Una Barcellona in miniatura sulle spiagge della Sardegna: tra colori e spiagge, anche qui si parla catalano

Alghero, la piccola Barcellona della Sardegna, è un'isola linguistica davvero moderna, circondata dal Corallo Rosso, ma dalle bellezze antiche
Adriano Bocci, 01 Giu 2024
una barcellona in miniatura sulle spiagge della sardegna: tra colori e spiagge, anche qui si parla catalano
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42 mila anime, un corazòn tutto sardo ma si parla molto anche in catalano: la piccola Barceloneta della Sardegna è tutta da scoprire. Siamo nella parte nord, in provincia di Sassari, in una delle principali città sarde dove ci si arriva tranquillamente in aeroporto. In mezzo fra le dolci pianure della Nurra, un piccolo monte e un grosso promontorio calcareo, è lei la capitale della Riviera del Corallo, dato quanto corallo rosso c’è. Immaginate di aver voglia dei colori della Spagna ma con un mare più bello e a un tiro di schioppo da un locale che vi fa la paella e uno che vi fa un succulento porceddu: siete i benvenuti ad Alghero.

Alghero, cosa vedere e visitare tra nuraghi e mare protetto

Una città molto antica, senza dubbio, con diversi nuraghi che fanno da testimoni ancora intatti a Palmavera e Sant’Imbenia e tutta un’area marina protetta che va da Capo Caccia ad Isola Piana, con il tipico e meraviglioso mare della Sardegna, giudicato il secondo più bello al mondo. L’antica città del corallo rosso a luglio ospiterà Angelina Mango per l’Alguer Summer Festival all’Anfiteatro Ivan Graziani (dettagli qui). È dove ancora si parla una variante del catalano arcaico, cosa che la rende a tutti gli effetti un’isola linguistica ben tutelata e adatta a ogni tipo di turista.

Cosa vedere e visitare ad Alghero?

  • Promontorio di Capo Caccia e le nuraghe di Palmavera

  • Torri e bastioni spagnoli

  • Museo del Corallo

  • Necropoli di Anghelu Ruju

  • Grotta dei Vasi Rotti

Il promontorio di Capo Caccia, la Grotta di Nettuno e le Nuraghe di Palmavera

interno della grotta di nettuno di algheroL’interno della Grotta di Nettuno

Capo Caccia, il promontorio che ha di fronte l’Isola Piana, ha una roccia che sembra caduta direttamente dal cielo. Bellezza e natura vanno a braccetto in questo promontorio tutto calcareo che guarda con calore il Mediterraneo, un amore incondizionato per chi preferisce il trekking. Qui si trova la Grotta di Nettuno piena di stalattiti e stalagmiti, dove si può arrivare in barca (tranne col mare mosso) o con un sentiero panoramico non adatto a tutti, visti gli oltre 600 scalini. Alla base del promontorio ci sono le Nuraghe di Palmavera, il complesso nuragico più grande di tutta la Sardegna.

Torri e bastioni spagnoli

bastione di algheroUno dei tanti bastioni di Alghero

Le tantissime torri e i bastioni spagnoli si punteggiano tutta Alghero, una delle poche città che effettivamente è riuscita a mantenere ben più della metà delle vecchie mura, che sono anche nel centro storico. Solo qui ce ne sono diverse, come la Torre di Sulis che sta in piazza, o la Torre di Garibaldi che sta su una banchina (con le barche di fronte e i bar tutt’intorno) o quella di San Giacomo, chiamata anche del canile perché venne adibita come tale. Quella di San Giacomo è quella più in basso a sinistra in copertina, e da lì comincia una passeggiata da fare con calma per i Bastioni di Marco Polo (questa qui).

Museo del Corallo di Alghero

corallo rosso su sfondo neroCorallo Rosso di Alghero

Al centro storico, fra le varie torri, cose e chiese (come quella di Nostra Signora della Mercede, quella di San Giuseppe ma soprattutto la Cattedrale di Santa Maria e la Chiesa di San Francesco, sul gotico-catalano) c’è il Museo del Corallo. Importantissimo materiale che si trova per tutta la zona di Alghero, caratteristica speciale anche a livello artigianale, racconta del corallum rubrum in una villa novecentesca. Potete trovare informazioni e biglietti aggiornati qui. Questo, ovviamente, se non avete semplicemente voglia di godervi il centro storico fra i millemila caffè e ristoranti di Alghero, e non ci sarebbe nulla di male.

Necropoli di Anghelu Ruju

 
 
 
 
 
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La Necropoli di Anghelu Ruju (angelo rosso) è la più grande necropoli della Sardegna (pre-nuraghi, almeno), a neanche una decina di km da Alghero, scoperta all’inizio del ‘900 mentre stavano cercando di creare una casa. Finirono per trovare più di una trentina di ipogei, rendendolo direttamente il gruppo di grotte sepolcrali preistoriche della Sardegna del Nord.

Grotta dei Vasi Rotti

grotta dei vasi rotti vicino ad algheroLa vista dalla Grotta dei Vasi Rotti è fenomenale

Qui c’è uno dei panorami più belli di tutta Alghero, famosa anche per la propria ferrata, di recente famosa grazie soprattutto ad Instagram. Si possono fare foto da tante vedute, ma il panorama è semplicemente qualcosa di diverso, da come potete vedere: si vedono le Falesie, Punta Giglio e Monte Doglia. Alghero è sullo sfondo, seppur non completamente protagonista, ma la vista è qualcosa da provare nel modo più assoluto. La Grotta dei Vasi Rotti (o dei Cocci Rotti) si chiama così a causa della tanta ceramica ritrovata lì dentro.

Alghero: dove andare in spiaggia

cala dragunara, spiaggia di algheroCala Dragunara

Fatti i vari ed eventuali tour, it’s beach time. Le spiagge della piccola Barcellona sono famose per l’acqua cristallina, i coralli ed il fondale basso, cosa che permette belle passeggiate (utilizzate le calzature apposite, però, parliamo per esperienza). Tutte le spiagge di Alghero sono di uno splendido color smeraldo; la più conosciuta è senz’altro la Spiaggia delle Bombarde, con la sabbia fine anche in mare, una marea di ristoranti e una pista ciclabile. Ce ne sono diverse, come quella di Mugoni o quella del Lido di San Giovanni, ma quella che più vi consigliamo è Cala Dragunara, a Nord di Alghero: è una piccola cala dalla spiaggia color del sole con giusto una ventina di posti, bella sia di giorno che di sera. Posto perfetto per lo snorkeling, anche da qui si parte per la Grotta di Nettuno.

Alghero: cosa mangiare

 
 
 
 
 
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È più o meno da metà del Trecento che gli spagnoli influenzano Alghero, fra un’invasione (riuscita o meno) e l’altra. Nel 1354 Pietro Il Cerimonioso espelle liguri e sardi per far spazio ai catalani, dopo un assedio fallimentare seguito però da una vittoria diplomatica, popolando Alghero. L’influenza è rimasta ed è evidente soprattutto in cucina, dove il piatto più famoso è sicuramente la paella algherese, i culurgiones di patate, l’immancabile fregola sarda, le linguine all’astice o la bottarga di muggine. Se volete qualche consiglio in più, passate qui.



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