Roma non finisce mai di stupire, e la sua nuovissima piazza è un anfiteatro aperto su uno dei luoghi più belli della Capitale

Dopo quasi vent’anni di progettazione, scavi, restauri e riqualificazioni, Piazza Augusto Imperatore riapre finalmente alla città in una veste profondamente trasformata. L’inaugurazione del 6 giugno 2025 segna un momento storico per Roma: uno spazio che per decenni era rimasto isolato e sottoutilizzato torna a essere parte viva e pulsante del centro urbano, riconnettendo simbolicamente e fisicamente la Roma antica con quella contemporanea. Cuore del progetto è il Mausoleo di Augusto, il più grande sepolcro circolare del mondo antico, attorno al quale si sviluppa un nuovo assetto urbano pensato per restituire visibilità, accessibilità e dignità a uno dei monumenti più iconici della città. Il progetto, firmato dal gruppo Urbs et Civitas guidato da Francesco Cellini e vincitore del concorso internazionale del 2006, prevede due grandi scalinate che collegano il piano stradale con la quota originaria del monumento, mentre nuove pavimentazioni in travertino e un moderno infopoint contribuiscono a rendere l’area pienamente fruibile e accogliente.
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Lo stato dei lavoratori e i finanziatori del recupero del sito urbanistico-archeologico
Parallelamente alla sistemazione della piazza, ha preso avvio l’ultima fase del restauro interno del Mausoleo, che sarà completata entro la fine del 2026. I lavori prevedono il recupero architettonico e impiantistico delle aree interne – incluse le concamerazioni trapezoidali e la cella funeraria – e la realizzazione di un nuovo allestimento museale. Questo intervento, reso possibile anche grazie al contributo della Fondazione TIM (6 milioni di euro) e del Gruppo Bvlgari (700 mila euro), trasformerà il sito in un polo culturale di avanguardia, con esposizioni permanenti e temporanee. Particolare cura è stata riservata all’equilibrio termo-igrometrico per garantire la conservazione delle strutture storiche, e sarà introdotto un percorso pensile che collegherà via dei Pontefici all’ex cortile di Palazzo Correa, rafforzando ulteriormente il dialogo tra il monumento e il tessuto urbano. “Un luogo che era avulso dal contesto torna finalmente a essere centrale per Roma”, ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri, “un’opera che unisce memoria, bellezza e visione del futuro”.
Presenti anche la presidente del gruppo TIM Alberta Figari e il CEO di Bvlgari Jean-Christophe Babin.
La presidente della Fondazione TIM, Alberta Figari, ha sottolineato come il contributo al restauro del Mausoleo rappresenti un motivo di orgoglio, frutto della collaborazione tra pubblico e privato. Per la Fondazione, investire nella cultura significa creare valore per la collettività, rafforzare l’identità condivisa e rispondere concretamente ai bisogni della società, in linea con la propria missione di sostenere progetti innovativi e di impatto sociale.
Anche il CEO di Bvlgari, Jean-Christophe Babin, ha espresso grande soddisfazione per il ruolo del gruppo nel progetto, definendolo un omaggio alle radici romane del brand. Il sostegno all’allestimento museale del Mausoleo è visto come un gesto di mecenatismo che rende il sito più accessibile e coinvolgente, trasformandolo in uno spazio contemporaneo che coniuga valorizzazione storica e apertura al pubblico.
I dettagli del restauro e il nuovo profilo del complesso
Il restauro si inserisce in un più ampio processo di riscoperta della memoria cittadina, reso ancora più prezioso dai numerosi ritrovamenti archeologici emersi durante i lavori, tra cui strutture tardo-antiche, mosaici, un cippo pomeriale e una raffinata testa marmorea di divinità femminile. Tutti questi elementi saranno integrati nel nuovo percorso museale, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nella storia millenaria della città. Come ha sottolineato il Sovrintendente Claudio Parisi Presicce, “la nuova piazza è un ponte tra tempi diversi: un gesto di architettura che rispetta l’antico ma parla anche al presente”. Un ritorno, dunque, non solo fisico ma anche simbolico, per un luogo che è stato fortezza, giardino, sala da concerti e ora si prepara a diventare un laboratorio di memoria urbana, proiettato verso il futuro.
È stata allestita anche una caffetteria con annesso infopoint; questa sezione del complesso è stata presa in carico da Zètema, l’azienda strumentale capitolina che opera nel settore Cultura e partecipata al 100% dal Comune di Roma.