È una delle strade più famose della musica italiana, e si trova nella città cantata dal suo figlio più celebre

Adriano Bocci, 21 Set 2024
È una delle strade più famose della musica italiana, e si trova nella città cantata dal suo figlio più celebre

Verso il centro storico un bel po’ labirintico ma meraviglioso di Genova, tra i vicoli ancora un po’ medievali che sanno di mare e di vita vissuta, c’è una delle strade più famose della musica italiana, che è diventata ormai immortale sicuramente per la sua storia ma più che altro per una canzone. Via del Campo, un caruggio, anzi il caruggio più famoso della città, è un punto di riferimento che quando lo si visita lo si canticchia assai grazie alla voce e alle parole del suo figlio più celebre, Fabrizio De André.
Il cantautore genovese che ha saputo trasformare le storie di emarginati e gente comune in poesia, ha fatto uno screenshot storico ad una via un po’ unica, ma che forse famosa lo è diventata grazie a lui. Antiche botteghe e muri scuri, i caruggi genovesi raccontano le vite di marinai, commercianti e di tutti coloro che hanno vissuto quei vicoletti: la strada dei meno abbienti (del tempo), una strada che è un must per qualunque appassionato di musica Italiana, che a importanza va a pari passo con altre arterie genovesi (tipo via XX Settembre). Ma perché questa via è diventata un simbolo? Cos’è che la lega alla musica? Le generazioni più giovani tendono a non conoscere la nostra storia, così come noi ce la facevamo raccontare. E oggi scriviamo di lei.

Genova e il fascino dei suoi caruggi. Una strada che è un omaggio

via del campo 29rosso la musica è la chiaveLa musica è la chiave. RaffaellaRaffax, CC BY-SA 3.0, da Wikimedia Commons

Non è una città che si svela subito, Genova. I suoi segreti sono nascostri tra i caruggi, i vicoletti stretti che si serpeggiano il centro storico come un labirinto. Via del Campo è una di queste stradine un po’ intime ed è un buon esempio di questi angoletti nascosti, dove le vite del popolo si mescolano da secoli. Ci si immerge nel labirinto e si respira un’atmosfera passata, quando il centro storico era il centro città e non il nucleo di un paese di x abitanti che si legge su Wikipedia. Per secoli Genova ha accolto e integrato sotto le sue ali persone dal Mediterraneo tutto e le strade sono state una splendida moltitudine tra lingue e tradizioni.

Fabrizio De André, che una volta era solo Fabrizio, questi vicoli se li viveva. Ne ha colto l’essenza, così come molti artisti spesso e volentieri si rifanno ai luoghi della propria infanzia nel loro processo creativo e traducono in arte le storie di chi li ha circondati. Un’umanità nascosta, la resistenza silenziosa di un microcosmo di umanità varia dove ci convive(va) pure la miseria, in quello che è diventato col tempo l’immaginario romantico di Genova, l’ispirazione di una città che ormai è cambiata e cambia, ma Via del Campo e certe vie quei fascini che potremmo definire antichi, quale più e quale meno, se li tiene stretti.

Oggi come oggi Via del Campo è un omaggio vivente a Fabrizio De André e alla musica che l’ha resa celebre. Nella via c’è il Viadelcampo29rosso, un gioiellino ben famoso che celebra con molta costanza l’operato del cantautore genovese e la tradizione musicale in genere: pare un negozio di musica ma di per sé è un luogo di culto per chi ama il cantautorato, e in tutto rispetto, una tappa obbligata se si visita Genova. Dischi, strumenti musicali, oggetti legati a Fabrizio, memorabilia varia e diverse prime edizioni dei suoi album.

Certo, però, non è legata solo a De André, anzi. Sia oggi che ieri Genova ha prodotto una scuola musicale importante, con nomi del calibro di Gino Paoli, Bruno Lauzi e Luigi Tenco, protagonisti della scuola genovese della canzone d’autore. Non c’è solo lui, ma si tende a dimenticarlo per l’immediatezza dell’associazione.

Via del Campo 29, Genova. Lo conosci già il rosso? La trasformazione che rimane salda

via del campo 29rosso, il museo dedicato a fabrizio de andréInterno del Viadelcampo29rosso

Il civico 29 di Via del Campo è un luogo molto speciale per i fan di Fabrizio De André, perché appunto ospita Viadelcampo29rosso, il piccolo museo a lui dedicato. L’importanza storica e simbolica è indiscutibile, sia per il legame con Fabrizio che per il prima, perché qui in passato c’era un negozio di dischi gestito da Gianni Tassio, grande appassionato di cantautorato e amico proprio di Fabrizio, che era un cliente abituale. Gianni è stato la chiave di volta nella diffusione della sua musica e nel preservarne la memoria, perché la bottega è diventato un punto di ritrovo finché non è diventata la bottega-museo attuale.

Tassio collezionava dischi, libri, riviste degli artisti della “scuola genovese”, un patrimonio inestimabile per un luogo che ha finito proprio per essere un archivio della musica genovese. Tant’è che dopo la morte di  Tassio, nel 2012 la bottega è stata presa dal Comune ed è diventata un centro culturale dedicato alla scuola genovese del cantautorato, con ovvio omaggio a Fabrizio. Nella ex-bottega c’è anche una delle sue chitarre, che attira pellegrini da tutto il Bel Paese. La chitarra una volta era in vendita, l’Esteve ’97 comprata all’asta per Emergency (che usò tali soldi per farci un ospedale), ma ora è il pezzo centrale del museo e sta in una teca di vetro come una reliquia.

via del campo 29rosso, interno
Indelicato Aurelio, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Se da un lato Via del Campo, come molti altri vicoletti genovesi è sinonimo di una Genova autentica, rimane fra passato e presente ma le cose sono comunque destinate a cambiare. Negli ultimi decenni il centro storico genovese è stato riqualificato, ché un tempo le strade erano degradate e sono risorte come attrazioni turistiche (ringraziando Italia ’90, l’Expo del ’92 e il G8 di Genova del 2001). La stessa metro ha buona parte delle stazioni della metropolitana direttamente nel centro storico, tant’è che nel fare i lavori di quelle manifestazioni sono stati ritrovati i vecchi moli e vecchie costruzioni, un po’ come succede (anche troppo) spesso nella Caput Mundi, dove di recente abbiamo fatto 60 con l’Unesco.

Nuovi negozi, ristoranti e attività, non è solo una questione di Via del Campo ma una rivalorizzazione passata senza rinunciare al futuro, un po’ come la resistenza al digitale, tanti residenti storici hanno finito a dover lasciare il quartiere coi crescenti costi della vita. Rimane un simbolo di resilienza dove la stratificazione di culture e storie si vede ancora, in quello che tutto è tranne che un mero puntino, ma una metafora della dignità e della bellezza che si trova pure nelle storie un po’ meno felici.

Cosa vedere a Via del Campo?

 
 
 
 
 
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  • Come già menzionato, il Viadelcampo29rosso è la prima cosa da vedere della strada. Il piccolo museo dedicato a Fabrizio De André e alla canzone dell’autore ha oggetti unici, inclusa la sua chitarra, l’Esteve ’97. Un luogo di pellegrinaggio per i fan di Faber e chi ama la musica, che spesso e volentieri ha eventi e saltuariamente mostre temporanee.
  • I caruggi di Genova sono i famosi vicoletti del centro storico di Genova, e sono uno dei modi migliori per godersi questa parte della città. Perditi fra le strade e fra le botteghe, osterie e soprattutto gli scorci: il fascino antico non passa mai di moda.
  • Vicino a Via del Campo c’è Piazza Fossatello che è una piccola ma pittoresca piazza, pura architettura genovese, con vari palazzi storici del passato mercantile di Genova. Come punto di partenza non è male.
  • La Porta dei Vacca (o di San Fede) sta vicino a Via del Campo, lungo Via Gramsci, ed è una delle porte medievali meglio conservate che faceva parte delle mura difensive della città. Risale al XIII secolo e simboleggia l’antica forza marittima e commerciale di Genova. Ci sono vari palazzi storici, tipo palazzo Antonio Doria Invrea.
  • C’è la torre Piccamiglio, una torre medievale survivor vicino al vico San Marcellino, eretta nel 1437 vicino al loro palazzo, ma sempre lì c’è la Piazza dei Vacchero dove c’era la casa di Giulio Cesare Vacchero, un uomo che nel 1628 tentò una congiura appoggiata da Carlo Emanuele I. Congiura sventata, e Vacchero venne condannato a morte, creando lì la colonna infame che narra in latino il destino di Giulio Cesare.
  • Poco lontano da Via del Campo ci sta la Chiesa di San Sisto che è una delle chiese più antiche di Genova. Risale al X secolo e spesso passa inosservata, ma ha grande valore storico, seppure la struttura è semplice.
  • A pochi minuti di distanza per Via Balbi c’è il Museo di Palazzo Reale, che è un bel palazzo nobiliare genovese del XVII secolo, uno dei principali musei d’arte con sale affrescate, arredi d’epoca e una collezione di quadri, leggasi Van Dyck e Tintoretto. Dalla terrazza c’è una vista meravigliosa del porto.
  • Sempre in zona Via del Campo c’è il Porto Antico, che oggi è un’area riqualificata con musei, negozi e ristoranti, incluso l’Acquario di Genova (fra i più grandi d’Europa).
  • C’è la Villetta di Negro, un parchetto ottocentesco di un paio di ettari al centro di Genova su una collina che offre un belvedere sulla città. Qua c’è il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone, fra i musei più importanti d’Europa per le collezioni d’arte orientale (specie giapponese); il parco è meraviglioso, con grotte artificiali e cascate. Nasce nel ’48, dopo che i bombardamenti del 1942 hanno distrutto la Villa.
  • C’è Piazza Banchi che è molto vicina a Via del Campo, legata al commercio genovese specie per la Loggia dei Mercanti e la Chiesa di San Pietro in Banchi, una chiesa che sorge sopra… una serie di negozi. Ben frequentata, ricca di botteghe, artigianato e caffetterie. Invece Via San Luca che parte da lì è uno dei vicoli più famosi che porta dritto a Via del Campo. È uno dei caruggi principali di Genova, di Genova antica.
  • C’è la Basilica di San Siro, una delle chiese più antiche di Genova, a qualche minuto da Via del Campo. È del IV secolo ed è stata la prima cattedrale di Genova, in anticipo rispetto al cambio di titolo per la Cattedrale di San Lorenzo. L’interno barocco è a dir poco stupendo tra affreschi, marmi pregiati e una cupola enorme, ma comunque ha dovuto subire diversi restauri fra bombardamenti e terremoti.
  • Su una collinetta vicino al centro c’è una villa neogotica fatta del XIX secolo chiamata Castello d’Albertis, che dentro ospita il Museo delle Culture del Mondo che ospita sia belle collezioni etnografiche che una vista meravigliosa su città e porto. Non è vicinissima a Via del Campo ma si merita una visita.
  • …e poi c’è Via XX Settembre, che è una delle arterie commerciali di Genova. La si conosce bene per i negozi di lusso, ben più moderna dei caruggi del centro ma comunque rilevante a livello architettonico, e questo grazie ai tanti edifici liberty e neoclassici. Sta a 15-20 minuti a piedi da Via del Campo, ma se vuoi fare shopping è la prima zona dove devi andare.

Via del Campo, come arrivare? Maps e indicazioni

Anzitutto, Maps: tocca qui per informazioni dinamiche.

Detto questo, passiamo alle indicazioni per Via del Campo. Considerato che sta nel centro storico puoi andare a piedi o coi mezzi pubblici. La stazione più vicina è Darsena che sta a 5-6 minuti di distanza, e basta un percorso pedonale per arrivare a Via del Campo. Se invece vai con gli autobus le fermate vicine sono Caricamento/Acquario e Nunziata/Bandiera, entrambe a pochi minuti. Ci si fermano varie linee come la 1, la 18 e la 20.

Voglia di panorama? Puoi andare di funicolare alla stazione di Castelletto sui 7 minuti di distanza, se vuoi goderti Genova dall’alto. Sulla stessa onda puoi arrivare dalla zona del Porto Antico con la fermata del Navebus che sta a 5-10 minuti a piedi da Via del Campo.

Foto d’apertura: Luisr8251, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons



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