Cosa vedere a Barcellona in 4 giorni, tra palazzi modernisti e affacci sul porto
Visti i comodi voli da Pisa, con partenza il venerdì mattina e rientro il lunedì sera, con la mia ragazza eleggiamo come nostra meta la capitale catalana. Io sono stato già due volte, ma l’ultima risale al mio viaggio di maturità e nel frattempo molte cose sono cambiate. Sono appassionato di architettura e alcune opere di Gaudí che 15 anni fa non erano visitabili sono state successivamente aperte al pubblico. Ecco dunque i miei consigli su cosa vedere a Barcellona in 4 giorni.
Indice dei contenuti
Venerdì 20 gennaio – Ramblas, Mercato Bouqeria, Palau Guell, Barrio Gotico, Santa Maria del Mar, Casa Batlló
Levataccia per prendere il volo delle 06:10 che arriva a Girona alle 07:40. Costo del volo A/R 78 € a testa, con un bagaglio a mano in due. Arrivati nel piccolissimo aeroporto di Girona, prendiamo la navetta (30 € a testa A/R, comprato su internet) per Barcellona, che impiega poco più di un’ora. Da dove ci lascia la navetta, prendiamo la metro e compriamo il conveniente carnet di 10 biglietti a 11,35 € che ci basterà per tutto il viaggio. Passiamo dal B&B Gran Casa (sull’Avenida Diagonal, quartiere Eixample, 90€ a notte circa per la doppia con colazione) a lasciare i bagagli e siamo quindi pronti per andare all’esplorazione della città. Per avere un primo assaggio di quanto la capitale catalana ha da offrire, si può optare per il free tour di Barcellona, prenotabile comodamente tramite Civitatis. La guida, che parla italiano, accompagnerà i visitatori per 2 ore alla scoperta del Barri Gòtic e di altri luoghi iconici della città come Plaça de Sant Jaume, Plaça de Sant Felip Neri, Plaça del Rei e la Cattedrale di Barcellona
Barrio Gotico
Barrio Gotico di Barcellona
A piedi prendiamo il Passeig de Gracia e subito ci ritroviamo nel Quadrad d’Oro, la zona modernista dove a poca distanza si trovano sia Casa Milà che Casa Batllò, le cui visite abbiamo in programma nei prossimi giorni. Arriviamo in Placa de Catalunya e quindi prendiamo le Ramblas, facendo una prima sosta al Mercato della Boqueria, che pur essendo interessante, si rivela essere molto più turistico di quanto non ricordassi. Prima tappa il vicino Palau Guell (12 € l’ingresso con audioguida): la visita è molto interessante, con l’esterno dominato dagli archi parabolici, l’interno progettato intorno alla grande cupola centrale con una splendida acustica e la bella terrazza con gli spettacolari comignoli. Non avevo visitato questo edificio che era in manutenzione e l’ho trovato assolutamente coinvolgente e interessante. Per pranzo torniamo al Mercato della Boqueria dove prendiamo a un banco un piatto di tipicissima paella (10 €), dopo di che ci dirigiamo al Barrio Gotico, una delle parti più antiche della città. Vediamo dall’esterno la cattedrale (recente e non memorabile) per poi addentrarci nelle stradine e in particolare nel quartiere ebraico del Call. Il nostro itinerario si conclude nella bella Placa del Rei, che con il suo Palau Real Maior offre uno scorcio molto caratteristico. Arriviamo quindi a piedi in Placa Real, con i suoi portici e, dopo una breve sosta, ci dirigiamo verso la chiesa di Santa Maria del Mar, nel quartiere della Ribera. La visita del suo interno (ingresso 5€) è interessante. A piedi quindi ci dirigiamo verso Casa Batlló, dove abbiamo prenotato per il turno delle 19. La casa è meravigliosa come la ricordavo. Il biglietto d’ingresso, acquistabile tramite Civitatis e disponibile in formato digitale, ha un costo di 35 euro e permette di ottenere anche l’audioguida in lingua italiana. All’interno del monumento, una serie di installazioni moderne inserite al suo interno lasciano un po’ interdetti. Comunque, è una visita irrinunciabile.
Per cena abbiamo prenotato al Ristorante Ca L’Estevet: ristorante tipico dove mangiamo bene (2 antipasti, 2 piatti principali e un dolce in due) e beviamo un’ottima bottiglia di vino per circa 45€ a testa. Veramente stanchi riprendiamo per la prima volta dalla mattinata la metro e andiamo a riposare al nostro b&b.
Sabato 21 Gennaio – Quartiere Gracia e Casa Vicens, Hospital della Santa Creu i Sant Pau, Sagrada Familia
Il nostro B&B in una casa tradizionale ci piace decisamente: facciamo colazione con una selezione di salumi e formaggi, pane e pomodoro, succo d’arancia, frutta e caffè; quindi siamo pronti per la nuova giornata. Anche oggi il tempo è bellissimo, anche se parecchio freddo. Al sole, comunque, si sta bene e quindi ci dirigiamo verso nord alla scoperta del quartiere di Gracia. Questo è un quartiere meno turistico e per questo motivo ci piace girarlo a piedi.
Casa Fuster e Casa Vicens
Vediamo dall’esterno Casa Fuster, una delle ultime opere dell’architetto Domènech i Montaner, che oggi ospita un hotel di lusso. Ci dirigiamo quindi verso Casa Vicens, il primo edificio progettato da Gaudì. Anche qui paghiamo l’ingresso di 20 € e seguiamo la nostra audioguida che partendo dal giardino ci spiega le caratteristiche dell’edificio, la sua connessione con la natura e le diverse stanze, fino ad arrivare al sottotetto (dove risiedevano i domestici) e al tetto. Visita molto interessante. Da qui a piedi ci dirigiamo verso il Recinto Modernista dell’Hospital della Santa Creu i Sant Pau, a cui accediamo per 14 €. La struttura di questo ex ospedale, attivo fino al primo decennio di questo millennio, è estremamente particolare e interessante. Al suo interno è stato allestito un museo in cui viene ricostruita l’organizzazione dell’ospedale, ma la cosa più interessante è vederne i bellissimi edifici, estremamente moderni. La visita dura un paio d’ore e quindi affamati all’uscita mangiamo un’insalata e una quiche in un locale nelle vicinanze.
Sagrada Familia
Quindi è la volta della vicina Sagrada Familia, il cui ingresso (25 €) avevamo prenotato per il pomeriggio. Già l’esterno di questo edificio ancora incompleto ha un grande fascino: un’ulteriore torre è stata completata dalla mia ultimi visita ma ne mancano ancora 4 per completare il progetto originale. L’audioguida ci accompagna alla scoperta di 2 delle 3 facciate (una è ancora incompiuta) e dell’originalissimo interno. Con la luce del tramonto che entra dalle finestre l’insieme è davvero affascinante, con le vetrate multicolori che creano un’atmosfera unica. Visitiamo anche la breve mostra sulla costruzione dell’edificio e all’ora di chiusura usciamo. Inizia a fare piuttosto freddo e quindi optiamo per un breve passaggio al b&b per una doccia prima di cena.
Andiamo al Ristorante El Caseron, non distante dal b&b e trovato su The Fork. Prendiamo un antipasto tipico e io del merluzzo, ma il locale è assai sciatto e il proprietario invadente: sconsigliato.
Domenica 22 Gennaio – Parc Guell, Barceloneta e Cittadella Olimpica, Montjuic
Parc Guell
Dopo la solita colazione al b&b prendiamo la metro fino alla stazione Vallarca da dove partono delle scalinate che portano all’ingresso più alto del Parc Güell. L’ingresso con visita guidata costa 25 euro e può essere prenotato tramite Civitatis. L’attività, che si svolge con una guida che parla italiano, ha una durata di un’ora e 15 minuti e permette di conoscere al meglio forse il luogo più amato di Barcellona dai turisti.
Bella la visita ai viadotti e ai portici (esempio di architettura organica) e la vista dalla collina delle 3 croci. Quindi progressivamente scendiamo seguendo i sentieri del parco (ancora baciati dalla fortuna per la giornata di sole) e visitiamo più nel dettaglio il teatro Greco con la vista dalla bellissima terrazza, la sala Ipostilia e infine l’ingresso, con la grande scalinata con la famosa salamandra, e gli altri edifici caratteristici. La visita è indubbiamente irrinunciabile in un soggiorno a Barcellona, anche se personalmente il parco non è tra le opere di Gaudì che preferisco.
Port Vell
Completata la visita prendiamo la metro e ci dirigiamo verso il fronte Marittimo per vedere il Port Vell, la zona della Barceloneta e la Cittadella Olimpica. Usciamo dalla metro vicino al complesso dei quartieri navali Les Dressanes, che ospita attualmente il Museo Marittimo. Passiamo quindi nei pressi del Monumento a Colombo e attraversiamo il ponte che conduce alla Rambla del Mar, che unisce il lungomare al Port Vell. Molte persone si godono il solo nei tanti locali della zona, in cui sono sorti molti complessi per il tempo libero. Facciamo quindi una lunga passeggiata nella bella zona della Barceloneta, dove abitano molti residenti stranieri. C’è un piccolo mercatino alimentare dove pranziamo con delle empanadas e dei dolci: la mia ragazza assaggia i churros, che sono tipici della cucina iberica. Dopo la sosta pranzo raggiungiamo la Playa de San Sebastian, dove in molti prendono il sole e sono presenti innumerevoli campi da beach volley. Continuiamo la passeggiata lungomare fino ad arrivare alla Vila Olimpica, caratterizzata dalle torri Mapfre, da quella dell’Hotel Arts Barcelona e dalla scultura di un pesce argentato opera di Frank Gehry. Il quartiere è molto moderno ma anche un po’ asettico e quindi non particolarmente amato dai barcellonesi, almeno per viverci.
Montjuic
Le magnifiche fontane del Montjuic
Riprendiamo quindi i mezzi pubblici (metro + funicolare) per recarci nella zona del Montjuic. Dall’arrivo della funicolare attraversiamo un giardino in salita in direzione del Castell de Montjuic e del vicino mirador. Decidiamo di non entrare al castello; ci sono però diversi mirador lungo tutta la strada, alcuni dei quali offrono splendide viste della città dall’alto. Da qui a piedi ci incamminiamo verso il Museo d’Art de Catalunya passando davanti alla Fundaciò Mirò che purtroppo non abbiamo il tempo di visitare. Il Museo d’Arte della Catalunya è allestito all’interno di un palazzo monumentale e iconico della città, costruito per l’Esposizione Universale del 1929. Non lo visitiamo ma percorriamo in discesa le scalinate verso Placa de Espanya, passando davanti alle famose fontane che a causa della siccità dell’ultimo anno non vengono più utilizzate per effettuare giochi d’acqua come in passato.
È quasi ora di cena e quindi decidiamo di concederci un aperitivo in un locale per riscaldarci un po’ e di andare poi a cena alla taverna basca Irati, poco distante dalla Rambla: qui, almeno di domenica, hanno una formula basata unicamente su tapas, molto buone e piuttosto varie. La scomodità è che, nonostante avessimo prenotato, siamo costretti a consumare in piedi al bancone, il che, dopo una giornata passata a camminare, non è il massimo. Quanto meno la nostra ultima cena barcellonese è certamente caratteristica.
Lunedì 23 Gennaio – Casa Milà, Palau della Musica Catalana
Casa Milà
Casa Milà, detta anche “La Pedrera”
Oggi abbiamo a disposizione solo mezza giornata perché alle 14:30 abbiamo la navetta per l’aeroporto da dove il nostro volo di ritorno parte alle 17:30. Lasciamo quindi di buon’ora le valigie al b&b per muoverci più comodamente e andiamo a piedi a Casa Milà (ingresso 25€) dove abbiamo prenotato. La prima parte della visita (riguardante l’appartamento di alcuni vicini) è meno interessante di altre, mentre lo è molto di più quella del sottotetto (dove è presente anche un’esposizione sulle varie tecniche costruttive di Gaudì) con le sue arcate e quella della famosa terrazza con i comignoli a forma di “guardiano”. Bella infine la descrizione finale dei patii centrali e di quello che fu uno dei primi garage sotterranei di Barcelona per il parcheggio delle prime automobili.
Palau de la Música Catalana
La magnifica architettura interna del Palau de la Musica Catalana, del Montaner
Da qui ci spostiamo a piedi al vicino Palau de la Musica Catalana (ingresso 16€), opera modernista di Lluís Domènech i Montaner. Molto belle sia la struttura che il teatro in sé, dominato dal lucernario multicolore in vetro. Una visita che consiglio assolutamente di fare. È purtroppo ora di dirigerci verso la navetta: compriamo qualcosa per il pranzo, passiamo dal b&b a ritirare le nostre valigie e quindi in metro andiamo alla stazione degli autobus. Troviamo 1 ora di coda lungo la strada, ma il nostro è l’unico volo in partenza per cui arriviamo a Pisa addirittura prima delle 19, in anticipo sulla tabella di marcia, accolti da una fastidiosa pioggerellina.
In conclusione quattro bellissime giornate, che ci hanno permesso di (ri)scoprire una città con delle caratteristiche uniche. Il meteo ha sicuramente facilitato la nostra visita. Ritengo che 4 giorni siano il tempo minimo da dedicare alla città se siete interessati a fare alcune visite alle maggiori attrazioni. Personalmente avessi avuto anche una giornata in più avrei avuto ancora diverse attrazioni che mi sarebbe piaciuto visitare e che abbiamo deciso di sacrificare per mancanza di tempo, come la Fondazione Mirò, il museo Picasso e il monastero di Pedralbes. Unica nota dolente l’esosità dei biglietti di ingresso a molti dei punti di interesse, che in 4 giorni ci ha portato a sborsare oltre 150€. Peccato che nessuna delle formule di scontistica previste (es. Barcelona Card) siano effettivamente utili a contenere le spese. Questo premesso 4 giorni a Barcellona sono senz’altro da consigliare a tutti.
Per ogni informazione o consiglio potete contattarmi all’indirizzo e-mail ricky.pittis@hotmail.it