Spiagge e templi antichissimi: ecco perché questa isola della Thailandia è così amata dagli italiani

Scritto da: Gabry1962
spiagge e templi antichissimi: ecco perché questa isola della thailandia è così amata dagli italiani

Verso la fine di ottobre, io e mio marito, abbiamo prenotato volo per Phuket con la compagnia aerea Etihad. Dopo varie ricerche, dal sito Skyscanner abbiamo trovato i giorni più economici, e da lì abbiamo scelto di prenotare sul sito della compagnia, che è risultato meno caro che andare direttamente sulla compagnia stessa. (2 biglietti 1575,72, con bagaglio in stiva). C’erano altre possibilità di prenotazione con altre piattaforme che sembrava costassero meno, ma molte di queste non davano la possibilità di mettere il bagaglio in stiva, se non dopo aver pagato, e si sconosceva il prezzo. Come alloggio abbiamo scelto l’Hotel Casa e Mare, gestito da italiani. Li abbiamo contattati via email, poi tramite whatsapp, ed abbiamo prenotato 7 notti con colazione al prezzo di 700 euro. Dall’Italia abbiamo prenotato il trasporto privato sul sito Holiday Taxis: dall’aeroporto di Phuket a Kata Beach al nostro hotel (circa 19 euro).

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Diario di viaggio a Phuket

Giorni 1 e 2 – Arrivo a Phuket

Partenza il 13 gennaio da Milano: primo volo direzione Abu Dhabi (6 ore di volo), poi scalo di circa 2 ore e partenza per Phuket con arrivo alle 18.00 locali, dopo altre 6 ore di volo. In aeroporto un po’ di attesa per le formalità di ingresso (impronte, foto e timbro passaporto) dopo circa un’ora usciamo e troviamo sulla destra il nostro referente dell’Holiday Taxis che ci accompagna all’auto che ci porterà all’hotel. Nella breve attesa, mio marito acquista una sim thailandese, presso la compagnia True (499 bath – 14,00 euro per 8 giorni). Se uno non ha fretta, conviene acquistarla fuori.

Arriviamo all’hotel verso le 20.00 locali dove troviamo Eddy, il proprietario, che ci accoglie e ci accompagna alla nostra camera. Visto l’orario e la stanchezza, ceniamo al ristorante Autogrill, sotto all’hotel, gestito da Massimo: un’ottima pasta al dente (1 pasta con vongole, 1 pasta aglio, olio e peperoncino, birra ed acqua 760 bath, 21 euro). Una passeggiata in centro a cambiare euro in bath (cambio 35,34), poi a dormire.

Giorno 3 – Kata Noi Beach

Colazione all’italiana in hotel. Con la navetta gratuita messa a disposizione dal proprietario di Casa e Mare raggiungiamo Kata Noi Beach dove ci fermiamo circa 4 ore. Costo di 2 lettini ed 1 ombrellone 200 bath (5.50 euro). La spiaggia è contenuta, di sabbia fine e mare un po’ mosso; verso le 12.00 non ci sono più ombrelloni/lettini disponibili. Alle 13.30 – come da accordi – riprendiamo la navetta che ci porta a Kata Beach: la spiaggia è lunga e nonostante il numero elevato di lettini/ombrelloni non ne troviamo di disponibili, decidiamo così di pranzare al Beach Bar & Restaurant che si affaccia sulla spiaggia. (Involtini primavera, gamberoni in pintura 2 coca cola 865 bath – 24 euro). Rapporto qualità-prezzo negativo. Bella la location.

Facciamo quindi una passeggiata, nella strada che costeggia la spiaggia, tra le numerose bancarelle – soprattutto culinarie – dei thailandesi. Alla fine della spiaggia si liberano 2 lettini con ombrellone (200 bath) che usufruiamo sino a tardo pomeriggio. Kata Beach è di sabbia fine, anche qui acqua mossa, ma lettini troppo attaccati l’uno all’altro ed anche troppa gente.

Cena al Ristorante Sugar and Spice Restaurant che dall’hotel raggiungiamo a piedi. Ordiniamo 2 piatti di pesci, 1 dessert, 1 birra grande, 1 acqua per un totale di 1060 bath (31.00 euro )– I pesci arrivano senza contorno quindi a parte abbiamo poi ordinato il riso. Il pesce era sicuramente fresco, ma cucinato con le loro spezie.

Visita al mercato notturno di Kata che si trova nei pressi. Numerose bancarelle di cibo e vestiti. Molti tipi di cibo, molta gente.

Giorno 4 – Wat Chalong, Rawai, Promthep Cape, Caron Viewpoint, Karon Beach 

Ieri, con il proprietario dell’hotel Eddy, abbiamo prenotato al costo di 1000 bath in due (28.00 euro) l’escursione che ci porta al Chaithararan Temple, Rawai, Promthep Cape, Caron Wieu Point, e su nostra richiesta Karon Beach. Il Grande Buddha di Phuket è chiuso, perchè è scesa una frana che ha causato anche dei morti.

Prima tappa a Chalong per la visita al tempio. Questo è un complesso di templi molto belli quasi tutti visitabili. L’ingresso è gratuito. Consigliamo di non andare nelle ore più calde, infatti noi abbiamo sofferto un po’ il caldo.

Seconda tappa Rawai, luogo per gli amanti del pesce: ci sono numerose bancarelle del pescato giornaliero, tu lo scegli, loro lo pesano, tu paghi e poi te lo cucinano sul momento. Mio marito ha scelto un’aragosta al prezzo di 700 bath (circa 20,00 euro), si poteva contrattare, ma mio marito non è capace.

Terza tappa: sosta al punto panoramico di Pronthep Cape dove si ha la vista sul promontorio più a sud dell’isola. Per arrivare bisogna superare una collina alle spalle di Kata Beach. Al belvedere si trova anche una zona riservata ad una serie di elefanti donati da fedeli.

Quarta tappa, Caron Wieu Point, dove c’è una bella vista panoramica sulle tre spiagge: Karon Beach, Kata Beach e Kata Noi Beach.

Ultima tappa Karon Beach, dove sostiamo per il pomeriggio. La spiaggia è grande e lunga con onde. I lettini ed ombrelloni hanno un prezzo fisso su tutta l’isola (200 bath ). Alle spalle le solite bancarelle di frutta.

Cena presso il ristorante Autogrill sito in hotel: 2 primi di pasta, 1 dolce, 1 birra grande ed 1 acqua 1140 bath (32,00 euro).

Giorno 5 – Freedom Beach, Kamala Beach, Dino Park

Con l’applicazione Bolt (meno cara di Grab) dall’hotel ci siamo fatti portare a Freedom Beach per 300 bath, spiaggia il cui ingresso è a pagamento: 100 bath. Nel piazzale vi è una signora che invita i turisti ad usufruire del trasporto jeep per arrivare alla spiaggia al costo di 300 bath a persona, comprensivo del biglietto di ingresso.

Non conoscendo il percorso da fare, abbiamo accettato la proposta. Siamo saliti sulla jeep, che dopo pochi minuti di viaggio, ci ha lasciato in uno spiazzo e ci ha indicato la scalinata da scendere. La spiaggia è tropicale, sabbia bianca, acqua limpida, con un bar sul fondo del lato sinistro. A destra si trova la spiaggia piccolina, che si raggiunge scendendo dal parcheggio predisposto con una ripida ma non lunga discesa. Praticamente si arriva alla spiaggia pagando solo i 100 bath di ingresso, la jeep è solamente un business. È vero, il percorso è brutto (quello fatto dalla jeep), anche se ci sono persone che la fanno comunque a piedi, ma c’è comunque l’alternativa che ho sopra scritto. Per vedere entrambe le spiagge, basta risalire e poi scendere. Sino alle 10.30 spiaggia tranquilla, poi arrivano turisti a frotte.

Sempre con Bolt, ci facciamo portare a Kamala Beach (400 bath). La spiaggia è lunga e stretta, acqua mossa. Il tempo non è dei migliori, è nuvoloso, quindi decidiamo di pranzare al Bar Smile, retrostante alla spiaggia. Gamberi e bruschetta + bere 900 bath. Il servizio è veloce, piatti presentati bene. Inizia a piovigginare, quindi rientriamo in hotel (Bolt – 520 bath) dopo più di un’ora di viaggio causa traffico in zona Patong.

Prenotiamo nell’ufficio di Paride sito a circa 500 metri dal nostro albergo (Kata Win Win tour) un’escursione all‘isola di Bond ed altro. L’escursione (3900 bath a testa) è una delle più care, scelta con mio disappunto da mio marito, perchè a suo dire, fra le mete proposte, vi è la visita al View Point Samet Nanghse, con vista su numerose isole thailandesi, che negli altri tour non c’è.

La serata prosegue con una partita a minigolf al Dino Park, parco e minigolf molto bello, genere dinosauri. Per una partita si spendono 590 bath a persona, un po’ caro.

Cena a base di carne con contorno presso uno dei due ristoranti Buffalo (catena svedese) al costo di 1639 bath. Cibo buono, servizio un po’ meno.

Giro al mercato di Kata con le numerose bancarelle di cibo e di tessili, dove acquistiamo un po’ di magliette da portare in Italia.

Giorno 6 – Yanui Beach, Wild Hill Point, Nai Haru Beach, Ao Sane Beach 

Taxi Bolt sino a Yanui Beach (231 bath). Bella spiaggia separata da un piccolo promontorio. A piedi raggiungiamo dopo circa 500 metri di salita il punto panoramico Wild Hill Point. Molto bella la vista su Yanui Beach e circondario. Scendiamo per due chilometri sino a Nai Haru Beach, ma ombrelloni e lettini sono tutti esauriti. Pranziamo al ristorante retrostante alla spiaggia Maman’s con ottimi succhi freschi, 1 burger con cotoletta di pesce, 1 wrap al tonno, 1 coca al prezo di 800 bath. Un chilometro di sali-scendi ci porta ad Ao Sane Beach, spiaggia non attrezzata, con numerosi sassi, consigliata per le immersioni.

Al rientro, alla spiaggia Nai Haru, finalmente si liberano due lettini, che usufruiamo sino alla chiusura della stessa (ore 18.00).

Bolt per il rientro ( euro 9.58) e cena presso il ristorante italiano Gastone (1 piatto di pasta alle vongole, 2 bruschette, 1 pizza) bath 1185.

Rientro a piedi in hotel.

Giorno 7 – James Bond Island

Alle 5.00 ci passano a prendere con il pulmino in hotel e ci portano al porto dove alle 6.00 consumiamo una colazione a buffet. Verso le 7.00 con il motoscafo, arriviamo nella baia dove come prima cosa, prevista dal programma, si esplora una delle grotte. Con elmetto in testa e torce, la si attraversa con un percorso di circa 100 metri sino ad arrivare ad una radura con vista di scimmie ed alberi con radici fuori terra.

Seconda meta: l’isola denominata James Bond. Il vanto di quest’escursione sono gli orari, cioè si arriva prima delle orde di turisti, ma nello stesso tempo il luogo visitato non è ancora raggiunto dall’illuminazione solare. Comunque questo luogo merita di essere visto, molto bella la roccia che emerge dall’acqua!

Terza tappa: salita al View Point Samet Nanghse. Si scende dal motoscafo e si sale su un fuoristrada che ci porta al punto panoramico. Vista su numerose isolette della baia, peccato che c’era un po’ di foschia.

Quarta sosta: percorso con le canoe in mezzo alle mangrovie. Bello.

Sosta successiva: Villaggio degli zingari del mare, dove pranziamo in un ristorante molto lussuoso, anche se il cibo non è un granché. Per arrivare al locale si attraversano numerose bancarelle, che vendono vari souvenir. Peccato che la guida viaggia spedito e consiglia, in caso di acquisti, di farli nel luogo dove pranziamo.

Dopo pranzo il motoscafo ci porta in una spiaggia per una sosta di 1 ora e mezza. Rientro al porto, poi all’hotel.

Che dire a riguardo della gita? Per me non vale i soldi spesi. Le due cose che reputo positive sono: l’isola di James Bond e la gita in canoa in mezzo alle mangrovie.

Cena presso il ristorante Autogrill che si trova sotto al nostro hotel.

Giorno 8 – Leam Sing Beach, Surin Beach

Dopo la solita colazione, con la solita applicazione Bolt, ci rechiamo a Surin Beach. Da qui parte un motoscafo che ti porta in pochi minuti a Laem Sing Beach al costo di 200 bath a testa A/R.

Di fatto si vede solo il cartello, poi bisogna attendere qualche minuto affinché si riempia un po’ il mezzo. Verso le 10.20 partiamo ed arriviamo alla bella Laem Beach. Spiaggia non affollata, sabbia bianca, acqua cristallina, non attrezzata. A circa 7 minuti dalla spiaggia, c’è un bar/ristorante molto spartano dove mangiamo un buon piatto di frutta. Il locale si trova verso la fine del percorso a piedi che conduce alla spiaggia da Surin. Infatti per chi non vuole usufruire del servizio barca, c’è un sentiero che arriva alla spiaggia, ma che sconosciamo.

Laem Sing Beach assieme a Freedom Beach, sono a nostro parere le due più belle spiagge di Phuket.

Verso le 13.00 rientramo a Surin Beach, dove pranziamo al Suddy Restaurant che, se consumi, offre lettini ed ombrelloni gratis, sotto gli alberi. Quindi, 1 tuna sandwich ed 1 club sandwich + bere 850 bath.

Oggi, per rientrare in hotel, sperimentiamo il servizio bus che attraversa tutta l’isola. Sulla strada principale, dopo essere usciti da Surin Beach, si trova la fermata del bus con su indicati gli orari e le corse. La nostra corsa era in ritardo di circa 15 minuti. Paghiamo all’autista 100 bath a testa (il prezzo è sempre quello sia che parti dall’aeroporto che da altre fermate) ed utilizziamo questo mezzo di trasporto! Il bus è preso d’assalto soprattutto da locali, e da persone con bagagli. Sino a Patong eravamo in piedi come sardine ed ovviamente i tempi decisamente lunghi causa i soliti ingorghi di Patong.

Arriviamo a Kata, ben contenti di non aver mai usufruito del servizio bus. La sera cena presso il ristorante italiano Il tagliere di Massimo. Abbiamo cenato con pasta alle vongole, bruschette, penne alla puttanesca, 1 mousse al ciocccolato + bere e caffè 1460 bath. Non avevamo prenotato, ed il locale era pieno, comunque nel giro di 5 minuti, ci hanno fatto accomodare. Il servizio lascia un po’ a desiderare, ci hanno servito in contemporanea bruschette (calde) ed i primi. Ci ha dato l’impressione di essere un numero, non clienti.

Giorno 9 – Kata Noi Beach, partenza

Ultimo giorno di vacanza, l’aereo parte di sera quindi al mattino, con la navetta dell’hotel, ci facciamo portare a Kata Noi Beach, per qualche ora di spiaggia. Pranzo al vicino Cove Bistrot, doccia in hotel e taxi bolt per aeroporto.

Considerazioni

  • Voli Etihad: andata Milano-Abu Dhabi: ottimo
  • Trasferimento Holiday Taxis: ottimo
  • Spostamenti nell’isola: con applicazione Bolt, nessun problema. (meno caro di Grab.)
  • Cambio: 1 euro 34-35 bath
  • Stabilimenti balneari e spiagge: 2 lettini + 1 ombrellone 200 bath – 5.50 euro
  • Dei tre ristoranti italiani che abbiamo provato, il migliore è a parere nostro Autogrill, un po’ fuori mano, ma con più attenzione al cliente, senza contare miglior cibo
  • Escursione Isola James Bond: le mete delle escursioni sono praticamente tutte uguali. Credo che si possa scegliere tranquillamente anche quelle a costo inferiore
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