Matera e tanto altro

Tra Puglia e Basilicata in cerca di arte e buona tavola
Scritto da: girovaga54
matera e tanto altro
Partenza il: 31/05/2017
Ritorno il: 03/06/2017
Viaggiatori: 7
Spesa: 500 €
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Un viaggio in Italia, dopo tanti anni di esterofilia. E avendo visitato più volte il Nord, che c’è di meglio di una puntata in Basilicata e Puglia, ricche di siti UNESCO, di buon cibo e tanta cordialità?

MERCOLEDÌ 31 MAGGIO

La prima tappa del nostro viaggio sarà Matera, capitale della Cultura nel 2019, consigliata da tutti gli amici che ci sono già andati e che se ne sono innamorati. Decidiamo di andare in treno fino a Bari e da lì noleggiare un’auto. Così partiamo da Roma Termini con il Frecciargento 8303 delle ore 08:05 e arriviamo comodamente a Bari in perfetto orario alle 12:04. Ci avviamo subito verso Via Luigi Recchioni, vicinissima alla stazione, dove c’è la filiale della Hertz per il ritiro dell’auto già prenotata, non senza prima esserci rifocillati con una golosa focaccia pugliese in un locale vicino all’agenzia. Ci assegnano una Peugeot 308 SW, comodissima per noi che siamo in quattro ed avremo un altro passeggero solo al ritorno.

Prima di raggiungere Matera, in un’ora circa siamo a Castel del Monte, il famoso maniero di forma ottagonale voluto da Federico II di Svevia. Si arriva in un grande parcheggio dove si lascia l’auto al costo di € 3,00 e si sale su un bus navetta (€ 1,00 a persona a/r) fino al castello. La costruzione, isolata su una piccola altura, è veramente imponente ed altrettanto inquietante, tanto è vero che ancora oggi non se conosce la destinazione d’uso per cui fu costruito. Comunque, il colpo d’occhio della sua pietra bianca o rosa, a seconda della luce nelle varie ore del giorno, è notevole. L’ingresso al castello costa € 10,00 a persona a cui si può aggiungere il costo di € 5,00 per una guida. Noi non ne abbiamo usufruito e questo è stato sicuramente un errore, perché gli interni del castello, apparentemente spogli e tutti uguali, racchiudono invece una forte simbologia e ogni ambiente presenta una particolarità che sfugge al profano.

La nostra meta è ora l’agriturismo Tempa Bianca (www.tempabianca.com), in località Rifeccia, immerso nella campagna a pochi chilometri da Matera. L’agriturismo è fantastico: una grande masseria bianca con stanze veramente ampie, fornite ciascuna di terrazzo e bagno nuovissimo. Ci assegnano la camera 2, tutta nei toni del bordeaux. Completa la location una grande sala da pranzo a volte in mattoni, un porticato dove si serve la colazione al mattino e che si affaccia sulla piscina e sul bosco circostante.

Ci riposiamo un po’ e poi siamo già pronti per un primo assaggio di Matera: sono già le 19:00 quando parcheggiamo, con un colpo di fortuna, nella centrale Via Lucana, l’arteria principale della città, a pochi passi dai famosi “Sassi”, che ci permette di essere praticamente già in Piazza Vittorio Veneto e da lì scendere nel Sasso Barisano, uno dei due “quartieri storici” della città vecchia. Che dire? Semplicemente affascinante, indescrivibile a parole, da gustare camminando attraverso i vicoli, le piazzette, i belvedere. Visitiamo una Casa Grotta (ingresso € 2,00 a persona), in Via Fiorentini n. 251, che ricostruisce la vita nei Sassi prima della famosa bonifica in tempi mica tanto lontani da noi: uno stanzone con le pareti di pietra e senza altre vie di aereazione se non la porta di accesso, privo di servizi igienici, dove vivevano famiglie numerose in promiscuità con i propri animali (asini e maiali), essenziali per il loro sostentamento. Si è fatta l’ora di cena, perciò riemergiamo dal Sasso Barisano e torniamo in Via Lucana n. 48 per cenare alla Trattoria “Lucana”, già prenotata in anticipo: gustiamo piatti tipici (orecchiette alle cime di rapa, cicoria e fave) al prezzo di € 21,00 a persona.

Un’ultima occhiata al Sasso Barisano illuminato come un presepe e poi, ancora con la Suggestione di questa immagine negli occhi, ci decidiamo a ritornare in agriturismo. A proposito, l’unica nota dolente di questa location: è un po’ difficoltoso da trovare, bisogna avere una buona APP scaricata sul cellulare perché qualche navigatore non ne individua la posizione.

GIOVEDÌ 01 GIUGNO

La giornata inizia splendidamente, con la colazione a base di una serie di torte fatte in casa consumata nel porticato davanti al bosco, con il quadretto bucolico delle mucche al pascolo. Alle 8:30 siamo già pronti per uscire perché alle 9:30 dobbiamo visitare la Cripta del Peccato Originale, una vera chicca da non perdere per nessun motivo, a pochi chilometri da Matera. Si tratta di una chiesa rupestre scoperta non molti anni fa, completamente affrescata, tanto da essere chiamata la “Cappella Sistina” del Sud, impreziosita da un ciclo di affreschi datati tra l’VIII e il IX secolo, realizzati da un artista noto come il Pittore dei Fiori di Matera, per via di grossi fiori rossi che ne costituiscono un elemento decorativo di grande effetto. Occorre prenotare on line tramite la Cooperativa Synchronos al costo di € 10,00 a persona e arrivare mezz’ora prima dell’inizio della visita guidata all’Azienda Agricola Dragone, altra masseria tutta bianca, il cui proprietario approfitta per presentare i propri prodotti ai turisti. All’orario previsto, si presenta un incaricato per scortarci fino all’ingresso della Cripta: all’interno, una registrazione che si attiva poco dopo, permette di gustare qualcosa di veramente unico che quasi da solo vale il viaggio a Matera. Il tutto dura una mezz’ora, al termine della quale il titolare dell’Azienda Agricola offre un assaggio di formaggio, vino e taralli al visitatore: tutto ottimo, a dire la verità.

Ci dirigiamo ora verso le Dolomiti Lucane raggiungendo in circa un’ora il paese di Pietrapertosa a 1000 metri di altezza. Sicuramente anche questa è un’escursione da fare: le Dolomiti sono spettacolari guglie di roccia, emerse dal mare 15 milioni di anni fa, e Pietrapertosa e Castelmezzano sono i due paesi che si fronteggiano, adagiati sulle cime, e dove si pratica il cosiddetto “Volo dell’Angelo”: una cosa terribile, che non farei mai per nessuna ragione al mondo ma che pare sia gettonatissima, con una lista di attesa notevole. Si tratta di un cavo d’acciaio sospeso che collega i due paesi di cui sopra e a cui si viene imbracati per permetterne il tragitto sospesi nel vuoto a testa in giù. Visitiamo solo Pietrapertosa perché oggi fa molto caldo e poi perché anche gli abitanti del luogo ci dicono che, siccome i due paesi sono uno di fronte all’altro, si può evitare di percorrere tanti tornanti per vedere più o meno lo stesso spettacolo dall’altra parte del vallone. Compriamo un po’ di prodotti tipici nelle botteghe del paese e poi decidiamo di ritornare a Matera per il pranzo. Optiamo per la “Terrazza dell’Annunziata”, una caffetteria-stuzzicheria ubicata appunto all’ultimo piano del Palazzo dell’Annunziata in Piazza Vittorio Veneto. Dalle finestre che chiudono la terrazza si gode di un bel panorama sulla piazza sottostante e sui tetti del Sasso Barisano. Gustiamo un piatto tipico, la “Cialledda” che ci sembra molto simile alla panzanella con cipolla, olive, pomodorini freschi. Comunque gustosa e adatta alla giornata afosa.

Ritornati sulla piazza, veniamo abbordati da un addetto dell’Ufficio del Turismo poco distante che ci propone una visita guidata di due ore e mezza al costo di € 18,00 a persona. Non amo questo genere di visite, ma nella Matera dei Sassi è difficile orientarsi e qualche informazione in più non fa male. Alle 16:00 in punto si presenta la nostra guida, Brunella, che radunato il gruppo, ci conduce a Piazza del Sedile, alla Cattedrale, nel Sasso Barisano, alle chiese rupestri di Santa Maria della Virtù e di San Nicola dei Greci fino ad entrare nel Sasso Caveoso, il secondo dei due quartieri dei “Sassi”, con splendido affaccio sul Parco della Murgia Materana. Visitiamo anche qui una Casa Grotta, se possibile ancora più suggestiva della prima e concludiamo il nostro giro con la solita degustazione di prodotti tipici. Cosa non farebbero per vendere i loro prodotti! Alla fine del tour siamo veramente stanchi, Matera è faticosa con i suoi saliscendi e se ci aggiungiamo il gran caldo. Abbiamo prenotato la cena in agriturismo e quello che ci aspetta sono cinque tipi di antipasto, un primo tipico, una tagliata fantastica, dolce, bevande comprese al prezzo di € 25,00 a persona. Ci riprenotiamo direttamente per domani sera. Concludiamo la serata chiacchierando tranquillamente seduti sotto il portico.

VENERDÌ 02 GIUGNO

Stamattina visitiamo le Grotte di Castellana, raggiungibili in poco più di un’ora. Anche in questo caso, abbiamo già la prenotazione in tasca, effettuata qualche tempo prima sul sito, al costo di € 17,50 a persona scegliendo di compiere il percorso lungo, cioè quello di tre chilometri. Alle 10:00 in punto parte il nostro tour, ovviamente rigorosamente guidato, attraverso un itinerario affascinante: abbiamo già visitato altre grotte, comprese quelle di Postumia, ma entrare nelle viscere della terra è sempre emozionante e poi non è vero che le grotte sono tutte uguali, almeno a me queste sono sembrate diverse.

A mezzogiorno siamo pronti per riprendere il cammino, prossima tappa Alberobello, che dista una ventina di chilometri dalle Grotte. Ci arriviamo per l’ora di pranzo e quindi approfittiamo subito della dritta della Lonely che ci consiglia la focacceria “La Lira” in Via Martellotto: locale piccolo ma esperienza intensa per i profumi e i sapori della vera focaccia e puccia pugliesi. Si mangia arrangiandosi su una panchina, ma è da provare. Oltretutto, con neanche € 10,00 si mangia e si beve in due più che abbondantemente. Così rifocillati, ci dedichiamo all’esplorazione della cittadina, ammirando i famosi trulli che sono costruzioni veramente particolari. Alberobello si divide in due quartieri principali, il Rione Aia e il Rione Monti, che si differenziano notevolmente per l’atmosfera che li pervade. Il Rione Aia, costituito da circa 400 trulli non è molto popolato, e non vi si trovano esercizi commerciali: perciò lo visitiamo con molta tranquillità, gustandoci la passeggiata attraverso i trulli, alcuni veramente particolari. In uno di essi si può visitare il Museo dell’Olio e in un altro il Museo dell’Artigianato dei Vecchi e Nuovi Mestieri. Il Rione Monti, invece, al di là di Via Martellotto, è la zona turistica per eccellenza: i trulli, più di 1000 disposti lungo sette differenti vie, ospitano negozi di souvenir tutti uguali senza soluzione di continuità, fino al punto più alto dove sorge la “Chiesa Trullo” dedicata a Sant’Antonio, unica al mondo per la sua forma. Passando davanti alla Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, in cui non siamo entrati, andiamo a visitare il cosiddetto “Trullo Sovrano”, che risulta l’unico ad avere un piano sopraelevato, raggiungibile dall’interno attraverso una scala in muratura e tra i primi ad essere costruito con la malta. Ovviamente non ci lasciamo scappare l’occasione di visitarlo (€ 1,50 a persona), apprezzando non solo gli ambienti interni, tutti gli arredamenti e gli oggetti esposti sono autentici e di proprietà ancora oggi della Famiglia Sumerano, ma anche il gradevole giardinetto fiorito.

Lasciamo Alberobello e poiché avevamo già in precedenza notato che prima di arrivare a Matera si trova l’indicazione per il Parco della Murgia Materana, ovviamente decidiamo di visitarlo. Ci si presenta davanti la Matera dei film di Mel Gibson e di Pasolini, le grotte del quartiere albanese, oggi acquisite dal demanio e che ci fanno calare completamente nell’atmosfera delle abitazioni rupestri. Così come rupestri sono un centinaio di chiese che ancora presentano tracce di affreschi, a volte nascoste dalla vegetazione o scavate lungo l’argine della Gravina, in fondo alla quale scorre il Basento. Noi non abbiamo visitato le chiese rupestri, ma con un po’ di organizzazione ci si può riuscire. E penso che ne valga la pena. Lo spettacolo della faccia più povera di Matera è impareggiabile, non si riesce più a distogliere lo sguardo e ad andare via. E invece, a un certo punto, è ora di tornare all’agriturismo, dove, comunque, per consolazione, ci aspetta una signora cena.

SABATO 03 GIUGNO

Purtroppo siamo già arrivati all’ultimo giorno di questa vacanza, ma abbiamo ancora parecchie cose da vedere. Lasciamo a malincuore l’agriturismo (senz’altro da consigliare, per tre notti € 240,00) e ritorniamo a Matera per completare la visita del Sasso Caveoso. Parcheggiata ancora una volta l’auto in Via Lucana, per prima cosa ci affacciamo dal Belvedere della Piazzetta Pascoli che offre una vista impareggiabile. Poi ritorniamo a Piazza Vittorio Veneto perché per le 10:00 abbiamo prenotato la visita al “Palombaro Lungo”, al costo di € 3,00 a persona. Il Palombaro era la più grande riserva idrica della città, dove si raccoglieva sia l’acqua sorgiva che quella piovana, realizzato alla metà dell’Ottocento per provvedere ai bisogni della comunità. Un luogo suggestivo, consigliato, anche perché la visita, ovviamente guidata, impegna solo venticinque minuti.

Ritornati in superficie, ripassando davanti a Piazza del Sedile e alla Cattedrale, scendiamo per impervi vicoli fino al MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea, consigliato, ma che noi non visitiamo) e da lì raggiungiamo la Chiesa di San Pietro Caveoso. A destra della chiesa, guardando la facciata, ci immettiamo in una delle zone più belle di Matera, caratterizzata dalla costruzione di alcune chiese rupestri: con un biglietto cumulativo di € 5,00 visitiamo S. Maria de Idris che forma un tutt’uno con San Giovanni in Monterrone, comunicante, ammirando gli affreschi superstiti. Il luogo, interamente scavato nella roccia, ha una posizione stupenda, offrendo un panorama notevole sulla città e sulla Gravina. Ma la chicca, secondo me, è la chiesa di Santa Lucia alle Malve che si sviluppa poco oltre lungo la parete rocciosa che guarda la Gravina, con una serie di accessi che immettono nelle cavità interne, ancora splendidamente affrescate. Con calma ripercorriamo la via principale del Sasso Caveoso, oggi presa d’assalto da folle impressionanti di turisti e decidiamo di mangiare qualcosa alla Terrazza dell’Annunziata prima di lasciare definitivamente Matera alla volta di Bari. Una volta in città, parcheggiamo sul lungomare ed entriamo rapidamente nel cuore di Bari vecchia, fatta da vicoli stretti e colorati e visitiamo la Basilica di San Nicola, l’edificio più significativo del romanico pugliese e, poco distante, la Cattedrale di San Sabino, anch’essa romanica: entrambe veramente molto interessanti. Arriviamo fino al Castello Normanno-Svevo che si erge imponente ai margini della città vecchia e poi riprendiamo l’auto che dobbiamo riconsegnare presso un autosilos vicino all’Agenzia Hertz, essendo questa chiusa il sabato pomeriggio.

Non ci resta che raggiungere la vicina Stazione: alle 18:14 il Frecciargento 8326 parte in perfetto orario e alle 22:20, come previsto, siamo a Roma Termini.

Una vacanza tranquilla, ricca di storia e di arte nonché di buona cucina ed ottima ospitalità. Pronti a progettarne un’altra.

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