Marzia a cui esponiamo il problema check in. Dopo circa 1h ci richiama. Ha contattato Air Europa e sistemato le cose. Anche in meglio. Senza ulteriori spese, sul volo Madrid-Cancun abbiamo i posti XL dove si possono allungare le gambe. Per un volo di 11 ore e mezza è un lusso. Alle 19 partiamo per raggiungere Malpensa dove dormiremo. Per comodità abbiamo prenotato una camera all’agriturismo “La Viscontina” (60€ la doppia con colazione minimale).
9 gennaio 2023
Alle 8 lasciamo l’auto da Mr. Parking che avevo prenotato mesi fa con uno sconto notevole (34 € da oggi fino al 24). Ci mettiamo in paziente attesa di partire per Madrid. Il volo arriva in perfetto orario al terminal T2. Il volo per Cancun parte dal terminal T1 che si raggiunge con una camminata di buon passo in circa mezz’ora.
Mentre siamo in coda al gate per l’imbarco ci chiedono di vedere la prenotazione del volo di ritorno. Meno male che l’avevo a portata di mano e non ho dovuto ravanare tra le mail per trovarla. Il Boeing 787-900 si stacca dal finger con 30’ di ritardo poi vaga per oltre 20’ per l’aeroporto e finalmente con 1h di ritardo decolla. Dopo un paio d’ore servono il pasto caldo. Pollo con cous cous un po’ scotto. Porzione un po’ misurata ma più che commestibile. L’In Flight Entertainment è un po’ limitato. I film sono pochi e alcuni solo in spagnolo e inglese. Solo qualcuno è doppiato in italiano.
Viaggio interminabile. Atterra a Cancun con 15’ di ritardo ma non può parcheggiare, perché il finger è occupato. Dopo una buona mezz’ora di attesa finalmente si esce. Il controllo passaporti è abbastanza veloce. Seguiamo le indicazioni Car Rental e troviamo uno shuttle che ci porta agli uffici della Hertz. E qui inizia un vero e proprio delirio.
L‘auto prenotata (e pagata in anticipo) dicono che non c’è perché siamo arrivati troppo tardi. Faccio notare che il ritardo è minimo e che in ogni caso l’auto è stata pagata in anticipo. Cercano di convincerci a prendere un’auto più grande aggiungendo l’equivalente di 110€. Lunga discussione sul fatto che se non ci hanno tenuto l’auto sono affari loro e non nostri e che il loro è un comportamento molto disonesto. Alla fine ci si accorda che ci danno un’auto di categoria superiore senza nessun sovraprezzo (leggerò poi le recensioni della Hertz dell’aeroporto di Cancun su Google e molti li considerano senza la minima etica professionale).
Finalmente si finalizza il contratto (ci è voluta un’ora) e ci dicono di andare fuori che ci portano l’auto. Dopo 10 minuti vado a chiedere che fine ha fatto l’auto e mi rispondono che sono andati a prenderla. Dopo mezz’ora vado dal responsabile a protestare dell’inefficienza, questo se la prende pure a male, ma finalmente dopo poco arriva. Senza il piano cappelliera che nasconde il vano bagagli. La cosa ci irrita non poco visto che dovremo sovente lasciare l’auto carica nei parcheggi. A mezzanotte ora locale (le 6 del mattino in Italia) sfatti dalla fatica siamo all’Hotel One Cancun Centro BB dove ci scaraventiamo sul letto esausti.
10 gennaio 2023
Il jet lag si fa sentire. Alle 4.30 sono sveglio e ne approfitto per scrivere a Marzia dei problemi avuti con la Hertz, inclusa la questione vano bagagli. Alle 7 siamo nella sala colazione che ha un aspetto un po’ dimesso. Mi ricorda una mensa aziendale. Comunque la colazione a buffet non è male e c’è molta scelta. Nel frattempo ricevo la risposta di Marzia che ha aperto un reclamo con la Hertz e ci dice che se vogliamo all’aeroporto di Merida possiamo farci sostituire l’auto (con non ben precisata perdita di tempo). Decliniamo l’offerta. Abbiamo già in mente come risolvere il problema.
Partiamo per Valladolid. Sosta per acquistare SIM della OXXO da usare come navigatore. Validità 10 giorni, circa 7.50€. Per velocizzare il trasferimento prendiamo un tratto di autostrada di 85 km (limite 110 km/h) che costa ben 21 €. Decisamente cara. Infatti è vuota. Ogni tanto vediamo sulla corsia di emergenza viaggiare contromano carretti a pedali e qualche bicicletta. La rete di protezione lungo l’autostrada è tagliata in diversi punti.
Giungiamo a Valladolid che è un’ora in meno rispetto a Cancun. Lanciamo l’auto nel parking dell’hotel El Meson del Marques e cominciamo il tour a piedi della città. Prima tappa la banca dove cambiamo Euro in Pesos Mex (1€ => 17.5 Mex). Poi andiamo a visitare la Chiesa di San Gervasio di fronte al nostro hotel. Pur essendo la Cattedrale delle città l’interno è piuttosto spoglio. Giriamo per stradine con case colorate (molte malandate) fino ad arrivare alla Calzada de los Frajes con le sue case dai forti contrasti cromatici e decorazioni in tipico stile messicano. Giro al Convento di San Bernardino da Siena del 1550. Di rilievo la grande pala d’altare finemente decorata.
Pranziamo in una trattoria vicino all’hotel. Piatti tipici della cucina messicana (56 € in 4). Passiamo davanti ad un minimarket che ha un sacco di scatoloni di cartone vuoti da buttare e ce ne facciamo regalare uno con cui realizziamo un piano che, avvolto in un telo nero, simula alla perfezione la cappelliera per coprire il vano bagagli. Problema risolto con fantasia italiana. Prendiamo possesso delle camere. L’hotel è molto bello. Dopo una rinfrescata andiamo a piedi a vedere un cenote (una grande pozza di acqua dolce ad alcuni metri sotto terra) con l’idea di farci il bagno. Per entrare c’è un’ora di attesa (ticket 70 Mex) se si ci si accontenta di guardarlo da sopra non costa nulla. Fatte le valutazioni del caso, tenuto conto che di cenote nello Yucatan ce ne sono tanti, soprassediamo e prendiamo l’auto per andare alla laguna colorata. Il navigatore indica 120 km e 2 ore. Arriveremo un po’ prima del tramonto.
La strada è stretta e c’è traffico. Ad un certo punto ci troviamo davanti un grosso camion che trasporta pietre e va a passo di lumaca per parecchi km, così perdiamo mezz’ora e arriviamo che c’è poca luce e l’effetto “agua roja” è molto meno appariscente e la laguna dei fenicotteri è chiusa. Scattiamo qualche foto ad un tramonto un po’ smorto e ce ne torniamo in hotel. Arriviamo talmente stanchi (l’effetto jet lag si sente molto) che non abbiamo nemmeno voglia di cercare un ristorante dove cenare.
11 gennaio 2024
Ottima colazione.
Poi si parte presto per Chichen Itza, uno dei siti archeologici più importanti dello Yucatan. Un po’ prima dell’arrivo ci sono dei parcheggi apparentemente autorizzati. Costano 80 pesos e rilasciano un biglietto da mettere all’interno dell’auto. Il parcheggio autorizzato del sito vicino alla biglietteria costa poco di più.
Prima dell’ingresso c’è un banchetto con la scritta “Guide Autorizzate”. Ci accalappiano e un tizio che parla bene italiano ci mostra il suo tesserino di guida autorizzata e ce la mena che è meglio comperare il biglietto al banchetto perché alla biglietteria si fa un’ora di coda (non vero; quando poco dopo passiamo ci sono 3 o 4 persone in coda). Ci garantisce che il biglietto è lo stesso della biglietteria, che ha lo stesso prezzo (circa 55 € a testa tra biglietto, tassa federale e costo guida diviso in 4) e che ci farà vedere quando entriamo che non ci fregano.
Ci danno i biglietti. Dato che sono uno che si fida ma controlla, guardo la ricevuta e vedo un prezzo del biglietto molto più basso di quanto ci ha detto. Glielo faccio notare e si straccia le vesti per l’increscioso errore. Ci hanno dato “per errore” il biglietto come fossimo cittadini messicani (che pagano molto meno) invece che turisti. Si scusano a lungo e ci danno i biglietti giusti. Iniziamo il giro. Nonostante il tentativo fallito di frodare il governo messicano la guida è molto preparata e parla un ottimo italiano.
Ci racconta tantissime curiosità sulla popolazione Maya e le sue vaste conoscenze astronomiche e scientifiche. Ci fa notare molti particolari interessanti relativi alle costruzioni presenti nel sito. In particolare la piramide a gradoni che genera una strana eco che sembra un cinguettio se si battono le mani davanti a una delle pareti.
Il giro sotto un sole a picco che ci uccide dura un’ora e mezza. Successivamente andiamo a Izamal, una piccola cittadina coloniale, soprannominata “Città Gialla” per il fatto che tutte le case, i negozi e le chiese sono dipinti di un giallo dorato che crea un ambiente molto suggestivo. Lasciata Izamal andiamo a Merida all’hotel Caribe nel centro storico. La posizione è buona, ha un parcheggio privato nelle vicinanze, ma le camere sono un po’ scarse, in particolare il bagno. Giro rapido nel centro storico. Visita della Cattedrale costruita tra il 1561 e il 1598. È la chiesa più grande dello Yucatan. Poi andiamo a rifocillarci in un ristorante tipico messicano.
12 gennaio 2024
Alle 9 si parte per Celestun (80 km) per fare un giro in barca nella laguna che ospita molte varietà di uccelli tra cui una colonia di un migliaio di fenicotteri dal colore rosa acceso, quasi arancione, per via delle mangrovie rosse che tingono l’acqua. Troviamo un po’ di traffico e arriviamo a destinazione alle 10.30. L’idea è di cercare un barcaiolo per fare il giro della laguna ma invece è il barcaiolo che arpiona noi.
Inizia la contrattazione in italo-anglo-spagnolo. Per il tour vuole 400 Mex a persona. Non di meno perché la benzina è cara, tengo famiglia, ecc. ecc. ecc. Quando siamo d’accordo a dargli quello che vuole, se ne esce che deve ancora trovare tre persone per poter fare il giro a quel prezzo. E quindi si aspetta. Arrivano altri 2 che a detta del barcaiolo furbastro vogliono fare il giro lungo e non quello corto (di cui non ci ha mai parlato) e quindi costa 500 Mex a testa. Alla fine cediamo. All’ultimo si aggiungono altri 2, ma a quel punto il prezzo non diminuisce e si intasca altri 1000 Mex. Un levantino.
Alle 10.45 partiamo. Subito si vedono tantissimi pellicani e cormorani e fragate che volano eleganti in alto. Entrati in un canale vediamo i primi fenicotteri. Vediamo pure un coccodrillo al sole su un pietrone e finalmente si arriva dove ci sono moltissimi fenicotteri e un coccodrillo che nuota a 15 m dalla nostra barca.
Poi con la barca si addentra in un canale tra le mangrovie e attracca ad un pontile vicino ad un lago salmastro dove volendo si può fare il bagno. L’acqua è limpidissima, ma il fondale di fango non attira nessuno dei gitanti. Quindi non resta che tornare indietro.
Alle 14 siamo alla spiaggia. Torniamo a Merida per visitare un po’ la città e gli edifici storici. Iniziamo con il Palazzo Municipale (si può accedere gratuitamente sulla terrazza che si affaccia sui giardini). Poi andiamo a Casa Montejo (ingresso gratuito). L’edificio costruito nel 1549 è stato abitato dalla famiglia Montejo fino ai primi decenni del 1800. Successivamente è stato abitato da altre famiglie facoltose e nel 1981 è stato acquisito dalla fondazione della banca del Messico che ha creato un museo, con una mostra permanente di mobili restaurati di epoca vittoriana, neorococò e neorinascimentale.
Prima di cena facciamo un giro all’interno del palazzo del Governo dello Yucatan (gratuito anche questo). Cena in un ristorante yucateco a conduzione familiare.
13 gennaio 2024
Dopo una discreta colazione partiamo per visitare il sito archeologico di Uxmal. Alla biglietteria si compra il biglietto per la visita (441 mex) e a una macchinetta si paga una tassa federale (95 mex). Invalidi (anche non messicani) non pagano. Poi prendiamo una guida che parla italiano (950 mex da dividere in 4).
Il sito archeologico è piuttosto ampio e gli edifici da visitare sono pertanto molti. All’ingresso del sito la guida ci mostra una delle tante cisterne dove veniva raccolta l’acqua piovana. Questa zona infatti non ha sorgenti e l’unico modo per procurarsi l’acqua era raccogliere quella della pioggia, Intorno al 900 d.C. un periodo di siccità molto lungo ha costretto la popolazione Maya ad abbandonare Uxmal. Si nota immediatamente che questo sito ha una architettura molto diversa da Chichen Itza.
Il primo edificio che ci troviamo davanti è la Piramide dell’Indovino alta circa 30 metri e la cui particolarità sta nella base ellittica. L’edificio è suddiviso su più livelli, raggiungibili da una ripida scalinata che porta in cima, dove è costruita la cosiddetta “Casa dell’indovino”. Anche questa piramide presenta il fenomeno dell’eco come la piramide di Chichen Itza.
Ci sono molti alberi di varie specie. Uno in particolare è molto curioso. Ha le foglie che sembrano carta vetro. Incontriamo anche un gruppo di iguane che sembrano finte tanto stanno perfettamente immobili. Davanti alla piramide si trova il “Quadrilatero delle monache“, composto da 4 edifici e ben 74 stanze le cui facciate sono ricche di decorazione in pieno stile Puuc, una popolazione che dominò, nel periodo classico della civiltà Maya, la regione a sud della odierna città di Mérida.
All’interno del sito si visitano “Il campo del gioco della pelota“, il “Palazzo del Governatore“, la “Casa delle tartarughe” e la “Colombaia“. La nostra guida è molto ben preparata e ci fa notare molti particolari interessanti. Dopo un’ora e mezza abbondante ci saluta e noi giriamo ancora un po’ per conto nostro. A mezzogiorno partiamo per Campeche. L’Hotel Mision si presenta bene pur essendo in una via del centro storico con case decisamente malandate. Ha un parking privato a 200 metri. La camera però ha solo una finestra che si apre su uno sfiatatoio e scoprirò più tardi che manca l’acqua calda. Visitiamo il museo archeologico Maya dove tra i reperti esposti c’è una maschera funeraria di giada meravigliosa.
Nel tardo pomeriggio facciamo un giro con il tram a motore per i quartieri della città. Ci sono tantissime case d’epoca molto malandate. Se facessero un recupero edilizio la città diventerebbe una meraviglia. Un po’ di relax in camera (fa un caldo terribile) e poi a cena al ristorante Marganzo (pare sia il migliore della città), attirati dalla proposta di grigliata di marisco con aragosta per 35€ a persona. Purtroppo il cuoco ha ecceduto col sale e quindi siamo stati un po’ delusi. Visto il locale prestigioso mi aspettavo di meglio. Passeggiata per digerire sul ventoso lungomare e poi in camera.
14 gennaio 2024
La colazione è l’aspetto migliore dell’hotel. Molta frutta buona, yogurt, caffè, latte, cereali, marmellata e uova e prosciutto fatte finalmente bene (morbide, cotte giuste). Dato che sul display dell’auto è comparso da un po’ il messaggio “change engine oil soon” andiamo alla Hertz dell’aeroporto internazionale di Campeche (deserto) dove l’impiegata non spiaccica una parola di inglese.
Andiamo alla macchina e le facciamo vedere il display. Fa qualche telefonata, arriva un tizio non si sa bene da dove, controlla l’olio che sembra al massimo e pulito. Da computer controlla la scheda dell’auto che riporta un cambio olio 1000 km prima di darci l’auto. Probabilmente non hanno resettato la centralina. Chiama il numero di emergenza della Hertz, ci passa il telefono e ci dicono di aver preso nota e di andare tranquilli (speriamo sia vero). Comunque questo diversivo ci ha fatto perdere più di un’ora.
Si punta verso Palenque. È un trasferimento lungo. Circa 360 Km di strada a una corsia per senso di marcia con una quantità infinita di buche (alcune pure profonde). Bisogna mantenere alto il livello di attenzione. Arrivati a Palenque andiamo subito al sito archeologico. Costo biglietto 109 mex (esclusivamente cash), tassa federale 95 (da pagare in un altro sportello solo con carta di credito). Invalidi (anche non messicani) non pagano. Veniamo subito assaliti da procacciatori di guide che ci propongono visita al sito archeologico e ritorno attraverso il sentiero che passa nella giungla a 1500 mex. Chiediamo una guida che parli italiano e ci appioppa uno che può parlare spagnolo adagio che tanto si capisce. Decliniamo l’offerta e ci avviamo all’ingresso. Ci raggiunge di corsa con un’altra guida. Gli facciamo al volo un esame di lingua italiana. Parla abbastanza bene e contrattiamo il prezzo a 1000 mex (da dividere in 4). Non c’è il sole (meno male), fa caldo e l’umidità è elevatissima. La visita al sito archeologico è davvero interessante e vale il viaggio. Anche la passeggiata nella giungla è stata molto piacevole. Una notevole quantità e varietà di alberi e piante lussureggianti.
Poi all’hotel Maya Tulipanes. Non è male. Però la camera ha la finestra sul corridoio. C’è anche la piscina però l’acqua è abbastanza fredda e non tanto pulita. Usciamo a cercare la banca dove cambiare gli euro. Causa marciapiede sconnesso sono caduto, per fortuna con danni minimi. Troviamo un ristorante con un menù che ci piace e ci sediamo. Servizio di una lentezza esasperante. Più di un’ora di attesa (siamo una decina di clienti), però il pesce al cartoccio era buono.
15 gennaio 2024
Continuo a svegliarmi tra le 4 e le 5. Il recupero del jet lag è lentissimo. Oggi è il giro di boa. Iniziamo l’avvicinamento a tappe a Cancun. La guida segnala nei dintorni di Palenque la presenza di cascate. Qualcuna più vicina, qualcuna lontana. La cascata Misol Ha è ad una mezz’ora di auto. Partiamo. La strada è stretta, piena di grossi camion che vanno a passo di lumaca.
Finalmente svoltiamo verso la cascata e la strada è presidiata da un gruppo di contadini che chiudono la strada con una corda. Bisogna pagare 10 mex a persona per pedaggio stradale (con tanto di biglietti). Più avanti un altro balzello di 20 mex a persona per vedere la cascata (con rilascio di biglietto). Quindi partiamo per Chicanna (ci ritroveremo tutte le buche di ieri e magari qualcuna nuova).
Lungo le strade messicane ci sono molti posti di blocco e finora non ci hanno mai fermati. Oggi invece tocca a noi. In molti blog di viaggio si legge che certi poliziotti messicani fermano le auto e si inventano infrazioni inesistenti per spillare denaro che si intascano. Ci prepariamo a subire questo torto. Invece il poliziotto è molto gentile. Chiede di mostrare la patente, ci chiede dove stiamo andando, ci saluta e ci augura buon viaggio.
Arriviamo all’Ecovillage Resort di Chicanna. È una struttura formata da piccole casette. C’è una piscinetta con acqua fredda e poco pulita. Molto silenzioso. Il WiFi si collega (con difficoltà) solo nella reception e nella sala ristorante e quando si collega è lentissimo. Ma riusciamo a far sapere a casa che stiamo bene.
È immerso nel verde, ma ubicato in mezzo al nulla. In realtà c’è un villaggio ad una decina di km, ma con lo stato disastroso della strada non ci viene nessuna voglia di andarci per cercare un ristorante dove cenare perciò facciamo cena nel ristorante del lodge (con prezzi più alti della media). Visto quanto è ballerino il collegamento alla rete dati è consigliabile pagare in contanti.
16 gennaio
La colazione a buffet è buona, abbondante e varia. Alle 8.40 si parte per Bacalar: 130 km di slalom tra le buche e cantieri stradali uno dopo l’altro. Si va a rilento. Ritorniamo nella regione del Quintana Roo e perdiamo un’ora di fuso orario. Arriviamo all’hotel Casa Shiva che è quasi mezzogiorno. La struttura si presenta molto bene. Un bel giardino pieno di piante lussureggianti affacciato sulla splendida laguna dei 7 colori (dal turchese chiaro al blu scuro). Sembra mare tanto è estesa, invece è tutta acqua dolce. Ci sono sorgenti che la alimentano scaricando centinaia di litri d’acqua al secondo. Fa un caldo tremendo e l’umidità è a livelli da sudest asiatico. Per fortuna ci sono delle piattaforme di legno su palafitte sopra l’acqua con comodi lettini dove la brezza rende il clima vivibile.
Chiediamo informazioni per fare un tour in barca nella laguna. Uno dei ragazzi che gestiscono la reception ci dice di andare alle 15 all’hotel Casa China che dista 300 metri ed è da lì che partono i tour. Alla domanda “quanto costa” dice che è compreso nel costo della camera. Alle 14.40 andiamo a chiedere a chi rivolgerci e ci fa vedere che ha prenotato il giro e che dobbiamo pagarlo alla reception di Casa China (500 mex a persona). Ma non era compreso nel prezzo della camera? No. L’alternativa è non andare. Quindi paghiamo il biglietto, saliamo a bordo e partiamo. Passiamo a vedere diversi cenote, che invece di essere nella terra sono immersi nella laguna. Si vedono bene, perché dove inizia il bordo del cenote (che è un pozzo di grandi dimensioni molto profondo) il colore dell’acqua diventa improvvisamente più scuro. Alcuni sono profondi diverse decine di metri, mentre la laguna ha una profondità che varia da poche decine di centimetri a pochi metri.
Con la barca si avvicina agli alberi sul bordo di un cenote e ci indica una enorme iguana arancione che se ne sta lì a prendere il sole. Il barcaiolo ci dice che dovrebbe avere tra i 20 e i 25 anni e che le iguane arrivano fino a 50 anni di età. Ci fermiamo qua e là per delle soste bagno in un’acqua trasparente a temperatura molto gradevole. Dopo oltre 3h30′ ritorniamo alla base.
Facciamo il check in e quando entriamo in camera scopriamo che il bello si ferma fuori dalla porta. La camera è ampia, ma l’arredamento sembra preso da una cella monastica. Il rubinetto del lavabo bisogna fare attenzione che non ti rimanga in mano, la doccia per fortuna almeno ha l’acqua calda. Fuori 4 stelle, dentro una stella. Ottima cena in un ristorante nei dintorni (salmone alla griglia perfetto e birra 380 mex).
17 gennaio 2024
Come al solito ci svegliamo presto, ma qui la colazione viene servita a partire dalle 8. Questa mattina c’è pure un problema. La signora che sta aprendo il bar/cucina ci dice che il cuoco è caduto dalla moto e che quindi le colazioni le preparerà lei. Forse era una tecnica dilatoria perché dopo un po’ arriva un tizio che si mette ad armeggiare con i fornelli. Nel frattempo cerchiamo di capire cosa possiamo ordinare come colazione inclusa nel costo della camera. Per semplificare le cose ordiniamo tutti pancake, uova strapazzate, frutta e caffè. Dopo un po’ arrivano dei pancake dolci con sopra le uova strapazzate (?!?).
Satolli partiamo per l’hotel Villas H2O di Tulum. Arriviamo verso le 13 e il check in è alle 15. C’è però un bella piscina di cui godiamo in attesa di avere la camera. Dopo aver sistemato i bagagli in camera con l’auto andiamo alla spiaggia delle tartarughe. Per accedere si deve lasciare l’auto in uno dei tanti parcheggi a pagamento a tariffa fissa 100 mex da stare tanto a stare poco. Poi si paga l’ingresso alla spiaggia 120 mex a persona con uso spogliatoio (un po’ approssimativo) e docce fredde (utilizzo massimo 1 minuto).
La spiaggia è di sabbia bianca, il mare è un po’ algoso, non molto limpido e un po’ mosso. Quindi non ci siamo arrischiati ad andare al largo a fare snorkeling. Di tartarughe ne abbiamo viste in altri viaggi. Ci siamo goduti uno sguazzo vicino alla riva nel mar dei Caraibi. Sapere che siamo a mollo a metà gennaio è già un notevole valore aggiunto. Cena in una trattoria ruspante messicana a base di carne, formaggio e cipolle.
18 gennaio 2024
Oggi dedichiamo la mattina alla visita del sito archeologico Maya di Tulum: 95 mex ingresso al sito rigorosamente cash, 63.37 mex di tassa federale rigorosamente con carta. Alla biglietteria del sito c’era un cartello che diceva “pagate l’importo giusto perché non ho il resto”. Io avevo 95 mex giusti, ma ho visto che ad altri il resto era stato dato. Si tratta dell’unico insediamento Maya sul mare. Era una città circondata da spesse mura e aveva una funzione difensiva. Ci sono i resti di abitazioni, alcuni templi, il tempio circolare del dio del vento Kukulkán e un piccolo castello. Ed è facile incontrare qualche bella iguana a distanza ravvicinata. Si deve seguire un percorso tracciato e non ci si può avvicinare alle rovine per vedere da vicino i particolari e gli interni. Nonostante il caldo torrido vale davvero la pena andarla a visitare.
Poi andiamo sulla spiaggia. Ci sono ristoranti uno dopo l’altro con lettini e ombrelloni e anche grandi zone di spiaggia libera. Purtroppo c’è pochissima ombra. Siamo fortunati e troviamo un gruppo di palme e colonizziamo la zona ombreggiata. Dopo un po’ arriva altra gente e la densità di popolazione diventa rapidamente un po’ troppo alta. Il Mar dei Caraibi di fronte a noi ha dei colori magnifici ma è molto mosso e con molte alghe. Provato a fare il bagno, ma la corrente era forte e quindi il bagno è stato velocissimo. Tentiamo una siesta in stile messicano, ma i caciaroni sono tanti e non si riesce a stare tranquilli a dormicchiare.
Ci spalmiamo bene di crema solare protezione 50 e facciamo una passeggiata lungo la spiaggia. Ci fermiamo in uno dei mille mila bar per bere qualcosa di fresco. Per 2 birre e un piattino di patatine abbiamo speso 340 mex (19€) Poco meno della cena di ieri. Si rientra in hotel e ci godiamo la piscina. Cena ottimo burrito da Burrito Amor cotto al forno e avvolto in foglia di banano invece che nella stagnola. Rientro in camera.
19 gennaio 2024
In tarda mattinata partenza per l’hotel La Pasion Boutique di Playa del Carmen. Sempre più vicini a Cancun. Sempre più vicini alla fine della vacanza. L’hotel non sembra male. Ha due piscine piccole e una jacuzzi. La camera è spaziosa con un bel bagno. Usciamo nel pomeriggio per visitare la città. È una località modaiola molto turistica. Nella via centrale che, guarda caso, si chiama Quinta Avenida (5th Avenue), c’è una gran confusione. Negozi delle catene internazionali e negozi di souvenir che vendono tutti le stesse cose agli stessi prezzi.
La spiaggia è di sabbia bianca ma abbastanza di ridotte dimensioni e il mare è pieno di alghe. A cena andiamo nel ristorante della stessa catena di quello di Bacalar. Ha le stesse cose agli stessi prezzi, ma è risultato meno buono. Rientrati in camera per metterci a letto vediamo che le lenzuola sono poco pulite. Scendo alla reception a segnalare il problema e dopo un po’ passa un tizio che ci molla due lenzuola pulite e il letto ce lo facciamo noi.
20 gennaio 2024
La colazione è un po’ minimal: un piattino con poca frutta, 3 pancake con burro e marmellata e caffè. Carichiamo i bagagli e partiamo per riconsegnare l’auto alla Hertz in aeroporto. Visti i problemi all’arrivo temevamo di perdere parecchio tempo alla riconsegna. Invece è andato tutto liscio. I km totali percorsi sono 2.372. Chiediamo indicazioni per prendere la navetta che ci porti al parcheggio taxi in modo da andare poi a Puerto Juarez per prendere il traghetto per Isla Mujeres. E ci prendiamo un’ultima fregatura dall’autista il quale ci ha scaricati davanti ad un taxi presumibilmente abusivo che mostrando listini (presumibilmente fasulli) ci ha fatto pagare 1900 mex. Quando siamo arrivati a Porto Juarez c’erano parecchi taxi in attesa e ho chiesto quanto costasse la corsa e ho scoperto che i taxisti regolari prendono 1200. Questo farabutto ci ha fregato 700 mex (circa 40€-10€ a testa). Purtroppo non avevamo trovato indicazioni di prezzo delle corse in taxi da Aeroporto a Porto Juarez. Sul bilancio delle spese per la vacanza è irrisorio, ma fa arrabbiare essere presi in giro.
Il biglietto del traghetto per Isla Mujeres si compra a delle macchinette. Non so se anche qui ci siamo presi qualche fregatura perché avevo letto che il costo A/R era sui 25€ invece abbiamo pagato 31.76 USD a persona (cioè circa 30.5€). Nel giro di mezz’ora arriviamo a destinazione. Un quarto d’ora a piedi a siamo all’hotel Na Balam sulla spiaggia più bella dell’isola. In effetti la spiaggia è di sabbia bianca fine, il mare turchese, c’è un bel sole e una gradevole brezza. Ma ahimè non dura. Tempo di sistemarci in camera il vento aumenta di intensità e il mare diventa piuttosto mosso. Al sole si sta bene ma uscire dall’acqua fa freddo.
Invece di stare in panciolle in spiaggia ci facciamo un giro in paese. Buttando un occhio ai prezzi dei ristoranti per turisti vediamo che sono abbastanza alti. Però ci sono anche ristorantini a conduzione famigliare dove si mangia bene a prezzi più contenuti. Le previsioni meteo sono un po’ deprimenti.
21 gennaio 2024
Cielo plumbeo. Vento abbastanza forte. Mare molto mosso. Ottima colazione. Le previsioni meteo sono di nuvoloso senza pioggia tutto il giorno. Che fare? Nel paesello non c’è molto da fare. Per far passare un po’ di ore decidiamo di fare del moto. Partiamo a piedi per andare a vedere il centro dove curano e allevano le tartarughe. Circa 8 km. Arrivati è chiuso senza nessuna spiegazione. Quello del chiosco di fronte conferma che è chiuso da un po’ ma non si sa perché.
Nel frattempo le nuvole sono sempre più scure. Per prudenza ripartiamo per tornare in hotel. Cade qualche goccia. Non abbiamo l’ombrello ma solo il kway. Tentiamo l’autostop. Si ferma una signora che guida un golf cart e ci carica. Il trabiccolo ha un telo sopra ma non ha il parabrezza, per fortuna piove piano e per poco tempo se no ci saremmo bagnati lo stesso, Noi non parliamo spagnolo lei non parla italiano ma più o meno ci capiamo. È stata di recente in Italia a Venezia e ha molti amici a Brescia. È qui per organizzare il funerale del papà morto oggi a 81 anni.
Ci scarica alla stazione marittima dove carica alcuni parenti. Nel frattempo ha smesso di piovigginare ma il tempo non migliora. Arrivati in hotel sfruttiamo la grossa Jacuzzi. Poi viene un po’ di sole. Troviamo un angolo riparato dal vento e ce ne stiamo 2 ore al sole (abbastanza caldo) ma poi tornano le nuvole. Vagabondando in paese troviamo il cimitero. Molto pittoresco. Tombe colorate negli stili più stravaganti. Cena in un ristorante economico messicano.
22 gennaio 2024
Le previsioni oggi sono di nuvoloso con qualche goccia di pioggia, ma guardando il cielo sembra che la realtà sarà meglio. Impavidi andiamo quindi a noleggiare uno scooter: 500 mex per un rottame con sella e specchietti rotti dalle 9.30 alle 17 più benzina. Ci garantisce che funziona e che non ci lascerà per strada. Comunque ci segna il numero di telefono in caso di necessità. Speriamo in bene. Ci fa anche firmare che sappiamo che il mezzo non è assicurato e che quindi dobbiamo fare attenzione. Poi ci fornisce due caschi di lamierino sottile con il rivestimento interno completamente sbrindellato. Ci spruzza dentro un po’ di alcol per disinfettarli e via!
Partiamo a bassa velocità verso Punta Sur (sud). In questa zona non ci sono spiagge. La costa è rocciosa e il mare inaccessibile. C’è un vento da non stare in piedi. Se si vuole arrivare al punto più a sud, 100 metri più avanti, si pagano 100 mex (circa 6 euro). Non ne vale la pena.
Tornando verso nord passiamo in una zona di ville giganti un po’ kitsch, mentre nei villaggi le case sono malandate, ma molto colorate e quindi mettono allegria. Ritornati a nord ci fermiamo alla Playa Centro, uno spiaggione un po’ riparato dal vento. È uscito il sole quindi ne approfitto per un bel bagno nelle acque turchesi. Riusciamo a prendere persino un paio d’ore di sole per abbronzarci. Poi facciamo un nuovo giro dell’isola per far passare il tempo. Facciamo il pieno di benzina (47 mex) e riconsegniamo il rottame. A cena andiamo in un ristorante da messicani. Due piatti di ottimo pesce alla piastra con riso e verdure e 2 birre 500 mex. Mentre stiamo cenando inizia un temporale tropicale da far paura. Per fortuna dopo una buona mezz’ora smette di piovere e riusciamo a tornare in hotel asciutti. Iniziano i preparativi per il ritorno.
23 gennaio 2024
Oggi che è il giorno della partenza il vento è calato e c’è pure un bel sole. Facciamo un po’ di spesa al supermarket per non arrivare morti di fame alla cena in aereo e quindi una lunga passeggiata sul mare con brezza gradevole. Poi prendiamo un po’ di sole sui lettini in spiaggia, quindi un ultimo Margarita e alle 16 partiamo a piedi per il porto dove c’è un oceano di gente in attesa del traghetto. Sul primo non riusciamo a salire. Quello successivo è un aliscafo enorme e quindi saliamo pure noi.
Arrivati al porto c’è il taxista abusivo col cartello per noi. Vista la fregatura che ci ha tirato lo ignoriamo e prendiamo uno dei taxi regolari. Alle 17.30 siamo sul taxi per l’aeroporto dove arriviamo alle 18. Al checkin pesano i bagagli. Per fortuna siamo sotto i 10 kg Inizia la lunga noiosissima attesa. Compero una bottiglietta di acqua da 500 cc a 65 mex (~3.5€). A Madrid costa 1.20€.
L’aereo si stacca dal finger 10 minuti prima dell’orario previsto e l’arrivo è stimato alle 12.40 ora di Madrid. Per cena anche al ritorno pollo (non brillano per fantasia gli chef di Air Europa). Volo tranquillo. Molto più breve che all’andata.
24 gennaio 2024
Il volo da Madrid parte in orario e arriva a Malpensa in perfetto orario. La navetta del parcheggio arriva in 10 minuti. Controllo i km della macchina e ne segna 4 in più di quando l’ho lasciata (quindi sono stati corretti). Noioso viaggio in autostrada e alle 19.45 siamo a casa.
Note
- La zona dello Yucatan e Palenque non si può definire economica. Nei ristoranti turistici un piatto completo costa sui 18-22€ a cui poi devi aggiungere la mancia. Se lasci il 10% ti guardano male, il 15% va bene, il 20% ti sorridono e ringraziano. I ristoranti per messicani a conduzione familiare sono più economici. Un piatto di carne o pesce con riso e verdure costa sui 12 €. La birra messicana da 33 costa 3-3.50 €. Un vassoietto di 3 piccoli tacos ai baracchini per strada 6 €.
- La sensazione che ho avuto è che dai turisti vogliano ottenere il massimo profitto.
- Se ti arpiona qualcuno per fornirti un servizio con la motivazione che ti fa saltare code, ti fa uno sconto favoloso, ecc. lascialo perdere. Noi ci siamo cascati due volte e abbiamo speso di più.
- Nei siti archeologici la tariffa delle guide turistiche è sui 60 € da essere da soli a essere in 10. Noi eravamo in 4 quindi il costo della guida incideva parecchio sulla visita. Quelle che abbiamo preso erano tutte preparate e parlavano italiano abbastanza bene. Le visite durano da 1h30′ a 2 ore.
- Le strade sia nei centri abitati sia quelle extraurbane sono disseminate di dossi a volte molto alti. Non sempre sono ben indicati. Bisogna fare molta attenzione.
- Sovente abbiamo visto sulle superstrade carretti a pedali e ciclisti che venivano contromano sulla corsia di emergenza
- I limiti di velocità non sono molto chiari, ma in ogni caso non li rispetta nessuno. Anche il sorpasso in presenza di doppia striscia continua è molto frequente.
- Circolano molti autoarticolati con due rimorchi. Sono lunghissimi. Hanno 8 assi con ruote gemellate oltre le due della motrice.
- C’è molta polizia, esercito, guardia nazionale e posti di blocco. Tutti armati di mitragliette.
- C’è divieto di fumare un po’ ovunque (anche in posti all’aperto)
Spese per 2 persone
- Organizzazione viaggio di Viaggigiovani.it (voli, hotel, noleggio auto Hertz, assicurazione): 4300 euro
- Spese in loco (pasti, ingressi siti, guide, benzina, autostrade, ecc.): 1500 euro
- Totale: 5800 euro