Quell’espressione un po’ così che abbiamo noi che abbiamo visto Genova

3 giorni nel capoluogo Ligure tra porto, vicoli e palazzi storici
Scritto da: Pasko
quell'espressione un po' così che abbiamo noi che abbiamo visto genova

Sono sempre stato un amante dei viaggi nelle città d’arte, ma Genova, per qualche motivo, era sempre sfuggita ai miei itinerari. Finalmente, in occasione del mio primo anniversario di nozze, sono riuscito a organizzare con mia moglie una breve vacanza che, in tre giorni, ci ha permesso di scoprire la maggior parte delle bellezze che la città ligure ha da offrire.

Consigli di viaggio

Il mio primo consiglio per visitare Genova è quello di trovare una buona struttura in centro, proprio tra i caratteristici vicoli detti caruggi, per respirare appieno l’aria della Genova più autentica. Noi abbiamo scelto la Torre degli Orefici Dimora Medioevale, che offre sistemazioni a buon prezzo ed è a un quarto d’ora a piedi da quasi tutte le attrazioni che menzionerò in questo diario. Se optate per questo tipo di soluzione e arrivate in auto, vi consiglio l’uscita autostradale Genova Est; subito dopo il casello c’è un parcheggio denominato Piastra di Genova Est, che offre sia stalli gratuiti che stalli a 5€ al giorno. Nelle immediate vicinanze troverete la fermata dell’autobus col quale raggiungere il centro in 15 minuti circa.

Un altro consiglio utile è quello di fare in anticipo i biglietti per il museo Galata e per l’acquario di Genova; questo vi permetterà da un lato di saltare eventuali file, dall’altro di risparmiare qualche euro (per l’acquario, il museo Galata ha lo stesso prezzo online e in biglietteria).

Prima mezza giornata: tra caruggi e rolli

Fatto il check-in in struttura, per noi è già ora di pranzo. La scelta ricade su un locale molto famoso per gli aperitivi in centro, il Mugugno, che fa anche cucina tipica genovese con pasta fatta rigorosamente a mano. Dopo pranzo assaggiamo un’altra tipicità genovese, la panera (semifreddo di panna e caffè) affogata nel caffè; il locale giusto per provare questa delizia è la Cremeria Buonafede su via Lucoli.

Dalla cremeria Buonafede partiamo per un itinerario a piedi per il centro, alla scoperta di chiese e palazzi. Il primo luogo visitato è la bellissima cattedrale di San Lorenzo con i suoi portali gotici. Da qui proseguiamo verso il Palazzo Ducale; continuando su via di Porta Soprana incrociamo l’omonima porta, una delle più antiche che si aprivano lungo la cinta muraria di Genova (oggi quasi scomparsa). Subito fuori dalla porta si trova la ricostruzione della casa natale di Cristoforo Colombo. Risaliamo quindi via Dante per raggiungere il cuore commerciale della città: via XX Settembre, la via dello shopping genovese, porticata e raffinata. Il percorso inizio dalla bella piazza Raffaele de Ferrari, con le sue fontane e giochi d’acqua. Dopo la passeggiata in via XX Settembre, ci coglie un po’ di stanchezza nonché un tempo non proprio incoraggiante: grossi nuvoloni neri si annidano sulle nostre teste. Decidiamo quindi di dirigerci in piazza delle Erbe, cuore della movida genovese, che ospita lo storico Caffè Letterario (presente nella piazza fin dal 1919 inizialmente come libreria antiquaria). Qui ci rinfreschiamo con una buona birra riparati dagli ombrelloni, mentre la pioggia cade intorno a noi, fortunatamente non troppo copiosa. Non appena la pioggia e le nuvole ne concedono la possibilità, siamo di nuovo tra i caruggi per raggiungere la zona nord del centro storico e piazza della Nunziata, dove ammiriamo la Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, con la sua facciata neoclassica arricchita da un pronao a 6 colonne in stile ionico. Se l’ingresso della basilica è d’effetto, l’interno lo è ancora di più; all’interno, infatti, ci accolgono gli sfarzosi stucchi in oro zecchino che creano effetti di luce unici. Da piazza della Nunziata risaliamo tutta via Balbi per raggiungere Palazzo Reale, che è oggi un museo visitabile; purtroppo in occasione della nostra visita la galleria degli Specchi, una delle sale più belle, era in restauro e quindi inaccessibile. Palazzo Reale è anche il primo palazzo dei Rolli che incontriamo. Ripercorrendo la via al contrario e proseguendo per largo della Zecca, via Cairoli e quindi via Garibaldi ci immergiamo in questo fantastico patrimonio UNESCO che sono i palazzi dei Rolli, molti dei quali caratterizzati da corti interne alle quali si accede attraverso ingressi affrescati; durante i Rolli Days sono completamente visitabili, ma anche al di fuori di questi giorni è possibile sbirciare all’interno di alcuni di questi palazzi (tra cui quelli appartenenti all’università, o altri presenti principalmente su via Garibaldi).

A questo punto della nostra passeggiata il tramonto è davvero vicino, è tardo pomeriggio: l’occasione migliore per dare uno sguardo a Genova dall’alto mangiando focaccia e farinata. Ci dirigiamo quindi all’ascensore Castelletto Levante – Portello e saliamo su alla spianata di Castelletto. Raggiungiamo quindi la gastronomia Lo Spuntino di Castelletto, dove facciamo il pieno di focacce e farinate prima di tornare al belvedere, trovare una panchina e goderci il panorama sul porto con il tramonto. Peccato che sia un po’ nuvoloso, ma Genova ha un tale fascino che la cosa non ci turba più di tanto… e comunque possiamo tornare l’indomani!

Seconda giornata: il porto e le sue attrazioni

Il secondo giorno lo dedichiamo alle due principali attrazioni ospitate dal porto di Genova. In mattinata visitiamo il museo Galata, il più grande museo marittimo del Mediterraneo. Il museo si sviluppa su 3 piani. Al piano terra ci sono gli approfondimenti sulla storia del porto di Genova, le sale su Cristoforo Colombo e una meravigliosa galea del 600 in scala 1:1 visitabile dall’interno. Mentre il primo piano è dedicato perlopiù alla cartografia, il secondo piano ospita un’altra imbarcazione, in questo caso un brigantino-goletta. Il terzo piano è dedicato alla storia dell’emigrazione italiana, resa attraverso un’esperienza assolutamente immersiva; armati di passaporto e foglio di immigrazione infatti, attraversiamo il porto di partenza, gli ambienti delle navi e infine i luoghi di arrivo dei migranti. Al quarto e ultimo piano c’è un’interessante mostra sull’Andrea Doria che si snoda lungo una rampa che al suo culmine cela la sorpresa finale: una fantastica terrazza panoramica dalla quale ammirare tutta Genova! La visita non è comunque finita, perché è tempo di tornare al piano terra, prendere i caschetti e dirigersi al sommergibile S518 Nazario Sauro, per visitare i suoi angusti spazi interni; un’esperienza unica e suggestiva.

Terminata anche questa visita, decidiamo di mangiare qualcosina prima della visita all’acquario e il posto giusto è proprio nelle vicinanze, affacciato sul porto. È la Friggitoria San Giorgio, che propone coni di pesce fritto e altre specialità per una vera esperienza street food genovese.

Dopo aver mangiato passiamo all’acquario di Genova, che offre un percorso di oltre 2 ore lungo il quale si incontrano ambienti marini e non con una grande varietà di specie; tra queste, i simpatici lamantini, i delfini, le foche e i pinguini. C’è una grande vasca con gli squali, una sezione dedicata alle meduse e due ambienti speciali, uno dedicato alla foresta tropicale e uno al rio delle amazzoni che ospita anche un caimano nano! Usciti dall’acquario abbiamo fatto un giretto sul porto nei pressi dei magazzini del cotone.

Dopo un breve break per rinfrescarci in hotel, nel tardo pomeriggio decidiamo di fare un aperitivo molto tipico al Bar degli Asinelli, con focaccia e Asinello, che è il nome con il quale chiamano un vermouth chinato del posto. Successivamente optiamo per un ritorno al belvedere, questa volta approfittando di un cielo limpido, e il belvedere ci ripaga con una vista mozzafiato fino alle coste di Francia e Spagna.

La sera ceniamo alla Trattoria delle Grazie, un ristorante che offre molti piatti tipici, dai mandelli (sfoglia all’uovo sottile in forma di piccoli quadrati) de sea al pesto, agli immancabili pansoti alla salsa di noci, dalle alici al baccalà fritto, passando per la cima genovese (tasca di carne ripiena di uova, piselli e carne. La posizione del ristorante, tra i caruggi ma a 2 passi dal porto ci permette di terminare la serata con una bella passeggiata al porto, dal quale osservare le luci della città tra le imbarcazioni ormeggiate.

Terza giornata: la Villa del Principe e il cimitero monumentale di Staglieno

Per l’ultima giornata di soggiorno a Genoa in mattinata ci dirigiamo verso la Villa del Principe (o palazzo del principe Andrea Doria), dove il percorso di visita si divide in due parti. La prima parte include la visita agli ambienti della villa: passando dalla spettacolare Loggia degli Eroi, che permette di uscire sulla grande terrazza, si attraversano le sale affrescate del piano nobile per poi giungere alla scenografica galleria aurea, dal pavimento geometrico e dalla volta finemente decorata, e agli appartamenti privati che in tempi recenti ospitarono anche Giuseppe Verdi. In molti ambienti sono ancora presenti mobili dell’epoca, così come affreschi e dipinti.

La seconda parte della visita si svolge nel lussureggiante giardino all’italiana dove fanno bella mostra di sé la fontana dei delfini e la fontana del tritone. Passeggiare in questo giardino restituisce un senso di pace e tranquillità davvero insolito, considerato che siamo nel centro della città, vicini a porto e stazione.

Anticipiamo di una mezz’oretta il pranzo, sempre alla Trattoria delle Grazie, per poi recarci al parcheggio di Piastra di Genova Est, lasciare i nostri bagagli in auto e andare a piedi al vicino cimitero monumentale di Staglieno. Il cimitero è noto per le sculture di grande valore artistico realizzate tra la fine dell’800 l’inizio del 900 che adornano le sepolture. Data l’estensione del cimitero, il gran caldo e la presenza di fastidiose zanzare (non avevamo pensato al repellente!), decidiamo di fare una visita solo al porticato inferiore e al porticato superiore che raccolgono la maggior parte delle sculture; per orientarci e organizzare la visita facciamo affidamento alla mappa presente sul sito ufficiale del cimitero. Una delle sculture simbolo del cimitero è il monumento della “venditrice di noccioline” Caterina Campodonico, che ricorda una storia ben rievocata nel sito del cimitero e collegata all’epigrafe in dialetto genovese.

Conclusioni

Genova è una citta che ti resta nel cuore. Sicuramente un piccolo gioiello dell’arte italiana, ma non è solo per quello che ti resta dentro. È l’aria che si respira nei vicoli, il carattere dei genovesi, che a dispetto di quel che si dice ho trovato cordiali, simpatici e anche generosi. Genova è tutto questo, e anche di più. Immergetevi nei suoi vicoli e scopritelo da voi.

Guarda la gallery
copertia

img_20220608_150147721_hdr

img_20220608_152529979_hdr

img_20220608_153024260

img_20220608_173004795_hdr

img_20220608_175823387_hdr

img_20220608_180130483_hdr

img_20220608_180318953



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari