Tour dell’Islanda 2

Viaggio alla scoperta di un paese dai contrasti, ghiaccio e fuoco, che regala paesaggi meravigliosi ed incontri unici con animali artici.
Scritto da: ielenia77
tour dell'islanda 2
Partenza il: 24/07/2021
Ritorno il: 31/07/2021
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Ascolta i podcast
 
Giorno 1: 24 luglio

Volo Wizzair Milano Malpensa – Reykjavik

Arrivati in hotel, il Grand Reykjavik Hotel, sistemiamo i bagagli in camera e ceniamo presso il ristorante della struttura, il Grand Brasserie, che propone un menu alla carta con piatti a base di carne o di pesce o, in alternativa, un menu a buffet (quest’ultimo un po’ troppo caro, circa € 53 a persona). La cena di questa sera è libera.

Giorno 2: 25 luglio

Dopo l’abbondante e ottima colazione in hotel, incontriamo la guida che ci accompagnerà per tutto il viaggio che si svolgerà in senso orario lungo tutto il perimetro dell’Islanda.

Saliamo sul pullman e iniziamo il nostro tour. Prima tappa è la penisola di Snæfelsnes che regala panorami unici come ghiacciai, vulcani, campi di lava, crateri, villaggi di pescatori, spiagge nere, scogliere a picco sul mare.

Durante il nostro peregrinare ammiriamo la montagna Kirkjufell (montagna della chiesa) e la cascata Kirkjufellsfoss. La montagna, che ricorda vagamente il campanile di una chiesa, è alta 463 m ed è completamente ricoperta dalla vegetazione perciò appare di un colore verde intenso. La cascata nei pressi della montagna non ha un salto elevato ma regala un panorama mozzafiato.

Arriviamo alla spiaggia di sabbia nera Djúplalónssandur dove ci accoglie un mare molto mosso ma che rende il paesaggio molto suggestivo. Per arrivare alla spiaggia attraversiamo delle formazioni rocciose che rendono l’ambiente ancora più affascinante. Sulla spiaggia si trovano i resti di un peschereccio inglese naufragato nel 1948.

Proseguiamo il giro arrivando fino alle scogliere di Londrangar che si presentano come due grandi pilastri di roccia basaltica e che si sono formate a causa dell’erosione, sono infatti i resti di un cratere.

Arrivati in hotel (Arnarstapi Hotel), sistemiamo i bagagli in camera e ci prepariamo per la cena nel ristorante dell’hotel.

Giorno 3: 26 luglio

Siamo ancora nella penisola di Snæfelsnes: visitiamo la chiesa di Búðir, un piccolo ed isolato edificio di colore nero circondato da un campo di lava. Un tempo qui sorgeva un villaggio di pescatori di cui, purtroppo, non è rimasta traccia.

Proseguiamo verso Nord e, lungo il percorso, sostiamo qualche minuto per osservare delle foche in lontananza che si godono un po’ di riposo sugli scogli. Molto carine!

Continuiamo il nostro viaggio e sostiamo presso Eiríksstaðir, la casa del vichingo che fondò il primo insediamento in Groenlandia, Erik Thorvaldsson detto il Rosso. La piccola casa in legno dal tetto di torba è una ricostruzione che mostra come doveva essere la vita quotidiana durante il periodo di Erik (X sec).

Raggiungiamo Akureyri, la seconda città più grande del paese. Sorge in fondo al fiordo più lungo dell’Islanda. Si presenta come un centro molto vivo anche se non molto grande.

Arrivati in hotel (Saeluhus Apartments & Houses) e sistemati i bagagli, ceniamo presso il ristorante Bryggjan poiché la cena è libera. Ceniamo con zuppa di aragosta e merluzzo.

Giorno 4: 27 luglio

Prima di lasciare Akureyri visitiamo il Giardino Botanico dove si trovano molte specie di fiori e di piante tipiche del paesaggio islandese, oltre che specie provenienti da tutto il mondo.

Lasciata la città, ci dirigiamo verso la cascata Goðafoss. Il nome significa “Cascata degli dei” e deriva da una leggenda: nell’anno 1000 il cristianesimo divenne religione ufficiale così, nelle acque del fiume che formano la cascata, vennero gettate le statue degli dei pagani adorati fino a quel momento. La cascata è alta circa 22 m.

Proseguiamo per il Lago Mývatn. La zona è ricca di crateri, formazioni laviche e fumarole. Noi sostiamo presso il Mývatn Nature Baths (ingresso 5700 ISK = € 38). All’ingresso ci vengono consegnati gli asciugamani. Prima di entrare in acqua è obbligatorio fare una doccia. L’acqua delle vasche ha una temperatura di circa 38° (una seconda vasca attigua ha una temperatura un po’ più bassa) e ha un colore azzurro chiaro/bianco. Per chi vuole, c’è la possibilità di concedersi una sauna. Che dire……si sta benissimo!!!

Al termine del bagno, all’interno degli spogliatoi è possibile fare la doccia con sapone e shampoo e asciugarsi i capelli con i phon messi a disposizione.

Consiglio: entrate in acqua senza anelli, collane, bracciali, occhiali poiché lo zolfo rovina i materiali.

A malincuore lasciamo i bagni termali per proseguire il nostro tour. Facciamo una piccola sosta presso Grjótagjá, una grotta vulcanica al cui interno si trova un piccolo bacino di acqua a 50°. Al di sopra della grotta è visibile una spaccatura naturale del terreno che mette in evidenza i numerosi movimenti che la placca tettonica ha subito nel corso dei millenni.

Vistiamo adesso Dimmurborgin, un vasto campo di lava con formazioni laviche dalle forme più svariate come pinnacoli, archi, grotte. Gli studiosi ipotizzano che queste formazioni siano state prodotto circa 2000 anni fa a seguito di eruzioni vulcaniche.

Riprendiamo il cammino e raggiungiamo Husavig per l’escursione di Whale Watching, avvistamento di balene, con la compagnia Gentle Giants. Il mare oggi è mosso e molto scuro ma riusciamo comunque ad avvistare qualche cetaceo. Che dire! Emozione unica. Non avevo mai visto i cetacei nel loro ambiente naturale, liberi di nuotare. Osservare il loro spruzzo e poi, successivamente l’immersione in acqua e vedere la coda emergere è stato eccezionale. Unico problema: il freddo. Avevamo tute termiche consegnate prima della partenza del battello, ma gli spruzzi del mare e la temperatura esterna non hanno favorito un buon riscaldamento corporeo. Comunque ne vale la pena.

Arrivati in hotel (Raudaskrida Hotel) ci concediamo una bella doccia calda per riprenderci dal freddo e, subito dopo, ceniamo in hotel.

Giorno 5: 28 luglio

Prima tappa della giornata è Hverir, una zona geotermica ricca di pozze di fango e fumarole che regala un paesaggio dai vari colori (grigio, verde, blu). Queste sono create dall’acqua che si trova in profondità e che, date le altissime temperature del magma, si trasforma in vapore acqueo.

Seconda tappa: cascata Dettifoss. Qui si ammira la forza della natura e, di conseguenza, la potenza dell’acqua. Il salto è alto 45 m, non altissimo, ma la portata d’acqua è impressionante, infatti è di circa 400 m³/s. È la cascata con la maggiore portata in Europa.

A poca distanza si trova la cascata Selfoss, più piccola della precedente ma ugualmente bella.

Ripreso il viaggio in pullman, sostiamo per poco presso Djúpivogur, un piccolo villaggio di pescatori e il più antico porto dei fiordi orientali. Carino il Langa-Bud, una casa in legno costruita nel 1790 che ospita un piccolo museo di artigianato locale e opere dello scultore islandese Jónsson.

La giornata sta volgendo al termine. Arrivati in hotel (Guesthouse Gerdi), ceniamo e subito a letto.

Giorno 6: 29 luglio

Iniziamo la giornata all’insegna della meraviglia. Prima tappa è la Diamond Beach (Spiaggia dei diamanti). La spiaggia è situata alla foce del fiume glaciale Jökulsá e le masse di ghiaccio che si staccano dal ghiacciaio arrivano sulla spiaggia nera portati dalle onde e dalle correnti e danno proprio l’impressione di essere dei diamanti. I riflessi azzurri del ghiaccio sullo sfondo nero della sabbia è qualcosa di unico e magico. Fantastica!

Percorriamo pochi metri e troviamo la laguna glaciale Jökulsárlón dove ammiriamo i numerosi iceberg che galleggiano sull’acqua e che si staccano dal ghiacciaio Vatnajökull, il più grande d’Europa, che scorgiamo in lontananza. Attraverso un mezzo anfibio iniziamo la navigazione tra gli iceberg e ci appaiono subito i colori che vanno dal bianco all’azzurro, in alcuni casi anche il nero che sono le ceneri di eruzioni avvenute nel corso dei secoli ed ancora visibili. Non mancano le sorprese: spunta il musino di una foca che qui ha la possibilità di cacciare una grande quantità di pesce.

Purtroppo dobbiamo lasciare questa meraviglia della natura per continuare il nostro tour. Sostiamo qualche minuto presso Hofskirkja Church, una piccola chiesa costruita in legno nel 1884 caratterizzata dal tetto di torba, materiale usato per isolare la struttura dal rigido freddo invernale.

Proseguiamo il viaggio e raggiungiamo la cascata Svartifoss il cui salto d’acqua è racchiusa da colonne basaltiche di colore nero dalla forma poligonale. La cascata si raggiunge attraverso un sentiero a sinistra del Centro Visitatori. A destra del Centro, invece, parte il sentiero che, in circa 20/30 minuti, conduce ai piedi del ghiacciaio Sksftafellsjökull. Da qui si ammira la potenza del ghiaccio e ci rendiamo veramente conto della vastità di questa grande opera della natura.

Lasciato il ghiacciaio sostiamo qualche minuto presso un campo (colline) di lava interamente ricoperto di muschio e licheni. Sembra che tutto sia ricoperto da batuffoli di cotone, in realtà il terreno lavico sottostante è molto duro, solamente il sottile strato di muschio è morbido. Suggestivo!

Adesso è la volta di Reynisfjara, una spiaggia di sabbia nera delimitata da una scogliera di colonne basaltiche. La sabbia è un insieme di ceneri e detriti vulcanici. Sopra le nostre teste vediamo volare le pulcinelle di mare (puffin) che vanno a pesca e, a largo, non lontano dai faraglioni, scorgiamo una balena. Secondo una leggenda, i faraglioni sarebbero due troll trasformati in pietra dalla luce del sole perché sorpresi a rubare una nave.

Arriviamo in hotel (Hotel Dyrholaey) per la cena.

Giorno 7: 30 luglio

La giornata di oggi si apre con una bella sorpresa, la guida ci accompagna ad osservare da vicino le pulcinelle di mare nel luogo di nidificazione. Siamo a Dyrhólaey, un promontorio alto circa 120 m e su cui trova riparo una colonia di questi simpatici uccelli. Alcuni non scappano e rimangono ad osservarci e a farsi fotografare.

Dopo questa bella sorpresa ci dirigiamo verso Skogafoss, la cascata con uno spettacolare salto di 62 m incorniciato dal verde della vegetazione. Noi ci avviciniamo ai piedi della cascata e la forza dell’acqua è ben percepibile tanto che occorre essere riparati da poncho impermeabili. Qui è ben visibile un bellissimo arcobaleno. Volendo si può salire una ripida scala per ammirarla dall’alto ma, dato il poco tempo a disposizione, decidiamo di rimanere giù e scattare fotografie da svariati angoli.

È la volta di Seljalandsfoss, la cascata generata dal vulcano Eyjafjallajökuon un salto di 60 m. Un breve sentiero consente di oltrepassarla passando proprio sotto il getto d’acqua. La vista da dietro è unica! Attenzione: il percorso è molto scivoloso e, in alcuni tratti, ripido.

Concludiamo la giornata percorrendo il percorso chiamato Circolo d’Oro. Siamo nella zona Sud occidentale del paese. Per prima incontriamo Gullfoss, una cascata che, con un doppio salto, si getta in un canyon sottostante con una grande portata d’acqua.

Raggiungiamo, successivamente, la zona geotermica Geysir dove si trovano vari geyser e, in modo particolare, ammiriamo lo Strokkur che è uno dei più famosi dell’Islanda che erutta regolarmente ogni 4 – 8 minuti. L’acqua del sottosuolo, riscaldata continuamente dal magma, inizia a bollire e si trasforma in vapore acqueo. Acqua e vapore vengono spinti violentemente fuori creando una colonna che può raggiungere i 30 m di altezza.

Raggiungiamo il Parco Nazionale di Þingvellir (pianura del parlamento) luogo in cui venne fondato nel 930 l’Althing, il primo parlamento del mondo. Si tratta di una cavea naturale semicircolare fiancheggiato da due pareti rocciose parallele. Qui venivano emanate le leggi, gli oratori esponevano le loro idee, venivano organizzate feste. Nel 1944 venne qui proclamata l’indipendenza del paese dalla Danimarca. Interessante è osservare la faglia tettonica che separa il continente euroasiatico da quello americano ed è curioso allo stesso tempo poterci passare in mezzo.

Qui termina il tour accompagnato dalla guida locale. Rientriamo a Reykjavik (Grand Reykjavik Hotel) e ceniamo, come la prima sera, presso il ristorante dell’hotel poiché la cena è libera.

Giorno 8: 31 luglio

Anche l’ultimo giorno è arrivato ma abbiamo ancora qualche ora a disposizione per visitare in autonomia la città. Iniziamo passeggiando nella Vecchia Reykjavik, lungo la via pedonale (Laugavegur), e ammirando le graziose casette colorate. Raggiungiamo Tjörnin, un piccolo lago proprio al centro della città dove trovano riparo molto anatre e cigni e dove si affacciano gli edifici del Municipio e del Parlamento. A pochi si trova la Dómkirkja, la principale cattedrale di culto luterano dalle dimensioni piuttosto modeste che risale al XVIII sec. Non molto lontano si trova la Landakotskirkja (Cattedrale di Cristo Re), l’unica chiesa cattolica della città, che venne costruita in stile neogotico dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1929. Sul prato esterno, davanti l’ingresso principale, si trova una vecchia campana: preghiamo per i nostri cari e suoniamo la campana affinché il suono arrivi a Dio.

Proseguiamo con la visita della Hallgrímskirkja, la grande chiesa di cemento bianco opera dell’architetto Guðjón Samúelsson. I lavori per la costruzione iniziarono nel 1945 e terminarono nel 1983. La torre campanaria, alta circa 75 m, domina la città di Reykjavik.

Ci spostiamo sul lungomare dove ammiriamo dall’esterno Harpa Concert Hall, un edificio di recente costruzione (2009) che ospita una sala concerti ed un centro congressi. L’esterno ricorda un diamante con le sue vetrate sfaccettate.

A pochi minuti di cammino si trova Sólfar, la nave del sole, una scultura in acciaio creata nel 1990 per celebrare i 200 anni della città. Ricorda un’ imbarcazione vichinga anche se il significato vero e proprio richiama l’idea di un ideale, un inno al sole.

Per pranzo ci fermiamo da Messinn dove assaggiamo una zuppa di aragosta ed un secondo a base di salmone. Tutto ottimo!

Purtroppo siamo giunti al termine del nostro meraviglioso viaggio in questa terra che unisce fuoco e ghiaccio; abbiamo incontrato animali nel loro ambiente naturale e ammirato paesaggi incantevoli.

Il volo di ritorno ci aspetta.

Informazioni

Abbigliamento pratico, giacca impermeabile con cappuccio, scarpe comode (se possibile da trekking), costume da bagno e ciabatte per la zone termale.

I prezzi sono elevati, soprattutto per quanto riguarda la ristorazione.

Riepilogo:

Hotel

Grand Reykjavik Hotel, Sigtuni 28, Reykjavik

Arnarstapi Hotel, Arnarstapi 355

Saeluhus Apartments & Houses, Buoartroed 2, Akureyri

Raudaskrida Hotel & Guesthouse, Raudaskrida 1, Husavik

Guesthouse Gerdi, Breiðabólsstaður 2, Hofn

Hotel Dyrholaey, Brekkur 1, Vik

Ristoranti

Grand Brasserie c/o Grand Reykjavik Hotel

Bryggjan, Strandgata 49, Akureyri

Messinn, Lækjargata 6 b, Reykjavik



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche