Cinque capitali europee in InterRail

Un viaggio ricco di emozioni e soddisfazioni in giro per l'Europa a bordo del treno
Scritto da: Gianlu95
cinque capitali europee in interrail
Partenza il: 14/07/2014
Ritorno il: 28/07/2014
Viaggiatori: 6
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PREMESSA

Questo diario è il racconto del viaggio di maturità che io e altre 5 persone (3 ragazzi e 3 ragazze, compresa la mia fidanzata) abbiamo fatto per festeggiare la fine di cinque lunghi estenuanti anni di liceo. Proprio per questo motivo, abbiamo scelto un tipo di viaggio che ci permettesse di girare più città possibili dell’Europa, senza superare i 1000€ di budget tutto compreso (treni, hotel, cibo, visite, ecc.). Nonostante ci fosse la possibilità di organizzarci attraverso l’azienda InterRail, che vende un pass di 15 giorni che permette di salire su qualsiasi treno in ben 30 Paesi europei al costo di 265€, abbiamo preferito prenotare tutto noi direttamente da casa con le singole compagnie ferroviarie, per essere più sicuri e vincolati con gli orari, in modo da non dover cambiare in corsa il programma. Ammetto che questo può essere un rischio perchè l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, ma la fortuna ci ha assistito e siamo riusciti a portare avanti il viaggio come previsto. Per risparmiare consiglio di prenotare appartamenti da 6 persone o hotel con 2 triple e di optare per pranzi veloci come tramezzini o stuzzichini, per poi la sera uscire a mangiare in posti tipici e alla buona.

GIORNO 1

Il primo giorno in realtà comincia la sera prima quando alle 23.05 parte il nostro treno da Milano Centrale diretto a Parigi, la prima tappa del nostro viaggio. Dormiamo in cuccetta e la mattina verso le 10:30 siamo alla Gare de Lyon, pronti ad iniziare questo lungo viaggio. Soggiorniamo all’Avalon Hotel Paris, un 3 stelle molto carino e confortevole vicino alla stazione da cui due giorni dopo saremmo dovuti ripartire. Dopo aver espletato tutte le questioni burocratiche e aver comprato la Paris Visite 3 jours 3 zones (biglietto trasporti per spostarsi liberamente in città, 24€), cominciamo a visitare la ville lumiere dal Museo d’Orsay, che racchiude tutte le opere più famose dei pittori impressionisti, che hanno reso i boulevards parigini famosi in tutto il mondo. Di fronte al museo, si estendono i giardini delle Tuilleries, dove si trova anche l’Orangerie, costruzione che ospita i dipinti sulle ninfee di Monet, quel giorno chiuso. Da Place de La Concorde, che si apre davanti a noi all’uscita dai giardini, percorriamo tutti gli Champs Elysees, dove giriamo un po’ tra negozi e pasticcerie prima di dirigerci verso l’ultima tappa del nostro primo giorno: l’Operà con le Galleries Lafayette, dove ovviamente entriamo senza comprare nulla (come molti turisti fanno, visto i prezzi alti di molti loro prodotti). Per la sera, presi dalla stanchezza, ceniamo in un ristorante francese Les Saisons, che dalle recensioni sembrava ottimo, ma che in realtà offre cibo normale a prezzi alti e quindi ci lascia un po’ scontenti.

GIORNO 2

Il secondo giorno nella capitale francese inizia dal suo museo più celebre, il Louvre. Una visita completa e attenta toglierebbe un’intera giornata, così noi decidiamo di seguire le opere più importanti, indicate fedelmente nella cartina che ti consegnano all’entrata. In mezza giornata riusciamo comunque a completare tutto il museo e a farci incantare dai bellissimi dipinti di maestri come Caravaggio, Michelangelo, Delacroix, ecc. Nel pomeriggio ci spostiamo verso la Torre Eiffel, sulla quale non saliamo per via della gran coda di turisti. Preferiamo stare ai suoi piedi e scattare molte foto che è sempre un piacere riguardare. Per finire, prendiamo un Bateaux Mouche, tipico battello sulla Senna che ti fa scoprire da un punto di vista inedito tutti i monumenti più importanti della città. L’attracco si trova vicino al Pont de l’Alma, tristemente noto per essere il luogo nel quale morì la principessa Diana, e il biglietto costa 13,50€. Questa volta per cenare scegliamo di andare nel quartiere di Montmartre, dove troviamo un ottimo cafè che serve ottimi piatti di carne e dolci squisiti, e visitiamo la Basilica del Sacro Cuore, che domina Parigi dalla collina su cui è costruita. La chiesa è aperta fino alle 22 e quindi possiamo anche visitarla dall’interno. Immancabile una foto all’entrata del Moulin Rouge, famosissimo locale notturno che si trova nei pressi della metropolitana Pigalle.

GIORNO 3

Ultimo giorno nella capitale francese e ultime visite che ci attendono. Per oggi abbiamo in programma di visitare la Cattedrale di Notre-Dame, la splendida cattedrale gotica dalle due torri, inconfondibile per chi è stato almeno una volta a Parigi. Interessante notare che nella piazza si trova anche il Point Zero, ovvero il punto da cui si misurano tutte le distanze riferite a Parigi. Come ultima visita ci dirigiamo verso il Quartiere Latino e il Pantheon, edificio che ospita le spoglie di alcuni personaggi francesi che hanno fatto la storia. Per mangiare nelle vicinanze consiglio La Creperiè, un vero e proprio paradiso delle crepes, che si possono gustare sia dolci che salate. Purtroppo la visita a Parigi termina qui e così ci dirigiamo alla stazione per prendere il treno verso Amsterdam, la nostra prossima meta. Il viaggio dura circa 3 ore e attraversa le città più importanti di Belgio e Olanda. Arrivati alla stazione centrale facciamo subito il biglietto dei trasporti valido per 3 giorni 16,50€ perchè la Venezia del nord, come viene chiamata la città, è sicuramente più comoda da visitare servendosi dei tram e dei nostri piedi. Soggiorniamo in un hotel a circa 15 minuti di tram dal centro, Hotel Victorie, gestito da una proprietaria molto simpatica e che conosce molto bene l’italiano, cosa molto utile per darci informazioni sulla città. Visto che ormai si è fatta sera ci dirigiamo, sempre col tram, verso Rembrandt Plein, piazza ricca di locali e ristoranti che si anima di giovani la sera. Dopo esserci rifocillati, ci accorgiamo subito che i tram terminano le loro corse intorno alla mezzanotte e quindi ci fiondiamo sull’ultimo mezzo e torniamo in hotel.

GIORNO 4

Nel programma del primo giorno ad Amsterdam avevamo deciso di partire dalla casa di Anna Frank, ragazza ebrea che venne deportata e morì a Bergen-Belsen durante l’occupazione nazista ma che riuscì a tenere un diario che è giunto fino a noi. Purtroppo nonostante ci fossimo presentati sul posto prima dell’apertura, la coda dei visitatori aggirava già tutto il palazzo e quindi desistiamo e ci trasferiamo verso Museumplein, un grande parco attorno al quale si aprono molti musei, tra cui il Van Gogh Museum, che visitiamo. Ovviamente l’edificio ospita tutte le opere più famose dell’artista, permettendo al visitatore di seguire un percorso cronologico e tematico sulla vita del pittore olandese. Mentre consumiamo il nostro spuntino nel parco, si presentano da noi dei ragazzi che mettono in palio dei premi Heineken (la birra della città) in caso di goal all’incrocio dei pali di una porta da calcio appena costruita sul posto. Praticando questo sport riesco a superare la sfida e così vinciamo sei biglietti per un festival brasiliano che la stessa azienda sponsorizzava per la sera stessa… insomma, avevamo già stabilito il programma serale senza il minimo sforzo! Sempre nel parco è presente la famosa scritta “I Amsterdam”, con la quale tutti i turisti fanno una foto e anche noi ovviamente non ci sottraiamo a questa tradizione. La nostra giornata di visite in gruppo finisce qui, perchè ci dividiamo tra chi vuol fare shopping in centro e chi, appassionato di calcio, si dirige verso lo stadio dell’Ajax, l’Amsterdam ArenA. La sera ceniamo in una steakhouse vicino a Piazza Dam, il cuore pulsante della città, luogo di ritrovo per tutti i cittadini. Lì vicino è immancabile una visita al quartiere a luci rosse, nel quale ci sono le famose vetrine con le ragazze, che si snodano per le vie attigue. E’ arrivato il momento di andare al famoso festival; la musica ovviamente ti trascina nel mezzo delle danze, ma purtroppo termina abbastanza presto (prima della mezzanotte). Dopo aver preso un taxi torniamo in hotel, pronti per un’altra giornata di visite.

GIORNO 5

Per motivi di budget (Amsterdam è una città molto cara per quanto riguarda alloggi e cibo) abbiamo deciso di stare in città solo un giorno e mezzo più la sera di arrivo, perciò ci prendiamo una giornata di mezzo riposo (ovviamente in un viaggio del genere ti riposi solo quando torni a casa ahahah) visitando prima l’Albert Cuypmarket, il più celebre mercato all’aperto della città dove si possono trovare prodotti tipici, fiori, frutta, ecc. e poi dirigendoci verso Vondelpark, vero polmone verde della città dove ci impossessiamo di una panchina e ci riposiamo all’ombra degli alberi, visto che quel giorno, cosa inusuale per l’Olanda, la temperatura raggiunge i 36°. Proprio la temperatura ci gioca un brutto scherzo: mentre siamo in centro per aspettare il tram che ci riporti a prendere i bagagli in albergo, il calore elevato provoca un corto circuito alle linee elettriche del tram paralizzando la circolazione. Per più di un’ora non riusciamo a trovare il modo di tornare in albergo e, avendo prenotato tutto da casa, non possiamo permetterci di perdere il treno, dal momento che avremmo dovuto riprenotare tutto, perdendoci anche parecchi soldi. Per fortuna troviamo un taxi libero e riusciamo per un soffio a prendere il treno (siamo giunti stazione 10 minuti prima che il treno partisse!). Prossima destinazione: Berlino, cui arriviamo cambiando il treno a Duisburg. Incredibilmente quel giorno i puntualissimi treni tedeschi sono in grande ritardo e così arriviamo nella capitale tedesca alle 23. Preso un taxi arriviamo al nostro appartamento Town Apartments Bulowstrasse 9, un bellissimo appartamento molto moderno con due divani letto e una camera matrimoniale, di cui l’unico inconveniente è che bisogna pagare 30€ in caso di check-in dopo le 18.

GIORNO 6

Consiglio di comprare la Berlin City Tour Card valida 72 ore a 23€, che permette di utilizzare tutti i trasporti in città e di avere sconti in alcuni musei. Cominciamo la visita con il Pergamon Museum, museo che si occupa delle civiltà pre-romane, arricchito da ricostruzioni a grandezza naturale di monumenti quali l’Altare di Pergamo o la porta babilonese di Ishtar. Questo museo fa parte del Museumsinsel, complesso formato da cinque musei, uno vicino all’altro, sulla storia e sull’arte antica. Lì vicino si trova anche il Duomo, la chiesa più grande della città. A piedi si può raggiungere anche Alexanderplatz, la piazza principale dell’ex Berlino Est, oggi dominata dall’altissima torre della televisione. Da qui prendiamo il treno suburbano che ci porta alla East Side Gallery, un pezzo del muro tristemente noto lungo un chilometro che oggi è una galleria d’arte all’aperto con graffiti famosi come quello del bacio tra Breznev e Honecker o la Trabant, macchina simbolo della Germania Est, che sfonda il muro. L’ultima parte della giornata è occupata dalla visita al Reichstag, da prenotare o il giorno prima in loco o online, e dalle foto alla Porta di Brandeburgo, simbolo della Germania riunita e una volta facente parte della Terra di Nessuno tra est e ovest. Per risparmiare, avendo a disposizione l’appartamento, facciamo la spesa al supermercato sotto al nostro palazzo e ci cuciniamo un’ottima cena fai da te

GIORNO 7

Secondo giorno nella capitale tedesca. Oggi ci dedichiamo alla visita della Berlino Storica, ovvero tutto ciò che ricorda il passato tribolato di questa città. Cominciamo dalla Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche, chiesa gravemente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, per poi dirigerci verso il Checkpoint Charlie, uno dei punti di passaggio, presidiati dai soldati, che permettevano il passaggio da una parte all’altra di Berlino. Oggi in questo luogo vi sono dei figuranti che permettono di fare qualche foto e un museo che racconta i vari tentativi di fuga al di là del muro; alcuni sono davvero incredibili come l’uso di un deltaplano o il viaggiare con un passeggero al posto del motore. Non lontano dal Checkpoint c’è la cosiddetta Topographie des Terrors, un edificio costruito sull’ex quartier generale della Gestapo, la polizia segreta nazista, che oggi ospita una mostra fotografica sulla follia nazionalsocialista e sui suoi terribili crimini. Una visita, seppur molto toccante, è d’obbligo. In seguito prendiamo la metro per raggiungere l’Olympiastadion, attuale casa dell’Herta Berlino, stadio che a noi italiani suscita dolci ricordi perchè è proprio qui che nel 2006 abbiamo vinto il mondiale di calcio. Aggiungo che in tutte le città i patiti di calcio del gruppo, me compreso, sono andati a vedere tutti gli stadi della città, ma se ne devo scegliere due quelli di Berlino e Amsterdam sono i più belli e interessanti da visitare. C’è ancora tempo per qualche visita e allora raggiungiamo la fermata della metro Uhlandstrasse dove c’è il Museo sulla Storia di Berlino, un museo molto vivace che ricostruisce la storia della città in maniera divertente e interattiva. C’è anche la possibilità, che noi abbiamo colto al volo, di visitare un bunker anti-atomico nel parcheggio sottostante; la visita è però o in tedesco o in inglese e quindi chi non ha buona conoscenza di una di queste due lingue può rimanere sì interessato da ciò che vede ma non ne capirà appieno il significato. Per cena non potevamo non mangiarci delle ottime salsicce con purè di patate, sempre cucinate in casa e una buonissima birra.

GIORNO 8

Siamo giunti già alla metà di questo viaggio; il tempo vola quando si visitano luoghi così belli e, grazie a un meteo estremamente favorevole (beccheremo la pioggia solo all’ultimo giorno del viaggio), riusciamo a rimanere in giro molto tempo, visitando più cose possibili. Nell’ultimo giorno a Berlino, il fatto che in appartamento non si possano lasciare i bagagli in un deposito una volta effettuato il check-out ci costringe a portarceli dietro fino al Tiergarten, il parco più grande di Berlino, dove c’è anche la Colonna della Vittoria e dove ci riposiamo in attesa di andare in stazione. Il nostro treno infatti parte alle 16.48: destinazione Praga. Il viaggio dura 5 ore e quindi arriviamo verso tarda sera nella capitale ceca. Consiglio vivamente di comprare subito qualcosa pagando con una banconota, in modo da poter avere a disposizione le monetine; dico questo perchè le macchinette per prendere i biglietti della metro funzionano solo con monete ed essendo l’euro più forte della corona ceca, in un eventuale cambio ci verrebbero dati solo pezzi grossi della valuta locale, per di più in banconota. Proprio questo intoppo non ci permette di fare visite nella sera praghese; abbiamo solo tempo di mangiare da McDonald’s e ritirarci a dormire nell’Hotel Brixen, un hotel molto carino in cui abbiamo prenotato una suite senza colazione da 6 persone… ovviamente la suite è solo una camera grande con due letti matrimoniali e un soppalco privato con due letti singoli, perciò di sicuro non è una suite come ci si potrebbe aspettare in altre città.

GIORNO 9

Non avendo la colazione inclusa in hotel, sfruttiamo la vicinissima pasticceria Paul, ricca di dolci buonissimi da leccarsi i baffi. Cominciamo la visita da Piazza Venceslao, il cuore della cosiddetta città nuova, luogo dove lo studente Ian Palach si diede fuoco in segno di protesta contro la repressione sovietica della ‘Primavera di Praga’ nel 1968. In seguito ci dirigiamo verso la Città Vecchia, un vero e proprio gioiello con i palazzi tutti colorati e le splendide costruzioni medievali e rinascimentali. Da segnalare lo splendido Municipio con l’orologio astronomico, ancora oggi funzionante, e la Porta delle Polveri, antica porta d’entrata alla città. Poichè la moneta locale è più debole, chi proviene dai Paesi dell’area euro può risparmiare molto qui, pur magari facendo uno strappo alla regola; infatti a pranzo ci fermiamo in un ristorante tipico molto carino, poco dietro Starometske Namesti (la città vecchia), dove gustiamo ottimi piatti e abbondanti ad un prezzo davvero basso. Inoltre il cameriere, gentilissimo, ci permette di pagare ognuno la sua quota, accettando sia corone che euro che carte di credito (immagino che gli abbiamo creato un bel grattacapo nel fare il conto…). Nella città vecchia è presente un piccolo gioiello di storia, il Museo del Comunismo, che al suo interno tratteggia magistralmente come doveva essere la vita sotto il regime comunista; particolare importante: le didascalie sono scritte anche in italiano! In seguito ci dirigiamo verso la Mala Strana, via ricca di negozi, cafè, palazzi barocchi tra cui il Palazzo Wallenstein, oggi sede del Senato ceco, nei cui giardini si può entrare liberamente. I giardini sono veramente stupendi, con animali come cigni e anatre per nulla intimoriti dalla mole di turisti che vi si accalca e con splendide sculture di siepi. Per la cena ritorniamo nella città vecchia dove di fronte al ristorante del pranzo c’è Locanda Marino, un ristorante gestito da italiani che utilizza prodotti provenienti dal nostro Paese; insomma come essere a casa!

GIORNO 10

Per l’ultimo giorno a Praga abbiamo lasciato i suoi simboli: Ponte Carlo e il Castello. Il primo è il ponte più antico della città, costruito da Carlo IV nel 1357, inframezzato da trenta statue di santi. Il castello, che domina la città dall’alto, è un enorme complesso di edifici medievali e rinascimentali, un tempo sede dei re boemi, ora invece della Presidenza della Repubblica. La visita al castello, se fatta in tutte le sue parti (biglietto per Circuit A, costo 6,50€), impegna mezza giornata ma ne vale veramente la pena: chiese decoratissime, stanze ricche di stoffe sfarzose, giardini incantevoli, armature e armi da collezione di ogni epoca. Per concludere la visita alla città mancano solo il Quartiere Ebraico, con la Sinagoga, che purtroppo è chiusa e la Casa Danzante, una torre in vetro dalle linee sinuose che ricordano un movimento di danza. Alle 23 ci aspetta il treno notturno, con annessa cuccetta prenotata da casa, che ci porterà nell’ultima meta del nostro viaggio: Budapest.

GIORNO 11

Arriviamo alla stazione Keleti alle 8:35 e depositiamo i bagagli in hotel; qui ammetto che ci siamo fatti ingannare dai prezzi bassi dell’appartamento poichè l’Hotel Happy (nome che non rispecchia per niente i servizi offerti…) è in piena periferia della città e in aggiunta è parecchio sporco e mal curato, la colazione inoltre era pessima e per avere le posate e i piatti in camera dovevi persino pagare di più! Ma ormai siamo all’ultima città e quindi questo ostacolo di sicuro non ci abbatte. Una visita alla città non può che iniziare dalla sua città vecchia, che domina dall’alto di una collina la città moderna. Per raggiungerla percorriamo il Ponte delle Catene, primo ponte a unire Buda e Pest, le due città che formano la capitale, nel lontano 1849 e poi da qui saliamo per un sentiero verso la città vecchia. C’è anche una funicolare che porta in cima alla collina ma ovviamente era zeppa di turisti in coda, perciò ci armiamo di pazienza e saliamo a piedi. Arrivati nella città alta sostiamo davanti al Palazzo Reale, dove assistiamo senza averlo previsto al cambio della guardia; in seguito raggiungiamo il Bastione dei Pescatori, punto panoramico della città dove scattare foto con scorci memorabili. Accanto al bastione si trova la Chiesa di Mattia, in cui entriamo; la chiesa è l’edificio sacro più importante di Budapest ed è stata protagonista di eventi storici come incoronazioni o matrimoni tra casate molto potenti. Dopo aver pranzato in un ristorante ungherese che ci offre un ottima zuppa di gulasch e della carne impanata molto speziata, scendiamo dalla città vecchia per lo stesso sentiero percorso all’andata e con la metro andiamo a Vorosmarty Ter, la piazza pedonale più viva della città moderna, vero centro di ritrovo per i giovani di tutti i Paesi, ricca di negozi e bar; nonostante questo lato moderno, pochi sanno che la prima fermata della metropolitana dell’Europa Continentale fu costruita proprio in questa piazza nel 1886. Come ciliegina sulla torta, concludiamo la giornata all’Isola Margherita, un gigantesco polmone verde in mezzo al Danubio raggiungibile con un pullman che si ferma proprio al centro dell’isola. Uno spettacolo vederla d’estate con tutti i prati fioriti dai mille colori. A cena ci affidiamo alle bancarelle di street food che sono presenti in Vorosmarty Ter, che ci saziano a volontà.

GIORNO 12

Penultimo giorno del nostro viaggio e ultima possibilità per avere a disposizione una giornata intera per visitare questa splendida capitale. Partiamo quindi dal quartiere ebraico, con la Grande Sinagoga in stile bizantino e arabo al centro, che purtroppo, essendo il sabato giorno di festa ebraica, è aperta solo per i fedeli. Da un edificio sacro ad un altro: dopo la Sinagoga, vista da fuori, entriamo invece nella Basilica di Santo Stefano, la più importante di Pest, rivestita con 55 marmi diversi e adornata da splendidi mosaici veneziani. Poco distante si trova il viale più famoso della città, Viale Andrassy, patrimonio Unesco dal 2002, lungo ben 2,5 km che noi percorriamo interamente. Sul viale si trova la Terror Haza (Casa Del Terrore), che, a dispetto di quanto il nome possa far pensare, è un museo riguardo la doppia occupazione che la città subì nel Novecento: prima quella nazista e poi quella comunista; il museo quindi definisce terrore tutte le persecuzioni che oppositori politici, ebrei, studenti, intellettuali dovettero subire per non essersi allineati al regime dominante e ne racconta la storia in maniera molto diretta e toccante. Dopo una visita che sicuramente fa riflettere abbiamo bisogno di distrarci un po’ e cosa ci può essere di meglio del Grande Mercato Coperto, che all’interno ospita banchi che vendono specialità gastronomiche, abbigliamento, oggetti da collezione, ecc. Ovviamente una visita a Budapest non è completa senza il Parlamento, che si raggiunge proprio dal mercato con il tram 2, che compie durante il suo percorso una vera e propria carrellata di tutti i monumenti più importanti della città. Per la sera ci concediamo una cena sul Lungodanubio, che tutto illuminato è veramente uno spettacolo; noi abbiamo mangiato al ristorante Ambassador, dove risparmiamo qualcosa grazie alla debolezza del Fiorino Ungherese (non prendete mai l’acqua al ristorante all’estero, puntate sulle bibite o sulle birre… pagherete molto di meno!).

GIORNO 13

Ultimo giorno di questo lungo ma bellissimo viaggio. Abbiamo ancora mezza giornata di visita e così la dedichiamo alla Cittadella, da dove si scorge un panorama mozzafiato su tutta la città; la raggiungiamo all’andata a piedi (con una salita niente male quanto a pendenze) e al ritorno scendiamo col pullman. Il tempo non è un granchè, le nuvole nere minacciano pioggia e così sostiamo solo nella Piazza degli Eroi, luogo dove risiede la tomba del Milite Ignoto. Purtroppo è già ora di tornare a recuperare i bagagli e sotto una pioggia battente raggiungiamo la stazione Keleti da dove attraverso un treno con cambio a Vienna la mattina dopo raggiungeremo Milano, ponendo così fine al nostro viaggio.

CONCLUSIONI

Devo dire che questo viaggio è stato a dir poco emozionante, ma anche molto stancante e quindi ammetto che se non l’avessimo fatto l’anno della maturità probabilmente non l’avremmo più fatto in futuro. Ogni città ha la sua identità: Parigi la romantica, Amsterdam la trasgressiva, Berlino la storica, Praga dall’atmosfera unica, Budapest la città europea ma anche orientale. Insomma, se siete pronti a un viaggio del genere vi consiglio assolutamente di farlo, attuando quei pochi consigli che vi permetteranno anche di spendere meno di quanto potreste pensare.



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