San Valentino in Belgio, un romantico tour delle Fiandre tra Bruxelles e Bruges
L’anno passato siamo stati tre giorni ad Amsterdam per il San Valentino. Dato che la cosa ci è piaciuta, quest’anno siamo partiti alla volta di Bruxelles, tre notti, quattro giorni. Sparpagliati i tre figli, i tre gatti, il cane ed i sette conigli nani, tra parenti ed amici volenterosi e molto, molto affezionati, il viaggio era pronto. Siamo partiti venerdì 11 febbraio alla volta di Milano Malpensa. Attraverso Booking.com, che peraltro fino ad oggi mi ha sempre pienamente soddisfatto, avevamo prenotato una stanza per 59 € con la prima colazione, a l’Aer Hotel che dista dall’aeroporto solo 10 km. Da La Spezia, siamo riusciti a partire solo dopo le ore 19 ed arrivare dopo le 22 in zona albergo dove, non avendo ancora cenato, Ricky ed io abbiamo iniziato a parlare di cucina e soprattutto di cucina etnica. Ecco che abbiamo trovato un ristorante Brasiliano, veramente ottimo, La Fazenda (Strada Statale, 527, Lonate Pozzolo) dove per 65 € abbiamo mangiato un Churrasco da favola. L’abbiamo preso come buon presagio d’inizio vacanza! L’albergo era silenzioso ed abbiamo riposato bene, dopo colazione ci siamo diretti all’aeroporto Malpensa, Terminal 2, abbiamo parcheggiato nel parcheggio più vicino, il “5” ed essendo convenzionato con i voli Easyjet abbiamo speso 42 anziché 47 €. L’aereo è partito alle 11,30 con mezz’ora di ritardo, ma poco importa. Siamo in vacanza!
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Sabato 12 febbraio – Bruxelles
Arriviamo a Bruxelles all’ora di pranzo, risulta abbastanza semplice arrivare in centro dato che ci sono diversi treni (ogni quarto d’ora per circa 3 €), che dall’aeroporto vanno alla stazione centrale, la più comoda in assoluto, in 15 minuti o poco più. Con l’aiuto di una piantina scaricata da Google ci avviamo all’hotel Eurostar Sablon, anch’esso prenotato attraverso Booking.com per 192 € tre notti senza prima colazione. L’hotel è bellissimo ed è situato a cinque minuti a piedi dalla Grand Place, il personale è gentile e molto disponibile.
Io non ho un gran senso dell’orientamento, perciò abbiamo impiegato una buona mezz’ora a piedi ma in realtà siamo a soli cinque minuti dalla stazione. Pazienza infinita di Ricky che si è trascinato la valigia per tutto il centro! Lasciata la valigia, ci mescoliamo alla folla dei turisti che, contrariamente a quanto si pensava, sono tantissimi e piuttosto giovani. Il centro vivace, è bellissimo e la Grand Place è una bomboniera di palazzi “merlettati” ed il nostro olfatto viene continuamente stimolato dai buoni profumi dolci. Siamo nella patria del cioccolato e le cioccolaterie sono inenumerabili. Voglio vivere dentro una di quelle! Un profumo dolce, morbido, ghiotto mi ha guidata ad un negozietto dove cucinano i tipici dolci di Bruxelles, le goffres. Un ricordo incredibile, me li comperava mio nonno a merenda tanti anni fa, da noi sono i Waffel. Dato che non avevamo pranzato, ho pensato bene di scegliere la più farcita di tutte: banana, fragola, panna e cioccolato caldo. Ricky si è contenuto, ha saltato la panna! Il nostro pranzo merenda è costato 12 € in due e ci ha ampiamente saziato.
Continuiamo il nostro giro per ambientarci, dato che ormai sono le 18 e per la cena bisogna andare sul prestino poiché a mezzanotte chiude tutto. È così piacevole girare mano nella mano sotto una sottilissima pioggerellina che neanche ti bagna. Vediamo il famoso Manneken Pis e la cattedrale di San Michele e Gudola, in stile Gotico Fiammingo veramente splendida sia dentro che fuori. Passeggiando verso il parco, peraltro bellissimo, abbiamo visto il Palazzo Reale, anche se solo dall’esterno, che è bello ma niente di speciale, i Reali non lo abitano e lo utilizzano solo per eventi e cerimonie.
Doccia calda in albergo e via alla ricerca di un ristorantino. Scopriamo con nostro rammarico che qui la cucina non è a buon prezzo, seguendo consigli dei diari di altri turisti per caso e di alcuni siti specializzati, evitiamo la strada dei ristoranti turistici e ci dirigiamo verso un ristorante delizioso, anche nei prezzi. L’Estrille du Vieux Bruxelles, molto romantico. Abbiamo preso un antipasto, un piatto, un dolce ed una birra a testa per 91 euro. Però, abbiamo mangiato molto bene. Passeggiatina e poi la fatica comincia a farsi sentire. A nanna.
Domenica 13 febbraio
Ci svegliamo sul tardi, fortuna non s’è scelto di prendere le colazioni! Secondo un nostro minimo di programma, oggi andiamo al museo Magritte, è il mio pittore preferito, è tanto che sognavo di vedere questo museo e Ricky che lo sa, non vede l’ora di portarmi.
Colazione al bar del museo, caffè e cappuccio come in Italia con due fette di torta fantastiche per 24 euro. L’ingresso al museo per due costa 16 euro. Insomma, cominciamo a realizzare che il cibo non è economicissimo! Il museo è bellissimo, sia museograficamente che come opere esposte, nell’ultima sala si trovano due tele “L’impero delle luci” davanti alle quali restiamo entrambi incantati come bambini e ci sediamo mano nella mano a guardali per almeno venti minuti. È stato bellissimo, adoro quest’uomo e la sua capacità di capirmi al volo! Torniamo al tour, usciti da lì ci dirigiamo verso la metropolitana, poiché il Museo nazionale dell’arte moderna è chiuso.
Ce ne andiamo al Parco Heysel, che si trova nella prima periferia e fa da sfondo al famoso Atomium, una costruzione in acciaio formato da 9 sfere che rappresenta un cristallo di ferro ingrandito 165 per 10 alla nona volte. Bellissimo fuori ma poco sfruttato dentro, un vero peccato. L’ingresso costa 11 € a persona, ma essendo sabato si paga la metà e dall’ultima sfera si gode un bel panorama, si vede tutta la città. Proprio sotto di noi lo Stadio Heysel, costruito dopo la tragedia del 29 maggio 1985, tra i tifosi del Liverpool e della Juventus, dove morirono 39 tifosi di cui 32 italiani.
Passeggiamo un po’ per il parco e poi data la rigidità del clima torniamo alla base. Ci fermiamo a piazza Sablon, vicino al nostro albergo, dove c’è la bellissima chiesa di Notre-Dame du Sablon, entriamo trascinati da una splendida voce come i topi dal piffero magico, sono le sette e la messa sta finendo, una soprano canta musica sacra fiamminga, sublime! Salutati sul sagrato, dal parroco e diaconessa, come quando si esce dalla casa di amici dopo una cena, ci dirigiamo all’albergo un po’ perplessi. Doccia calda e via!
Cerchiamo un ristorante per la cena. Giriamo e rigiriamo perché ricordavo d’aver visto qualcosa di carino, e ritroviamo A La Folie, 54 Rue des Eperonniers. È gestito da ragazzi molto simpatici, il cibo è ottimo, curato, l’ambiente è molto accogliente ed il prezzo è in linea con gli altri. Spendiamo 80 € (c’è anche il menù a 25 € a persona) per una bella cena di pesce e birra Chimay Blu favolosa! Facciamo due chiacchere con i proprietari ed il cuoco che ci raccontano un po’ di Belgio, a Bruxelles a mezzanotte i ristoranti chiudono, perciò due giri di chiave e restiamo lì, e tra una chiacchiera ed un cocktail tiriamo fino all’una! Abbiamo passato una splendida serata, abbiamo prenotato per domani sera, poiché essendo San Valentino, qui molto festeggiato, il locale è già quasi esaurito su due turni. Ci sarà musica dal vivo.
Lunedì 14 febbraio – Bruges
Ci svegliamo e facciamo colazione in Hotel poi via alla stazione, oggi andiamo a Bruges. Con circa un’oretta di treno arriviamo, la cittadina è piccolinae circondata da canali navigabili con piccole imbarcazioni, un po’ come a Venezia, ma non è proprio la stessa cosa. Le casette piccole e colorate, con i pizzi alle finestre, ricordano le case delle fiabe. La piazza principale è un gioiello, contornata da bellissimi edifici storici. A Bruges ci sono tre magnifiche chiese, in una delle quali (Notre Dame), è conservata la Madonna con Bambino, scultura e unica opera di Michelangelo all’estero. Peccato che le altre chiese siano chiuse per restauri.
Le ciccolaterie e pralinerie non si contano, così i negozi di souvenir con i classici pizzi e merletti di Bruges e birrerie in quantità. Con in mano un sacchetto di praline golosissime facciamo il giro a piedi della città, poi in battello, e finiamo con il museo della birra. De Halve Maan (“La mezza luna”) è l’ultima birreria della città ancora attiva. Produce la Brugse Zot, una vivace birra fermentata a base di malto, luppolo e un lievito speciale. Oltre a scoprire tantissime cose interessanti ci facciamo uno spuntino di salami e formaggi locali con degustazione birre! Sono le 18, e così rifocillati ce ne torniamo alla stazione. Arrivati a Bruxelles passeggiatina, doccia e via “A La Folie”. Un’ottima cena, ottimo Jazz dal vivo, Ricky ed io: è proprio un bel San Valentino!
Martedì 15 febbraio
Dormiamo un po’ di più, oggi è l’ultimo giorno. Colazione, bagagli che depositiamo in hotel, conto e poi ci dirigiamo in centro per l’ultimo giro e un po’ di acquisti. Da portare a casa non si sbaglia: praline per tutti e birre, in Rue du Marché aux Herbes c’è un negozio che vende birre e ne ha mille tipi. Pieni di sacchetti, andiamo in Grand Place per un pranzo d’addio, in un bel ristorante (Café de Bruxelles, Grand Place 12a), dove possiamo degustare cinque birre e tre piatti tipici per 29 € a testa, godendoci la magnifica vista ed il passeggio della piazza.
Ed ora è proprio arrivato il momento, si torna a casa.