Budapest in 5 giorni
Il ns volo Ryanair in partenza dall’aeroporto di Bari atterra all’aeroporto Ferihegy nel primo pomeriggio. Fortuna che ho il posto vicino al finestrino perché la traiettoria dell’aereo permette di sorvolare la città e ammirare dall’alto i principali monumenti. Il tempo é splendido e dopo aver raggiunto l’uscita ci attende l’autista del taxi prenotato con l’hotel, che in circa 30 minuti, ci porta a destinazione.
Il ns hotel per 4 notti é il Casati, un boutique hotel situato in Paulay Ede utca, una traversa di viale Andrássy.
La camera é spaziosa è dotata di ogni comfort. Sistemati i bagagli ci rinfreschiamo e usciamo a fare un giro.
Per strada é pieno di gente e i negozi hanno già addobbi natalizi.
Non avendo pranzato decidiamo di andare a cena e scegliamo il ristorante Krizia che ha buone recensioni su TripAdvisor.
Soddisfatti della cena raggiungiamo la Fashion street illuminata e passeggiamo tra i numerosi negozi della Deak Ferenc utca. Proseguiamo a Vörösmarty ter, dove si respira una tipica atmosfera natalizia con il grande albero di Natale e dove vengono allestiti i famosi mercatini natalizi.
Secondo giorno
Oggi visitiamo il quartiere di Buda, il primo nucleo della città di Budapest. Su questa collina e tra le mura del Castello vennero a rifugiarsi gli abitanti di Pest quando ormai gli attacchi dei mongoli divennero insostenibili.
Attraversiamo il Ponte delle Catene, immensa opera in stile Art Nouveau che i cittadini chiamano Széchenyi Lánchíd, dal nome del conte ungherese che ne volle la costruzione. Costruito a partire dal 1839 é il primo ponte che unì le due città di Buda (nucleo più antico e nobile) e Pest (moderna e innovativa), divise dal fiume Danubio.
Raggiungiamo la funicolare, Sikló, ma é chiusa e prenotiamo un trenino elettrico che al costo di 7 euro ci porterà al Castello, al Bastione dei Pescatori, alla chiesa di Mattia con possibilità di scendere e risalire alle varie fermate fino alle 17.
Il panorama dal Castello é bellissimo, ma dal Bastione dei Pescatori é fenomenale. Colpiscono i diversi stili architettonici che convivono, rendendo il quartiere antico un vero gioiellino.
A pranzo ci fermiamo da Lánchíd Söröző Brasserie, una trattoria tipica ungherese con un arredamento semplice e diversi oggetti in stile vintage rock. Con ottima musica di sottofondo, abbiamo gustato una deliziosa zuppa di aglio con erbe, formaggio alla piastra e stufato di patate con salsiccia affumicata.
Soddisfatti e rifocillati ci dirigiamo a piazza Vörösmarty per prendere la metro M1, detta Millenium Foldalatti Vasút, la più antica d’Europa dopo Londra (risale al 1896). Ha un aspetto molto vintage, sembra di essere catapultati nel passato, e con treni creati apposta x percorrerla visto che é più stretta e più bassa degli standard.
Scendiamo a Hősök tere e si apre davanti a noi la Piazza degli Eroi, una delle più importanti piazze di Budapest, ricca di elementi politici e storici. L’area centrale della Piazza degli Eroi ospita il Monumento del Millenario con le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria nel IX secolo e altre statue simbolo della storia ungherese.
Vicino c’é il parco municipale Városliget (in ungherese “boschetto della città”), con un’estensione di 100 ettari. Il parco ospita numerosi edifici e (in preparazione) d’inverno il Palaghiaccio, la più grande pista di pattinaggio d’Europa, creata sul sito del lago artificiale del castello di Vajdahunyad, quest’ultimo edificio molto particolare perché costruito seguendo stili architettonici diversi: romanico, gotico, rinascimentale e barocco.
Incontriamo anche la misteriosa statua di Anonymous, una figura incappucciata nel City Park di Budapest la cui identità è sconosciuta. Pare fosse uno scrittore che serví alla corte del re Béla III, tra il 1172 e il 1196.
Di fronte ci sono i bagni termali Széchenyi.
Riprendiamo la metro e torniamo a Vörösmarty tér e da lì a piedi fino alla Basilica di Santo Stefano. L’entrata é libera ma si consiglia un’offerta di almeno 1 euro.
L’interno é sontuoso é pieno di decori ma poco illuminato. É possibile salire sul campanile ma visto che oggi abbiamo ammirato diversi panorami sulla città preferiamo saltare.
Nella piazza antistante ci sono operai che lavorano per gli addobbi natalizi e i mercatini.
Torniamo a Vörösmarty tér e ci riposiamo sorseggiando un bicchiere di Forralt bor, cioè “vino caldo”, una bevanda ungherese a base di vino rosso e di spezie, profumata con agrumi. La piazza brulica di gente anche per via dei mercatini natalizi.
Rientriamo in hotel per riposarci prima di andare a cena. Concludiamo la serata a Gozsdu udvar, un cortile lungo come una strada dove si trovano tanti pub di tendenza e ristoranti aperti 24/24. Molto frequentato dai locali e da turisti con tante luci e musica.
Terzo giorno
Oggi la giornata é uggiosa ma anche le previsioni meteo lo indicavano.
Ci dirigiamo a Ferenk tec e da lì prendiamo il tram n.2 che in due fermate porta davanti il Parlamento.
Dopo qualche foto raggiungiamo la passeggiata, lungo la riva del Danubio, delle scarpe di bronzo.
Sessanta paia di calzature in bronzo, distese su quaranta metri in ferro della banchina dalla parte di Pest. Arrugginite e logorate sembrano lì da sempre, lasciate per forza da chi non c’è più. E invece sono state tutte create nel 2005 dal regista ungherese Can Togay e dall’amico scultore Gyula Pauer.
Inutile dire che questa installazione artistica è molto suggestiva, e ricorda il massacro di cittadini ebrei compiuto dai miliziani del Partito delle Croci Frecciate durante la seconda guerra mondiale. Prima legati a gruppi di tre poi costretti a lasciare le scarpe sulle rive del Danubio, infine la persona al centro, freddata con un colpo di pistola, trascinava con sé gli altri due in acqua.
Riprendiamo il tram n.2 (che costeggiando il corso del Danubio offre una vista spettacolare) in direzione Museo Nazionale.
Facciamo una tappa al Központi Vásárcsarnok ovvero il mercato centrale. L’edificio in stile liberty risale al 1800 con splendide decorazioni a mosaico, eleganti ricami in ferro battuto, lampioni vecchio stile, i classici banchi colorati che ospitano al piano terra i generi alimentari e sopra l’artigianato ungherese.
Prima di immergerci nella storia ungherese andiamo a mangiare una calda zuppa a base di zucca da Veggie city.
L’ingresso al Museo costa 8 euro e si può pagare con la carta. Si possono lasciare i giubbini al guardaroba così da stare più comodi.
Il museo raccoglie la più ricca fonte di arte e manufatti legati alla storia ungherese, dalla preistoria ai ns giorni. Fondato nel 1802 dal conte Ferenc Széchényi, l’edificio é uno dei palazzi neoclassici più belli costruito da Mihály Pollack.
Al primo piano vi sono il mantello dell’incoronazione e l’esposizione archeologica. Il secondo piano ospita i manufatti ungheresi dall’XI al XX secolo. Nel seminterrato è possibile visitare il lapidario romano. Il ns giro dura un paio di ore.
Anche se pioviggina ci dirigiamo verso il centro e percorrendo Oktobér utca incontriamo il poliziotto panciuto (Fat policeman). Si dice che sfregare lo stomaco del poliziotto grasso allegro porti fortuna. La sua pancia rotonda simboleggia anche la sostanziosa cucina ungherese.
Rientriamo in direzione dell’Hotel facendo una pausa “dolce” con torta dobod e cheesecake da Neked patisserie.
A cena scegliamo Trattoria da Massimo e terminiamo la serata raggiungendo la banchina che costeggia il fiume, una passeggiata assolutamente da fare, soprattutto di sera con le mille luci che illuminano gli splendidi simboli della città.
Prima di rientrare ci fermiamo all’hard rock café.
Quarto giorno
Ultimo giorno a Budapest e ci dirigiamo verso il quartiere ebraico percorrendo Kiraly Utca e ammirando i palazzi in stile Asburgico e in stile Art Nouveau (o liberty). Numerosi i murales che incontriamo passeggiando nel quartiere. Passiamo anche davanti il famoso Szimpla Bar.
Arriviamo alla Grande Sinagoga, un’edificio spettacolare che rappresenta un pezzo importante della storia ebrea nella città. Nel giardino alle sue spalle, dove riposano in pace migliaia di Ebrei ungheresi morti nel ghetto durante l’inverno 1944-45 (Cimitero degli Eroi), si trova “L’albero della vita”, il commovente monumento all’Olocausto opera di Imre Varga, una scultura raffigurante un salice piangente sulle cui foglie è impresso il nome di quei martiri.
Costeggiando Belgrád utca arriviamo alla statua della ragazza con il cane e della “famosa” piccola principessa (Kiskirálylány), che in realtà sembra un folletto dato il suo simpatico cappello. Seduta casualmente sulla ringhiera accanto a una fermata del tram lungo il Danubio, questa statua è stata progettata dallo scultore Lászlo Marton. Sua figlia ha fornito l’ispirazione: quando era giovane, sfilava in giardino, indossando come un mantello un accappatoio, e una corona di carta fatta di giornali. Originariamente Marton creó una statuetta di 50 cm, e nel 1990 fu creata quest’ultima.
Andiamo a pranzo e trascorriamo il ns ultimo pomeriggio tra i negozi e i mercatini.
La serata la trascorriamo in un ruin pub sorseggiando birra e ascoltando musica.
La vacanza é finita e domani si riparte…
Considerazioni finali:
Budapest mi ha colpita al cuore…una città con un patrimonio artistico ed architettonico unico e ben conservato.
É possibile incontrare edifici in stili diversi, dal gotico, al barocco, all’Art Nouveau e in molti scorci é possibile percepire lati in comune con la capitale francese Parigi: c’è un fiume che divide la città con i suoi meravigliosi ponti e su cui si affacciano castelli e bei palazzi, il bastione dei Pescatori e la chiesa di Mattia come La Basilica del sacre coeur sulla collina di Montmartre da cui godere di un panorama meraviglioso sulla città, il viale Andrassy come l’Avenue des Champs-Élysées…!
La città é ordinata, sicura e pulita e si gira bene a piedi, ed è consigliabile farlo soprattutto per ammirare con calma le sue bellezze e per incontrare piu statue in bronzo possibili!.
I mezzi pubblici sono efficienti e le fermate ben segnalate.
Per il capitolo cibo devo dire che c’é ampia scelta. La cucina ungherese é molto speziata ma hanno delle ottime zuppe! Noi abbiamo optato anche per ristoranti italiani perché non reggiamo il troppo pepe!
Il periodo scelto é rischioso per il tempo ma é anche bello gironzolare tra i mercatini natalizi.
L’unico aspetto negativo è il fatto che per le toilette pubbliche si debba pagare 1 euro (e in alcuni casi solo fiorini ungheresi) e tutti i negozi, ristoranti, bar facciano pagare x andare alla toilette chi non acquista o consuma.
Quattro giorni sono un po’ pochi ma consentono di vedere le principali attrazioni.
Avrei voluto trascorrere una giornata a Margareth Island, o più tempo nel Parco Városliget, ma questo può essere un buon motivo per tornare magari in una stagione più soleggiata.