Islanda, la terra dai colori fantastici

Tour in auto sulla strada 1 in senso orario. 2300 km percorsi in 8 giorni. Il viaggio sognato da tanti anni si è rivelato ancora più bello di quello che ci aspettavamo!
Scritto da: Supermoka
islanda, la terra dai colori fantastici
Partenza il: 14/07/2017
Ritorno il: 23/07/2017
Viaggiatori: 6
Spesa: 2000 €
Diario VIAGGIO ISLANDA – 15-23 luglio 2017

Durata del viaggio: 8 giorni

Km percorsi: 2300 circa

Percorso: strada 1 in senso orario, partenza e arrivo a Keflavik International Airport

VENERDÌ 14 LUGLIO

Arriviamo in Islanda alle 23 circa con un volo WOWAIR proveniente da Amsterdam: è nuvoloso ma siamo in piena luce e davvero non sembra un giorno che sta per volgere al termine.

Il nostro gruppo di sei è formato da due mamme, due babbi e due ragazzi diciottenni, siamo reduci da una vacanza a Creta durata una settimana e arriviamo da lì direttamente via Amsterdam: il viaggio tanto sognato sta finalmente per incominciare!

SABATO 15

Di buon mattino, partenza da Kef Guesthouse (camera familiare da 6 con colazione) vicino a Keflavik International Airport, ritiro dell’auto in aeroporto e dopo 120 km sosta a Borgarnes, dove troviamo il primo market associato ad un distributore di carburante, abbinamento che sarà una costante durante tutto il percorso. Facciamo la spesa per la cena, in quanto la nostra vacanza prevede di cucinare ogni sera, non solo per i prezzi proibitivi dei ristoranti, ma anche perché gli alloggi prenotati saranno tutti in luoghi isolati . Proseguiamo verso la penisola di Snæfellsnes con le sue innumerevoli meraviglie, un tragitto di circa 116 km. Percorriamo la strada 574 che è completamente asfaltata e permette di visitare tutta la punta della penisola (verso il parco nazionale di Snaæfellsjökull, istituito nel 2001 per proteggere la punta di questa penisola e la calotta glaciale del vulcano Snaæfell. Jules Verne ambientò in questo particolare luogo uno dei suoi romanzi più famosi, Viaggio al centro della terra, dove i protagonisti intrapresero un viaggio all’intero del cratere di questo vulcano. L’ambiente intorno al vulcano è eccezionale. Ci fermiamo per una passeggiata presso le scogliere di Arnarstapi, il sentiero è pianeggiante, il paesaggio è bellissimo e suggestivo, con tanto di arcobaleno e sole che splende. Si prosegue verso il villaggio Stykkisholmur, un villaggio posto in una posizione molto spettacolare, con vette spettacolari e il mare, poi direzione Stora Vatnshorn (casa con 5 camere da letto) dove pernottiamo. Totale Km 434, percorsi senza mai annoiarci.

DOMENICA 16

Giornata senza particolari tappe, itinerario flessibile. Da Stora Vatnshorn puntiamo verso nord e arriviamo a Holmavik Westfjords, un villaggio di pescatori, per scendere verso Laugarbakki e arrivare al lago Svinavatn, dove si trova anche la Stekkjardalur holidays Home, che abbiamo prenotato per il pernottamento, km 360 circa.

Avevo letto su internet che dal 15 giugno 2017 la compagnia Laki Tours organizza escursioni di whale watching da Holmavik, con partenza 14:00 e 16:30, prezzo 6.900 ISK/persona, circa 58 €

Decidiamo di provare questa esperienza e l’idea si rivela azzeccata! A Holmavik soffia un vento freddo e tagliente, per fortuna siamo equipaggiati con berrette, cappucci e giacche antivento, troviamo la barca di Laki tour e partiamo per l’avvistamento delle balena in un gruppo di massimo 15 persone, noi compresi, con una guida parlante inglese pronta a fornire tutte le informazioni desiderate. Abbiamo avvistato tante balene, almeno 15, arrivando molto vicino ad alcune di loro e siamo riusciti a guardare e fare foto senza problemi di ressa o confusione.

Quando arriviamo alla casetta prenotata con Booking.com restiamo incantati: sembra uscita da una favola, con le rifiniture rosse e immersa nel verde, si trova in una fattoria a circa 200 m dalla casa dei proprietari, in riva al lago, ad almeno 30 km dal primo centro abitato. Un posto incantevole!

LUNEDÌ 17

Partiamo in direzione Varmahild, un piccolo centro con tanti servizi e un centro informazioni. La prima tappa di questa mattina è la visita della fattoria con il tetto di torba di Glaumbær. Si tratta di un gruppo di case con il tetto in torba, oggi divenute un museo. Oltre a queste casette con il tetto in torba vi sono anche due edifici in legno del XIX secolo e la chiesa la cui costruzione risale al 1926. All’interno troviamo parecchie stanze arredate con mobili d’epoca . Sono stati ricostruiti ambienti tipici con tanto di tavole apparecchiate e panni stesi ad asciugare sopra la stufa. E’ possibile fermarsi per un caffè o uno spuntino. Visitiamo anche la chiesetta adiacente in lamiera colorata di bianco e poi ci rimettiamo in viaggio verso Saudarkrokur attraverso le valli di Skagafjörður famose per i suoi allevamenti di cavalli: ne vediamo tanti nei prati durante tutto il viaggio, sono cavalli islandesi, leggermente più piccoli di quelli che vediamo da noi. Il paesaggio è bellissimo, i colori variano dal verde intenso che ricopre parte dei rilievi, all’azzurro dell’acqua del mare fino al nero di quelli che erano un tempo vulcani: ci fermiamo per una passeggiata lungo una spiaggia larghissima, con la sabbia completamente nera, nessun altro oltre a noi . Poi continuiamo seguendo la strada principale, che ci porta prima verso sud e poi risale fino a raggiungere Akureyri, la seconda città dell’Isalnda dopo la capitale Reykjavik . La cittadina si trova in fondo all’ Eyjafjörður, che è anche il fiordo più lungo di tutta l’Islanda: facciamo un giro al porto e in centro, visitiamo i negozi di souvenir, non entriamo nella chiesa in cemento che si trova in cima ad una scalinata: in verità piuttosto bruttina… Visto che Akureyri non offre granché, pensiamo a come impiegare il resto della giornata e improvvisiamo un’escursione a piedi sul monte Sulur che domina la città con la sua cima imbiancata e arriviamo a piedi fino alla cima innevata. Poi si è fatta sera, anche se non sembra data la luce continua, quindi raggiungiamo come da programma Hauganes, una località che si trova 27 km più a nord, sempre sulla riva del fiordo, precisamente la casetta prenotata si trova a Ytri Vik: si tratta di uno chalet in legno dotato di ogni confort, sulla veranda c’è una vasca riscaldata con idromassaggio, alimentata dal calore di una fumarola che si trova a pochi metri di distanza. Inutile dire che siamo estasiati, la notte (si fa per dire) ci offre un panorama con una luce rosata, incorniciato da una catena di monti innevati che sembrano sorgere direttamente dall’acqua del mare.

MARTEDÌ 18

Ci svegliamo con il sole, ci dispiace lasciare quel luogo magico ma il nostro viaggio deve proseguire. Ci dirigiamo verso est ed entriamo nella zona vulcanica del lago Myvatn, riserva naturale. Una strada circolare di 36 km abbraccia tutto il lago Myvatn e permette di farci il giro intorno. Nel lago Myvatn si contano circa 50 tra isole e isolotti. Ci sono un sacco di possibilità per fare trekking. Come prima cosa ci fermiamo ad ammirare la cascata di Godafoss (cascata degli dei), poi facciamo il giro sul lato sud del lago, fermandoci a fare un giro a piedi tra le bizzarre formazioni laviche di Dimmuborgir. Dopo un pranzo a base di panini presso la stazione di servizio locale, decidiamo di affrontare la scalata del vulcano Hverfjall, in pratica una collina di sabbia nera con un grande cratere al centro . Arrivati in cima, bardati dalla testa ai piedi con tanto di occhiali e copricapi, il vento è talmente forte che in certi momenti abbiamo paura di essere spazzati via: in pratica possiamo sporgerci sul cratere senza cadere, perché sostenuti dal vento. Il paesaggio è suggestivo e a perdita d’occhio vediamo un paesaggio che sembra lunare, una pianura con montagne qua e là che sembrano spuntate dal nulla, nuvole di fumo sparse un po’ dovunque, colori che vanno dal nero al verde al giallo ocra. Proseguiamo fino alla splendida Gryotagià, una grotta geotermale piena di acqua calda dai riflessi blu profondo (il bagno è vietato, ma alcuni ignorano il divieto), ancora fino ai suggestivi e multicolori paesaggi di Námaskarð. Subito fuori dalla grotta è possibile camminare sul bordo della faglia che separa il continente euroasiatico da quello americano. Poco oltre ci fermiamo presso un lago dalle acque turchesi, circondato da getti di vapore che escono dal sottosuolo. Un cartello di pericolo generico avverte: attenzione, 100° C! Intravediamo una piccola costruzione che funzione come centrale geotermale: in realtà non c’è molto da fare, basta semplicemente convogliare il vapore nei tubi per la distribuzione dell’energia agli abitanti di questa terra dalla natura così primitiva. In seguito sostiamo presso Bjarnarflag, ad est di Reykahlið un’area geotermale ancora attiva e prendiamo un sentiero che porta direttamente nel campo geotermale di Hverir, passando tra bocche fumanti e pozze di fango ribollenti. Basta guardarsi intorno per capire che tutta la valle, tutta l’area che ci circonda è ancora attiva, si vedono vapori spuntare un po’ ovunque. Anche qui i colori sono spettacolari, prevale il giallo ocra che contrasta con il grigio-blu dei fanghi dato dalla presenza di zolfo e i bellissimi riflessi delle altre pietre, che non so definire. Sarebbe stato bello fermarsi di più e visitare la zona intorno al vulcano Krafla. Quando si dice Krafla si vuole indicare tutta questa particolare area, ma ad essere precisi si tratta di un vulcano di circa 818 m. Proseguiamo verso nord, per l’ultima volta, fino a raggiungere Dettifoss, la più potente cascata d’Europa da vedere assolutamente (si trova nel parco di Jökulsàrgljùfur), e la vicina Selfoss, che si raggiunge a piedi continuando il sentiero da Dettifoss. Volendo più a nord di Dettifoss c’è l’impressionante canyon Ásbyrgi a forma di ferro di cavallo, però il percorso si allunga di 30+30 km e per noi non rientra nei programmi . Continuiamo verso la cittadina di Egilstadir, dove abbiamo prenotato per la notte e per arrivarci attraversiamo una delle zone più selvagge e suggestive del paese che permette di avere un assaggio di quello che è l’interno di questa terra straordinaria. Guidiamo per circa 100 km attraverso il nulla, a destra e a sinistra solo rocce, sabbia e terra dai colori più vari . Alle 22 circa siamo a Vallnaholt Apartments (appartamento piano terra 55m2 cucina,2 camere + divano letto soggiorno), dove ceniamo e ci riposiamo!

MERCOLEDÌ 19

Oggi puntiamo verso sud, scendiamo lungo la parte est dell’Islanda. Nella prima parte del viaggio dobbiamo affrontare un monte e siamo totalmente avvolti nella nebbia, procediamo a passo d’uomo intravedendo di tanto in tanto i fari di altre macchine. Poi all’improvviso scompare la nebbia e si apre davanti ai nostri occhi un paesaggio che mi ha fatto pensare al film Highlander, distese verdi smeraldo con cascate che spuntano qua e là dalle rocce. Purtroppo abbiamo dovuto fare delle scelte per esigenze di tempo a disposizione, quindi bypassiamo gli spettacolari Fiordi dell’Est con i loro piccoli paesini di pescatori: Seydisfjoerdur, Reydarfjordur, Faskrudsfjordur. Il primo centro abitato che incontriamo è Djúpivogur un piccolo villaggio dei fiordi orientali con le sue caratteristiche case in legno colorate. Il porto di questo villaggio è il più antico porto di tutta la zona dei fiordi, da qui partono battelli per l’isola di Papey, dove migliaia di pulcinelle di mare nidificano in estate. Proseguiamo fino a Höfn e arriviamo alla famosa laguna di Jokulsarlon, che si trova ai piedi del ghiacciaio Vatnajokull, il più esteso d’Europa: qui è l’arrivo a mare degli icebergs man mano che si staccano dal ghiacciaio. Uno spettacolo unico, siamo contemporaneamente sul mare e sul ghiacciaio. E’ possibile fare un tour nella laguna su mezzi anfibi che partono ogni mezz’ora circa, la spesa è di circa 80 € a persona, oppure si può fare una passeggiata lungo la riva della laguna, guardando da molto vicino quei blocchi enormi di ghiaccio dai riflessi di un azzurro intenso, l’importante è essere ben coperti perché fa piuttosto freddo! Dobbiamo tornare indietro di 28 km per arrivare al Vagnsstadir Hostel (camera da 6 con bagno e cucina in comune) per il pernottamento. Non ci sono negozi alimentari nel raggio 50 km, ma per fortuna eravamo preparati e senza fretta abbiamo aspettato il nostro turno per cucinare nell’ostello! L’atmosfera è rilassata e piacevole, le camere sono essenziali ma pulite . Utile avere un paio di ciabatte perché gli scarponi devono rigorosamente essere tolti all’ingresso!

GIOVEDÌ 20

Riprendiamo il tour e ripassiamo davanti alla laguna glaciale Jökulsárlón con i suoi scintillanti iceberg che galleggiano nelle fredde acque della baia: non possiamo non fermarci: oggi lo spettacolo è molto più bello perché non ci sono più le nuvole che ieri coprivano le montagne innevate. Facciamo un’altra sosta anche alla vicina laguna di Fjallsarlon. Proseguiamo poi in direzione del bellissimo parco naturale di Skaftafell, racchiuso tra le lingue glaciali che emergono dal Vatnajökull, il più grande ghiacciaio europeo. Skaftafell offre la possibilità di effettuare numerose escursioni a piedi nella natura di varia difficoltà e lunghezza. Si raccomanda almeno una passeggiata. In un’ora di cammino si raggiunge la cascata Svartifoss una cascata incorniciata tra colonne di basalto nere, sono rocce vulcaniche che solidificandosi hanno assunto la forma di lunghe colonne esagonali. Svartifoss significa infatti cascata nera. Si tratta del parco nazionale più grande, per estensione, dell’Europa. Questo immenso ghiacciaio e questo straordinario parco hanno anche il primato di ospitare tra i propri confini, il monte più alto d’Islanda l’Hvannadalshnùkur, alta ben 2119 metri. Attraversiamo poi una vasta zona, praticamente deserta, Skeiðaràrasandur. Tale terreno trae origine dai detriti dei ghiacciai. Sostiamo in un luogo incredibile, una vasta area tutta coperta da un muschio verde chiaro alto almeno mezzo metro, con formazioni rotondeggianti dove è possibile camminare o meglio saltare e ruzzolare . Passiamo dal pittoresco villaggio di Kirkjubaejarklaustur, subito nei pressi troviamo Fjaðrárgljúfur (canyon). Poi esploriamo la fantastica zona di Vik: prima scendiamo alla famosa spiaggia nera Vikurfjara , con i suoi giganteschi faraglioni di Reynisdrangar e le pareti verticali di roccia lavica, anche se purtroppo siamo sotto ad una pioggia battente che non ci permette di apprezzare pienamente il luogo . A pochi chilometri di distanza facciamo una camminata presso il promontorio di Dyrholaey, arriviamo a piedi fino in punta all’arco di roccia sul mare; la pioggia è cessata e possiamo ammirare uno splendido arcobaleno che incornicia l’area intorno all’arco, una riserva naturale dove vivono parecchie pulcinella di mare (puffins). Si continua lungo la costa meridionale fermandosi ad ammirare le cascate di Skógafoss e Seljalandsfoss, che si trovano a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra. Si raggiungono facilmente a piedi e ci si può avvicinare fino a dove cade l’acqua, per questo è consigliabile dotarsi di abbigliamento a tenuta d’acqua (giacca con cappuccio e pantaloni antipioggia) . A Seljandsfoss vale la pena di percorrere il sentiero che porta alle spalle della cascata, dentro a una sorta di grotta. Il nostro punto di arrivo è Guesthouse Vatnsholt per pernottamento (2 casette da 3, ciascuna con bagno privato, senza cucina). La colazione è inclusa in quanto è presente anche un ristorante, dove eventualmente poter cenare. Avendo già provveduto a fare spesa, decidiamo per una cena fredda utilizzando i tavoli messi a disposizione dalla struttura in un locale adiacente al ristorante .

VENERDÌ 21

Oggi l’itinerario sarà il cosiddetto Anello d’Oro: si prosegue lungo la strada e si arriva alla spettacolare cascata di Gullfoss, detta Cascata d’Oro. Il sentiero ci porta fino in cima alla cascata e possiamo ammirare dall’alto lo spettacolo dell’acqua che si getta nel fiume sottostante sollevando una nuvola gigantesca di goccioline d’acque sospese nell’aria . La tappa seguente sono le sorgenti calde di Geysir, la fonte che ha poi dato il nome allo stesso fenomeno. Oggi il Geysir “originario” non è più attivo, esce solo del fumo, il suo vicino invece, lo Strokkur, è il più famoso geyser islandese ed erutta regolarmente ogni circa 4-8 minuti, con fiotti da 15 a 20 m di altezza, ma a volte può arrivare anche a 40 m. In tutta l’area circostante, a perdita d’occhio, si trovano fumarole, si cammina in mezzo a pozze con fango ed acqua bollenti, i colori vanno dal rossiccio al grigio sfumato, uno spettacolo di grande fascino. Percorrendo la strada in direzione Reykjavik, ci fermiamo a Laugravatnshellir, un luogo affascinante in mezzo a rocce laviche e prati verdi, dove fino a circa 80 anni fa erano abitate delle case scavate nelle grotte, con all’interno pareti di roccia. Oggi sono dei piccoli musei e sono presenti dei ragazzi che organizzano delle visite guidate. Il loro quartier generale è una tenda da campo a fondo valle, dove è anche possibile gustare dell’ottimo caffè. Nel contempo è molto suggestivo percorrere i sentieri più o meno segnati di questo luogo magico. Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro viaggio, per quanto riguarda le meraviglia della natura: il parco nazionale di Þingvellir, luogo di notevole interesse geologico e storico. Nella parte più alta si può vedere la frattura tra la faglia Nordamericana e quella Eurasiatica che crea un “canyon” spettacolare. Una zona paesaggisticamente molto bella, si affaccia sulle acque del lago Þingvallavatn, il lago naturale più grande d’Islanda, le cui acque provenienti dal ghiacciaio Langjökull strada facendo si mescolano con le acque calde delle sorgenti termali di Vellankatla. Qui si riuniva l’Althingi, la più antica forma parlamentare al mondo, ed in tempi moderni vi fu proclamata la Repubblica. Ripartiamo in direzione Reykjavik , dove pernotteremo presso l’hotel Atlantic (appartamento 40 m2 per 6 adulti).

SABATO 22

Oggi abbiamo tempo a disposizione per visitare la città e in giornata eventualmente anche per una pausa relax con sosta alla Blue Lagoon (Blaa Lonid) per un bagno caldo geotermale. I posti sono limitati e occorre prenotare. Aperto ogni giorno dalle 7 fino alle 23 . Prezzo on line 8000 ISK/persona, circa 68 €. Alla fine decidiamo di non andare alla Blue Lagoon, ripensandoci forse sarebbe stata un’esperienza da fare, anche se sicuramente si tratta di un’attrazione turistica. Reykjavìk è la capitale dell’Islanda. Il 17 giugno 1944 con il proclamare la Repubblica d’Islanda a Þingvellir si stabilisce che Reykjavík ne è la capitale nonché sede del primo ministro. Oggi è una città molto vivace di circa 190.000 abitanti, Reykjavík è la capitale più settentrionale del mondo. L’icona della città è la cattedrale Hallgrìmskirkja che si vede da lontano, si tratta di una enorme costruzione in cemento, a forma di geysir, sicuramente non un capolavoro dal punto di vista artistico ma certamente originale come idea. Giriamo a piedi per le vie ordinate della città, ci sono librerie e parecchi negozi con souvenir e prodotti locali, soprattutto tessili. L’atmosfera è tranquilla, in una piazzetta del centro troviamo una piccola folla che assiste ad una partita di calcio femminile proiettata su un maxi-schermo. In realtà non c’è molto da vedere: la zona del porto offre scorci caratteristici con le casette in legno e piccoli ristoranti e il monumento da visitare è il moderno palazzo dei congressi, una costruzione tutta a vetro esternamente. Sicuramente un’intera giornata dedicata alla visita della capitale è largamente sufficiente per vedere tutto. Verso sera guidiamo fino all’aeroporto internazionale di Keflavik (Km 50, 40’ ), in tempo per riconsegnare l’auto e prendere il volo di rientro. Il volo parte alle 00:45 di domenica 23, scalo a Düsseldorf di 3h 30 poi volo per Bologna ore 9:30 con arrivo alle 11:30.

Totale km 2388 / giorni 8 ——— fine

INFORMAZIONI GENERALI

Cambio indicativo 1 € =113 ISK

5650= 50€ /11300= 100 €

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

-Giacca antivento e antipioggia imbottita, oppure piumino leggero e giacca antivento/pioggia da mettere sopra.

– Qualche pile, da indossare quasi permanentemente sopra alle t-shirt.

-Scarpe da trekking: importante che siano alte ed impermeabili.

-Tipici accessori invernali, come scalda collo, berretta e guanti, per le giornate più fredde e ventose.

– Sovrapantaloni antipioggia, utilissimi soprattutto per le passeggiate vicino/sotto alle cascate e per le uscite sotto la pioggia.

BENZINA E DISTRIBUTORI

Le stazioni di servizio in Islanda sono molto frequenti, e ce ne è almeno una in ogni centro abitato.Spesso però capita che nelle zone più remote non ci sia una stazione di rifornimento anche per 50 o 60 Km, per cui fate sempre rifornimento ogni volta che ne avrete la possibilità. Non preoccupatevi degli orari, in quanto tutte le stazioni di servizio sono self-service e funzionano con le normali carte di credito. I prezzi della benzina sono più o meno allineati con i nostri.

STRADE

In Islanda troverete 3 diversi tipi di strade ben segnalate: Paved Road (asfaltate), Gravel Road (sterrate) e F Road (piste). Quasi tutte le attrazioni principali rimangono sulla Hringvegur o sono raggiungibili con brevi deviazioni, anche attraverso strade sterrate. 4×4 vi occorrerà solo se avrete intenzione di visitare le zone interne dell’Isola e quindi di percorrere delle piste F.

SUPERMERCATI

I supermercati più diffusi che troverete in Islanda sono : Bonus, Netto ,Kronan e Samkaup. In ogni centro abitato di medie dimensione c’è almeno uno di questi supermercati. In Islanda è possibile pagare ovunque e per qualsiasi cosa, con le carte di credito, anche per un solo caffè nel paesino più sperduto



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