Dalle caotiche città alle verdissime risaie, questo paese è la terra simbolo dell’Asia dove potrai riscoprire la bellezza di un sorriso

Viaggio “Fai da te” dal Sud al Nord del Vietnam
Scritto da: Anna Codino
dalle caotiche città alle verdissime risaie, questo paese è la terra simbolo dell'asia dove potrai riscoprire la bellezza di un sorriso

Quello che si può fare in Vietnam pensiamo sia un viaggio davvero facile e forse per questo attira tantissimi turisti. Per chi come noi, ha già viaggiato un po’ ed è continuamente alla ricerca di qualcosa di più autentico e non costruito a misura di turista, lo troverà in parte, nelle zone rurali e forse, trovando una guida che vi accompagna, nei luoghi che ospitano le diverse minoranze etniche. Contrariamente all’opinione comune, non abbiamo amato Hoi An e forse dovessimo riprogrammare il viaggio, vi rimarremmo un giorno in meno. C’è però chi l’ha apprezzata tantissimo. La baia di Halong vale di per sé il viaggio e per quanto anche questa turistica, la crociera è una bella esperienza.  Le città, in particolare Hanoi e Ho Chi Minh sono davvero molto caotiche ed impegnative da girare. Le amerete se oltre alla confusione, riuscirete a cogliere angoli di vita autentica degli abitanti, negli infiniti locali che servono cibo sui tavoli, circondati da minuscole sedie, sulle biciclette cariche di frutta, verdura o fiori e in scene di abituale quotidianità, come i parrucchieri che tagliano i capelli sui marciapiedi.  Le zone rurali sono tutto un altro discorso. Non andate via dal Vietnam, senza aver visto, le verdi risaie terrazzate. Se poi riuscite a visitare qualche località non ancora sommersa dal turismo ancora meglio. La fierezza delle donne che lavorano nei campi e la loro fatica, scritta in ogni ruga del loro viso, vi rimarrà nel cuore per sempre. 

Diario di viaggio in Vietnam

Per il nostro viaggio primaverile quest’anno decidiamo di tornare nell’amato Sud Est asiatico scegliendo come meta il Vietnam. La stagione è ottima per viaggiare da Nord a Sud per cui a Novembre acquistiamo il volo di Thai Airways con arrivo a Ho Chi Min e ripartenza da Hanoi ( costo del volo 767 € a testa). 

Giorno 1 – Partenza per il Vietnam

Raggiunta Milano lasciamo l’auto nel parcheggio Like Park per un costo di 66 €, prenotato diversi mesi prima tramite ParkVia. Il volo parte alle ore 13 con cambio aereo a Bangkok e arrivo a Ho Chi Min alle 9.30 circa. (ora locale + 6 ore, + 5 ore con la nostra ora legale).  Avevamo letto recensioni non del tutto positive sulla compagnia, ma a parte lo spazio tra i sedili, in effetti non larghissimo, abbiamo sicuramente visto di peggio. 

Giorno 2 – Ho Chi Minh City

In aeroporto acquistiamo una Sim locale: Viettel con traffico dati illimitato per due settimane a 15 dollari; inserita in un terzo telefono ci servirà come hotspot di appoggio su entrambi i nostri dispositivi. Abbiamo acquistato la sim in un banchetto ancora prima del ritiro bagagli, ma con il senno di poi, dopo il ritiro ci sono diversi chioschi con prezzi più convenienti e inoltre dove abbiamo acquistato aveva il pos “non funzionante”. Se non avete fretta nel comprarla, in città si trova anche intorno ai 10 € o ancora meno a seconda dei giga richiesti. La ricezione è stata ottima durante tutto il viaggio. 

Per muoverci già dall’aeroporto abbiamo utilizzato l’utilissima applicazione Grab. L’unica piccola difficoltà è stata registrarsi all’inizio. Occorre  inserire un selfie  in modo che compaia la tua foto sul profilo. Questa operazione richiede un po’ di pazienza e nel nostro caso ci sono venuti in aiuto i ragazzi di Grab riconoscibili dalla maglietta verde che indossano. L’applicazione funziona molto bene, si sceglie la destinazione e il luogo di arrivo, si riceve la targa dell’autista che ti raggiunge in pochi minuti e si può pagare la corsa, di cui si visualizza la tariffa nel momento della prenotazione, con carta di credito inserendo i dati di quest’ultima direttamente nell’applicazione. Qualche volta, soprattutto i primi giorni, ci è capitato di non comprendere subito il luogo del pickup e di perdere la corsa, dal momento che l’autista ti aspetta cinque minuti prima di andarsene addebitandoti una piccola penale (meno di 050 €), ma prendendoci un po’ la mano questo problema scompare. I costi sono davvero bassi e in genere più economici dei normali taxi per cui l’utilizzo di Grab è estremamente conveniente. In alcuni casi, visto che si può sapere in anticipo il prezzo della corsa, ci è servita per contrattare il prezzo con i taxi normali o le auto private. Inoltre è possibile anche prenotare le corse con largo anticipo, quando si viaggia in orari scomodi come le prime ore del mattino.

Raggiungiamo il nostro albergo Hotel Le Blanc Saigon (19 € a notte con colazione; stanza pulita e discreta) e nonostante il caldo torrido e la stanchezza del viaggio,  decidiamo di raggiungere subito il centro (Ben Nghe) che dista circa 20 minuti a piedi. 

Durante il tragitto cambiamo un po’ di contanti, cercando di capire la modalità più conveniente utilizzando una banca (dove non ci cambiano euro ma dollari e solo i più nuovi), un prelievo in un Atm ed un ufficio che organizza tour turistici. Non sempre viene indicata la scritta Change Money che siamo abituati a vedere, ma chiedendo scopriamo che si può fare. Non abbiamo notato grosse differenze di commissioni tra le tre modalità sperimentate. 

La prima nostra meta è il Museo dei Residuati Bellici (ingresso 40.000 Dong a persona, circa 1,50 €). Il museo racconta la storia della feroce ed infinita guerra, mettendo in evidenza le atrocità, attraverso foto molto crude che raccontano torture, deformazioni di bambini, dovute all’uso di armi chimiche e terribili vicende che hanno coinvolto i soldati per tantissimi anni. Peccato la non presenza di una audioguida, ma alcune foto parlano da sole, trasmettendoti tutta l’emozione che questo luogo porta con sé. Nel cortile sono esposti alcuni mezzi militari come carri armati, elicotteri e aerei. 

Subito dopo ci rechiamo nel vicino mercato Ben Thanh, niente di che a nostro parere, forse da visitare in mattinata per la presenza di alcuni banchi alimentari, che noi troviamo chiusi.  Acquistiamo del mango e dell’ananas tagliati e pronti da consumare molto buoni. 

Ci dirigiamo verso la basilica di Notre Dame di Saigon, purtroppo non visitabile perché in restauro, costruita durante il periodo coloniale francese. 

Sulla stessa piazza della chiesa un luogo molto interessante è l’Ufficio Postale. Solo una piccola parte conserva la sua funzione originale, tutto il resto è un misto di negozi ed interessanti tracce del passato come mappe dipinte sui muri e vecchie cabine telefoniche in legno. 

Ho Chi Min è una città molto caotica, dove le moto sfrecciano ovunque e anche attraversare la strada sulle strisce pedonali, diventa un’esperienza complicata. Superato il primo solito shock asiatico, dovuto alla combinazione clima più caos,  la sensazione è che questa città presenti angoli interessanti, da cercare anche al di fuori delle destinazioni troppo turistiche. Per noi è solo una toccata e fuga e un primo contatto con il trafficare degli asiatici, cosi simile in tutti i paesi visitati. Ci colpiscono le contraddizioni di questo luogo: in alcuni punti la città è modernissima e piena di bei locali e palazzi scintillanti di luci al neon, ma basta girare l’angolo per trovarsi su strade polverose e piene di buche, dove i lustrascarpe ti inseguono per fare il loro lavoro e bancarelle, più o meno improvvisate, che vendono ogni tipo di cibo da strada. 

Verso sera facciamo un rapido giro su Nguyen Hue, una ordinatissima zona pedonale, dove si esibiscono anche alcuni artisti da strada e ci rechiamo al Ben Nghe Street Food Market per cenare. Si tratta di un luogo interessante che offre una vasta scelta di cibi locali ad ottimi prezzi. Ceniamo a pochi euro con ostriche, noodles fritti, fresh roll (buonissimi involtini non fritti, ripieni e avvolti in carta di riso) e bao (panino cinese cotto al vapore).

Giorno 3 – Dong Hoi – Phong Nha

La sveglia suona prestissimo e alle 4.30 del mattino siamo già sul nostro Grab,  prenotato la sera prima per raggiungere l’aeroporto. Anche a quest’ora la città è incredibilmente animata, i venditori si accingono ad organizzare le loro bancarelle, i motorini circolano già in grande quantità ed il caldo inizia a farsi sentire. 

Con un volo interno (50 € a persona) della Vietnam Airlines raggiungiamo l’aeroporto di Dong Hoi. Il volo parte alle 7 del mattino e arriva a destinazione alle 8.30. 

Spostarsi con voli interni in Vietnam è facile ed economico e permette di risparmiare tempo rispetto agli spostamenti in autobus, per altro frequenti e super organizzati. 

La nostra destinazione è il Parco Nazionale di Phong Nha Ke Bang, zona non sempre compresa negli itinerari classici, ma che soddisfa il nostro desiderio di posti, dove il turismo non ha ancora stravolto del tutto la vita autentica degli abitanti.  Due sono le opportunità di sistemazione in zona: dormire nel piccolo paese di Phong Nha, dove si trovano parecchie sistemazioni a prezzi economici o scegliere di alloggiare nella campagna circostante. Noi abbiamo optato per la seconda possibilità, venendo attratti da una sistemazione, citata in diversi diari di viaggio, che non ha deluso le nostre aspettative. Concedendoci una spesa un po’ più elevata rispetto agli standard del posto, abbiamo prenotato la Phong Nha Farmstay a circa 40 min dall’aeroporto di Dong Hoi e a 20 minuti di auto dal paese di Phong Nha. La raggiungiamo con un taxi, che ci propone una tariffa inferiore a quella di Grab (350.000 VND, 13 € circa). È un posto incantevole e curatissimo, immerso tra verdissime campagne, con bici gratuite a disposizione e possibilità di noleggiare scooter (125 € due notti, camera molto grande e ben arredata, ottima colazione compresa). Altro aspetto a noi gradito,  una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente, intuibile dai diversi messaggi nelle stanze e dal tentativo di riduzione della plastica, il cui smaltimento nei paesi del sud est asiatico, pare ben lontano dal trovare una strada sensata. Al nostro arrivo dal cielo, scende una leggerissima pioggia e le temperature sono ben diverse da quelle della infuocata Ho Chi Min, tanto che non è di troppo una felpa. Approfittiamo di una pausa della pioggia e confidando nella fortuna del turista poco pigro, decidiamo di raggiungere il paese in bici. Il tragitto è un po’ lungo, poco più di 10 km, ma tutto in piano e quindi estremamente fattibile, soprattutto se non si pedala sotto il sole cocente. Inoltre permette di attraversare uno stupendo paesaggio, dove si alternano diversi villaggi e sconfinati campi, passando davanti a case, scuole e semplici negozi. 

Come da indicazioni, raggiunto il paese, lasciamo le bici al Victoria Road Villas, visto che il ritorno è previsto con un autobus gratuito dell’albergo nel pomeriggio. Ci rechiamo al Visitor Center dove facciamo i biglietti per la Grotta di Phong Nha. Su consiglio dell’albergo escludiamo una seconda grotta (Tien Son), visto che domani pare ci aspetti di meglio. L’ingresso a persona costa 150.000 VND e il costo della barca 55.0000 VND. La barca e quindi il relativo costo, è divisibile per 12 persone,  anche se la nostra guida (Rough Guides), ricorda che ogni barca noleggiata porta reddito a una famiglia del posto. A guidare le barche sono perlopiù donne. Noi la dividiamo con altre tre persone, che ce lo chiedono all’ingresso, spendendo quindi un totale di 18 € circa. 

Dopo aver percorso un tratto di fiume, la barca a motore spento, entra nella grotta e la ripercorre in senso inverso fino a raggiungere una spiaggetta, dove scendiamo, accedendo ad un facile sentiero, munito di passerelle in legno che permette di ammirare il concerto di stalattiti e stalagmiti in tutto il suo splendore. Alla fine del sentiero, ritroviamo  la barca che ci riporta al punto di partenza. La durata dell’escursione è circa di due ore e mezzo. Dopo aver pranzato con pochi euro, con un piatto di noodles e un pho, zuppa tradizionale, torniamo alla nostra homestay e prenotiamo  i biglietti per l’autobus che dopodomani ci porterà ad Hue. Cena superlativa nella homestay dove il menù presenta un’ampia scelta di piatti tipici. 

Giorno 4 – Paradise Cave 

Oggi abbiamo prenotato, tramite la nostra Farmstay, il trekking nella Paradise Cave (70 € circa a persona compreso il pranzo). Ci sarebbe piaciuto effettuare l’intero percorso, lungo 7 km andata più altrettanti al ritorno, ma scopriamo che in questa stagione, a causa del livello alto dell’acqua nell’ultimo tratto, è consentito solo arrivare al quarto km. Essendo un’esperienza particolare e per noi nuova, decidiamo di farla ugualmente. 

La grotta è a 45 minuti di auto dalla homestay e la partenza per noi è alle 7.30 del mattino. All’arrivo conosciamo le nostre guide e attendiamo le altre cinque persone del gruppo. Durante il percorso si cammina per un tratto con i piedi nell’acqua. Noi abbiamo utilizzato i nostri sandali da trekking ma alla partenza, per chi ne fosse sprovvisto, vengono forniti sandali in gomma. Dopo il primo km, che si percorre su passerelle in legno ed è quello accessibile da chiunque visiti la grotta, si segue la guida attraverso un passaggio dedicato e si indossano i caschetti muniti di luce. Questi e le torce delle due guide, saranno le uniche fonti di illuminazione a disposizione per tutto il tragitto e ciò è la parte davvero emozionante dell’esperienza. In certi momenti spegniamo tutte le luci e rimaniamo nel silenzio e nel buio più assoluto per qualche minuto. Verso la fine del percorso la parte più coraggiosa del gruppo nuota per un tratto munito di giubbotto che viene fornito, mentre noi, vista la temperatura dell’acqua non proprio calda, decidiamo di seguirli in kayak sino a che l’altezza dell’acqua consente il passaggio tra le rocce. Tornati indietro consumiamo il pranzo a base di riso, uova, carne e verdure e poco dopo ci rimettiamo in cammino, ripercorrendo al contrario la stessa strada dell’andata. Nel complesso l’esperienza ci è piaciuta e le nostre guide si sono mostrate molto attente e pronte ad aiutare nei momenti di difficoltà. Il percorso è semplice e alla portata di tutti, basta prestare un po’ di attenzione in alcuni punti per evitare di scivolare. Siamo rimasti nella grotta dalle 9 alle 14 circa. Se interessati conviene prenotare il trekking con qualche giorno di anticipo. Per chi volesse organizzare in autonomia il sito della compagnia è www.dongthienduong.com e la mail sales@dongthienduong.com.

Giorno 5 – Hue 

Il nostro autobus per Hue parte alle 7 e i biglietti costano circa 10 € a persona.  Veniamo accompagnati da una macchina dell’albergo ad una fermata poco distante. Appena saliti sull’autobus ci fanno togliere le scarpe, consegnandoci un sacchetto dove metterle e ci accompagnano al nostro posto che in questo caso ha  i sedili totalmente reclinabili,  tanto da diventare quasi un comodo letto con ampio spazio per le gambe. L’autobus effettua almeno una fermata dove si può scendere ed andare in bagno.  Il viaggio dura circa 4 ore e mezza e nel prezzo c’è compreso anche un taxi che ti porta sino al centro della città. Nel nostro caso aggiungendo 40.000 VDN ci recapita, con gran comodità, proprio davanti al Hue Nino Hotel, che sarà la nostra sistemazione per questa notte (consigliato, stanza più che decente 19 € con colazione, si raggiunge la cittadella con una piacevole passeggiata lungo il fiume di una ventina di minuti). Al nostro arrivo una gentile signora ci chiede quali sono i nostri programmi e sentendo che siamo interessati a visitare il parco acquatico abbandonato ci propone, invece che andarci con Grab come previsto, un giro in macchina con autista privato che, oltre ad aspettarci durante la nostra visita, ci permetterà anche di vedere un mausoleo lungo la strada. Accettiamo la proposta al costo di 16 € e in 20 minuti abbiamo la nostra macchina, magari spendendo qualche euro in più, ma con un gran risparmio di tempo. È in occasioni come queste che pensiamo, come in altri paesi visti, quanto queste persone siano molto più abili di noi nel gestire il turismo. Velocità, semplicità, prezzi accessibili e capacità di accontentare gran parte dei desideri dei viaggiatori sono punti di forza che si trovano in Italia molto raramente. La prima tappa del nostro giro è il mausoleo di Khai Din, uno degli ultimi imperatori, descritto come una persona eccentrica e poco amata dal popolo. Il sito, con biglietto di ingresso a poco più di 5 € a testa, non ci dispiace. Proseguiamo il nostro viaggio verso Thuy Tien Lake che dista circa 10 km dalla città. Il parco acquatico, inaugurato nel 2004, fallì un mese dopo l’apertura e da allora è stato lasciato in stato di abbandono, sino a diventare sito di interesse turistico per chi ama il genere. Eravamo stati messi in guardia, sulla possibilità di essere avvicinati da qualche persona che chiedeva soldi per un falso biglietto di ingresso, ma nel nostro caso non è successo. Il punto forte del parco è il dragone, un tempo acquario a tre piani, nel quale si può salire all’interno sino ad entrare nella bocca. Proseguendo il giro del lago sino all’ uscita, ci si imbatte anche in alcuni scivoli ricoperti da piante e muschio, anche questi piuttosto suggestivi. Tornando verso il centro, ci facciano lasciare dal nostro autista al Dong Ba Market, che offre diversi banchi alimentari e di merci di vario genere. Ci pare un mercato non solo per turisti, in particolar modo la parte del cibo, dove l’esperienza coinvolge oltre la vista di cibi sconosciuti, anche l’olfatto nel percepire odori particolari e non sempre per noi piacevoli. Anche qui, con pochi euro, è possibile acquistare della frutta che viene pulita in maniera veloce e con grande maestria o provare, se non siete troppo schizzinosi e noi di certo non lo siamo, qualche piatto tipico. Noi abbiamo assaggiato il banh beo, piccoli piattini dove su una base fatta con farina di riso, vengono messi spezie e gamberetti essiccati e qualche spiedino di carne. Il modo come mangiarlo ci viene mostrato da una gentile signora e alla richiesta di una birra, ne arriva subito una da una bancarella vicina e il gioco è fatto!

Percorrendo il bel passaggio lungo il Fiume dei profumi, raggiungiamo la Cittadella con le sue mura fortificate. Al suo interno la Città Imperiale, rappresenta il motivo principale per cui i visitatori si recano a Hue, ma noi decidiamo di non visitarla, gironzolando un po’ nella zona, che però non offre niente di che. Torniamo verso il fiume, dove passeggiamo sino all’ora di cena. Scegliamo un ristorante molto semplice segnalato dalla guida, il Lac Thien, dove assaggiamo il Banh Khoai una piccola frittella gialla e croccante, preparata con uova e farina di riso, ripiena di gamberi, carne e germogli, servita con verdure e salsa di arachidi e sesamo. Torniamo al nostro albergo godendoci la vista serale della città tutta illuminata, con il ponte che cambia colore e numerose costruzioni piene di luci. 

Giorno 6 – Cimitero di An Bang – Lang Co Beach – Colle di Hai Van -Marble Mountains – Hoi An

Abbiamo deciso di organizzare il trasferimento a Hoi An con auto privata, per potervi inserire alcune tappe sulla strada e ottimizzare i tempi. Il costo del trasferimento è stato 58 € e il tutto è stato organizzato, contattando via mail l’albergo che ci ospiterà a Hoi An. Partiamo alle ore 8 con il nostro autista, con il quale concordiamo la prima tappa a un’ora circa da Hue, un luogo poco conosciuto, il Cimitero di An Bang anche chiamato City of Gosth. È un’area molto vasta e particolare, dove partendo dalle tradizioni della sepoltura, si è arrivati ad una sorta di gara tra gli abitanti, per chi possiede la tomba più lussuosa. Strutture altissime e abilmente variopinte, si susseguono nelle varie strade del cimitero, mentre qualche signora locale si avvicina per venderci dolcetti. Sembra che alcune persone siano disposte a spendere cifre stratosferiche o a vivere in case non terminate, pur di prepararsi una lussuosa dimora che possa ospitarli dopo la morte. 

Seconda veloce tappa a Lang Co Beach, giusto per gustare qualche ostrica. Siamo sicuramente fuori stagione, ma la zona sembrerebbe discreta per un periodo più adatto. 

Proseguiamo per il Colle di Van Hai o Passo delle Nuvole. Ci si arriva con una strada potenzialmente panoramica, se non fosse che il nome non è probabilmente dato a caso e sulla sommità il panorama è piuttosto nebbioso. 

Raggiungiamo quindi le Marble Mountains, cinque rilievi caratterizzati da un complesso di grotte naturali e diversi templi induisti e buddisti. Ognuno dei rilevi porta il nome di uno dei cinque elementi ma solo Thuy Son (montagna di acqua) è visitabile. La visita si suddivide in due aree distinte per le quali occorre pagare due biglietti diversi: 

  • Am Phu Cave (ingresso meno di 1 € a testa) 
  • Complesso di 14 siti (ingresso 1,50 € ai quali vanno aggiunti 0,55 centesimi se si vuole salire con l’ascensore).

Sicuramente per poter percepire l’atmosfera mistica del luogo, di cui avevamo letto in qualche diario di viaggio, occorre visitare questo sito in un orario diverso dal nostro, probabilmente al mattino presto, quando la folla non è ancora arrivata. In ogni caso, soprattutto la prima parte, è un posto particolare. Colpiscono le feroci rappresentazioni dei Naraka, qualcosa di simile all’inferno nel mondo buddista, che ricordano le pesanti conseguenze della legge del karma, per le azioni volontarie negative commesse in vita. Alla base del Thuy Son, si trova il villaggio di Non Nuoc con i suoi negozietti che vendono oggetti di marmo, anche se oggi il marmo non viene più estratto da queste montagne, ma importato dalla Cina. 

Alle 1530 arriviamo ad Hoi An. Abbiamo pernottato 3 notti alla Vang Anh Homestay (15 € a notte, stanza molto spartana, ma abbastanza pulita, ottima posizione a 10 minuti dalla città vecchia, colazione buona con frutta e pancake. La signora e il figlio sono molto gentili, ma la stanza con le finestre che danno sulla strada, è un po’ rumorosa. Questa è una meta molto amata dalla maggior parte dei viaggiatori e forse perché avevamo alte aspettative, ci ha un po’ deluso. La immaginavamo molto turistica, ma anche intenta a conservare un’atmosfera tradizionale che, invece, va cercata tra locali con musica ad alto volume, negozi di souvenir che vendono pezzi tutti uguali e mercati con venditori un po’ insistenti. Gironzoliamo a caso tra le vie nella zona pedonale, fermandoci a provare l’ottimo The Mot (Nuoc Mot Hoi, in una via centrale della città antica). Con 60 centesimi potrete provare una deliziosa bevanda fredda con lime e citronella e altri ingredienti come liquirizia, gelsomino, crisantemo, zenzero e cannella il tutto servito in bicchieri di carta con cannuccia ecologica e foglia di loto come decorazione. 

Nelle bancarelle in giro, vediamo tantissima merce con marchio The North Face, Nike o Patagonia a prezzi più che accessibili. Non sappiano se si tratti di merce contraffatta o degli stessi pezzi dei marchi famosi, in effetti spesso prodotti in questa zona, poi rivenduti da noi a costi più alti. Noi compriamo uno zaino The North Face a 12 € di ottima fattura. 

Nella città vecchia, ci sono tantissimi posti dove si può cambiare denaro a tassi molto convenienti. 

All’imbrunire vengono accese le lanterne in tutta la città e sul fiume Thu Bon, è possibile effettuare giri su barche illuminate ed acquistare lanterne a forma di fiore, da rilasciare nell’acqua esprimendo un desiderio. 

Dopo aver provato il Cao Lau (piatto tradizionale di Hoi An, che consiste in fette di arrosto di maiale, con erbe aromatiche, verdure, germogli di soia e noodles) gironzoliamo per il mercato notturno sulla Nguyen Hoang Street, lungo la sponda del fiume. Composto da moltissimi banchi che vendono merce di vario genere e qualche bancarella di street food. Prendiamo un ottimo frullato al mango e piuttosto stanchi per la giornata intensa, rientriamo in albergo. 

Giorno 7 – Hoi An 

Questa mattina ci accingiamo a visitare, alcuni dei siti di interesse turistico. Occorre acquistare un biglietto cumulativo, che costa poco più di 4 € e consente di vedere 5 posti diversi. Ci sono quattro biglietterie sparse per la città. 

Noi ci siamo soffermati sul ponte giapponese coperto, simbolo della città, il Cam Pho Temple, la sala delle adunanze Quang Trieu, che ci è piaciuta particolarmente per le sue decorazioni variopinte, la Casa Tan Ky che mostra i livelli delle alluvioni in anni diversi e alcune foto interessanti delle stesse e la sala delle adunanze Phuoc Khien con i bellissimi bonsai fioriti. Pranziamo con ottimo cibo e pochi euro al mercato centrale. 

Nel pomeriggio usufruiamo di una delle tantissime Spa sparse in città, per un lungo massaggio di un’ora e mezza, al costo di 20 euro circa. Nel nostro albergo utilizziamo anche il servizio lavanderia per pochi euro. 

Giorno 8 – Tranh Ha – Tra Que – An Bang Beach

Oggi affittiamo le biciclette per esplorare i dintorni di Hoi An. Ce le procura la signora dell’albergo, facendocele trovare pronte al mattino. Il costo è irrisorio: 2 € l’intera giornata. In giro per la città ci sono comunque, tantissimi posti che affittano bici e scooter. Muoversi per uscire dalla città non è semplicissimo e occorre prestare parecchia attenzione. Le macchine e le moto spuntano, infatti, da ogni parte totalmente incuranti di semafori, precedenze e tutto ciò che a che fare con il codice della strada. Forse siamo stati fortunati ma, nonostante tutto questo caos, non abbiamo mai visto un incidente o un’ambulanza soccorrere qualcuno che si è fatto male. Praticamente un miracolo! La nostra prima tappa è il villaggio Trag Ha a circa 3 Km da Hoi An. Si tratta di un piccolo paese di artigiani ceramisti o perlomeno questa è la sua tradizione. Ora è un susseguirsi di negozi che vendono pezzi molto simili tra loro. All’arrivo si viene obbligati a lasciare la bici in un parcheggio a pagamento e occorre munirsi di un biglietto di ingresso (35.000 VDN). Con il biglietto si riceve un souvenir gratuito (nel nostro caso, l’animale corrispondente all’anno di nascita del calendario cinese) e la possibilità di provare a modellare piccoli vasi, utilizzando un tornio che viene fatto ruotare dal piede di una persona. Volendo, spendendo qualche euro, puoi anche portarti a casa il vasetto che hai prodotto. In alcuni negozi hai anche la possibilità di dipingere i pezzi. Acquistando un altro biglietto, si può accedere ad un museo che ripropone in terracotta i più importanti monumenti di vari paesi del mondo, ma noi lo abbiamo saltato. Tornati verso Hoi An e percorrendo altri 3 Km in direzione opposta, si arriva al Tra Que Village, villaggio che mostra le tradizioni agricole della zona. Anche in questo caso biglietto a 35.000 VDN con drink gratuito compreso. C’è la possibilità di partecipare a qualche esperienza a tema, ma noi ci siamo limitati a passeggiare tra i campi coltivati. 

Entrambe queste esperienze hanno davvero poco di autentico e sono chiaramente costruite a misura di turista. Visitare questi due paesi permette, tuttavia, di inoltrarsi in zone un po’ più autentiche, rispetto alla città vecchia, passando davanti a bancarelle di carne, pesce e verdure, dove le donne sulle biciclette e con il loro immancabile cappello a punta si fermano a fare la spesa. Sulla strada per Tra Que si passa vicino ad alcune risaie, in un piacevole panorama. 

Dopo Tra Que proseguendo sempre dritti si raggiunge An Bang Beach, una zona di mare piena di ristoranti. Sulla spiaggia, che non è niente di eccezionale, c’è la possibilità di affittare lettini in legno, anche se si rimane un po’ accalcati, o di consumare direttamente sui lettini cibo e bevande dei vari locali. Noi abbiamo pranzato a base di ottime ostriche e totani grigliati in un ristorante sul mare ed è stato molto piacevole. 

Altre due escursioni possibili da Hoi An che noi non abbiamo fatto sono:

  • My Son: sito archeologico  a 25 km dalla Città vecchia. Molte delle rovine sono andate distrutte durante la Guerra del Vietnam ma rimangono alcuni templi degni di interesse. Avendo già visto il complesso di Angkor Wat in Cambogia e avendo letto che questo non è nulla di paragonabile abbiano deciso di saltare questa tappa. 
  • Ba Na Hills: parco divertimenti a 23 Km da Da Nang che contiene il Golden Bridge, il noto ponte sorretto da due mani di cemento che viene ritratto in molte foto. Per raggiungerlo si utilizza una funivia di 17 minuti che pare essere la più lunga del mondo. Lo abbiamo saltato per scarso interesse e perché il prezzo del biglietto è piuttosto alto per gli standard del posto. 

Sulle guide viene consigliato di far coincidere, quando possibile, la visita di Hoi An con il Festival delle lanterne che si svolge ogni mese il 14° giorno del calendario lunare. Per noi significava stravolgere l’intero itinerario, per cui ci abbiamo rinunciato e non siamo in grado di dire se davvero ne valga la pena oppure no. 

Un’altra esperienza particolare da fare a Hoi An è farsi fare un vestito su misura. La città è piena di negozi di sarti con tanto di cataloghi e scelta di tessuti che in un giorno o poco più, ti possono cucire il vestito scelto. Stessa cosa si può fare con scarpe e sandali. 

La nostra giornata termina in una spa locale. Ce ne sono tantissime in giro, ma noi siamo stati incuriositi da un video su Instagram e dalla disponibilità di venirti a prendere e riportarti, ovunque tu chiedessi in città. Abbiamo prenotato sul form del loro sito e ci hanno prontamente risposto, prima via mail e poi via whatsapp. All’orario concordato un taxi era di fronte al nostro albergo e ci ha accompagnato alla spa che era situata a circa mezz’ora di cammino a piedi. Con una spesa di 12 €  a testa abbiamo effettuato, io uno shampoo con massaggio al collo, spalle e trattamento al viso e Luigi un massaggio di un’ora a spalle, collo e schiena. I massaggi erano nella norma e l’asciugatura dei capelli, che è proprio un’asciugatura e non certo una piega, lasciava un po’ a desiderare, ma il posto è pulito, il personale gentile e il servizio di accompagnamento molto comodo, per cui lasciamo comunque il riferimento del loro sito (www.hoiantraditionalspa.com).

Gironzolando prima di cena, ci siamo imbattuti in un negozio dove abbiamo acquistato alcune cartoline che ritraevano visi di donne e bambini. La commessa ci ha spiegato che si trattava di foto di un’artista francese e ci ha consigliato di andare a visitare il museo poco distante. Abbiamo così scoperto che Rehahn, che non conoscevano, è un famoso fotografo francese considerato tra i migliori ritrattisti del mondo. Consigliamo vivamente il museo e la sua esposizione di foto delle diverse etnie del Vietnam, a noi è piaciuto moltissimo (The precious heritage, 26 Phan Boi Chau Street). 

Cena al mercato centrale con una spesa totale di 6 € in due. 

Giorno 9: Hanoi

Abbiamo organizzato il trasferimento all’aeroporto di Da Nang (30 minuti circa), con macchina privata individuata dal nostro albergo, con costo inferiore a quello di Grab (12 €). Volo delle 8 della Vietnam Airlines, acquistato online al costo di 60 € a testa che, in poco più di un’ora, ci porta nella capitale. Per arrivare all’ albergo prendiamo un taxi contrattando rispetto alla tariffa di Grab (12 €, 45 minuti). Avevamo prenotato una camera privata presso l’Hanoi City Backpaper Hostel (25 € a notte), ma al nostro arrivo ci dicono che ci accompagneranno in un altro albergo poco distante; motivazione alquanto bizzarra è che la camera si trova al sesto piano e non c’è ascensore. In ogni caso il posto dove veniamo accompagnati in moto, il Lavender Boutique House, va benissimo, la stanza è grande e pulita, il bagno dignitoso, la colazione discreta e la posizione consente di raggiungere il quartiere vecchio in pochi minuti. 

Non appena iniziamo ad esplorare il Quartiere Vecchio, capiamo subito che questo è un posto che ci piacerà. Hanoi è impegnativa da girare, non fosse altro per il fatto che camminare sui marciapiedi è praticamente impossibile, dato il numero di moto parcheggiate. Per quanto riguarda il traffico e la difficoltà per i pedoni di attraversare le strade, la situazione è tale e quale a quella dei posti già descritti. Ma se si riesce ad alzare la testa, si scoprono splendidi palazzi che ricordano l’influenza francese e carinissime terrazze dei locali, dove ci si può fermare a bere qualcosa. Abbiamo camminato molto sino a sera inoltrata, di seguito le tappe principali: 

  • Thang Long Water Puppet Theatre: vicino alla bella piazza che affianca il lago, è il luogo per vedere lo spettacolo delle marionette sull’acqua. Ci siamo recati direttamente in teatro per acquistare i biglietti dello spettacolo, dal momento che dal sito ufficiale non siamo riusciti a farlo. In alternativa, è possibile acquistare l’esperienza del giro in cyclo + spettacolo serale di burattini direttamente su Civitatis. Avremmo voluto andarci oggi, ma il teatro è chiuso perché il Vietnam partecipa ad un lutto nazionale del Laos, sospendendo tutti gli spettacoli di intrattenimento. Prenotiamo per il giorno 11, quando torneremo qui, acquistando il biglietto per le prime file che costa 8 € a persona. A seconda della posizione ci sono anche biglietti più economici (150.000 o 100.000 VND). Pranzo in uno degli innumerevoli posti che fanno cibo da strada. 
  • Caffè Dinh per gustare il caffè all’uovo vietnamita: questo bar si vanta di averlo inventato, anche se non è l’unico a farlo, e comunque è un posto caratteristico dove vale la pena fare una sosta. Si affaccia sulla piazza accanto al lago Hoan Kiem.
  • Heritage House: con ingresso a pagamento (20.000 VDN a testa) si trova al civico 87 di Via Ma May ed è una tradizionale casa vietnamita del XIX secolo,  nata per fungere sia da abitazione, che come base commerciale per gli affari di famiglia. 
  • Bach Ma Temple: uno dei templi più antichi della città, costruito in origine dell’imperatore Ly Thau To, fondatore di quella che poi diventò Hanoi, per onorare un cavallo bianco che lo guidò in questo luogo, dove lui scelse di costruire le mura della sua città. L’ingresso è gratuito. 
  • Cattedrale di San Giuseppe: è la chiesa più antica della città (1886) e si trova su una carinissima piazzetta, contornata da vie piene di bandierine che alternano la ben conosciuta stella gialla su sfondo rosso ad altre con falce e martello. La facciata della cattedrale ricorda nella sua fattura, se pur più semplice, quella di Notre Dame.
  • Train street: è la famosa via dove passa il treno a pochi centimetri da numerosi locali dove, sino a qualche settimana fa, ti potevi sedere ed assistere allo spettacolo. Ora la via è chiusa al traffico pedonale, perché considerata pericolosa. Noi alle 1530 abbiamo assistito al passaggio del treno, nonché all’esilarante scena, dove una determinatissima capostazione munita di fischietto, redarguisce gli imperterriti turisti mentre cercano in tutti i modi, di sorpassare la transenna mobile che viene fatta scorrere per fermare la folla. Se arrivate presto potete accaparrarvi uno dei pochi posti nei due o tre locali vicino alla stazione di passaggio, che consentono ancora l’accesso. Il treno passa più volte durante il giorno, gli orari si trovano su internet anche se non sempre sono attendibili. Abbiamo anche letto che, in posti diversi da quello dove stanno le guardie, è possibile accedere ai locali sui binari, ma non lo abbiamo verificato. 
  • Hang ma: molte delle vie di Hanoi sono specializzate nella vendita di un solo articolo. C’è la via dell’argento, quella della seta, quella del bambù. La città è famosa per la vendita di articoli di carta e offerte votive e accanto c’è un’altra via specializzata nella vendita di giocattoli. 
  • Mercato notturno: si svolge il venerdì e il sabato dalle 18 in poi, con centinaia di bancarelle distribuite su un tratto di strada lungo quasi tre km, che va da Hang Dao Street al Dong Xuan Market (il mercato coperto della città, aperto di giorno). Segnaliamo, in particolare, la possibilità di acquistare abbigliamento e borse sportive marchiate, in maniera autentica o meno anche qui non si sa, Nike, Adidas, Patagonia, North Face. Obbligo, come in tutto il resto del paese, contrattare per far scendere i prezzi. 
  •  

Giorno 10: Ha Long Bay 

Abbiamo in programma per oggi e domani la crociera nella baia di Halong. Dopo aver letto molto a riguardo, viste le innumerevoli offerte per questo tipo di attività, riassumiamo quanto abbiamo capito: 

  • Prima di tutto occorre scegliere quanti giorni fermarsi nella baia. Si possono fare escursioni giornaliere, optare per la crociera di due giorni e una notte (la più gettonata), o di più notti.
  • Si può organizzare con il fai da te, ma pare non sia consigliabile. Affidarsi a un tour operator, prenotando in anticipo prima della partenza, permette di vagliare le numerose alternative e scegliere quella preferita. Ad Hanoi ci sono comunque tantissime agenzie che offrono crociere di tutti i tipi. La baia si trova nella provincia di Quang Ninh, nel golfo del Tonchino, circa 160 Km ad est di Hanoi. Quasi tutti i tour operator comprendono il trasporto da Hanoi e ritorno in minivan. Nel nostro caso noi abbiamo concordato che il ritorno non fosse su Hanoi, ma su Ninh Bith per proseguire il nostro itinerario.
  • Ci sono soluzioni di gruppo e altre più personalizzate con evidenti differenze di prezzo. Quello che tutti consigliano è di investire qualche soldo in più per avere servizi migliori.
  • Tre sono le zone di quella denominata in modo generico Halong Bay: Baia di Halong (al centro) è quella più affollata perché è il posto dove vanno tutte le crociere di una giornata, Baia di Bai Tu Long (a nord, quella da noi scelta) e Baia di Lan Ha (a sud). Queste ultime due baie, sono quelle consigliate per non trovarsi in mezzo a migliaia di imbarcazioni. Qualcuno raggiunge la baia anche dall’isola di Cat ba.
  • Tutte le crociere di due giorni e una notte hanno più o meno la stessa struttura. Includono un pernottamento e in realtà hanno una durata di 24 ore, perché ci si imbarca a mezzogiorno e si torna il giorno dopo più o meno alla stessa ora. Noi ci siamo affidati al tour operator Indochina Junk, scegliendo la crociera sulla nave Dragon Legend 2. Il costo è stato di 455 € in due. In alternativa, sempre Civitatis propone una crociera di 2 giorni nella baia di Ha-Long in barca di lusso al costo, a persona, di 112 euro.

Alle ore otto ci sono venuti a prendere al nostro albergo, con un comodissimo mini Van e siamo arrivati ad Halong alle 11 circa. A metà strada il pulmino effettua una tappa per bagno e caffè. Il porto di arrivo è un posto affollatissimo perché, oltre ad essere il punto di partenza di tutte le barche, è anche il posto dove si possono comprare i biglietti per le crociere giornaliere. Qui si consegnano i bagagli che verranno fatti ritrovare direttamente nella propria cabina e si salda il costo della crociera per la quale è richiesto un acconto al momento della prenotazione.  Si viene informati del fatto che il Governo vietnamita, non consente l’accesso sulle barche con bottiglie di plastica e si viene quindi invitati a lasciare le proprie bottiglie a terra. Per la prima volta, troviamo in un paese del sudest asiatico, una particolare attenzione all’ambiente e ne siamo davvero felici. Sulla barca viene fornita acqua in bottiglie di vetro e bevande servite in bicchieri con cannucce di materiale riciclabile. Verso le 12 ci si imbarca e si ricevono alcune informazioni sull’itinerario, prima di prendere possesso delle meravigliose cabine. Un letto matrimoniale molto grande è al centro della stanza e ha accanto un piccolo divanetto, con una grande finestra vetrata, dalla quale si può godere della splendida vista durante la navigazione. Nel bagno è presente sia la doccia che una bella vasca da bagno.  Anche la zona esterna della barca è molto bella. Ci sono diversi lettini dove prendere il sole o godersi semplicemente il panorama e una grande sala da pranzo ben arredata. 

Alle 13 viene servito il pranzo composto da diverse portate, sia di carne che di pesce. Tutti i pasti, ad esclusione delle bevande, sono compresi nel prezzo. L’acqua naturale viene servita gratis. Alle ore 15 si effettua la prima escursione. Con una piccola barchetta si viene accompagnati alla Thien Canh Son Island dove si scende. Percorrendo una scalinata, meglio se con un paio di scarpe da ginnastica o sandali da trekking, si giunge ad un punto dove si può ammirare lo splendido panorama intorno e si accede ad una piccola grotta. Scendendo si fa una breve sosta su una spiaggia e poi si riparte con la barchetta per un’altra isola poco distante dove, con il kayak, si effettua un percorso seguendo la guida. Noi avevamo una custodia impermeabile per cellulari, ma viene comunque fornita una borsa a tenuta stagna per metterci dentro le cose che non si devono bagnare. Le parole a poco servono per descrivere ciò che si vede. La zona non è affollatissima, insieme a noi ci saranno altre cinque o sei barche, tutte della compagnia Indochina Junk, che pare essere tra le poche ad avere il permesso di accedere a questa zona della baia.  La baia di Halong è stata inserita tra le sette meraviglie naturali del mondo e ora ne comprendiamo il motivo. 

Tornati sulla nostra barca, viene fatta una dimostrazione di cucina dove viene mostrato e naturalmente subito dopo assaggiato, come si fa il pancake vietnamita. 

Alle 19 viene servita la cena, anche questa con diverse portate tutte ottime. Per concludere la splendida giornata, decidiamo di concederci un massaggio serale di un’ora. I prezzi sono chiaramente un po’ più alti di quelli delle innumerevoli spa che si incontrano ovunque, ma non raggiungono neanche la metà della cifra che si paga da noi. Inoltre la massaggiatrice è davvero brava e così siamo pronti per andare a dormire completamente rilassati nella nostra bella cabina. 

Giorno 11: Tam Coc

La giornata oggi inizia prestissimo, con una lezione di tai chi alle 6.30 sul ponte della nave e subito dopo, la colazione. In programma questa mattina, la seconda ed ultima escursione della giornata, al villaggio galleggiante Vung Vieng. Ci viene offerto un piacevole giro in barca a remi, intorno ai faraglioni della zona e subito dopo, ci viene mostrato il delicato processo di coltivazione delle ostriche da perla. 

Risaliti sulla barca veniamo invitati a lasciare le cabine e alle 1030 viene servito un brunch con tantissime portate a buffet. Prima di mezzogiorno facciamo ritorno in porto, dove veniamo accompagnati a un minivan che ci porterà a Tam Coc in tre ore e mezzo circa. 

Siamo nel complesso molto soddisfatti della compagnia e della tipologia di crociera scelta, segnalando che, con una tempistica diversa di viaggio, forse si potrebbe prendere in considerazione la crociera di due notti. L’itinerario, almeno per la compagnia scelta da noi, è lo stesso, ma i tempi sono più lenti e nel caso di un meteo favorevole questo consente anche di rilassarsi prendendo un po’ di sole sul ponte della nave. Nel nostro caso il cielo è stato coperto per tutti i due giorni, cosa credo frequente in questa zona, ma anche se ci fosse stato il sole, non avremmo avuto il tempo di prenderlo, se non rinunciando a qualcuna delle esperienze proposte. 

Con un cambio di minivan a Ninh Bith veniamo lasciati direttamente davanti al nostro albergo (Tam Coc Sunshine Hotel, 29 € a notte con colazione). Per la stessa cifra si può trovare di meglio. Sistemazioni particolari sono ad esempio quelle che si affacciano sul fiume come il Tam Coc Bungalow). Posati i bagagli facciamo un giro per la cittadina, a 10 minuti a piedi dalla nostra sistemazione, che altro non è, che un susseguirsi di ristoranti, negozi di souvenir  ed agenzie turistiche. 

Giorno 12: Pu Luong 

Dopo colazione, affittate le biciclette dal nostro albergo (2 €), raggiungiamo subito il posto dove fare i biglietti, per l’escursione maggiormente scelta in questa zona, che viene denominata, la Halong terrestre (biglietti direttamente al molo Bich Dong o poco prima, dove è presente anche un parcheggio per moto e biciclette). Si può optare per il solo il giro in barca di due ore o l’alternativa più lunga di tre, che combina barca e auto elettrica. Questa ultima, da noi scelta, costa 350.000 VND (12 €). Le barche vengono guidate soprattutto da donne, che alternano la classica remata effettuata utilizzando le braccia, a quella, mai vista da nessuna parte, dove per muovere i remi si usano i piedi. Il paesaggio è molto bello anche se, nonostante sia mattino presto, un pò disturbato dalle diverse barche già presenti sul fiume, Si attraversano due grotte e ci si ferma scendendo in due posti diversi con presenti templi (lasciamo anche i nomi dei templi per chi volesse raggiungerli autonomamente in bicicletta: Den Tho Than Nong e Den Thanh Quv Minh Dai Vuong). Si prosegue il percorso con le auto elettriche, che si fermano al Thai Vi Temple, al Linh Coc Pagoda e alla più nota Bich Dong Pagoda.  Al termine del giro, rifacciamo in bici una parte del percorso per avvicinarci ad un cimitero, che con la barca avevamo solo costeggiato.  Nel tempo che ci resta giriamo in bici tra le risaie e le zone fuori dal paese, osservando lo scorrere della vita quotidiana degli abitanti locali. 

La nostra prima intenzione era di raggiungere Hang Mua, ma non siamo riusciti per questioni di tempo. Pare che armandosi di coraggio e percorrendo la lunga gradinata si possa godere di una splendida vista sulla vallata che assume un fascino particolare al tramonto.  Un altro posto, con percorso simile sul fiume poco distante da qui, è Trang An; da quello che abbiano capito le due esperienze sono molto simili quindi meglio sceglierne una delle due. 

Alle 15 saliamo sull’auto prenotata contattando il nostro albergo di Pu Loung. Il costo è stato di 53 € e il viaggio è durato tre ore. Siamo stati molto indecisi sulla località da scegliere, volendo inserire nel nostro itinerario una zona rurale. Orientandoci inizialmente su Sapa o Mu Cang Chai abbiamo poi optato per Pu Luong, sia per il fatto che sembrerebbe un luogo non ancora invaso dal turismo di massa, sia per la distanza non eccessiva da Hanoi (circa 130 km). Quando abbiamo iniziato a contattare qualche Resort, chiedendo anche i costi per il trekking, ci sono stati proposti prezzi davvero eccessivi, rispetto a quelli incontrati sino ad ora. Abbiamo, quindi, continuato la nostra ricerca, imbattendoci nella Sala Homestay, presso la quale abbiamo deciso di soggiornare (22 € a notte). Nei nostri due giorni di permanenza avremmo dovuto avere una guida che parlasse inglese che, per motivi di salute, ha dovuto disdire all’ultimo la sua presenza. Il proprietario della Homestay si è offerto di farci da guida e l’uso del meraviglioso traduttore di Google, ci ha permesso di comunicare nonostante le sue difficoltà a parlare inglese. È stata nel complesso una buona guida, proponendoci anche esperienze insolite e sempre con grande entusiasmo (costo per l’accompagnamento di due giorni, 57 €).  La Homestay Sala è una bella struttura di costruzione piuttosto recente, con 10 camere spaziose e ben arredate ed una grande sala da pranzo, dove abbiamo mangiato sempre benissimo, con porzioni abbondanti di piatti locali che il proprietario si è prodigato a preparare.  Ci si addormenta con il canto delle rane, che è ancora più piacevole, se paragonato al frastuono dei clacson che suonano ininterrottamente nelle strade delle città. 

Pu Luong è probabilmente un luogo in crescita dal punto di vista del turismo. Ci sono diversi Resort di alto livello e parecchie Homestay più semplici, sparse per i vari villaggi della zona. 

Giorno 13: Pu Luong 

Ci svegliamo avvolti totalmente nella nebbia che si diraderà solo dopo qualche ora. Finita la colazione, partiamo per un trekking addentrandoci tra le meravigliose risaie terrazzate. La nostra guida si ferma più volte per mostrarci varie piante o fiori spiegandoci l’utilizzo che ne viene fatto. Le piantine di riso sono incredibilmente piantate con un ordine preciso, nei campi vediamo molte persone, donne in particolare, che lavorano. Il riso verrà raccolto tra due mesi, in una delle due stagioni previste durante l’anno. Dopo circa due ore di cammino, arriviamo al villaggio di Kho Muong, che ospita circa 60 famiglie di etnia thailandese ed è circondato da montagne verdeggianti, ricoperte da giungle incontaminate. Ci addentriamo nella Grotta dei pipistrelli, che ha una ampiezza di ben 2,5 km. 

Tornati alla Homestay e dopo un pranzo veloce, partiamo con due motorini e raggiungiamo, dopo un po’ di chilometri, un posto molto bello, dove un ingegnoso sistema idraulico composto da enormi ruote di bambù, porta acqua alle risaie. Proviamo anche l’esperienza di quello che qua viene chiamato rafting, che poco ha a che fare con l’attività da noi conosciuta come tale, ma è una piacevole navigazione sul fiume sopra delle zattere di bambù. 

Concludiamo il nostro giro in un altro villaggio, dove viene mostrata la tessitura tradizionale. Nonostante il paese sia un susseguirsi di negozi per turisti, i venditori non sono per nulla insistenti.  Ottima cena con manzo cotto nel bambù, che assume così un sapore particolare e delizioso. 

Giorno 14: Pu Luong 

Oggi proseguiamo l’esplorazione della zona con i motorini. 

Prima tappa il mercato di Pho Doan: è un mercato locale autentico, che si tiene al mattino presto il giovedì e la domenica. Luogo principale per il commercio e l’acquisto di prodotti locali delle minoranze King, Muong e Thai delle zone circostanti. Pochissimi i turisti presenti e possibilità di osservare qualche donna thai in abiti tradizionali. Proseguiamo poi per le cascate di Hieu, che non avendo molta acqua, perdono il loro fascino.  Dopo una sosta per il pranzo, raggiungiamo il villaggio di Don con le sue meravigliose coltivazioni di riso a terrazza. Oggi è una giornata di sole e ciò permette di ammirare a pieno, questo posto davvero meraviglioso. 

Giorno 15: Hanoi

Subito dopo colazione salutiamo Hung, il proprietario della Homestay, e partiamo in direzione Hanoi con una macchina privata prenotata tramite lui (costo del trasferimento 63 €).  All’ora di pranzo siamo in città e torniamo nell’albergo nel quartiere vecchio, che ci aveva già ospitato una settimana fa.  Posati i bagagli, partiamo subito in direzione di quella che, si è rivelata essere la zona che più ci è piaciuta di Hanoi: il quartiere Truc Bach. In netto contrasto con il centro di Hanoi è composto da graziose case colorate e carinissimi ponticelli. Percorrendo Pho Truc Bac, si costeggia il lago pervaso di atmosfera tranquilla e davvero particolare. Si può anche fare sosta in uno dei tanti localini che si incontrano. Noi abbiamo gustato un ottimo smoothie al mango con noccioline, in un tavolino vista lago. Proseguendo in direzione della Tran Quoc Pagoda, ci si imbatte nel piccolo tempio Thuy Trung Tien, che si trova su una isoletta del lago ed è accessibile percorrendo un bel ponticello. Il tempio merita una visita veloce anche perché è gratuito. Intorno si possono osservare molti pescatori con le loro canne da pesca. Poco più avanti, sempre gratuitamente, si può visitare la bella e colorata Tran Quoc Pagoda. All’esterno è possibile acquistare gabbie con uccellini o sacchetti con alcuni pesci da liberare in senso propiziatorio. 

Decidiamo a questo punto di raggiungere il lago Hoan Kiem, nel cuore della città e uno dei suoi centri nevralgici. Una piacevole passeggiata lo circonda e si può fare il giro del lago in meno di un’ora. La zona ospita anche molti venditori di frutta, dolcetti e altro cibo da strada.  Andiamo poi alla ricerca del Cafè Giang, anche questo locale storico, per il caffè all’uovo. Questa volta prendiamo una cioccolata che esiste, così come il caffè, in versione sia calda che fredda. L’ingresso del locale non è facilissimo da notare, in una stradina di Nguyen Huu Hoan Street. 

Alle 1830 ci rechiamo al vicino Thang Long Water Puppet Theater per lo spettacolo delle marionette sull’acqua. È uno spettacolo di antica tradizione, le cui origini risalgono all’XI secolo, quando i contadini della valle del Fiume rosso, iniziarono a creare delle marionette in legno per intrattenere la comunità locale, ma anche per distrarre gli spiriti maligni, in modo che non potessero compiere danni al raccolto.  Avevamo deciso di vederlo comunque, in quanto parte delle tradizioni locali, ma eravamo un po’ scettici e timorosi del fatto che ci saremmo annoiati e invece ci siamo ricreduti. Lo spettacolo, che dura un’ora circa, ci è piaciuto non fosse altro per la maestria con cui vengono mosse le marionette in legno, grazie a lunghe aste di bambù. La tecnica viene tramandata di padre in figlio. 

All’uscita facciano una breve visita al mercato coperto Dong Xuan Market,  che non ci entusiasma essendo solo, un susseguirsi di bancarelle per turisti. 

Ceniamo in un posto sulla strada con una hot pot, una sosta di versione vietnamita della nostra bourguignonne, che però non ci soddisfa molto. Inoltre l’uso delle sole bacchette, per immergere i pezzi di carne e pesce nel brodo contenuto nella pentola sul fornelletto. non facilita l’operazione. Dopo cena raggiungiamo, giusto per curiosità, il Beer Corner, dal quale scappiano subito perché è davvero un posto che non fa per noi. In una stradina affollatissima, Ta Hien Street, i locali fanno a gara a chi mette la musica più alta e a chi offre birra a prezzi competitivi. 

Giorno 16: Hanoi

Essendo amanti della street art, questa mattina andiamo a vedere poco distante dal nostro albergo, Phung Hung Mural Street. I murales non sono niente di che, ma nel complesso abbastanza interessanti, perché raccontano alcune tradizioni del passato della città. 

Con una lunghissima passeggiata raggiungiamo la zona dove si trova il palazzo presidenziale, al quale non si può accedere, il mausoleo di Ho Chi Min e la Cittadella imperiale che decidiamo di non visitare. Proseguiamo per il Tempio della letteratura, sede della prima università del Vietnam (ingresso 70.000 VND; audioguida in italiano con ulteriori 100.000 VND). 

Raggiungiamo poi, l’immenso e lussuoso centro commerciale Trang Tien Plaza con soprattutto negozi di alta moda, chiaramente in gran parte con firme italiane. Pranziamo all’ultimo piano in un ristorante che fa barbecue coreano, cuocendoci ottima carne sul fornellino al centro del tavolo. Trascorriamo il resto del pomeriggio passeggiando per le vie del quartiere vecchio e facendo gli ultimi acquisti prima di raggiungere l’aeroporto (macchina prenotata dall’albergo al costo di 300.000 VDN, Grab in questo caso ha tariffe maggiori). 

Il volo Thai delle 2045 con scalo a Bangkok, ci riporterà a casa. 

Informazioni utili per organizzare un viaggio in Vietnam

Lasciamo, infine, qualche informazione pratica per chi volesse organizzare il viaggio in Vietnam. Ma prima, un breve riepilogo del nostro:

  • Periodo: 28 Marzo – 13 Aprile 2025
  • Itinerario: Ho Chi Min – Dong Hoi – Phong Nha –  Hue – Cimitero di An Bang – Lang Co Beach – Colle di Hai Van -Marble Mountains – Hoi An – Hanoi – Halong Bay – Tam Coc – Pu Luong – Hanoi
  • Costo totale del viaggio: 1944 € a persona

Trasporti

Muoversi in Vietnam è davvero facilissimo. Il modo più veloce è l’aereo. I voli hanno prezzi accettabilissimi. I nostri due voli interni sono stati fatti con Vietnam Airlines, non a caso. Esistono, infatti, anche altre compagnie con prezzi più bassi, ma monitorando l’affidabilità dei voli passati, come facciamo sempre, abbiamo notato molti ritardi e cancellazioni.  Avendo più tempo, esiste una fitta rete di autobus, diurni e notturni e una rete ferroviaria più lenta, ma che raggiunge parecchie destinazioni. 

Noi abbiamo scelto più volte, per ottimizzare i tempi, di effettuare il trasferimento con macchine private. In alternativa esistono moltissimi minivan condivisi, che vanno nelle destinazioni più turistiche. Oltre alle innumerevoli agenzie. che si trovano in giro, quasi tutti gli alberghi sono in grado di organizzare i trasporti tra un posto e l’altro, per cui si possono acquistare gli spostamenti direttamente quando si è sul posto oppure, come abbiamo fatto noi, contattare via mail prima della partenza i vari alberghi (prenotati autonomamente con i soliti Booking, Agoda, Hotel.com) in modo da poter confrontare le varie proposte ricevute. 

Per organizzare i trasporti (soprattutto bus) utilissimo il sito 12go.asia. Per gli spostamenti in città Grab o i normali taxi.  Se utilizzate le macchine private, calcolare comunque, dei tempi diversi dai nostri per gli spostamenti, un po’ per il traffico e un po’ perché, almeno nel nostro caso, gli autisti sono fortunatamente molto prudenti. Per percorrere, ad esempio, i 170 km che separano Pu Luong da Hanoi, ci abbiamo messo 4 ore e mezza. 

Clima

Aprile è una buona stagione per muoversi da nord a sud. Da ottobre ad aprile è infatti stagione secca in tutto il paese. Non sappiamo se sarà sempre così, ma nel nostro caso il sole e il cielo blu lo abbiamo visto raramente. Nei primi giorni ci ha accompagnato, in certi momenti della giornata, una fine pioggerella che comunque non ci ha impedito di fare tutto quello che avevamo in programma. Per il resto il cielo è stato quasi sempre coperto e talvolta al mattino una leggera nebbiolina avvolgeva i paesaggi. Ottime le temperature di questo periodo. Solo ad Ho Chi Min abbiamo trovato molto caldo, per il resto dei giorni abbiamo tranquillamente girato senza mai patire troppo, né il caldo né il freddo. Felpa o giacca leggera ci sono servite talvolta alla sera. Forse i mesi successivi ad aprile possono essere più soleggiati, ma al prezzo di una temperatura decisamente più alta. 

Moneta

La moneta vietnamita è il Dong che si trova abbreviato con VND. Al momento del nostro viaggio 100.000 VND corrispondevano a 4 € circa. Nelle città non è difficile trovare sportelli bancomat, più complicato, invece, nelle zone rurali. Avevamo con noi euro e dollari; la carta di credito non sempre viene accettata, per cui è utile avere con sé un po’ di denaro contante. Le banconote per il cambio devono  essere recenti e ben tenute.

Elettricità

Le nostre spine sono compatibili con le prese che si trovano in Vietnam. 

Orari

I siti da visitare aprono molto presto al mattino, in genere verso le 7 o 7.30 e chiudono intorno alle 17. 

Lingua

In tutti gli alberghi è facile trovare qualcuno che parli inglese, ma non è la stessa cosa nei negozi, sulle bancarelle e in generale in giro. In qualche modo ci si riesce a capire comunque. 

Cibo

Noi abbiamo mangiato sempre molto bene, ma non facciamo testo perché non abbiamo gusti difficili e ci adattiamo facilmente a quello che troviamo. C’è comunque una discreta varietà di scelta tra carne, pesce, verdure e naturalmente tantissimo riso. Una particolarità che potrebbe essere d’aiuto, a chi invece non gradisce troppo il cibo locale, è il banh mi di chiara eredità francese, una baguette ripiena di ciò che si preferisce.

Da sapere: se come noi amate il caffè caldo ed odiate quello freddo meglio specificare che il coffee che avete ordinato sia hot altrimenti vi ritroverete in mano un bicchierone pieno di caffè e cubetti di ghiaccio. I vietnamiti amano mettere il ghiaccio anche nella birra, con il risultato di annacquarla. Potete semplicemente chiedere di avere la birra senza ghiaccio. 

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