Viaggio family in Islanda, la terra delle cascate

Viaggio in un'isola che sembra un piccolo continente: ritroverete qualcosa che sa di Yellowstone, dell'Argentine, della Scozia e della Norvegia. Se amate la natura, l'avventura e avete un minimo di spirito di adattamento allora è la meta che fa per voi.
Scritto da: accipicchiolina
viaggio family in islanda, la terra delle cascate
Partenza il: 03/08/2020
Ritorno il: 16/08/2020
Viaggiatori: 8
Spesa: 2000 €
L’idea di andare in Islanda in gruppo (siamo 4 adulti e 4 bambini con età variabile tra i 6 e i 9 anni) è maturata dopo il viaggio a Yellowstone dello scorso anno e così a gennaio, prima che scoppiasse il finimondo, abbiamo preso i biglietti appena trovata un’offerta buona ( 1900€ in 8, circa 238€ a testa).

Importante per un viaggio di questo tipo la preparazione delle tappe dai nomi impronunciabili, della valigia e delle escursioni che si vogliono fare, perché il tempo non è sempre clemente e per molte escursioni c’è una limitazione di età di 8 anni. Cominciamo con lo sfatare qualche mito:

  1. L’Islanda è costosissima: non è vero, in tutto abbiamo speso poco più di 5000€ a famiglia , facendo 8 escursioni per un valore di circa 900€ che per un viaggio in economia possono essere tranquillamente evitate. Abbiamo mangiato fuori spesso a pranzo, spendendo sempre tra i 60 e gli 80€ a famiglia, mangiando pesce o carne. Con 500€ di spesa abbiamo fatto 10 cene e altrettante colazioni più qualche panino in 8.
  2. Piove sempre: non è vero, in 13 gg noi abbiamo preso 4 gg di pioggia e 4 di sole pieno, gli altri erano variabili. C’è da dire che quando piove, piove bene: nuvola bassa e pioggia incessante.
  3. Al sud non ci sonò supermercati e servizi: non è vero, tra Vik e Hella ci sono almeno 2 Krónan e anche ad Hella c’é un supermercato abbastanza fornito
  4. Non si trova alcol: non è vero, i Vinbudin sono dappertutto anche se hanno orari strani (tipo dalle 16 alle 18). Un’idea è prendere le birra al duty free a Reyjkavik

Questo il nostro itinerario: 03/08: Copenaghen 04/08: Keflavik- penisola di Reykjanes 05/08: circolo d’oro 06/08: penisola di Snaeffelernes 07/08: Skagafjordur 08/08: Akureyri e Godafoss 09/08: Myvatn 10/08: Da Dettifoss a Eglissadir 11/08: I fiordi dell’est 12/08: I ghiacciai del Vatnajokull 13/08: Vik e dintorni 14/08: Dintorni di Hella 15/08: Blu Lagoon 16/08: Oslo

Di seguito il nostro diario di viaggio è quello che più è piaciuto ai bambini

Day 1: Copenaghen

Arriviamo a Copenaghen che sono le 2 del pomeriggio. Tempo di rinfrescarci in albergo e siamo già in giro per il centro pedonale. La temperatura è piacevole sui 20 gradi e c’è il sole e i bimbi passano un’oretta a rincorrere le bolle di sapone nella piazza centrale mentre noi sorseggiamo la nostra prima birra della vacanza. Visto che il tempo è poco e coi bimbi non possiamo prendere le bici da città, decidiamo di fare un giro in barca per vedere le più famose attrazioni ( 72€ in totale)… i bimbi gradiscono! Poi ceniamo a Nyhvatn, mangiando bene ad una cifra non folle (merluzzo, smorrebroad, 2 filetti e 4 menù Kids a 200€).

Bambini: le bolle di sapone

Day 2: Arrivo in Islanda

Sveglia all’alba per prendere il nostro aereo: i bambini non sono più nella pelle, forse li abbiamo fomentati troppo 🙂 Il volo dura 3 ore e al nostro arrivo la temperatura è di 9 gradi ed è nuvoloso. Facciamo il tampone, ritiriamo la macchina e via… si parte in direzione sud! Le nostre tappe: il supermercato Bonus è il vicino Subway per il pranzo, poi il ponte tra i 2 continenti, la hot spring di Gunna, il faro e l’area geotermica di Krysuvik con il bel lago di Kleifurvatn. Cena e notte a Reykjavik. I ristoranti islandic street food e Messins erano pieni, quindi su loro consiglio siamo andati da Reykjavík restaurant: pochi piatti ma prezzo onestissimo (140€ in 8, kids menù a 7,5€) e fish&chips ottimo. Pioveva.

Bambini: Gunna e la sua legenda

Day 3: Kerid e il circolo d’oro

Ci muoviamo verso le 9 per fare un giro in centro città e poi verso le 10.30 partiamo in direzione Kerid. Pioggia e vento sferzano l’aria e la circumnavigazione del lago di Kerid è un po’ difficile. Considerate sui 20/25 minuti ( ingresso 400 Isk a testa, solo adulti). Andiamo poi a Geysir e Stokkur dove mangiamo anche al visitar center ( 4 hamburger con patatine e una birra 48€), infine facciamo Gullfoss che è giustamente chiamata la “regina delle cascate”, proseguiamo per Almannagia ( parcheggio P1) e alla cascata di Oxararfoss ( parcheggio P2). Se non volete pagare il parcheggio dirigetevi a P5 e fate il percorso in salita. A P1 ci sono i bagni. Questa notte dormiamo a Borgarnes.

Bambini: cascate di Gullfoss e Oxararfoss

Day 4: penisola di Snaefellsnes

Oggi giornata impegnativa, ma soprattutto oggi ci svegliamo con il sole… sempre i soliti 10 gradi, ma si vede il sole! Cominciamo con la spiaggia di Ytri- Tonga per vedere le foche, ma ce ne sono veramente poche, poi andiamo alla Vatnshellir cave dove abbiamo prenotato un tour per scendere sotto terra (111€ per 4 adulti, bimbi gratis), proseguiamo facendo un piccolo trekking da Arnarstapi per ammirare l’arco di pietra e con l’occasione ci fermiamo per una cioccolata calda (2600 isk 4 cioccolate) e poi ci dirigiamo alla spiaggia nera di Djupalossandur con relitto e scogliera mozzafiato. Finiamo la giornata con il tramonto sul Grundarfjordur.

Bambini: spiaggia nera di Djupalossandur e la storia dei 4 sassi ( mingherlino, debole, abbastanza forte e forte).

Day 5: Penisola di Vatnsnes e lo Skagafjordur

Giornata di trasferimento verso Akureyri: prima tappa è il bel canyon di Kolugljufus, poi Varmahlid dove facciamo un tour a cavallo alla fattoria Lytingssadir( 6000 isk a testa, 1,5h) e arriviamo verso sera ad Akureyri.

Bambini: cavallo top!

Day 6: Whale watching e Godafoss

Ieri sera, controllate le previsioni del tempo, del vento e delle onde, abbiamo prenotato il tour x le balene. Dopo qualche ricerca su internet scegliamo Hauganes come punto di partenza prenotando direttamente sul sito www.whales.is ricevendo il 10% di sconto ( 9900 isk adulti, 4900 isk bambini sopra i 6 anni, sotto gratis) e veniamo premiati con la vista di 7/8 sea whales, 1 minke whale e tanti delfini… da evidenziare che l’esperienza non è adatta ai deboli di stomaco: 2 di noi sono caduti sotto gli effetti funesti del mal di mare vomitando l’anima. Visto il sole e la temperatura quasi mite ( ci sono 15 gradi abbondanti) optiamo per un pranzo ristoratore al Baccalà Bar, proprio di fronte il porto (4 fish&chips, 1 zuppa e 4 kids menù a 125€… un lusso). Il pomeriggio lo passiamo a Godafoss dove ammiriamo le cascate da entrambi i lati del ponte e ci ruzzoliamo sull’erba. Verso le 6.30 torniamo a dormire ad Akureyri

Bambini: le balene e la barca vomitolandia

Day 7: Myvatn

Partiamo alle 9 direzione Dimmiborgir vestiti come se dovessimo andare in guerra: ci sono 8 gradi e piove. Ma la brutta sorpresa non è la pioggia ma i milioni di moscerini che non danno tregua. Altro che repellente, ci vuole proprio una zanzariera davanti la faccia. Affrontiamo poi il cratere Hverfjall (top) e andiamo alla grotta Grjotagia. Passiamo poi alle solfatare di Hverir e finiamo con Krafla, dove finalmente smette di piovere. Anche oggi è andata! Non ci resta che rilassarci nell’hotspot dell’albergo.

Bambini: la spa

Day 8: Dettifoss e Egilsstadir

Sveglia col sole e 18 gradi… quasi quasi non siamo preparati; oggi si prospetta una giornata primaverile. Ci mettiamo in macchina direzione Dettifoss con l’intenzione di imboccare la Strada asfaltata 862, ma sbagliamo e prendiamo la sterrata 864. Il nostro furgoncino arranca, mentre alcune Dacia Duster sfrecciano a tutta velocità. Dettifoss è bella, anche se non la mia preferita, mentre Selfoss, che si raggiunge con un breve trekking a piedi, è molto più bella anche se meno alta. Per fare tutto il percorso impieghiamo 2,5 h a/r con i bambini che si divertivano a saltellare sulle rocce. In tutto sono circa 4,5 km. Decidiamo quindi di saltare la visuale dall’altra sponda e dirigerci direttamente verso i fiordi per andare a vedere le pulcinella di mare a Borgarfjordur

Bambini: Selfoss

Day 9: i fiordi orientali

Sveglia col sole pieno: oggi si va di manica corta. Cominciamo la giornata con l’appuntamento per il secondo test per il covid… torneremo a casa con il record di controlli fatti 🙂 Andiamo poi verso Seydirfjordur che con la sua rainbow street e il parco giochi cosmico ci porta via tutta la mattina. Decidiamo quindi di mangiare al Nordic, dove mangiamo bene e spendiamo solo 100€. La strada 93 con il sole è spettacolare: le montagne si riflettono nei laghetti e le cascate sono in ogni dove. Ci fermiamo anche a toccare la neve. Riprendiamo poi la via verso Höfn dove saltiamo la Stokksnes perché nel frattempo è calata la nebbia. Abbiamo accorciato la strada prendendo il passo di Oxi ( strada 939)… lasciate perdere. Dormiamo alla Lambhus Glacier cabina, proprio sotto le lingue di ghiaccio con i cavalli fuori dalla finestra. La casetta è un prefabbricato piccolo e funzionale e vecchiotto, la vista è top.

Bambini: Seydirfjordur

Day 10: Vatnajokull

Oggi è il grande giorno: ci aspettano ben 2 escursioni: ore 9.30 arrampicata sul ghiacciaio con Blu iceland (65000 isk) e pomeriggio alle 16.30 l’ice boat alla Fjallsárlón (42000 isk). C’è nuovamente sole pieno quindi condizioni ottimali e infatti a fine giornata siamo entusiasti anche se arrivare al ghiacciaio è stato impegnativo (45 minuti di sterrata e 30 minuti a piedi). Camminare sul ghiaccio con i ramponi è stato invece bellissimo, anche se il ghiaccio non era bianco candido come me lo aspettavo ( era nero per via della cenere di un’eruzione). I bambini invece ci sono rimasti male perché volevano fare una arrampicata. La laguna del Jokulsarlon è bellissima, la diamond beach senza parole e anche il gommone alla Fjallsárlón che ti porta proprio sotto il frontone di ghiacciaio è superlativo ( quasi come il perito moreno in Argentina). Il fronte è alto dai 40 ai 60 metri, ma sott’acqua ce ne sono altri 100. Peccato che negli ultimi 12 anni il ghiacciaio abbia cominciato a regredire in modo importante. Il ghiacciaio Vatnajokull è impressionante x quanto è grande.

Bambini: leccare il ghiaccio

Day 11: Vik e dintorni

Oggi nuvola bassa e pioggia a catinelle. Iniziamo la mattina visitando il canyon di Fjadrairgljufur: la passeggiata andata/ritorno è di circa 2,5km con parte iniziale in salita con un bel dislivello, poi invece è in piano. Questo canyon è diventato famoso da quando Bibier nel 2016 lo ha usato come location per un videoclip. Carino, ma a mio avviso evitabile. Ci dirigiamo poi alla spiaggia di Reynisfjara per vedere le famose colonne di basalto sulla spiaggia nera e avvistiamo le pulcinella di mare in alto sul promontorio. Diluvia e c’è il nebbione e tutto diventa più complicato (anche mangiare) quindi decidiamo di fermarci al ristorante sulla spiaggia. Il costo non è esorbitante (13000 isk in 8), ma la qualità é veramente pessima (anche il ketchup è di pessima qualità ) e poi per i bambini c’é solo l’hotdog. Proseguiamo alle 2 per il promontorio di Dyrholaey: le condizioni meteo sono forse anche peggiori, ma vediamo i pulcinella di mare da vicinissimo mentre abbiamo una visione solo parziale dell’arco naturale e dei faraglioni causa nebbia. É ora il turno di Skogafoss ( vista dal basso) e di Seljalandsfoss ( dove con un percorso si passa dietro la cascata) con stop volante a 2 vecchie casette sulla strada con il tetto d’erba.

Bambini: i pulcinella di mare

Day 12: dintorni di Hella

Questa tappa era stata pensata per andare a Landmannalaugar, ma poi non ce la siamo sentita di affrontare le 6 ore di sterrata (3 all’andata e 3 al ritorno) con i bambini e così abbiamo ripiegato sulla visita al Lava center ( 5980 isk a famiglia) e dopo pranzo (eldsto art cafè) siamo andati alla piscina termale di Sejlavallalaug. Ci si arriva con una passeggiata di una 20ina di minuti, c’è uno spogliatoio spartano e la piscina ha il fondo ricoperto di muschio… però che dire, ai bimbi è piaciuto tanto farsi il bagno caldo in mezzo alla montagna quindi va bene così. In alternativa di può pensare di andare al fiume caldo di Reykjadalur ( 1 ora di trekking) o alla Secret Hot spring ( a pagamento, circa 20€). Ritorniamo poi a Skogafoss e a Seljalandsfoss perché oggi c’è il sole e quindi le cascate sono contornate dall’arcobaleno.

Bambini: il Lava Centre

Day 13: Blu Lagoon

Oggi la dedichiamo tutta a coccolarci: abbiamo comprato il biglietto per entrare alla Blu Lagoon a 48€ ad adulto ( bimbi gratis). Ore 11 ci presentiamo puntuali, ci danno il braccialetto e l’asciugamano e siamo pronti per tuffarci. Esperienza fantastica, l’acqua è bella calda mentre fuori ci sono circa 10 gradi… quasi meglio non ci sia il sole, potremmo bollire. Alle 12.30 ci concediamo il nostro cocktail ( noi prosecco, i bimbi un frullato) e poi paghiamo a parte la seconda maschera facciale ( quella al silicio è gratis e può essere fatta anche più di una volta). Nella laguna c’è anche la sauna e il bagno di vapore. Incluso nel prezzo anche l’armadietto. Alle 14.30 usciamo: siamo talmente rilassati che i bambini si addormentano in un nano secondo in macchina dopo uno stop volante x un panino. Andiamo poi in aeroporto, direzione Oslo

Day 14: Oslo

Oslo non mi è piaciuta, sarà che è domenica e prima delle 10 non apre nulla…unica nota di merito il museo dei vichinghi!

Tornando indietro forse sarebbe stato meglio fare il giro antiorario andando al Lava centre subito, perché i bambini si sono appassionati, anche se ciò significa vedere le cose più belle prima. Inoltre la zona del Vatnajokull merita una notte in più se si vuole fare il trekking sul ghiacciaio, considerando anche che la laguna va vista col sole perché è spettacolare ( in 2 gg ci sono più chance). Il Myvatn non mi ha appassionato (a parte il vulcano e il lago Viti): è una piccola ripetizione di Yellowstone e poi quei moscerini fastidiosissimi… va bene un giorno. Della penisola di Snaefellernes merita soprattutto il Grundarfjordur, il resto è un tipo di paesaggio che si trova anche altrove. I bambini hanno fatto un comitato “anti cascate” 🙁

Valigia: mettere indumenti tecnici da montagna, termica sia sotto che sopra, sovra pantaloni da trekking, mantella o k-way x la pioggia da trekking, scarpe da trekking idrorepellenti. Non servono tanti pantaloni perchè con i sovrapantaloni si sporcano poco, meglio abbondare in termiche a manica corta o canottiere da abbinare al pile o alla maglietta a maniche lunghe. In 2 gg abbiamo osato la manica corta (18 gradi).



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