Non è il primo motivo per visitarla, ma il più antico teatro d’Europa è il posto giusto dove ammirare il lato artistico di Napoli
Napoli: storia, cultura, arte e cucina, 4 cose che si trovano ovunque girando per una delle metropoli più famose del mondo. Tra i tanti tesori della città, all’infuori dei più gettonati Quartieri Spagnoli, Spaccanapoli, il Duomo, il Maschio Angioino, Napoli sotterranea ma pure un giro per le stazioni dell’arte, c’è un’altra cosa che attira visitatori da tutto il mondo, ed ogni volta è un’esperienza magnifica. Chiunque voglia scoprire il lato più prettamente artistico e raffinato di Napoli viene qui, al Teatro San Carlo. Fondato nel 1737, il Teatro San Carlo non è solo il più antico teatro d’opera d’Italia, ma uno dei più importanti a livello mondiale: se ami arte, cultura o più semplicemente la bellezza allora è una visita obbligata. Tra millemila decorazioni dorate e velluti rossi c’è la stessa atmosfera che affascina generazioni di artisti e spettatori nel teatro più antico di tutta Europa. Pronto?
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Qual è la storia del Teatro San Carlo
Teatro San Carlo, Napoli – Isogood_patrick – Shutterstock.com
Il Teatro San Carlo di Napoli è un monumento alla cultura molto speciale. Fondato il 4 novembre 1737 per volere di re Carlo III di Borbone, al suo onomastico, il Teatro San Carlo è il teatro d’opera più antico d’Italia e d’Europa ancora in piena attività. Un gioiello architettonico che venne costruito con l’intento di mostrare al mondo la grandezza del regno di Napoli: viene ben prima della Scala di Milano o della Fenice di Venezia (41 e 55 anni prima, rispettivamente).
Progettato dall’architetto Giovanni Antonio Medrano, il teatro fu originariamente costruito per sostituire il vecchio Teatro San Bartolomeo, ormai considerato obsoleto, anche se inizialmente il Teatro San Carlo ospitava solo l’opera seria. L’edificio è stato concepito per essere il più grande e lussuoso teatro d’opera del suo tempo, e difatti all’epoca della sua costruzione era tranquillamente il più grande del mondo. Medrano, insieme a Angelo Carasale, creò una struttura imponente con un auditorium a ferro di cavallo, una forma che avrebbe poi influenzato la costruzione di molti altri teatri.
Il Teatro San Carlo impressiona sia per le dimensioni che per la straordinaria acustica. Senza nulla togliere alle decorazioni che ci sono, o meglio, che furono, con stupende finiture in oro e velluti blu, i colori dei Borbone. All’epoca, in prima costruzione, la capienza era di 1.379 posti.
Nei secoli è stato (ed è) un centro importante per musica e opera, ospitando diverse delle prime rappresentazioni di opere che oggi come oggi sono considerate capolavori. Nonostante un incendio nel 1816 che lo distrusse, venne ricreato su in nove mesi. A quel tempo era già stato ritoccato un paio di volte, tra restauri, rinnovi e cambiamenti per occasioni speciali: i colori dei Borbone del tempo mutarono in quelli attuali.
Il Teatro San Carlo è di proprietà del Comune di Napoli ma gestito da una fondazione privata. Sebbene il Teatro San Carlo sia ben capiente, il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo ha il primato come il più grande del Bel Paese.
Grandi nomi e momenti storici
Teatro San Carlo, Napoli – MZeta – Shutterstock.com
Il Teatro San Carlo ha visto passare sul palco diversi dei più grandi nomi della storia della musica e dell’opera. Nel diciannovesimo secolo ha vissuto la sua età dell’oro, collaborando con compositori del calibro di Rossini, Donizetti e Verdi.
Nel 1815, Rossini debuttò al San Carlo con Elisabetta, regina d’Inghilterra, che segnò in effetti la sua ascesa come vero influencer dell’epoca. Il San Carlo diventa velocemente la sua casa artistica, e Rossini continua a fare opere su opere, consolidando la reputazione del Teatro San Carlo.
Gaetano Donizetti, altro gigante dell’opera, fu ben legato al San Carlo, per il quale scrisse ben diciassette opere. Le più conosciute sono Maria Stuarda e Lucia di Lammermoor, opere tutt’oggi ancora ben rappresentate.
Impossibile scordarsi di Giuseppe Verdi, che scelse il San Carlo per mettere in scena il Nabucco e Attila. La sola presenza di Verdi al teatro arricchì il repertorio ma lo consolidò pesantemente come uno dei migliori teatri europei, portandolo (come fecero molti altri artisti) a un punto di riferimento tale che il teatro ha quello che viene chiamato effetto San Carlo, il fenomeno che si riferisce al poter attrarre i migliori talenti del tempo e trasformare le loro opere in successoni a livello mondiale.
Le visite (e come arrivare al Teatro San Carlo)
Oggi come oggi visitare il Teatro San Carlo è un’esperienza irripetibile, e fattibile. Sta a Via San Carlo 98/F, Napoli, tra Piazza del Plebiscito e la Galleria Umberto I, accessibile senza sforzi. Il teatro permette visite guidate che ti fanno esplorare ogni angolino più suggestivo, come la sala storica coi suoi palchi, il foyer ben decorato o il museo multimediale che racconta la storia del teatro (e le sue produzioni). Per una indicazioni dirette, tocca qui.
Visite disponibili tutti i giorni, anche se si consiglia di prenotare in anticipo, specie in alta stagione. Potrai vedere le decorazioni in oro e i velluti rossi (una volta, azzurri), che gli danno l’atmosfera regale, e la sala a ferro di cavallo che ha fatto da base per il teatro all’Italiana. Ogni anno il San Carlo ospita una stagione lirica piena di eventi, che va da gennaio a dicembre, includendo opere, concerti e balletti. In estate ci sono diverse rappresentazioni che si fanno nel cortile interno.
Se avete bisogno di informazioni dettagliate sui vari eventi o sui biglietti, potete chiamare il teatro direttamente al numero 081 797 2331 o visitare il sito ufficiale. Ricorda che ci sono anche biglietti ridotti per studenti e gruppi, rendendo l’esperienza ben accessibile a tutti. I prezzi dei biglietti variano a seconda del tipo di spettacolo, alla posizione e al giorno della settimana. Ad esempio, un posto in galleria (file più alte) va dai 15 ai 50 euro, uno ai palchi centrali (anteriori) dagli 80 ai 220 euro mentre in platea (le prime file) vanno dai 90 ai 250 euro e rotti. Quando invece nominiamo le tariffe ridotte ci riferiamo alle tariffe per gli under 30 e over 65, con le normali variazioni di prezzi.
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