Sono 6, sono bellissimi e si contendono il più ambito dei riconoscimenti: questi borghi valgono da soli il viaggio

Immersi nel verde tra le montagne, ricchi di storie che affondano le radici nei secoli, baciati dalle acque di romantici laghi: i borghi sono al centro delle nuove tendenze del turismo che, soprattutto dopo gli anni del Covid, ha riscoperto il piacere della “piccola dimensione” e si è fatto sostenitore della prossimità. Tutti vogliono concedersi un giorno, un weekend o una vacanza nei paesini, in una sorta di ritorno alle origini, e infatti sono sempre più le attività per promuoverli. Non solo in Italia: i nostri vicini della Svizzera, infatti, hanno selezionato i sei finalisti de Il villaggio svizzero dell’anno 2025, il corrispettivo del nostro Borgo dei Borghi: uno più bello dell’altro, con anche una presenza “italiana”, se non di fatto almeno di lingua. Curiosi di scoprire quali sono, e perché vi faranno venir voglia di attraversare il confine? Partiamo!
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Guarda, la perla dell’Engadina
Pietra, graffiti, fontane sempre attive che mandano acqua freschissima e il profilo svettante delle innevate Alpi tutt’intorno. Guarda non è solo un verbo, ma il nome di questo piccolo borgo dell’Engadina che supera i 1600 metri d’altitudine, simbolo della cultura del Canton Grigioni (l’unico trilingue della Svizzera), proprio perché luogo di origine dell’opera Una campana per Ursli, ambientato in un paesaggio che è quello del Parco Nazionale Svizzero e della Silvretta. Qui la Svizzera “ad alta quota” si ammira in tutta la sua eccellenza, mentre il centro urbano ci riporta a tempi antichi, quasi come vivessimo in una puntata di Heidi.
Arlesheim, il giardino di Basilea
C’è l’Ermitage, ma non siamo in Russia. È il più grande giardino all’inglese della Svizzera, nonché uno dei simboli di Arlesheim, che nel 2024 è divenuto il 49° borgo elvetico a ottenere il riconoscimento di Borgo più bello della Svizzera, nonché il primo nel Cantone Basilea. È una piccola meraviglia di 9000 abitanti immersa nel verde, con una storia davvero significativa: qui, infatti, venne trasferita la diocesi cattolica di Basilea in esilio dopo la riforma protestante. L’Arlesheimer Dom conserva ancora oggi un organo di metà Settecento, capolavoro del maestro organaro Silbermann, attivo nei paesi germanofoni nel XVIII secolo.
Grüningen, un castello su Zurigo
Sembra quasi di trovarsi nelle Fiandre o in Alsazia, ma le case a graticcio del resto non sono una novità nel Mitteleuropa. E Grüningen, nel Canton Zurigo, non fa eccezione. Dominata dall’imponente profilo in pietra del suo castello, circondato da un curatissimo e altrettanto verde parco, questa piccola località pare invitarci alla sosta e alla contemplazione, ma anche ad accogliere i profumi della natura, con il suo annuale mercato delle rose, un fiore che non si trova solo nel giardino botanico ma ad ogni angolo di questo luogo della campagna zurighese, quasi un parco a forma di borgo, o un borgo immerso nel parco.
Le Landeron, 700 anni di storia
Il lago di Bienne, al confine tra due cantoni e due isole linguistiche della Svizzera – la francofona e la germanofona – è uno dei paesaggi più apprezzati di questa zona vinicola. E sì, perché se pensiamo ai vini europei come solo italiani e francesi, anche i vicini elvetici hanno qualcosa da dire. A Le Landeron, che si affaccia proprio su questo lago così piacevole, si producono ottime bottiglie, magari acquistabili durante il mercato annuale, che è uno dei più grandi di tutta la nazione. Il paesino è del XIII secolo, e proprio a questo periodo risale la sua architettura, così profondamente tradizionale e, proprio per questo, elegantissima.
Büren an der Aare, la piccola Olanda della Svizzera
Un po’ Lucerna, un po’ paesino di campagna: Büren an der Aare è un vero concentrato di emozioni paesaggistiche e di luoghi monumentali. C’è un antico castello con la sua coloratissima facciata e le torrette dal gusto neogotico che svettano sullo skyline cittadino. C’è uno splendido ponte coperto di legno, la cui costruzione viene attestata addirittura alla fine del XIII secolo, e del resto è una tipologia di architettura ricorrente in molti luoghi del centro e Nord Europa, ma anche in Italia, basti pensare a Bassano del Grappa. E infine c’è l’alte Mühle, ovvero il vecchio mulino, del XVII secolo e che, insieme allo Stöckli, forma una cartolina idilliaca di ingegneria d’altri tempi.
Ascona, bagnata dalle acque del lago
Un piccolo paradiso dove le acque del lago Maggiore si fanno internazionali, e l’Italia rimane come sensazione linguistica. Ascona è l’ideale porta della Svizzera per chi arriva dal nostro paese, un gioiello del Canton Ticino dove passeggiate sul lungolago, boutique esclusive e sofisticati caffè all’aperto. Si cammina tra palme e vasi fioriti, ai piedi del Monte Verità, nome curioso che ispira anche escursioni e trekking in un cantone da cartolina, amatissimo durante la Belle Epoque ma che, ancora oggi, richiama visitatori da ogni parte d’Europa e dalla vicina Lombardia, potendo approfittare di collegamenti rapidi.
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