Kotor, Santorini, Corfù e Creta in crociera, con MSC Opera
Scrivo questo diario di viaggio dedicato ai crocieristi alle prime armi che hanno bisogno di informazioni, che sono quelle che avrei voluto avere io prima di partire. Io e la mia famiglia siamo stati sulla MSC Opera, partita da Venezia a fine Giugno 2019, che ha fatto scalo a Kotor, Mykonos (sostituita poi con Creta), Santorini, Corfù e Bari.
Nave a Venezia: ti dicono di non presentarti troppo in anticipo, in realtà molti dicono che fanno imbarcare prima. Io consiglio di presentarsi un po’ prima perché ci vuole tempo ad arrivare se arrivate dalla stazione di Santa Lucia: dalla stazione bisogna andare a destra e percorrere il comodissimo ponte di Calatrava e i suoi mille gradini, da lì in fondo a destra nella piazzetta c’è il pe0ple mover, che è una piccola metropolitana che ti porta al terminal delle crociere. Può esserci parecchia coda per i biglietti, anche se il people mover in sé ci mette 3 minuti. Una volta scesi c’è da percorrere il terminal delle crociere fino a dove è ormeggiata la propria nave (c’è a disposizione una navetta gratuita, ma non sembrava molto frequente). Da lì la prima coda è per avere il numero d’imbarco, e poi la seconda per imbarcarsi in modo vero e proprio. Noi presentandoci alla prima coda 12.15 (orario consigliato: 12.30) siamo riusciti a salire verso le 14.
Una volta saliti è necessario recuperare la propria cruise card, che ti serve per fare qualsiasi cosa, ma la si troverà già pronta nella propria cabina. I bagagli arriveranno nelle ore seguenti. La cruise card va anche collegata alla propria carta di credito, ed è possibile farlo tramite delle macchinette poste di fianco alla reception (per la Opera la reception è al ponte 5). Collegandola si possono addebitare direttamente tutte le spese della stanza o di altre stanze sulla propria carta, senza utilizzare soldi, che non si utilizzano in nave.
Cibo e bevande: è presente un buffet aperto 20 ore di fianco alla piscina del ponte 11, e due ristoranti sui ponti giù in basso. A pranzo (e credo a colazione) è possibile andare al ristorante, che è un ambiente un po’ più tranquillo e raffinato del buffet in cui tutti sono in costume, ma la varietà di cibi è la stessa. A pranzo al ristorante non ci sarà il proprio tavolo disponibile, ma si andrà in un tavolo libero, al quale verrai accompagnato da un membro dello staff. A cena invece al ristorante ci sono due turni, uno intorno 19-19.30 e un altro verso le 21-21.30, in cui si ordina tramite il menù alla carta. In alternativa si può andare sempre al buffet, dove ci sono dispenser di acqua gratuita (non buonissima a dire la verità), altrimenti va pagata a parte, se non si è in possesso di un pacchetto bevande. Da notare che andando a consumo, verrà addebitato il 15% in più a transazione, per cui l’acqua da un litro costa circa 3 euro, e un caffè circa 1.70 euro. Noi comunque siamo sempre andati a consumo senza troppi problemi. I dispenser disponibili gratuiti sono quello di acqua, di ghiaccio, di acqua calda, caffè americano molto leggero e a colazione di succhi di frutta.
Serate previste in nave: ci saranno due serate eleganti (la maggior parte della gente è vestita semplicemente in modo carino, alcuni in modo decisamente elegante, altri meno, per cui nessuna preoccupazione al riguardo e vestitevi pure come preferite), una serata in bianco e una anni 60-70-80 (non ricordo bene). Ovviamente non è obbligatorio seguire il tema!
Procedura di sbarco dell’ultimo giorno: la sera prima ti verrà assegnato un colore, in base al ponte della tua cabina o ad altri criteri. Il colore si può far cambiare in reception se hai particolari necessità, si appone le etichette ai bagagli e li lasci fuori dalla stanza entro la sera prima. La mattina dopo ci si ritrova a un punto di ritrovo dove attendi di essere chiamato per scendere, e dove ritrovi i bagagli. Noi abbiamo avuto problemi e ci abbiamo messo più di due ore rispetto all’orario previsto, rischiando di perdere il treno. Ciò credo fosse dovuto alle nuove disposizioni del porto di Venezia in seguito all’incidente avvenuto nel canale poche settimane fa, fatto sta che non sono state procedure agili, mentre altre volte le sono.
Ora la parte più complicata da organizzare: le escursioni! Noi abbiamo scelto sempre il fai da te, evitando le costosissime escursioni proposte da msc, e abbiamo fatto benissimo.
Prima tappa: Kotor, in Montenegro. Kotor è una piccola città del Montenegro, molto molto carina da girare. Si può sia sbarcare direttamente, sia con delle lance, poiché non c’è molto spazio al suo porto, credo stia una sola nave da crociera. In ogni caso il porto è a 30 metri dalle porte della città, per cui non sono necessari mezzi. Di fianco alle porte c’è un ufficio turistico dove è possibile prendere la cartina della città, e quando si scende dalla nave si è invasi da chi propone diversi tipi di tour. Per come la vedo io, ci sono tre possibilità in questo scalo:
- si va al mare, avevo letto dalla spiaggia di Jaz. Credo che l’unico mezzo papabile sia il taxi, dista una decina di km dalla città.
- si fanno delle escursioni con le agenzie locali, che ti portano nei luoghi vicini. C’è anche un hop on-hop off (il bus rosso turistico) che con 20 euro fa il giro di diversi luoghi della zona, avevo letto che il giro (senza scendere) dura circa un’ora e mezza.
- Si fa il giro della cittadina, che è molto carina (si paga tutto in euro, per cui nessun problema di soldi) e si può fare una camminata fino in cima, che ti porta in un forte che domina tutta la baia dell’alto, la vista ne vale la pena. L’ingresso alla camminata costa 8 euro (no bancomat) ed è abbastanza impegnativa, dura 45 minuti-un’ora in forte salita, soprattutto se fatta sotto il sole non è semplice. Abbiate scarpe da ginnastica e molta acqua, anche se ci sono venditori durante la salita. In totale per fare questo giro, foto dalla cima e scendere ci vogliono massimo 2 ore. A noi scendendo ha sorpreso un diluvio, vi consiglio di avere dietro un k-way, capitano piogge improvvise in Montenegro. Finita la camminata ci siamo meritati una birra e di ritorno in nave!
Seconda tappa: doveva essere Mykonos, ma per problemi meteorologici siamo scesi invece a Creta, al porto di Chania. Essendo improvvisata non ho molte info, se non il consiglio di NON prendere il bus della MSC, perché di fianco al loro (proprio a 5 metri) c’è il bus locale che con 1.70 euro ti porta in centro a Chania (in forse 15-20 minuti). Ti porta in una piazza e facendo 300 metri (bisogna svoltare due vie ma dalle cartine è molto chiaro) ci si trova alla fermata del bus 21, che in 10 minuti porta alla spiaggia di Agios Apostoloi. E’ una spiaggia di sabbia dorata, con a fianco un bar in cui prendersi un ottimo freddo espresso, e abbiamo pagato 9 euro per 2 lettini e un ombrellone. Per pranzo a un 100 metri verso l’entroterra ci sono delle taverne greche che a ottimo prezzo ti fanno gustare il loro cibo tipico. Il mare era mosso per cui non bellissimo a mio parere, ma ne avevo letto ottime recensioni.
Terza tappa: qui arriviamo alle note dolenti, ovvero Santorini. Isola tanto bello quanto pienissima di gente e complicata da sbarcarci, per cui non posso dire sia stata uno scalo di pieno relax.
Andiamo con ordine. A Santorini si scende esclusivamente con le lance, perché il porto è minuscolo. Il nostro scalo previsto era 7.30-15 (ultima lancia: 14.00), ma era necessario presentarsi alle 7 in teatro per prendere la lettera di sbarco. Andando alle 6.30 abbiamo avuto la C, quindi tra i primi, ma già presentandosi alle 7.20 ho sentito che stavano dando la K, quindi tardissimo per fare qualsiasi cosa. Altri rallentamenti hanno fatto sì che noi riuscissimo a toccare terra alle 9, ma c’è chi è sceso anche più tardi.
Da lì le opzioni per raggiungere Oia, la bellissima città bianca con i tetti blu, sono principalmente due:
- prendi la teleferica che sale a Thira (6 euro) e da lì prendi un bus o un taxi
- Oppure direttamente dal porto prendi un traghetto che ti porta al porto di Oia, dal porto un altro bus ti starà aspettando per portarti in pochi minuti nella città di Oia, e per tornare indietro ci sarà un altro bus che ti riporterà a Thira, dove da lì potrai scendere autonomamente tramite teleferica o a piedi. Noi abbiamo scelto quest’ultima opzione, che ci sembrava la più veloce, affidandoci a una delle agenzie trovate al porto di sbarco (la Aegean Traveller se non erro), al costo di 15 euro a persona. I mezzi erano ben organizzati, siamo subito saliti sul traghetto che in mezz’ora ci ha portati al porto di Oia, e poi ci aspettava il bus, ma alla fine tra tutto ci abbiamo messo circa un’oretta ad arrivare nella città di Oia, verso le 10. Il bus di ritorno poteva essere alle 11 oppure alle 12, abbiamo preso quello delle 11 per la paura di perderlo. Lì la città purtroppo si è riempita in fretta, quindi attenti che se prima si possono girare liberamente le stradine, entro metà mattina saranno stra piene e sarà più difficile tornare indietro verso la fermata del bus.
Quindi abbiamo preso il bus alle 11 che in 20-30 minuti ci ha portati a Thira, dove abbiamo fatto un giretto e gustato un freddo espresso, che a quel punto eravamo distrutti. Vista la coda della teleferica abbiamo preferito scendere a piedi tramite la mulattiera, molti dicono che sia stretta e difficile, in realtà non l’ho vissuta come così tragica. Il pezzo finale forse lo è, perché è stra pieno di asini, e bisogna un po’ scansarsi, ma per il resto è fattibile, in circa mezz’oretta. Assolutamente servono scarpe da ginnastica per non scivolare sulla pietra liscia. Attenti che da lì ci sarà la coda per le lance, ma sarà abbastanza scorrevole. In generale si consideri che a Santorini ci sarà coda per ogni cosa!
Quarta tappa: Corfù. Scesi a Corfù ci sarà la possibilità di prendere una navetta gratuita che ti porta alla fine del porto, e da lì un altro bus (il num 16) che ti porta in centro in circa 10 minuti forse, a 1.70 euro. Anche qui quindi sconsiglio di prendere il bus della MSC, al costo di 9 euro forse. Le spiagge belle a Corfù a quanto ho capito sono da tutt’altra parte, ma visto il caldo abbiamo comunque trovato una spiaggetta molto carina (Faliraki) in cui siamo stati un paio d’ore. In realtà non è proprio una spiaggia, ma è un bar che ha qualche sdraio (non molti) e dei tavoli, in cui al prezzo della consumazione puoi stare lì quanto vuoi e tuffarti da una piattaforma, è dotato anche di docce. Noi ci siamo trovati benissimo. Quando la temperatura era più clemente, ci siamo diretti verso la vecchia fortezza di Corfù e siamo saliti fino in cima (non ricordo il prezzo del biglietto, forse intorno agli 8 euro con sconto per studenti), la vista non era niente male! Scesi da lì ci siamo infilati nell’intrico di stradine della città, anche quello ne è valsa la pena, molto caratteristico! Poi abbiamo fatto la via contraria all’andata per tornare alla nave, il bus 16 per il terminale delle crociere passa circa ogni 15-20 minuti.
Quinta e ultima tappa: Bari. Qui siamo di ritorno in Italia e siamo quasi al termine della crociera. A Bari si scende al porto delle crociere e abbiamo fatto a piedi il pezzettino fino alla fine del porto, lì si va verso sinistra e si è sulla punta di Barivecchia dove ci sono le mura, siamo entrati nella città e ci siamo fatti un giretto dei punti più importanti. Lascio ai più esperti di me la parola sul giro migliore da fare, a noi comunque è piaciuta molto, è molto carina.
In totale la crociera è stata molto carina, lo staff è stato fantastico, così come i ragazzi dell’animazione, il cibo ecc. Mi sentirei solo di dire che gli scali sono un po’ brevi per goderseli come si dovrebbe, perché hai sempre una certa qual ansia di riprendere in tempo la nave… Comunque bellissime le isole greche e Kotor!