Milos, il trionfo dei colori, e Santorini la romantica!
Sono state giornate bellissime, tempo splendido, sole, cielo terso, un pò di vento (a volte più intenso a volte meno), ma chi conosce un pò la Grecia è consapevole che nei mesi estivi soffia il Meltemi.
Prima meta della mia vacanza è stata Milos.
Non esiste volo diretto Italia-Milos, io l’ho raggiunta da Santorini tramite una nave lenta (i collegamenti dei traghetti Santorini – Milos non sono molto frequenti, quindi può succedere, come nel mio caso, di dover aspettare delle ore prima di potersi imbarcare).
Adamas, porto dell’isola, mi ha accolto con un bellissimo tramonto, che è stato davvero uno stupendo benvenuto.
Per noleggiare un’auto mi ero organizzata molto bene, infatti da casa avevo portato un nominativo (con relativo numero di telefono) di un rent car di cui avevo sentito parlare positivamente, e così, durante il viaggio per raggiungere l’isola, l’ho contattato e ho preso accordi; una volta sbarcata, c’era già una persona dell’agenzia che mi aspettava al porto con l’auto.
Il nome del rent car che ho contattato è “Giourgas Veletas”, ha sede ad Adamas, non è proprio sul porto, è leggermente fuori. Cosa molto apprezzata è che ci lavora un italiano, Francesco, che ha sposato una greca, è stato davvero gentilissimo, disponibile e i prezzi accessibili, consiglio a tutti di noleggiare da lui.
Per quanto riguarda l’alloggio non potevo scegliere sistemazione migliore: sono stata in un appartamento a Tripiti (paesino molto tranquillo, che sorge su di una collinetta, si trova di fronte a Plaka), appartamento piccolino ma molto delizioso e pulito, con veranda privata con vista mare, il contesto è favoloso, si è circondati da mulini e si gode di una pace e una tranquillità unica, l’ideale per chi cerca un luogo per ricaricarsi e riposarsi dal tran tran quotidiano e cittadino, si sente solamente il canticchiare delle cicale, il chicchirichi di qualche gallo, il frusciare del vento fra le foglie delle palme vicine e il suono del rintocco delle campane della bellissima chiesetta bianca vicina, che ad ogni ora scandisce il tempo…anche quel suono un pò mi manca.
Potevo godere della vista mare, oltre che dalla veranda privata, anche da una veranda comune, sempre tranquilla e deserta: da lì si gode una vita marina a 360 gradi e si scorge anche la chiesetta di cui parlavo prima, con il suo bianco candore… che spettacolo vedere il tramonto da questa posizione privilegiata! Gentilissima anche la proprietaria, disponibile per ogni necessità, tra l’altro ha reso ancora più piacevole il soggiorno portandomi alcuni buonissimi dolcetti.
Sono stata meravigliosamente bene, spero di tornarci presto.
Milos è un’isola di origine vulcanica, abbastanza piccola, è fatta di strade asfaltate e di strade sterrate (più o meno impervie). E’ nota come l’isola dei colori; questo appellativo non è uno dei tanti dati alle isole al solo scopo di richiamare turisti, è assolutamente vero, non ci poteva essere un appellativo più azzeccato! Un tripudio di colori… questo è Milos. Questa sua peculiarità la rende unica, diversa da altre isole greche. Che colori hanno le rocce? Davvero moltissimi: si va dal bianco al giallo, arancione, rosso, rosa, nero, grigio, marrone, verde ecc, nelle loro svariate sfumature. Spesso sono suggestivi e particolari anche i contrasti di colore di rocce vicine, a volte il colore sembra spruzzato qua e là sulla roccia, una spruzzatina da una parte, una da un’altra, magari di colori diversi, creando un effetto davvero particolare, sembra quasi essere il risultato dell’opera di un pittore bizzarro che si è divertito ad usare i colori! Il più bel ricordo della mia vacanza a Milos è stata la gita in barca a vela a Kleftiko (raggiungibile solo via mare), la consiglio proprio a tutti.
Sono moltissime le imbarcazioni che giornalmente partono per quella meta dal porto di Adamas, potete scegliere l’escursione che vi è più congeniale, molte anche le tipologie di barche. L’escursione in barca permette ancora di più di rendersi conto della grande moltitudine di colori delle rocce di Milos e consente di ammirare le coste ovest dell’isola, più difficilmente raggiungibili via terra. Io ho scelto di fare la gita con la barca a vela chiamata “Eleni” e mi sono trovata benissimo: personale gentile e molto disponibile, atmosfera calda e divertente. Alla sera, quando tornerete, vi sentirete soddisfatti dell’esperienza appena vissuta. Il comandante si chiama “Mathioudakis Yachting”. Vi racconto, a grandi linee, come si è svolta la mia giornata: partenza dal porto di Adamas verso le 11, fra le prime cose che mi colpiscono particolarmente c’è la zona di Arkoudes (vicino alla spiaggia Plathiena) dove ci sono rocce, in particolare una, che sembrano degli orsi, sculture naturali davvero bellissime.
Durante la navigazione mi è capitato anche di veder correre su pareti rocciose bianchissime alcune caprette nere…delizioso il contrasto roccia-colore delle caprette.
Primo stop per fare snorkeling nella suggestiva baia chiamata Kalogries, acqua stupenda, color smeraldo e spiaggetta incantevole e deserta, raggiungibile dalla barca a vela a nuoto (la barca si ferma non lontanissimo dalla spiaggia) oppure per i più pigri con un gommoncino.
Una volta risaliti in barca, c’è la possibilità di bere qualcosa (caffè greco, bibite, acqua, nescafè) e fare uno spuntino (toast). Siamo quindi ripartiti alla volta di Sykia, con le sue grotte (che ammiriamo in viaggio, senza fermarci) per poi arrivare alla stupenda Kleftiko, dove siamo stati per qualche ora.
Kleftiko è davvero spettacolare, assolutamente da vedere, non è possibile a parole descrivere scenari di così rara bellezza: rocce e faraglioni bianchi, dalle forme particolari, che si stagliano alti sul mare (alcuni si mostrano particolarmente imponenti), archi, tantissime grotte naturali, acqua color smeraldo. La realtà supera la fantasia, è una realtà che sembra irreale da quanto è bella, fa sognare! Kleftiko richiama nel nome il fatto che in passato era un luogo che, per le sue numerose grotte ed anfratti, era usato dai pirati come rifugio e riparo dai nemici (“kleftes” significa infatti “ladri”, “pirati”). Con un gommoncino siamo andati a piccoli gruppetti a visitare l’interno di alcune di esse, è stato davvero emozionante! Si poteva anche fare snorkeling all’interno, io non l’ho fatto ma deve essere un’esperienza unica. Davvero particolare è stato anche il pranzo: con il gommoncino siamo andati in una grotta, in cui c’era all’interno una piccola spiaggettina fatta di ghiaia fine grigia. Lì, alcuni dell’equipaggio, hanno preparato la brace ed hanno arrostito un polpo, dei pesci e delle fette di pane. Seduti su delle assi di legno, con i piedi nell’acqua, abbiamo consumato il pranzo. Esso si svolge in maniera molto molto spartana ma sicuramente vi rimarrà impresso perché è un’esperienza indimenticabile, sembrava quasi fossimo anche noi dei pirati! Oltre al pane, ai pesci e al polpo (quest’ultimo tagliato a rondelline, date ad ognuno facendo il giro e condito con vino, olio e limone) c’era anche l’insalata. Da bere c’era l’acqua, il vino oppure qualche bibita, oltre ad un pò di ouzo con ghiaccio (tipico liquore greco all’anice). Intanto, in questo paradiso per gli occhi e per il cuore, il tempo è volato e così è arrivato il momento di risalire sulla barca a vela per intraprendere il viaggio di ritorno verso Adamas, fatto con un ritmo di marcia lento, senza fretta, c’è stato anche qualche momento di piccola suspance, dovuta al fatto che in mare aperto le onde hanno fatto un pò ondeggiare la barca (un pochino anche all’andata) ma eravamo nelle mani di un bravo comandante, quindi nessuna paura, anzi, è stato molto divertente! A bordo musica greca, sgranocchiando qualche pezzetto di noce e alcune mandorle. Prima di approdare al porto di Adamas e concludere questa bellissima giornata, una sosta nella romantica Klima (tipico porticciolo con tante colorate syrmata, di cui parlerò anche più avanti) per gustare, a bordo, un cono alla crema. La conclusione della gita è stata intorno alle 19 della sera…che bellissimi ricordi!
A Kleftiko vanno anche alcune piccole imbarcazioni che partono dal porticciolo di Kipos, fanno infatti il tratto Gerontas-Kleftiko, l’escursione dura circa 3 ore, il prezzo è più conveniente ma penso che i giri organizzati da Adamas siano più completi ed emozionanti.
Ho voluto segnalare anche questa possibilità per coloro che non se la sentono di fare una gita in barca che duri un’intera giornata, per chi preferisce qualcosa di più breve.
La zona che precede e che segue Kipos mi è piaciuta molto (non sono arrivata fino a Gerontas ma dicono che sia una spiaggia davvero bella, nera), un paesaggio molto suggestivo, la cosa che più mi ha colpito è stato il constatare che ovunque dominava il giallo: gialle erano le rocce e giallo era il colore degli ampi campi di fieno, in cui ho visto pascolare numerose caprette… le rocce e i campi sembrano così rispecchiarsi vicendevolmente.
Milos è un’isola che ha moltissime spiagge, alcune più facilmente raggiungibili, altre meno. Io ne ho viste alcune e vi dico quali, fra quelle che ho visto, mi sono piaciute di più. La spiaggia che in assoluto ho preferito è l’incantevole Firiplaka, davvero stupenda, raggiungibile comodamente in auto, c’è da fare poi una discesa e un piccolo percorso fra una baietta di rocce, facilmente fattibile. Bellissimo anche ”il colpo d’occhio” dall’alto, una spiaggia paradisiaca, caraibica. Appena la si vede non si può non innamorarsene subito, io ci sono stata più volte. Sabbia bianca, mare dalle belle tonalità di azzurro, acqua trasparente, che degrada dolcemente; da un lato c’è anche un faraglione molto suggestivo che richiama un pò le pareti rocciose che sono alle spalle della baia e che ha al suo interno anche una piccola spaccatura…esso rende il tutto ancora più particolare. Spiaggia attrezzata con ombrelloni (un ombrellone e due lettini costano 6 euro), c’è comunque anche la possibilità di fare, in alcuni spazi, spiaggia libera. C’è anche un baracchino in cui poter prendere qualcosa da bere o fare uno spuntino. Nelle mie giornate in spiaggia non mi sono fatta mancare né un bel nescafè frappè né un rinfrescante bicchiere di fresh orange con ghiaccio. Tra gli ombrelloni vi capiterà di veder gironzolare qualche gattino, intento ad attrarre la vostra attenzione per ricevere qualche coccola o qualcosina da sgranocchiare. Vicino a Firiplaka c’è un’altra spiaggia bellissima: Tsigrado. Anche questa spiaggia è assolutamente da vedere, si arriva in prossimità di essa con l’auto, poi però per giungere in spiaggia bisogna calarsi giù con una corda, occorre quindi un certo spirito atletico. Baia non attrezzata, più piccola rispetto a Firiplaka, mare dal colore spettacolare e sabbia bianca.
Stupenda anche solo vedendola dall’alto, sembra un piccolo Eden, che, con aspetto fascinoso, accattivante ed invitante, aspetta i vari Adamo ed Eva… degli Adamo ed Eva moderni ed avventurosi.
Questa zona di Milos ha sfumature del mare particolarmente belle.
Merita sicuramente di essere vista anche la deliziosa Sarakiniko, uno dei simboli di Milos, molto fotografata: rocce bianchissime levigate dal vento in particolari e bizzarre forme, una cosa davvero unica, scenario meraviglioso, sembra un paesaggio lunare, immancabile scattare qualche foto che vi ricorderà per sempre questa bellezza della Natura. Persino i grilli che saltellano sulle rocce candide sono bianchi. Il bianco delle rocce spicca ancora di più a confronto con l’azzurro del mare e del cielo. La spiaggia, anch’essa di sabbia bianca, è piccolina, quindi se volete andarci, bisogna recarvisi presto, portando con sé qualcosa da mangiare e da bere perché non è attrezzata.
Un’altra spiaggia che mi è piaciuta molto è Provatas: una serie di baie con sabbia dorata, una parte è attrezzata con ombrelloni e lettini, una parte invece non lo è. Io ho preferito andare in una delle baie non attrezzate: sabbia appunto di una bella tonalità dorata e un pò brillantinata, con un particolare effetto, in superficie aveva dei granellini bianchi, acqua trasparente e limpida, che degrada lentamente, tantissimi pesciolini, le rocce sono di colore giallino, davvero carine. Se avete fame e volete mangiare qualcosa ho sentito parlare molto bene della Taverna “Tarantela”, raggiungibile dalla spiaggia attraverso una scalinata. Nella zona ci sono delle piccole coltivazioni di angurie e zucche, è presente anche qualche albero di fico. Spiaggia davvero suggestiva è inoltre Paliorema (detta anche “Sulphur Mine”).
Il contesto è davvero particolare: qui si trovano i ruderi di una miniera di zolfo, abbandonata nel 1956, dove per molto tempo hanno lavorato moltissimi minatori, in condizioni difficili e malsane. Per arrivare a questa spiaggia c’è da fare un lungo percorso sterrato, che richiede un certo spirito di avventura, soprattutto se si intende intraprenderlo con una semplice utilitaria; particolarmente difficoltoso è l’ultimo tratto, volendo si può parcheggiare e proseguire a piedi. Ho trovato molto divertente fare questo percorso sconnesso, la macchina in certi punti ballava molto, belle anche le tonalità delle varie rocce che si incontrano per strada .
La baia è fatta di sassolini più o meno grossolani, di colorazione aranciata. Da un lato la spiaggia è costituita da tanti sassolini di una colorazione ancora più vivace, l’arancio chiaro infatti fa spazio ad una tinta più intensa e al rosso! Una tonalità che stupisce e meraviglia. Ci sono anche alcuni scoglietti scuri, bluastri, che risaltano al confronto con la colorazione delle pietrine. Bella bella, da vedere. Naturalmente questa spiaggia non è attrezzata, regala pace e tranquillità, visto il percorso un pò impervio per raggiungerla. Un’altra spiaggia da vedere è la colorata Paleochori. Le rocce hanno una particolare colorazione: a tratti aranciata, a tratti un pò gialla ecc., spiaggia abbastanza lunga, in alcune parti è fatta di sabbia dorata, in altre di sassolini colorati. In alcuni punti nell’acqua ci sono zone sulfuree, che testimoniano l’origine vulcanica dell’isola. Si va subito a fondo. Un ombrellone e due lettini costano 5 Euro e in regalo riceverete una bella bottiglia di acqua fresca.
Ci sono anche delle taverne in cui poter mangiare, la più famosa è “Sirocco”.
Vicino a Paleochori c’è AG. Kiriaki: spiaggia carina, con alcune tamerici, ma c’è di meglio. Degno di nota è l’effetto particolare dell’acqua a riva dovuto al fatto che ci sono dei sassolini bianchissimi.
E’ carina da vedere anche Parafragras: il mare si incunea all’interno di due pareti rocciose. C’è anche una piccola spiaggettina.
Segnalo inoltre Ammoudaraki, Agathia e Kastanas, che so essere spiagge deliziose ma che non ho visitato personalmente. Oltre che per le sue spiagge, Milos si contraddistingue anche per i suoi piccoli e caratteristici porticcioli, villaggi di pescatori, sicuramente da vedere, realtà che sembrano nate dall’animo poetico e dalla fantasia creativa di un pittore, luoghi che sembrano essere senza tempo, in cui è possibile vedere i syrmata, antiche rimesse per le barche, oggi risistemate e trasformate in alloggi per le vacanze; Klima, davvero pittoresco, dove i syrmata, lambiti dall’acqua, sono particolarmente colorati, tinte vivacissime, Mandrakia, Firopotamos, quest’ultimo ha anche una piccola spiaggettina (gli ultimi due porticciolini citati si trovano nella zona di Sarakiniko, lo si capisce anche dal bianco di alcune rocce presenti).
Vorrei ora soffermarmi sui paesi di Milos: Adams è il porto dell’isola, punto di riferimento per ogni necessità, è il paese più animato, paesino tipicamente greco, bianco, con chiesetta dalla cupola azzurrina, numerosi i negozi e i servizi offerti: ci sono molte taverne, bar, in cui magari fermarsi a bere un rinfrescante nescafè frappè. C’è anche un nuovo e fornito supermercato, aperto da pochi mesi (ci troverete anche le mozzarelle, trovarle è cosa non facile in Grecia.).
Tra i tanti negozi c’è n’è anche uno gastronomico con prodotti locali tipici buonissimi (è facile da riconoscere), tra i vari prodotti troverete, ad esempio, barattolini di miele con mandorle e pezzetti di zucca (dolce tipico di Milos, chiamato “koufeto”, è servito soprattutto ai matrimoni,), sacchetti con pomodori secchi, barattoli di capperi sotto sale, marmellate di vari gusti e tante altre cose; vi consiglio vivamente di acquistare dei dolcetti tondi che sono confezionati dentro un involucro sottile chiaro, fatti di due dischi di ostia, riempiti di miele, mandorle, vaniglia ecc…il sapore è molto delicato, una vera bontà! Molte anche le produzioni artigianali di dolci e gelatini. Altro paesino è Tripiti, luogo dove appunto ho soggiornato, famoso per i suoi mulini.
La sera del mio arrivo c’era una festa, per dire “arrivederci” all’estate (era il 31 agosto): musica, allegria, tanti “souvlaki” (spiedini) di maiale a cuocere sui braceri, bevande ecc. Nella piazzetta era acceso un fuoco, tenuto costantemente vivo, intorno ad esso tanti i ragazzi e bambini con fare divertito che si cimentavano a oltrepassarlo con salti più o meno temerari .
A Tripiti sono inoltre visitabili le catacombe; è questa la zona in cui fu ritrovata nel 1820 la nota “Venere di Milos”, oggi conservata al Louvre. Se volete bere un rinfrescante nescafè con una bella vista andate al bar “Remvi”. Paesino carinissimo è Plaka, capoluogo dell’isola. Tipicamente cicladico, un vero chicchino, mi è piaciuto moltissimo: paesino bianco e blu, vie strette e lastricate in pietra, caratteristiche, con numerose taverne e negozietti con tanti oggetti e monili di artigianato locale, molto colorati. Nelle viuzze alcuni gattini che gironzolano fra i tavoli (la presenza di gatti è una costante dell’isola). Se vorrete, potrete salire fino al “Kastro” e da lì godervi un fantastico tramonto. A Plaka c’è anche il Museo Archeologico, dove si trova anche una copia perfetta della “Venere di Milos”.
Altro paese da vedere è Pollonia, con il suo porticciolo. Numerose le taverne in cui poter mangiare. Di recente edificazione, presenta una serie di infrastrutture per le vacanze: hotels ed appartamenti. La zona è una fra le più ventose di Milos.
Da Pollonia partono i traghetti per la vicina isola di Kimolos, raggiungibile in circa 20 minuti. Il traghetto ha un prezzo decisamente abbordabile: 2 Euro a persona. Si può traghettare anche la macchina o il motorino, a prezzi buoni. Quest’anno non ci sono stata ma quando tornerò a Milos non mancherò di vederla.
La spiaggia di Kimolos più nota è Prassa, definita da tutti coloro che l’hanno vista come stupenda, caraibica… ho molta curiosità di vederla di persona (ho visto solo delle foto su internet). Per quanto riguarda l’aspetto gastronomico, nell’isola predominano i piatti di carne e verdura, rispetto a quelli di mare. Una cosa tipica di Milos sono le cosiddette “Pitarakia”: calzoncini fritti ripieni di formaggio ed erbe aromatiche. La taverna che mi è piaciuta di più è “O’xamos”, che si trova vicino alla spiaggia Papikinou.
Ci sono andata più volte. Si mangia molto bene, in un ambiente informale e rustico, cibo genuino, menù molto molto ricco, sono infatti numerose le pietanze tra le quali scegliere, avrete proprio l’imbarazzo della scelta. Prezzi buoni.
E’ particolare anche il modo in cui viene apparecchiata la tavola: tutto è di terracotta (piatti, bicchieri, ciotoline, caraffe, tazzine da caffè ecc.). E’ bizzarro anche il modo in cui vengono servite le posate e il pane, cioè dentro una sacca di cotone, da appendere alla sedia.
Il menù è scritto pazientemente a mano su voluminosi quadernetti, in varie lingue, anche in italiano, con specificati tutti gli ingredienti di ogni piatto proposto (molto utile ed originale, ho quindi voluto anche fotografarlo), alcune pietanze sono cucinate in modo molto particolare.
Tra i piatti del menù menziono le barbabietole con salsa di yogurt e aglio, le polpettine di legami tritati con uovo, cipolla, aglio ed erbe aromatiche, la fetta di pane con sopra l’uovo, le patate fritte con pomodoro concentrato, la pancetta alla brace.
Ho sentito dire che è molto buona anche “l’insalata del pastore”, fatta con ciambella d’orzo accompagnata con pomodoro, formaggio caprino fresco ed origano.
Un’altra taverna in cui ho mangiato bene è “Armenaki” a Pollonia.
Specializzata in pesce, molti infatti i piatti di mare e anche quelli di verdure. Prezzi medio-alti (ma non più di tanto), naturalmente poi dipende da cosa si sceglie di mangiare. E’ consigliata la prenotazione.
Tra le cose che ho provato consiglio i calamari fritti (fritti interi), la crema di patate ed aglio, il piatto di verdure miste, piatti abbondanti e saporiti.
Se ordinerete un caffè espresso vi verrà servito in modo simpatico: vi porteranno direttamente una moka su un fornellino, cosa originale, che ho voluto immortalare in una foto.
Per coloro che amano la carne alla brace segnalo una taverna dai prezzi davvero contenuti: “Zighos”, ad Adamas, il menù non è molto ricco (la scelta è limitata) ma si mangia bene. Per accompagnamento portano anche delle fette di pane arrostito e condito con olio e alcune spezie.
Una sera ho mangiato anche da “Erghina”, a Tripiti, taverna nota, lodata da moltissime persone. A me non è piaciuta un granché, pensavo fosse decisamente migliore. Ho preso la fava, che effettivamente era molto buona, sofficiosa ed abbondante, con pomodoro e capperi, e poi il polpo al vino, tre tentacolini di numero, che sembravano preparati da un pò di tempo.
Chi era con me ha preso dei calamari in umido, che non sono piaciuti molto, anch’essi non sembravano cucinati in modo espresso ma già da tempo.
Vi indico altre taverne di cui ho sentito dire che si mangia bene: la famosa “Medousa” (che prima si trovava a Mandrakia) e “Capetan Nicolas” a Pollonia, “Arxontoula” e “O’ Foras” a Plaka.
Milos, essendo abbastanza piccola, è un’isola con la quale si entra subito in confidenza, risulta subito familiare. Dopo pochi giorni di vacanza mi ero già creata una serie di abitudini, una di queste era fermarmi a comprare qualcosa di buono ad un forno vicino a Tripiti. Qui fanno, tra le altre cose, una pizza buonissima, con pomodoro, cipolla e dei gustosi capperi… assolutamente da provare, la prendevo quasi ogni mattina, prima di andare in spiaggia; buono anche il pane. Un’altra cosa che prendevo come piccolo stuzzichino salato erano dei cerchietti grandini bucati che avevano nell’impasto pezzettini di carota.
Tra le tante leccornie che troverete anche invitanti plumcake al cioccolato, che io non ho assaggiato per questioni di linea ma che devono essere stati buonissimi.
Andateci presto, perché ad una certa ora finisce tutto o quasi.
Vicino ad esso c’è anche un negozio di ottica, un bel negozio, abbastanza grande, cosa molto piacevole è il fatto che ci lavorano due greci che parlano abbastanza bene l’italiano perché hanno fatto la scuola di ottica a Vinci e poi hanno continuato per qualche anno a stare in Italia, lavorando sempre in quel campo.
I 10 giorni a Milos sono passati velocemente, arrivato il momento di salutarla, ho raggiunto Sartorini, dove appunto sono stata 4 giorni (precisamente a Karterados, vicinissimo a Fira).
Per raggiungerla ho preso il superjet, molto più comodo della nave lenta (presa all’andata), costa di più ma io ve lo consiglio, in due ore siete a destinazione.
Santorini, come ho specificato all’inizio di questo resoconto, già la conoscevo, ma mi ha fatto molto piacere tornarci: è un isola magica, romantica, unica.
Se a Milos si va soprattutto per il bellissimo mare, a Santorini ci si reca soprattutto per gli stupendi paesaggi, paesaggi che ti incantano, che ti rimarranno per sempre nel cuore e nella mente e che vi faranno promettere di ritornare prima o poi ad ammirarli.
E’ un isola di origine vulcanica, abbastanza piccolina. E’ ancora presente il Vulcano, che tutt’oggi emana vapori.
Inizialmente la sua forma era rotonda, infatti i suoi abitanti la chiamavano “Stronghyle”, che significa appunto “tonda”.
Intorno al XVI secolo A.C. ci fu un catastrofico terremoto e una violenta eruzione vulcanica che provocò lo sprofondamento del centro dell’isola; circa 83 kmq di terra scomparvero in un abisso (caldera). Il mare invase e inondò questo punto, che un tempo era occupato dalla terra. Cambiò quindi la morfologia dell’isola, che assunse la forma attuale.
Capoluogo è Fira, paesino bianco costruito sul ciglio della Caldera, arroccato su roccia nera a strapiombo sul mare.
Davanti agli occhi uno spettacolo di incredibile bellezza, protagonisti sono la Natura e i suoi colori: il bianco del borgo, sito sul precipizio, con innumerevoli hotels, dotati di piscine o terrazze che godono di una stupenda vista sulla Caldera e sul Vulcano, numerosi anche i bar e le taverne “Caldera view”( in cui sorseggiare un fresco drink o mangiare con visuale unica), il nero lavico della roccia su cui Fira è abbarbicata, il blu intensissimo del mare che mostra, con la sua tonalità, la profondità delle sue acque, le tante chiesette dalle cupole bianche o dalle più caratteristiche cupole blu, blu come il Mar Egeo…un paesaggio da favola!
Fira dispone anche di un piccolo e grazioso porticciolo raggiungibile a piedi, oppure a dorso di qualche ciuchino (poveretti questi asinelli, costretti costantemente a portare in su e in giù i turisti) o tramite una teleferica. E’ possibile arrivare al Vulcano con un battello, scegliendo una delle tante escursioni giornaliere. Attorno ad esso, e più in generale alla Caldera, ci sono sempre tante imbarcazioni e navi da crociera. Il paese è fatto di vie e stradine strette in pietra, che si sviluppano in salita, numerosi i negozi, le boutique e le gioiellerie. Oia (si pronuncia “Ia”) è il secondo paese, per grandezza, di Santorini, si trova nella parte più settentrionale dell’isola. Esso è il borgo che in assoluto preferisco, è davvero incantevole e suggestivo.Meno mondano di Fira, si respira un’atmosfera più autentica e ancora più magica. Anch’esso è fatto di case e costruzioni bianche, è arroccato sul bordo della Caldera, anche qui domina il bianco delle casupole, il nero (e in alcune parti il rosso) della roccia, il blu del mare. Ha scenari ancora più mozzafiato, visuali spettacolari; la realtà supera la più fervida immaginazione e tutto sprigiona magia.
Ancora più numerose le chiesette dalle cupole blu, alcune regalano al turista scorci particolarmente unici: il bianco della chiesetta , il blu della cupola, che sembra volersi uniformare al blu del mare, che le fa da sfondo, indescrivibile bellezza! Anche qui ci sono numerosi negozietti con prodotti di artigianato, arte e souveniers. Ho particolarmente apprezzato degli scorci di Santorini, venduti in un piccolo negozio, fatti da un pittore su legno, variamente sagomato, proprio belli, soprattutto alcuni (anche se un po’ cari). Nelle stradine sono presenti anche molte taverne e molti bar. Sia ad Oia che a Fira ogni istante è un susseguirsi di scatti fotografici fatti dai tanti turisti presenti, intenti ad immortalare ogni dettaglio di quel paesaggio magico. Ogni momento della giornata, con i suoi diversi effetti di luce, regala infatti all’osservatore una visuale particolare, dona emozioni e percezioni sempre nuove …il paesaggio ti sorprende continuamente. E’ affascinante vederlo anche in versione notturna, con tutta una miriade di lucine accese e le piscine illuminate.
Oia ha anche un bellissimo porticciolo, davvero delizioso: ci sono rocce bellissime di colore rosso, molte barchette ormeggiate, numerose taverne in cui mangiare il pesce, il luogo è di una bellezza incredibile..mi è piaciuto moltissimo!
Si può arrivare al paese anche da lì, attraverso un percorso in salita, fatto di scalini, che può essere compiuto a piedi oppure a dorso di un asinello, sono molti i ciuchini che, senza sosta, portano i turisti in cima e in fondo.
Ad Oia è particolarmente sentito il momento del tramonto, è un rito: al calar del sole moltissime persone si radunano in punti strategici, in punti in cui si può vedere nel miglior modo. Tantissima gente, una persona accanto all’altra, sui bordi della Caldera, alcune arrampicate in posizioni davvero bizzarre e disagevoli, ad attendere ed ammirare ogni momento del sole che scompare nel mare, il tempo sembra cambiare ritmo, rallentare il suo corso, protagonista assoluto è il sole e i colori che progressivamente assume, esso stesso e il cielo circostante.
Tantissime le macchine fotografiche in azione, una miriade di flash, che imprimono in immagini ciò che si sta vedendo.
Nel momento più bello del tramonto, qualche coppia di innamorati romanticamente si abbraccia e si bacia.
Quando arriva l’ora del tramonto sono numerose anche le barchette che partono dal porticciolo per portare i turisti ad osservarlo in mezzo al mare, a bordo dell’imbarcazione, si vedono andare lentamente incontro al sole.
Quando poi è calato in mare ecco un lungo applauso per ringraziare la Natura per lo spettacolo che ha donato.
Il momento del tramonto è sempre qualcosa di stupendo, a Santorini ciò che lo rende più bello è il contesto, il paesaggio che fa da cornice a quel momento; i colori sono più o meno gli stessi di tramonti visti altrove (forse il tutto dura un pò di più rispetto ad altri posti), anche a Milos ho visto deliziosi tramonti.
A Santorini è diventato proprio un momento imperdibile ed è bello assistervi anche semplicemente per osservare come viene vissuto.
Altri paesi da vedere sono: Imerovigli, il cui nome risale ai tempi dei pirati, deriva infatti dalla parola “vighla”, che significa “vedetta di giorno”.
E’ situato nel punto più alto della Caldera. Quella posizione privilegiata consentiva di sorvegliare la zona e quindi di avvisare subito gli abitanti qualora si fossero avvicinati dei pirati, Megalochori, piccolo e pittoresco agglomerato bianco; molto particolare è un campanile con tante piccole campanine, che, con il suo arco, unisce i due lati della stretta strada in cui si trova.
Pyrgos, villaggio fra i più antichi dell’isola ( non ci sono stata personalmente), è un borgo medievale, in cui si possono vedere i resti di una vecchia fortezza veneziana.
Le spiagge sono scure, si va dal grigio al nero di varia intensità, la sabbia è più o meno ghiaiosa, l’acqua è pulita e in genere va subito a fondo, la trasparenza non si nota più di tanto a causa del fondale scuro.
La sabbia, essendo scura, è molto calda, quindi fate attenzione, proteggetevi adeguatamente i piedi.
Tra le spiagge presenti segnalo la bella spiaggia di Perissa, in cui, soprattutto in dei punti, la sabbia è particolarmente nera. In parte è attrezzata con ombrelloni e lettini, in parte è libera.
Sul lungomare ci sono molti locali, taverne e bar. Ci sono anche appartamenti ed alberghi.
Un’altra spiaggia molto nota è Kamari, molto lunga e animata, anche qui sono disponibili ombrelloni e lettini. Ci sono moltissimi locali, negozi, taverne, appartamenti e hotels.
Tra le spiagge scure sono degne di nota anche Periviolos e Vlychada. Si distinguono dalle altre per i colori la Red Beach (chiamata anche “Kokkini Paralia beach” ) e la White Beach. La Red beach è raggiungibile anche via terra, facendo un tratto a piedi. La White beach invece è raggiungibile solo con una barchettina, che si può prendere da un porticciolino vicino. La volta scorsa mi fermai qualche ora nella spiaggia bianca, questa volta invece non sono scesa lì, ho preferito andare nella Red Beach, che avevo visto solo a bordo della barchetta. Un giorno, via terra, mi fermai invece nella piccola baiettina di fronte ad essa, fatta da tanti ciottolini rossi. Ho trovato entrambe le spiagge un pò peggiorate rispetto a qualche anno fa. La White beach è una piccola spiaggia di ciottoli grossi bianchi ed alte rocce bianche alle spalle, è attrezzata con ombrelloni e lettini. Dalla barca ho notato che la spiaggia è arretrata (è stata un pò “mangiata” dal mare), i ciottoli bianchi sono molto diminuiti di numero, è presente per lo più una rena fine bianchina. La spiaggia rossa ha mantenuto il bel “colpo d’occhio” che mi aveva colpito la scorsa volta: si è affascinati dalle rocce rosse vulcaniche che sovrastano la spiaggia e che la rendono particolare, diversa dalle altre.
Da vicino non perde in bellezza ma comunque l’ho trovata un pò trascurata, abbandonata un pò a se stessa; chi di dovere dovrebbe avere maggiormente cura nel mantenerla, soprattutto per il proprio interesse.
E’ diminuito il numero degli ombrelloni, relegati ad una sola piccola parte della spiaggia, il resto è spiaggia libera, non c’è un vero e proprio bar, solo qualcuno che vende un pò di frutta. L’altra volta, la sabbia (ghiaiosa) mi era sembrata più rossa, quest’anno invece l’ho trovata abbastanza nerastra, anche se una certa sfumatura rossastra (amaranto) la si nota ancora. A riva e in acqua ciottolini rossi e neri davvero deliziosi, l’alternarsi di pietrine rosse e nere crea un effetto bellissimo. Una cosa che colpisce molto quando si vede l’isola di Santorini è anche l’abbondante presenza di terreni coltivati a vite. La terra nera di origine vulcanica e la scarsità d’acqua producono dei buoni vini secchi, abbastanza noti. E’ molto particolare la forma delle viti: vengono potate basse e sono circolari, i tralci sono arrotolati su se stessi a formare un cesto, un nido, in modo tale che i grappoli dell’uva crescano all’interno, protetti dal vento, che tira forte, soprattutto in certi periodi. Il vigneto principale è “l’Assyrtiko”, vino bianco secco; altre varietà di vini sono il “Nykteri”, anch’esso è un vino bianco secco e il “Vin Santo”, vino bianco dolce, da non confondersi con l’omonimo vino toscano. Vorrei infine segnalarvi qualche buona taverna in cui si mangia bene.
A Imerovigli segnalo la taverna “Anogi”, una taverna che ha molti tavolini all’aperto e anche alcuni all’interno del locale. Ha attirato la mia attenzione la tantissima gente che c’era, tanti anche in attesa, ambiente carino e piatti molto buoni; fra le varie pietanze cito i calamari fritti, davvero favolosi, fritti molto bene e in modo leggero. A Oia sono stata al “Sartorini Mou”, una taverna alla buona, rustica, che cucina dei buoni piatti (menù non molto ricco). Mentre mangiate sarete allietati con un pò di musica dal vivo, fatta da personale della taverna. Ci sono molte fotografie di turisti, che sono stati ospiti del ristorantino, qui il motto è “Thank you for your smile”. Ad un certo momento della cena verrà un ragazzo con la macchina fotografica a chiedervi di poter fare una foto, ho sentito dire che se l’indomani una persona ritorna a mangiare lì trova la sua foto attaccata (non ho avuto modo di verificarlo personalmente) . Si mangia molto bene anche da “Raki”, nella piazzetta principale di Megalochori, è facilmente individuabile, la taverna ha i tavolini sotto un pergolato, è molto alla buona. Qui troverete a farvi compagnia anche dei dolcissimi cagnolini (più o meno grandi), desiderosi di coccole. Tra le pietanze troverete anche i tipici “souvlaki”, gli spiedini alla griglia: vi verranno serviti in modo particolare, appesi ad un simpatico “porta spiedino”, alla cui base troverete deliziosi pezzetti di una specie di piadina, buonissima buonissima, delle patate e delle cipolle. E’ originale anche come vengono cucinate delle semplicissime patate fritte: tagliate a mano grossolanamente e fritte con la buccia, proprio appetitose!
A fine pasto vi verranno servite, come regalino, delle squisite palline fritte con sopra del miele e una cremina, sono molto leggere. A Fira vi segnalo la taverna “Nikolas”, in una via parallela al bordo Caldera: ambiente informale, sempre molto affollato, prezzi contenuti, qui fanno ad esempio una buonissima fava, servita tiepida e condita con cipolle fresche a pezzettini e olio di oliva. Altri ristorantini, noti per essere dei posti dove si mangia bene (non provati in prima persona), sono: “Naoussa” e “Kapari” a Fira, “La Maison” a Imerovigli, “Psaraki” a Vlychada e “Demetrio” (per il pesce) nella Baia di Ammoudi (Oia).
Spero che questo mio resoconto possa essere utile a chi vorrà visitare queste due bellissime isole!
Saluti,
Francy