L’ennesima trovata di Trump: riapre la prigione più famosa al mondo. Cosa ne sarà per i turisti?

Stefania Guerra, 06 Mag 2025
l'ennesima trovata di trump: riapre la prigione più famosa al mondo. cosa ne sarà per i turisti?

Che il Presidente degli Stati Uniti voglia rovinare anche il turismo, oltre all’economia? Se lo stanno chiedendo in molti a seguito dell’ultimo annuncio.

Trump ha infatti dichiarato che vuole riaprire la prigione più famosa al mondo, Alcatraz, per utilizzarla nuovamente come centro di detenzione. Ma Alcatraz è molto più di un possibile edificio da destinare alla lotta al crimine: si tratta infatti di un’attrazione turistica che porta ogni anno più di 1 milione di visite. Secondo Trump, però, potrebbe diventare nuovamente un luogo per “tenere lontani dalla società i criminali violenti e recidivi“, come si legge in un suo post pubblicato su Truth. Ma non mancano già ampie critiche e dubbi sulla fattibilità di questo (ennesimo, strambo) progetto.

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Da quando Alcatraz non è più una prigione ma un’attrazione turistica?

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La cella da cui avvenne la famosa fuga da Alcatraz nel 1962

Impossibile non aver mai sentito parlare di Alcatraz, la prigione di massima sicurezza protagonista anche di numerose pellicole cinematografiche. In questa prigione soggiornarono “illustri ospiti”, come ad esempio Al Capone, George “Machine Gun” Kelly (un noto rapinatore di banche), e Robert Stroud (su cui è stato anche fatto uno dei film più famosi su Alcatraz).

La prigione, come tutti sanno, era inaccessibile e non dava via di scampo, per via della sua posizione isolata in mezzo al mare e grazie a efficaci metodi di sicurezza, sebbene furono molti i tentativi di fuga. Tutti falliti tranne il caso di due fratelli che non vennero mai ritrovati, né vivi né morti: era il 1962. La manutenzione per la struttura era però molto costosa (si pensi a ogni approvvigionamento via mare e all’erosione degli edifici a causa della salsedine) e ad un certo punto, nel 1963, si decise di chiudere definitivamente la prigione. Pochi anni dopo, dal 1969, tutta l’isola e ciò che vi era edificato fu acquistato dall’ente parchi della California e poi da quello federale. L’immensa prigione divenne quindi un museo e un’attrazione per turisti, che oggi vanta più di 1 milione di visite all’anno.

Perché il progetto di Trump non deve far temere i turisti

Sebbene la decisione del Tycoon sia eclatante, non è detto che andrà in porto. Non appena effettuato l’annuncio, infatti, sono sorte numerose polemiche ma soprattutto gli esperti hanno già individuato le criticità economiche. Rimettere in piedi una prigione di massima sicurezza significherebbe distruggere la struttura esistente, ormai inadatta e vetusta e investire ingenti quantità di denaro pubblico. Le alternative esistono, perché ovviamente in California sono presenti già diverse prigioni, anche di massima sicurezza.

Quello di Trump, dunque, sembra – almeno per il momento – più un messaggio propagandistico che un progetto reale. Il Presidente da sempre mira a sconfiggere l’illegalità e l’immigrazione clandestina; utilizzare l’immagine simbolica di Alcatraz (una prigione durissima da cui “non c’è ritorno”) è forse solo una mossa strategica per lanciare un messaggio. Fin quando non ci sarà dunque un progetto definito e approvato, sarà ancora possibile visitare Alcatraz. Anzi, visto che i viaggi verso gli States sono diminuiti drasticamente a causa delle politiche di Trump, forse è un invito a non perdersi il tour presso uno dei gioielli americani, finché sarà possibile.



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