Trieste
Fin dal primissimo arrivo in stazione Trieste ti accoglie con il suo fascino mitteleuropeo fatto di bei palazzi, modi gentili e panorami mozzafiato. Forse per la sua storia particolare, divenne italiana per la prima volta alla fine del primo conflitto mondiale conoscendo in seguito pagine incredibili ed irripetibili o per la sua posizione a cavallo dell’est ed a ridosso del mare, sta di fatto che Trieste è come una donna, discreta ed affascinante, vicina eppure sfuggente.
Visitarla è un’esperienza unica che merita di esser fatta.
A Trieste sono molte le opportunità di visita, poche città racchiudono in poco spazio tante immagini indelebili, storia, arte, architettura, paesaggi naturali, sono gli ingredienti di un cocktail da sorseggiare, da assaporare lentamente. La prima tappa, specie se arrivate in una bella giornata, è quella del castello di Miramare. Distante alcuni chilometri dalla stazione centrale, ci arriva facilmente in bus (linea 36), il Castello fu realizzato nell’ottocento su progetto dell’architetto Junker per espressa volontà del fratello dell’Imperatore d’Austria Massimiliano d’Asburgo. Realizzato su uno splendido promontorio la dimora imperiale è un esempio di architettura ottocentesca con evidenti richiami neoclassici immerso in un bellissimo parco con piante secolari e diversissime.
Disposto su più piani, ne sono visitabili i primi due, il Castello, la cui ultimazione Massimiliano non vide mai, offre al visitatore la possibilità di percorrere gli apparentamenti di Massimiliano e di sua moglie Carlotta, una residenza in cui l’ampollosità di certe dimore lascia il passo all’intimità, alla ricercatezza di spazi che di ufficiale hanno poco.
Lasciato Miramare la visita non può non comprendere uno dei luoghi più particolari ed importanti non solo di Trieste ma di tutta Italia: la Risiera di San Sabba, l’unico campo di sterminio presente sul territorio nazionale.
Situato nella zona periferica della città, a due passi dallo stadio di calcio Nereo Rocco dove gioca la squadra locale della Triestina, il Campo è facilmente raggiungibile con linee urbane (la 8 e la 10) che partono dal centro della città ed in pochi minuti, traffico permettendo, Trieste è piuttosto caotica quanto al traffico automobilistico, portano in un luogo che non lascia, dopo che si è usciti, indifferenti.
Realizzato nel 1943 per volontà dell’Amministrazione nazista, il Campo fu inizialmente un capo di concentramento e poi, dopo la realizzazione del forno crematorio, divenne un campo di morte.
Migliaia gli internati che non uscirono più da quella che era una volta una fabbrica per la pilatura del riso, un dramma che la visita rende esplicito.
All’interno dell’ex campo, oggi monumento nazionale, è possibile visitare le celle, l’ampio cortile dove una volta svettava l’alto camino del forno e le sale didattiche dove viene ricostruita minuziosamente, attraverso il ricorso a foto, memorie, oggetti, schede, la storia del campo ma anche della fabbrica della morte nazista realizzata in Europa.
Si esce dalla Risiera con un senso di frustrazione, di incredulità per quello che l’uomo spinto ai livelli massimi dell’odio è in grado di compiere.
Una visita necessaria, un modo per non cancellare la memoria, unica speranza per il nostro futuro.
A questo punto le opportunità di visita che rimangono dipendono dal tempo a disposizione. Nel caso non sia molto il consiglio è quello di girare per la città lasciandosi prendere dalla splendida Piazza dell’Unità d’Italia, dalla vista del mare incredibilmente azzurro, dal Canal Grande, dalle statue di Svevo e Joice, i cui spiriti sembrano ancora aleggiare sulla città, dagli eleganti negozi e dalle belle strade.
Se invece il tempo a disposizione è maggiore allora le possibilità sono molte. Se vi interessano i musei Trieste ne offre di bellissimi e particolari. Quello Sveviano, ad esempio, dedicato al grande scrittore autore della Coscienza di Zeno, o il Museo Revoltella o quello del Risorgimento sono opportunità da non lasciarsi scappare.
Se, invece, vi interessa la natura allora non potete non visitare la Grotta Gigante, la più grande grotta carsica in Europa, aperta fin dal 1908. Facilmente raggiungibile con la linea bus 42 da piazzale Oberdan, il tragitto dura circa mezzora, la grotta è un’immensa area scavata nel corso dei millenni da un fiume sotterraneo, uno spettacolo unico, specie per chi non ha mai visitato un ambiente carsico.
La visita, corredata da una buona spiegazione delle diverse guide, vi conduce in un contesto dove la semplice erosione dell’acqua ha realizzato uno spettacolo incredibile, fatto di colonne di calcare e sculture naturali dalle molteplice forme.
Un consiglio: portatevi, anche nella stagione estiva una maglia, là sotto la temperatura è piuttosto bassa.
E poi? L’acquario, la vicina cittadina di Muggia, raggiungibile con i traghetti, la bellissima cattedrale romanica di san Giusto posta in alto a salvaguardia della città con il vicino castello ed l’antico tempio romano dalla quale si può ammirare un panorama unico.
Ma principalmente i tramonti. Trieste, se la giornata è nitida, regala suggestivi tramonti dai colori vivaci, non resta altro che fotografarli nella memoria. Mettetevi sul molo ed aspettate e d’incanto il sole spargerà una luce unica sul mare e sulla città.
Buon viaggio.