Il bar più bello d’Italia si trova a Torino: tra Vermouth e specchi dorati, qui D’Annunzio “inventò” il tramezzino
A Gabriele D’Annunzio, vate dei tempi moderni e figura insostituibile della letteratura italiana, sono attribuite imprese, meriti e invenzioni. Dall’impresa di Fiume, alla costruzione del Vittoriale, fino ai tanti giochi linguistici che ne portano l’indiscutibile firma. Al poeta pescarese dobbiamo lo Scudetto, ovvero il massimo riconoscimento della Serie A di calcio (e non solo), ma anche La Rinascente, i Vigili del Fuoco, l’automobile. E per i più golosi, il tramezzino, che sostituì in tempi di purghe linguistiche il sandwich e che, ancora oggi, è una parola immancabile nei menù di bar, tavole calde e nelle case degli italiani. Ma al di là del nome, sapete davvero com’è nato questo sfizioso paninetto dai mille ripieni?
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Per scoprirlo, dobbiamo risalire lo stivale fino alla prima capitale d’Italia, la sabauda Torino, città che a ogni angolo propone un pezzo di storia, una leggenda, un mistero esoterico da raccontare, ma anche e soprattutto un fascino irraggiungibile. È proprio qui, più precisamente nei portici della centralissima (e iconica) Piazza Castello, che troviamo un bar che ha saputo mantenere inalterato il suo stile Liberty. Perché è proprio a inizio Novecento, più precisamente nel 1907, che viene aperto il Caffè Mulassano. Il suo nome deriva da Amilcare Mulassano, proprietario di una distilleria, la Sacco, nata intorno al 1850 nella città piemontese, che circa mezzo secolo dopo si trasferì in questa prestigiosa location.
Un bar dove il tempo si è fermato
Carpano e punt e mes. Due dei Vermouth più bevuti a Torino e nel Piemonte, sono anche i nomi che campeggiano ai due lati delle vetrine che introducono al Caffè Mulassano. Una macchina del tempo che, dal 1907 a oggi, non ha toccato quello stile tradizionale fatto di statue di marmo, intarsi, lampadari, bronzi, marmi e chi più ne ha, più ne metta. Entrare in quella che un tempo era la Buvette è quasi un’esperienza mistica, che ci permette di rivivere i fasti della Torino di inizio XX secolo.
Fasti a cui era difficile che si sottrassero anche gli esponenti più importanti della borghesia dell’epoca, tra cui l’attore Erminio Macario, lo scrittore Mario Soldati e il pittore Italo Cremona furono tra i più fedeli avventori. E con essi, anche Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena che, la tradizione vuole, fossero così amanti del Mulassano da avere uno spazio a loro dedicato e riparato dallo sguardo dei sudditi da grandi tende rosse.
Ieri come oggi, sono molte le tradizioni del bar a non essere cambiate. Tra queste, la fontanella in bronzo situata sul balcone da qui stilla, senza soluzione di continuità, acqua fresca per gli avventori che prendono un caffè, secondo la tradizione tipica partenopea.
Il tramezzino di D’Annunzio
Pane morbido, ricco ripieno: il segreto del tramezzino “dannunziano” è nella sua solo apparente semplicità
Angela Demichelis Nebiolo, proprietaria del Caffè Mulassano, decise di portare in Italia il mito americano del “sandwich”, un paninetto adatto a una pausa di gusto in ogni momento della giornata. Iniziò così a servirlo agli avventori, mescolando innovazione e tradizione piemontese, che ancora oggi ritroviamo nei tramezzini con la bagna cauda o al tartufo, ma anche e soprattutto in quelli all’aragosta, vera specialità del bar.
Questi morbidi appetizer, però, non avevano ancora quel qualcosa in più che li avrebbe resi speciali. A pensarci fu appunto Gabriele D’Annunzio, che intorno agli anni ’30 inventò la parola tramezzino, perfetta per il periodo di autarchia linguistica (e non solo) e destinata a divenire un topos del mangiare in Italia. Ancora oggi, nel bar i tramezzini sono parte integrante dell’esperienza del locale, dove gustare un bicchiere di vermouth, godersi una colazione dal gusto francese o bere un Mulassano Spritz. Il tutto, con lo zampino di un grande scrittore, magari da leggere al tavolo di un bar, sentendosi un po’ come degli intellettuali d’antan.
Caffè Mulassano, informazioni utili
- Indirizzo: Piazza Castello, 15 – Torino
- Orari: dal venerdì al lunedì 9.30-20.00; martedì 10.00-17.00; mercoledì e giovedì 9.30-19.30
- Telefono: 348 1701696