Panorami di Persia

Tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo con un viaggio di gruppo, 16 persone, ho visitato l’Iran l’antica Persia uno dei paesi del Medio Oriente in cui non mi ero mai recato un paese un po’ “particolare”
IL VIAGGIO, IL PAESE
Naturalmente ci sono voli diretti per Teheran da Roma e da Milano ma la nostra, come altre agenzie, per avere una maggiore flessibilità di orari e di scali preferisce volare dall’Italia su Istanbul e poi da lì verso l’Iran sia in andata che al ritorno. Niente da dire sul volo e sul trattamento della Turkish Airlines che è diventata oramai una delle compagnie aree più importanti a livello mondiale, l’unico consiglio che mi sento di dare è di programmare la coincidenza dei voli con una certa ampiezza di orari perché entrambi i due aeroporti di Istanbul sono enormi, affollati, con puntigliosi controlli di sicurezza per cui i tempi di spostamento interni tendono ad allungarsi. L’Iran è un grande paese con una superficie cinque volte maggiore di quella italiana e con una popolazione di circa ottanta milioni di persone, poiché parte del territorio è desertico e parte è montuoso (tre catene monti Elburz, Zagros e Caucaso) la popolazione tende ad accentrarsi e nelle prime 5 città vivono circa venticinque milioni di iraniani con un tasso di urbanizzazione molto più alto di quello italiano, magari nell’immaginario di qualcuno l’iraniano medio è un contadino isolato e semi analfabeta invece la realtà è esattamente l’opposto. Il paese ha buone quantità di strutture, servizi, strade asfaltate, alberghi e ristoranti puliti, giardini tenuti perfettamente, wi-fi in moltissimi spazi pubblici. Da quaranta anni l’Iran è la prima, e finora unica, repubblica islamica al mondo ciò significa che ci sono parlamento, governo e ministri ma su tutti e su tutto vigila un comitato religioso con alla testa una Guida Suprema (attualmente Alì Khamenei) che hanno diritto di veto su tutte le decisioni degli altri organi statali e nazionali. Naturalmente uno dei primi problemi che si prospettano nelle chiacchiere tra amici e parenti in Italia sarà la sicurezza, diciamolo subito l’Iran è un paese sicuro e tranquillo, mai nessuno di noi si è sentito minacciato o infastidito nel corso di questo viaggio anzi il popolo iraniano ci è apparso educato, molto gentile con lo straniero e, soprattutto i giovani, desideroso di instaurare un qualche contatto. I momenti più pericolosi sono sicuramente stati gli attraversamenti stradali nelle grandi città perché gli iraniani al volante si trasformano e sembrano volere attentare alla salute dei pedoni! Rari vigili urbani stazionano negli incroci principali delle grandi città ma sembrano disinteressarsi di quello che accade in strada e usare il fischietto ogni tanto così per farsi notare!!. Stabilito ciò resta il fatto che per motivi geografici, storici e di scelte politiche l’Iran si trova al centro di molte tensioni che investono l’area mediorientale, si sconsiglia di recarsi nelle regioni al confine con Iraq, Afghanistan, Pakistan d’altronde se vi affidate ad una guida nessuna vi ci porterà se viaggiate per conto vostro evitate……….Resta da segnalare un certo nazionalismo esasperato e un po’ di paranoia sulla sicurezza il che fa sì che se casualmente fotografate o anche solo guardate un po’ troppo intensamente un poliziotto o un militare è facile che veniate fermati e vi venga richiesto di cancellare eventuali foto, eseguite con calma e gentilmente e tutto finirà lì. Gli iraniani non sono arabi, parlano il Farsi una lingua derivata dall’antico persiano con una struttura indoeuropea su cui sono innestate molte parole in arabo e turco, la scrittura usata è quella araba per noi naturalmente indecifrabile ma l’inglese è abbastanza diffuso tra la popolazione e totalmente in uso tra gli addetti al turismo per cui almeno per le cose basilari ci si riesce ad intendere
SHIRAZ
Il volo da Istanbul ci sbarca a Shiraz, alla frontiera ci rilasciano i visti con una procedura abbastanza veloce (una trentina di minuti per tutti e sedici) sicuramente più efficiente che in altri paesi dell’area che ho visitato. Appena scesi dall’aereo si assiste ad una trasformazione della parte femminile del nostro gruppo, spariscono le chiome brune, bionde o castane tutte coperte da cappucci e fazzolettoni perché tra le norme obbligatorie c’è quella che le donne non devono mostrare in pubblico i capelli e devono indossare abiti casti che non mettano in mostra forme e tantomeno braccia o gambe nude. Tale norma è “interpretata” dalle iraniane a seconda della tolleranza o meno delle autorità, si vedono quindi ragazze con il fazzoletto solo appoggiato che sfoggiano un bel po’ di capigliatura altre più castamente coperte, poche con il burka integrale. Shiraz è la quinta città del paese ed è stata per un breve periodo (una quarantina di anni a partire dal 1750) la capitale dell’impero persiano, detta anche la città delle rose, dei giardini e del sapere era celebre un tempo anche per il suo vino ma dopo la rivoluzione islamica la produzione di qualsiasi bevanda alcolica è stata vietata e i vigneti in gran parte estirpati. L’origine della città è molto antica probabilmente civiltà elamita cioè quattromila anni fa ma terremoti, invasioni e incendi non hanno lasciato nulla di precedente all’epoca islamica, per prima cosa abbiamo visitato la splendida Moschea di Nasir detta moschea Rosa un edificio elegante e scenografico decorato all’esterno con una infinità di maioliche blu e dotato di grandi vetrate colorate che illuminano con un caleidoscopio di colori la sala di preghiera con le sue decine di colonne scolpite e gli innumerevoli tappeti. Ci siamo poi diretti alle tombe dei poeti Hafez e Saadì entrambe situate all’interno di splendidi giardini, i due poeti vissuti uno poco prima e uno poco dopo il 1300 d.c. sono letteralmente venerati dagli iraniani resto impressionato dalla quantità di famiglie, coppie e singoli che qui vengono in pellegrinaggio, in piedi recitano brani dei loro idoli e accarezzano commossi le semplici lastre delle tombe con incisi versi delle opere. E’ difficile per noi comprendere l’intensità di questo culto, certo nessuno dei nostri più famosi poeti da Dante a Petrarca da Boccaccio a Leopardi è oggetto di tale attenzione, tra l’altro c’è anche l’usanza di “predire” il futuro aprendo a caso un libro e leggendo un verso di Hafez traendo spunto dalle parole per interpretare il destino. Nel centro della città la poderosa fortezza di Karim Khan conserva un bel giro di mura in mattoni con quattro torrioni d’angolo uno dei quali curiosamente inclinato causa cedimento del terreno avvenuto secoli fa, una delle cause della buona conservazione dell’edificio è che i difensori si sono subito arresi sia davanti agli eserciti mongoli di Gengiz Khan sia un paio di secoli più tardi all’arrivo delle orde turche di Timur Lang (Tamerlano) magari non hanno brillato in eroismo però hanno conservato la pelle e le mura! In serata visita al bazar di Shiraz che sarà il primo di una serie, caratteristico con le sue viuzze con i negozi raggruppati per generi di vendita sembra ancora abbastanza autentico anche se certo non mancano decine di prodotti made in China, Bangla Desh, Corea, nel bazar si può gustare il caratteristico e buonissimo gelato a vari gusti particolari tipo zafferano, rosa, cannella.