Case che danzano, palazzi al contrario e muri d’acciaio: ecco gli 8 luoghi più insoliti d’Europa che fanno invidia a un film di fantascienza
Immagina di fare un viaggio in una città che magari ti hanno consigliato di cui (stranamente) hai deciso di non farti spoiler. Sì, c’è chi lo fa, anche se ormai gli spoiler ce li facciamo sempre (e, un po’, è pure colpa nostra); cammini e ti imbatti in un luogo degno di un’avventura bizzarra: cose strane, molto strane. Uno è anche da noi, niente di impossibile: ecco gli 8 luoghi più insoliti d’Europa, bizzarri esempi di architettura che mescolano creatività, innovazione e tanta audacia.
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Casa do Penedo, Moreira do Rei, Portogallo
Casa do Penedo, Fafe, Portogallo. Uwe Aranas / Shutterstock.com
Incastonata tra quattro enormi massi la Casa do Penedo (Casa di Pietra) è una delle strutture più singolari del mondo. Sta tra Celorico de Basto e Fafe, nel nord del Portogallo, ed è una abitazione costruita tra il 1972 e il 1974 come casa per le vacanze. L’architettura sfrutta i massi circostanti come parte integrante della struttura, che sembra quasi naturale.
La casa è volutamente priva di elettricità per offrire a chi la visita un’esperienza autenticamente rustica. All’interno i mobili e le rifiniture in legno aiutano a creare un’atmosfera calda mentre un grosso camino riscalda l’ambiente.
All’esterno c’è una piscina scavata nella roccia, perfettamente in sintonia con l’aspetto selvaggio del luogo, degna di alcuni video di Youtube.
Negli ultimi anni Casa do Penedo ha attirato sempre più, visto che sembra sia una casa degli Hobbit che dei Flintstones. Nonostante l’isolamento non è rimasta anonima ai vandali, forzando i proprietari a dotarla di porte e finestre rinforzate con vetri antiproiettile.
Dancing House, Praga, Repubblica Ceca
Dancing House, Praga, Repubblica Ceca
Nel cuore di Praga, lungo il fiume Moldava, c’è la straordinaria Dancing House (Tančící dům) che è stata progettata dagli architetti Vlado Milunić e Frank Gehry. Costruita fra il 1994 e il ’96 la si conosce come Fred e Ginger perché sembra una coppia di ballerini. La torre di vetro sembra che abbraccia una struttura cilindrica per ricordare un passo di danza e dando all’edificio un senso di movimento.
La Dancing House ha quindi una architettura decostruttivista che fa un taglio netto allo stile barocco, gotico e art nouveau del resto del centro storico di Praga. Nata su un lotto che era occupato da un edificio distrutto nella Seconda Guerra Mondiale è qualcosa che non ti aspetti. Oggi la Dancing House si ospita uffici, un hotel, una galleria d’arte e un ristorante panoramico al settimo piano con una bella vista su Praga. Simbolo di Praga, quella contemporanea.
Upside Down House, Szymbark, Polonia
Upside Down House, Szymbark, Polonia. egotripone / Shutterstock.com
Nel villaggio di Szymbark, in Polonia, c’è una casa un po’ fuori dagli schemi: la Upside Down House. Questa casa del 2007, au contraire, è letteralmente capovolta col tetto che poggia terra e le fondamenta verso il cielo. Fatta dall’imprenditore e filantropo Daniel Czapiewski è il simbolo del disorientamento e del capovolgimento dei valori nel periodo comunista della Polonia. Per entrare devi passare da una finestra sul tetto e quando sei all’interno l’arredamento sta sul soffitto. Ci sono voluti 114 giorni per farla (più del normale, causa sfide ingegneristiche) ed è qualcosa di fuori dal comune.
Cube Houses, Rotterdam, Paesi Bassi
Cube Houses, Rotterdam, Paesi Bassi
Qui invece siamo a centro Rotterdam con un progetto singolare, le Cube Houses (Kubuswoningen). Fatte dall’architetto Piet Blom negli anni ’70 sono cubi inclinati a 45 gradi poggiati su pilastri esagonali. Blom ha concepito il progetto per una questione di foresta urbana in cui ogni cubo rappresenta un albero.
Finite fra il 1982 e il 1984 le Cube Houses stanno su più livelli: al piano terra c’è l’ingresso, al primo piano la zona giorno e cucina e al secondo piano ci sono le camere da letto e il bagno. Alcuni cubi hanno pure un piccolo giardino sul tetto. Se vuoi vederne una considera che una delle case è stata trasformata in museo, il Kijk-Kubus, mentre alcune Cube Houses sono state convertite in un ostello. Per referenza, le Cube Houses stanno nel quartiere di Blaak.
Bosco Verticale, Milano, Italia
Bosco Verticale, Milano, Italia
In Italia, a Milano (brutta e piena di borseggiatori, a detta di qualcuno) in quartiere Porta Nuova si staglia il Bosco Verticale, complesso residenziale unico al mondo. Il progetto è dello studio Boeri (con Stefano Boeri, Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra) ed è lì dal 2014, uno degli esempi più famosi di integrazione architettura-natura. Fatto da due torri di 110 e 76 metri d’altezza il Bosco Verticale ha un effettivo ecosistema sulle facciate: più o meno 800 alberi, 4.500 arbusti e 15.000 piante perenni lo avvolgono, polmone verde che migliora la qualità dell’aria e fa un microclima stupendo per chi ci vive.
Vincitore di premi internazionali e del titolo di grattacielo più bello e innovativo del mondo dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat nel 2015, riduce l’inquinamento acustico e atmosferico di Milano. Ha ispirato progetti simili in varie città, come questo.
Guggenheim Museum, Bilbao, Spagna
Guggenheim Museum, Bilbao, Spagna
Sta sulle rive del fiume Nervión a Bilbao ma il Museo Guggenheim è un capolavoro dell’architettura contemporanea progettato da Frank Gehry e inaugurato nel 1997. Forme sinuose, rivestito in titanio, riflette la luce creando effetti visivi stupendi che cambiano col passare delle ore. L’architettura audace ha trasformato Bilbao, generando quello che ormai si chiama effetto Bilbao, un qualcosa che ha dato vita alla rinascita urbana e promuovendo una città a meta turistica internazionale.
Certo, oltre a stupire per l’esterno c’è una grossa collezione di arte moderna e contemporanea coi lavori di artisti come Richard Serra, Jeff Koons e Louise Bourgeois. Le esposizioni temporanee e permanenti attirano sempre, contribuendo pesantemente alla crescita economica e culturale della regione: leggi di più qui per vedere quali sono i musei più belli del mondo.
Casa Batlló, Barcellona, Spagna
Casa Batlló, Barcellona, Spagna
La coloratissima Casa Batlló è uno dei capolavori di Antoni Gaudí e sta sul Passeig de Gràcia a Barcellona. Originariamente edificata nel 1877 venne completamente trasformata da Gaudí tra il 1904 e il 1906 su commissione di Josep Batlló i Casanovas, un industriale tessile. La facciata ondulata dell’edificio è tutte forme e colori: ceramica e vetro fanno mosaici stupendi mentre le balconate sembrano maschere o teschi.
Il tetto ricurvo coperto di tegole colorate sembra la schiena di un drago, richiamo alla leggenda di San Giorgio (patrono della Catalogna).
L’interno è un’altra cosa, perché Gaudì ha eliminato ogni linea retta creando ambienti a dir poco fluidi. Il cortile interno ha le piastrelle che sfumano dal bianco al blu. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2005 Casa Batlló è aperta al pubblico con visite guidate che portano fino alla terrazza sul tetto per una vista splendida su Barcellona, ma non quella sarda.
Kunsthaus Graz, Graz, Austria
Kunsthaus Graz, Graz, Austria. posztos / Shutterstock.com
Qui invece siamo in Austria a salutare un simpatico amico che affettuosamente lo chiamano tutti Friendly Alien, l’alieno amichevole. È una delle creazioni architettoniche contemporanee più straordinarie: progettato da Peter Cook e Colin Fournier questo edificio dall’aspetto futuristico ha ribaltato da solo la situazione urbana di Graz. La forma organica e sinuosa che sembra un’enorme bolla di sapone sembra sfidare la gravità con una facciata che cattura l’occhio.
Rivestito da una pelle traslucida in acrilico il Kunsthaus gioca con luce e colore, mentre le parti di vetro e metallo danno all’edificio un po’ di modernità, intrecciandosi in modo un po’ alieno, pur tenendo una bella struttura portante di calcestruzzo. Dentro c’è un museo con un’esperienza immersiva di arte contemporanea con varie mostre. C’è da nominare la BIX-Medienfassade, la parete esterna interattiva che cambia forma e colore usando proiezioni luminose, rendendo l’edificio una tela vivente aggiungendo altro dinamismo. C’è pure un negozio di libri, un bar e un ristorante.