3 metri sopra il cielo? No, 6 metri sotto terra: ecco i luoghi più macabri (ma incredibili) da scoprire all’interno delle città italiane

Stefano Maria Meconi, 07 Nov 2024
3 metri sopra il cielo? no, 6 metri sotto terra: ecco i luoghi più macabri (ma incredibili) da scoprire all'interno delle città italiane

La bellezza è sempre immediatamente visibile? Come vedremo tra poco, la risposta potrebbe essere no. Certo è che le catacombe sono luoghi che non immediatamente possono risultare “belli”, sicuramente è difficile considerarle come parte di un canone estetico standard, eppure rappresentano uno dei più importanti esempi dell’evoluzione culturale che le civiltà succedutesi in Italia hanno imposto al tema della morte. Abbiamo scelto di portarvi in tre città italiane significative: Roma, Palermo e Napoli dove la “morte si fa bella”, anche se il film di Meryl Streep non c’entra nulla. Qui infatti lo scorrere inesorabile del tempo viene accettato, a tratti esorcizzato, sotto forma d’arte e di dialogo tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Per stomaci forti, ma anche per veri curiosi. 

Nel cuore di Roma, una cripta dove la morte è “artistica”

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Se Roma è la città delle catacombe, certo non ci si aspetta di trovarne una esattamente al centro della strada più elegante della città. Eppure, la chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, lungo la storica via Vittorio Veneto, è un luogo apparentemente normale che nasconde un segreto decisamente macabro. Al suo interno, infatti, le Cripte dei Cappuccini sono degli ambienti sotterranei divisi in più camere, che conservano i resti di 4000 frati cappuccini. Ciò che rende questo luogo speciale è la presenza di ambienti specifici, come la Cripta delle Ossa, la Cripta dei Teschi e così via. In ciascuna di queste camere, le ossa sono state utilizzate per creare decorazioni dettagliate, come lampadari, archi e altri ornamenti. Un approccio “artistico” alla morte, che segue le antiche influenze artistico-religiose del cristianesimo.

Come raggiungerla: metropolitana di Roma, linea A, fermata Barberini. Uscendo dalla stazione, l’ingresso della chiesa dista poco meno di 40 metri in direzione nord.

Echi silenziosi tra i corridoi delle catacombe di Palermo

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Luce, sole e allegria. Palermo è il capoluogo, il simbolo di quella Sicilia che associamo all’estate e alla vita disincantata della sua gente. Ma proprio qui troviamo un luogo che testimonia ed ‘esalta’ la morte, intesa come passaggio umano e spirituale allo stesso tempo. Le Catacombe dei Cappuccini sono il cimitero interno al Convento dei Frati Cappuccini, dove trovare una vera e propria esposizione di cadaveri, spesso vestiti con il tipico saio dei frati, per uno spettacolo macabro che riflette gli usi, i costumi e le tradizioni della società palermitana tra il XVII e il XIX secolo. Personaggi famosi come Alexandre Dumas e Guy de Maupassant hanno visitato e scritto su questo luogo suggestivo.

Come raggiungerle: le Catacombe si trovano in Piazza Cappuccini, nella prima periferia di Palermo ma non lontano da altri luoghi simbolo della città, come il Giardino della Zisa. Ci si arriva in autobus con le linee 124, 309 e 389, e il biglietto costa 1,40 euro.

Le profondità sacre nel cuore di Napoli

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A un tiro di schioppo dal Museo di Capodimonte, uno dei luoghi più eleganti ed epicentro culturale di Napoli, troviamo un’attrazione decisamente più cupa. Sono le Catacombe di San Gennaro, complesso che già dal nome conferma il suo legame con il santo patrono dei partenopei. Il nucleo originario di queste catacombe è di epoca romana, risale infatti al II secolo d.C. ma nel corso dei secoli successivi è stato ampliato e rimaneggiato più volte. Soprattutto, per dare evidenza alla tomba di san Gennaro, vescovo di Benevento, vissuto tra il 272 e il 302 e martirizzato durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano. Non lontano da quelle di San Gennaro, peraltro, è possibile visitare anche le catacombe di San Gaudioso, uno dei tanti luoghi che evidenziano il rapporto tra Napoli e le sue “viscere”.

Come raggiungerle: le Catacombe di San Gennaro si trovano in Via Capodimonte, a poca distanza dal Tondo di Capodimonte che rappresenta il culmine della lunga strada, quasi rettilinea, che unisce il Real Bosco a Piazza Dante. Il modo più semplice per arrivarci è con gli autobus linee C63/168/178/204.



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