Genova per noi… meravigliosa
Così ho pensato di raccontare un viaggio a kilometri zero nella città dove sono nata e dove vivo con la mia famiglia e Michele si è subito offerto di aiutarmi.
Negli ultimi 20 anni (dal 500° anniversario della scoperta dell’America in poi), Genova ha conosciuto una grossa trasformazione. Io, che di anni ne ho 47, ricordo che in passato era davvero raro incontrare un turista munito di cartina che ti chiedeva delle informazioni.
Poi la nascita dell’Acquario, la ri-nascita della zona del Porto Antico, restituita ai cittadini e meta domenicale di moltissime famiglie coi bambini, insieme alla pedonalizzazione di molte zone del Centro, hanno fatto il miracolo.
Se si arriva in aereo [1], cosa di per sé già spettacolare (provare per credere) con il Volabus [2], in poco tempo ci si trova nel centro cittadino.
Anche le due principali stazioni ferroviarie (Genova Piazza Principe e Genova Brignole), che sono collegate con treni intercity alle principali città italiane, si trovano in pieno centro e consentono di raggiungere punti di interesse turistico in pochissimo tempo, anche a piedi.
Un po’ più difficile è muoversi in auto, in questo senso è consigliabile, per chi intende fermarsi alcuni giorni, verificare che il luogo scelto per il pernottamento [3] abbia un parcheggio interno o sia convenzionato con uno dei parcheggi cittadini, viceversa la spesa del parcheggio è da preventivare nel budget a disposizione.
Il vero “centro città” è considerato Piazza De Ferrari, dove transitano diversi mezzi pubblici e da cui, con alcune passeggiate, si raggiungono le mete principali. Genova infatti è godibilissima soprattutto se girata a piedi letteralmente perdendosi tra i “carruggi” del centro storico.
Su Piazza De Ferrari si affacciano il Teatro Carlo Felice (distrutto durante l’ultimo conflitto mondiale e ricostruito secondo tecniche moderne, ove si tengono concerti, balletti, opere liriche con un calendario molto interessante) e il Palazzo Ducale, antica sede dei Dogi della gloriosa Repubblica Marinara, dove oggi vengono invece ospitate mostre molto interessanti (l’ultima in ordine di tempo è stata quella di Van Gogh). Del palazzo è possibile visitare anche alcune sue parti che ne testimoniano l’antica destinazione d’uso: la Torre Grimaldina e le vecchie carceri, i Saloni del Maggior e del Minor Consiglio…(riccamente decorati e affrescati), la sala del munizioniere, ecc.
Dalla piazza si accede a Via XX Settembre (o “Via 20”, come la chiamano i genovesi), la strada principale della città, dove vi sono molti negozi eleganti e palazzi di epoca neoclassica e liberty (due fra tutti: il palazzo della Borsa e il palazzo dei Giganti). Splendidi anche i mosaici e i soffitti dei portici che consentono una piacevole passeggiata anche in caso di brutto tempo.
A circa metà della via, all’altezza del Ponte Monumentale, non può sfuggire la visita alla chiesa di S.Stefano, appena sopra alla strada, di rara bellezza, che conserva una cripta del V secolo!! È la chiesa prescelta da molti sposi, perché ha un altare a cui si accede con una grande scalinata.
Il vero tesoro di Genova resta tuttavia il suo centro storico, molto vasto (tra i più grandi d’Europa) e ricco di testimonianze (spesso nascoste e da ricercare con ostinata volontà) di una storia più che millenaria.
Le chiese di San Donato, San Matteo, la Cattedrale di San Lorenzo (e l’adiacente Museo Diocesano, piccolo gioiello, dove si possono tra l’altro ammirare dipinti sulla tela blu, antenata dei nostri “jeans”), la Chiesa delle Vigne sono solo alcune delle mete più interessanti, per quanto riguarda la Genova cristiana.
Ma non si può girare nei “caruggi” a testa bassa. Tenendo lo sguardo rivolto verso l’alto appaiono palazzi uno vicino all’altro e uno più bello dell’altro.
Il più facile accesso a questi siti è dalla pedonalizzata via San Lorenzo dalla quale si può decidere se inoltrarsi nei carruggi verso est (quelli più antichi dove sulla collina di Castello è sorto il primo nucleo della città), o quelli verso ovest (ovvero quelli dell’angiporto cantati da Fabrizio De Andrè). In tutti e due i casi il rapido passaggio dalla luce di via San Lorenzo all’oscurità dei vicoli (soprattutto prendendo verso est, via Chiabrera) è veramente suggestivo.
Non è finita! Genova è la città dei “Palazzi dei Rolli”, considerati Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Diversi di essi si trovano in Via Garibaldi, l’antica via Aurea, costruita durante il cosiddetto “secolo d’oro dei genovesi, percorrendo la quale si capisce benissimo perché gli spagnoli coniarono la seguente frase: “L’oro nasce in America, muore a Siviglia e viene seppellito a Genova”.
In via Garibaldi vi è anche la sede del Comune di Genova, presso “Palazzo Doria-Tursi” (che conserva “il cannone”, ovvero il famoso violino suonato dal genovese Nicolò Paganini) e la sede due dei musei più importanti della città, situati presso Palazzo Bianco e Palazzo Rosso.
A Palazzo Bianco si può ammirare una importante raccolta di pittura genovese, italiana ed europea dal XVI al XVIII secolo: accanto ad autentici capolavori di artisti italiani (Caravaggio, Veronese), fiamminghi (tra cui Rubens e Van Dyck), spicca una vasta rassegna di pittura genovese dal Cinquecento al Settecento (Cambiaso, Strozzi, Piola, Magnasco).
In Palazzo Rosso, nobile dimora ornata da affreschi dei maggiori pittori del Seicento ligure e da preziosi arredi, è esposta una ricca quadreria che comprende dipinti raccolti nell’arco di più di due secoli dalla nobile famiglia genovese Brignole-Sale. Tra gli artisti esposti nella galleria dell’aristocratico palazzo genovese: Dürer, Veronese, Guercino, Strozzi, Grechetto, Van Dyck, e molti altri ancora.
Proseguendo e oltrepassando via Garibaldi, attraverso il percorso delle strade nuove (così chiamate perché realizzate tra il 500 e il 600 a cornice della città antica), via Cairoli e via Balbi, è d’obbligo, dopo una sosta alla Chiesa della S.S. Annunziata del Vastato, spingersi fino al Palazzo Reale, sito in Via Balbi, strada sede di diverse facoltà universitarie, e poi alla Commenda di San Giovanni di Prè, autentica stazione marittima per i pellegrini in partenza per la Terra Santa all’epoca delle crociate e ora sede dell’omonimo museo sulla storia di Genova ai tempi delle Crociate. Il complesso è conservato pressoché integro nel suo splendido aspetto romanico.
Arrivati lì, si può accedere alla zona della vecchia Darsena, ora ristrutturata per far spazio, tra l’altro, alla sede della Facoltà di Economia e al Museo Galata, un museo, troppo poco reclamizzato, ma probabilmente uno dei più belli in Italia nel suo genere, che racconta la storia di Genova marinara e l’evoluzione nel tempo della navigazione sui mari. Lì vicino, si può visitare il sottomarino “Nazario Sauro” (anche questa visita è unica nel suo genere perché il sottomarino, non è fuori terra, ma all’ancora nello specchio di mare della Darsena).
Per chi vuole addentrarsi nei vicoli, di fronte al Galata, attraversando Piazzetta S.Elena (in passato sede di un curioso mercatino), ci si trova in Via di Prè e si può accedere alla Piazzetta dei Truogoli di S.Brigida, recentemente ristrutturata (anche se i Truogoli non sono più da tempo funzionanti), attraverso la quale si può ritornare su Via Balbi.
Una particolarità della città sono anche le antiche botteghe che meritano una sosta e un acquisto, per lo più “mangereccio”; ne è un esempio la trattoria “Sa Pesta”, aperta solo a pranzo e dove occorre recarsi per tempo se si vuole assaggiare la famosa torta pasqualina, la farinata, le acciughe ripiene e tutti gli altri piatti della tradizione genovese, tra cui naturalmente la pasta con la magica salsa verde: il pesto.
Se non si è fortunati comunque si può sempre ripiegare, a pochi passi da lì, in Via San Giorgio, verso l’Antica Sciamadda, dove non si può uscire senza aver assaggiato la farinata, le panisse, i “friscieu” (frittelle salate aromatizzate in vari modi o contenenti baccalà) e la torta di verdura con la “prescinseua” (una cagliata fresca leggermente acidula). In entrambi i luoghi citati i prezzi sono decisamente contenuti.
Per chi ama cucinare piatti ricchi di sapore, un’altra sosta nella vicinissima Via San Bernardo, nella Dorgheria Torielli consente di acquistare spezie che un tempo giungevano nel porto attraverso le navi che arrivavano da Oriente.
Infine per gli innamorati del dolce la tappa d’obbligo è sicuramente la confetteria (della metà del 700) Pietro Romanengo fu Stefano di via degli Orefici, antica fabbrica di frutta candita, confetti, cioccolato, bomboni e conserve, così come recita il loro sito web. Per tutti i genovesi è più semplicemente il negozio dove da bambini si va con i genitori, o i nonni, a mangiare le mitiche gocce di rosolio (una vera leccornia!!).
Ma un viaggio nella Genova dei sapori non sarebbe completo senza assaggiare (soprattutto camminando) un bel pezzo caldo di focaccia, acquistabile in uno dei tanti panifici del centro storico.
Se poi avete necessità di un barbiere, non lasciatevi scappare l’Antica Barberia di Vico Caprettari, ristrutturata coi fondi del F.A.I.
Non si può lasciare Genova senza uno sguardo della città dall’alto, se non altro per poter raccontare di avere viaggiato su dei mezzi di trasporto pubblici insoliti e non ritrovabili in altre città (ascensori, funicolari), se si esclude la gemella Lisbona.
Almeno tre sono i luoghi, facilmente raggiungibili con tali mezzi di trasporto, dalle zone di cui abbiamo già parlato, di sicuro interesse.
Da Piazza Acquaverde (davanti alla stazione di Piazza Principe) uno strano ascensore (mezzo funicolare e mezzo ascensore) ci porta davanti al Castello D’Albertis, ora sede del Museo delle culture del Mondo, ricco dei reperti raccolti dal Capitano D’Albertis durante i suoi viaggi in giro per il Mondo. Dal Museo tra l’altro si gode, aspetto non secondario, un bel panorama sulla città vecchia e sul porto.
Da Largo della Zecca (vicino a Via Cairoli, la strada che da accesso alla già citata Via Garibaldi) si può invece prendere la funicolare “Zecca-Righi”, che ci porta sulle alture di Genova, nella zona dei forti, dalla quale si può godere di un panorama più ampio, raggiungendo con lo sguardo anche la zona di Portofino e un pezzo del ponente genovese. Da qui partono bellissime passeggiate, da farsi in mezza giornata, costeggiando le antiche mura della città e i forti che le puntellano su tutto l’arco orientale e occidentale della città.
Poco oltre la Zecca vi è invece la partenza dell’ascensore di Castelletto, che porta all’omonima spianata, proprio sopra a Palazzo Tursi e ai tetti più belli di Genova. Lì è d’obbligo una sosta golosa da Don Paolo per una rinfrescante e vera granita alla siciliana (provare per credere).
Il poeta Giorgio Caproni (con De Andrè, il più grande cantore di Genova) a proposito di questo panoramicissimo ascensore scriveva: “Quando mi sarò deciso d’andarci, in paradiso ci andrò con l’ascensore di Castelletto, nelle ore notturne, rubando un poco di tempo al mio riposo”.
Ma Genova, ovviamente e soprattutto, non si può lasciarla neppure senza una visione dal mare.
Anche qui più di mille parole valgono i versi di un altro grande poeta, anche lui non genovese come Caproni, e quindi onesto: “Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. Così Francesco Petrarca scriveva di Genova nel 1358, asserendogli per la prima volta l’aggettivazione di “Suberba” con cui è da allora identificata.
Nella zona del Porto Antico (dove, oltre al famosissimo Acquario, si trovano La città dei bambini, l’ascensore Bigo, il Galeone, il Museo dell’ Antardide ed il Museo dedicato ad Emanuele Luzzati, oltre al Genoa Port Center, che racconta la storia del porto con interessanti filmati) è possibile prendere diverse imbarcazioni e fare il giro del porto. Il mio consiglio personale (da buona genovese) è prendere la nave Bus che consente al prezzo di 3 euro di vedere Genova dal mare e di arrivare quindi al capolinea di Pegli (graziosa località nel ponente cittadino dove nella bella stagione si può passare qualche ora rilassante sulla bella spiaggia o sgranchirsi le gambe nell’altrettanto bella passeggiata). Pegli inoltre offre anche un bel museo di archeologia e soprattutto la villa Pallavicini splendido esempio di residenza dell’aristocrazia genovese con ampio parco-giardino realizzato tra 1840 e il 1846 in stile romantico ottocentesco.
Per esigenze di par condicio tra Ponente e Levante, devo citare anche i Parchi di Nervi, che si trovano appunto a Levante, a cui si giunge con un breve viaggio con i mezzi pubblici (treno o bus: meno di mezz’ora dal centro città) e a cui ci può accedere tramite la passeggiata “Anita Garibaldi”, situata a picco sul mare. Presso i Parchi si può riposare, ammirare il roseto, recentemente riaperto al pubblico, e visitare il Museo Raccolta Frugone, che ospita collezioni di arte otto-novecentesca presso la villa Grimaldi-Fassio.
Per informazioni sui Musei genovesi è possibile visitare il sito www.museidigenova.it
In questi anni, con due figli di 20 e 12 anni, ho voluto spesso fare la turista nella mia città.
Anche il Festival della Scienza, che si terrà ormai per la 11esima edizione a Genova dal 25 al 4 novembre, è stata l’occasione per conoscere luoghi (dove vengono effettuati i laboratori) a me sconosciuti.
Un altro luogo dove i miei figli mi hanno portata spesso, per vedere da vicino quello che studiavano a scuola, è il Museo di Storia Naturale “G.Doria” (cinque minuti a piedi dalla stazione Brignole), nato nel 1867 e considerato di alto valore scientifico grazie anche ai moltissimi esemplari in esso contenuti (animali, raccolte botaniche, minerali, rocce e fossili), anche se, come molte altri luoghi, necessiterebbe di qualche ammodernamento.
Genova purtroppo, come tutta la nostra Italia, sta vivendo un momento di crisi nelle aziende che, un tempo, l’avevano fatta entrare a pieno titolo nel “triangolo industriale”. Sono però convinta che il turismo possa costituire un’importante occasione di rilancio ed è per questo che vi invito tutti a venire in questa bellissima città, da sempre crocevia di persone di diverse provenienze (non per niente molti nomi “genovesi” derivano da parole arabe) che ne hanno fatto e ne continuano a fare la storia. Vi aspetto e vi saluto con un’altra citazione di Caproni:
Genova che mi struggi. Intestini. Caruggi. Genova e così sia, mare in un’osteria.
[1] Collegamenti principali: Roma, Napoli, Bari, Palermo, Barcellona, Bruxelles, Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Madrid, Istanbul, Valencia.
[2] Il servizio dell’Azienda Municipalizzata dei Trasporti che in circa 30 minuti, collega l’aeroporto alle stazioni ferroviarie di Genova Brignole e Genova Piazza Principe, passando per il centro cittá. Il biglietto costa 6 euro e permette di effettuare una corsa su Volabus, ma anche di viaggiare per altri 60 minuti su bus, metro, ascensori e funicolari della rete Amt, nell’ambito dello stesso giorno (www.amt.genova.it).
[3] Genova è ricca di luoghi ove pernottare, a tutti i prezzi. Per chi ha un budget limitato esiste anche un ostello (www.ostellogenova.it), che si trova nelle alture ed è quindi comodo per chi arriva in auto, purtroppo è una zona poco servita nelle ore serali. Se scegliete le zone più periferiche è meglio verificare sul sito di Amt se sono servite dai mezzi pubblici. Vi sono molti B&b (vedere siti dedicati) e naturalmente hotel.