Nel cuore di Napoli c’è un museo che racconta il lato più originale della città, e il suo “ascensore” è qualcosa di unico in Italia

Maddalena, 21 Nov 2024
nel cuore di napoli c'è un museo che racconta il lato più originale della città, e il suo ascensore è qualcosa di unico in italia

Se c’è una città in cui convivono gli opposti, i contrasti e le contraddizioni più forti, questa è senza ombra di dubbio Napoli, città amatissima non solo dai partenopei, ma dal mondo intero. Tra le affollatissime stradine del centro storico, i panni stesi e il vociare festoso dei suoi cittadini e turisti, c’è un luogo che forse più di altri ne racchiude e ne custodisce la vera essenza: il Museo LAPIS. Il Museo LAPIS è un vero e proprio portale che si affaccia su una Napoli nascosta e forse segreta ai più, soprattutto se pensiamo che quando attraversiamo la sua soglia, scendiamo per 40 metri sotto la superficie. Il primo “ascensore archeologico” d’Italia ci permette di scendere in un mondo fatto di antiche cisterne greco-romane, rifugi antiaerei e modernissime installazioni multimediali. Addentriamoci dunque in questa Napoli sotterranea, che promette un’esperienza davvero suggestiva e probabilmente unica.

Nel cuore sotterraneo di Napoli in un mondo fatto di…acqua

napoli sotterranea

Se vi è mai capitato di leggere “Viaggio al centro della terra” di Jules Verne e ne siete rimasti anche voi completamente affascinati, abbiamo trovato il museo, che non è un classico museo, che fa decisamente al caso vostro. Il Museo LAPIS, che si trova proprio sotto la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, è un capolavoro assoluto sia per quanto riguarda l’ingegneria che per i tesori e le storie che custodisce. Il percorso sotterraneo si snoda attraverso un vero e proprio labirinto di cisterne greco-romane e tunnel scavati manualmente nel tufo, facilmente accessibili grazie al primo ascensore archeologico: un progetto davvero innovativo che permette di scendere sotto terra per 35 metri in appena 20 secondi.

Durante questo incredibile viaggio nelle viscere della terra, quasi trasportati in un battibaleno nel famoso romanzo di Jules Verne, grazie alla cabina costruita interamente in vetro, si può osservare la diversa stratificazione del terreno che come le pagine di un libro ci racconta quasi 2000 anni di storia. Una volta arrivati, appena aperte le porte dell’ascensore, si entra letteralmente in un mondo di acqua e di luce, attentamente studiata per valorizzare gli incredibili ambienti. Nelle antichissime cisterne scorre tuttora l’acqua e questo ci dice molto sull’importanza che questi ambienti avevano per quanto riguarda il rifornimento idrico della città. Lungo tutto il percorso, a guidare i visitatori sono numerose installazioni multimediali che spiegano chiaramente tutta la storia di questo posto incredibile: dalle origini greco-romane ai tristi giorni della Seconda Guerra Mondiale quando questo intricato labirinto venne utilizzato come rifugio antiaereo.

Le origini antichissime del Museo LAPIS e dei luoghi che lo ospitano

rifugi antiaerei

La storia del luogo che ospita il Museo LAPIS è ancora più antica di quanto si possa immaginare e le sue origini risalgono addirittura alla costruzione di un tempio dedicato alla dea Diana, che sorgeva un tempo dove oggi possiamo ammirare la Basilica della Pietrasanta. Nei secoli successivi l’area fu trasformata dai Romani in un importantissimo snodo per la distribuzione d’acqua grazie alla costruzione dell’Acquedotto del Serino.

Nelle epoche successive rimane invariato il culto dell’acqua che fu caro ai Romani: nel Medioevo e poi durante il Rinascimento le cisterne continuano a svolgere un ruolo fondamentale per la distribuzione dell’acqua. Ma questi tunnel e questi cunicoli che si snodano tra le viscere della terra, nascosti e protetti alla vista dalla meravigliosa città di Napoli e dai suoi rioni, come abbiamo accennato sono stati testimoni di storie molto meno felici di quelle relative al culto dell’acqua: durante la Seconda Guerra Mondiale infatti hanno ospitato e protetto migliaia di napoletani, tanto che si può ancora avvertire, tendendo l’orecchio e ascoltando con il cuore aperto, il respiro della città in quei momenti di paura e speranza. Alcune suggestive proiezioni nella Sala dei bombardamenti, facilitano l’immersione in quel mondo non poi così lontano.

La Napoli nascosta: un’esperienza unica al Museo LAPIS

basilica di santa maria maggiore alla pietrasanta

Credeteci quindi quando vi diciamo che una visita al Museo LAPIS è davvero un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, ancora meglio se accompagnati da una guida esperta, che sappia raccontare ogni segreto di questi luoghi attraverso una visita guidata del Museo LAPIS. Un incredibile mix di storia e tecnologia rende ogni tappa di questo percorso coinvolgente e assolutamente unica, tanto che ogni sala è capace di trasportarci in un’epoca ma anche un mondo completamente diverso. La Sala della Luna ad esempio, evoca il legame mitologico con la dea Diana attraverso luci ed immagini, mentre nella Sala dei Racconti, troviamo addirittura ologrammi di personaggi illustri che riportano in vita alcuni frammenti della quotidianità degli anni ‘40.

Ma è la Sala delle Onde ad offrire forse lo spettacolo più suggestivo di tutti, dove è l’acqua stessa a ricreare un’atmosfera quasi ultraterrena. Ma una volta usciti da questa ideale “caverna platonica”, senza dubbio vi consigliamo di visitare anche la stessa Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Il pavimento maiolicato risalente al XVIII secolo e realizzato ad opera dei Fratelli Massa, insieme al campanile romanico del X secolo, offrono alla vista un complesso mix di stili architettonici in continuo dialogo con le storie nascoste nelle sue viscere.

Siete tutti invitati dunque a scoprire una Napoli del tutto inedita, che all’apparenza, ma solo all’apparenza, contrasta con la vivacissima vita che si svolge in superficie. Il Museo LAPIS ci porta a scendere nel vero cuore sotterraneo di Napoli, per un viaggio tra storie e personaggi che parlano di ingegno, resilienza e resistenza. Caratteristiche tipiche del popolo partenopeo che guarda con orgoglio alle sue origini, valorizzando ancora oggi quel passato così importante. 



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