Abruzzo per caso, dalle montagne al mare
Abbiamo “scoperto” l’Abruzzo per caso, nell’agosto del 2020. Il viaggio in Germania che avevamo organizzato era saltato a causa della pandemia e, su consiglio di un’amica, avevamo scelto di trascorrere qualche giorno in questa regione, di cui conoscevamo, per motivi di lavoro, solo la costa nei dintorni di Pescara. Ci è piaciuto così tanto che ci siamo tornati anche lo scorso anno, e torneremo ancora tra qualche mese. L’unica nota negativa è la distanza, se abitassimo più vicini ci andremmo più spesso (siamo in provincia di Varese)!
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Quello che segue è un itinerario che si snoda per lo più in montagna, nella zona del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), ma arriva fino alla Costa dei Trabocchi, dove abbiamo trascorso un paio di giorni al mare.
Al termine del racconto sono elencati gli hotel e i ristoranti che abbiamo utilizzato.
Giorno 1: Varese – Pescasseroli
Come sempre, la nostra meta/base è Pescasseroli, centro principale del PNALM, piccolo borgo situato a 1167 metri di altitudine. Il centro storico, con le sue strette vie dall’aria antica e tranquilla, è molto affascinate, ed è piacevole passeggiare curiosando tra i negozietti e le botteghe tipiche. Un po’ ovunque, come decorazioni, ci sono sagome di orsi: qui l’orso marsicano è la star del luogo! Chissà, magari riusciremo prima o poi a vederne uno.
Dai dintorni di Pescasseroli partono numerosi sentieri, da percorrere in autonomia o con delle escursioni organizzate. Alcuni sono più semplici, altri più impegnativi. È bene ricordare di rispettare il regolamento del parco, non uscire dai sentieri e, soprattutto, seguire le norme di comportamento indicate (ci sono cartelli informativi ovunque) nel caso in cui si incontri davvero un orso. È importante anche guidare con attenzione (gli animali selvatici possono attraversare improvvisamente la strada, a noi è capitato con cervi, volpi e tassi) e avere il massimo rispetto per l’eventuale fauna selvatica che si incontra (osservarla a distanza senza infastidirla, non offrire cibo).
Giorno 2: Pescasseroli – Centro Visita Daini – Scanno e sentiero del cuore
Desideravo da tempo vedere il famoso lago a forma di cuore, quindi il primo giorno della nostra vacanza partiamo in direzione di Scanno. Il tragitto richiede circa un’ora, ma noi lo spezziamo con una sosta al Centro Visita Daini a Villetta Barrea.
È un luogo interessante, ed emozionante per i bambini, che possono dar da mangiare ai daini che si incontrano. Vi si accede a piccoli gruppi, accompagnati dalla persona che si occupa degli animali; il percorso è davvero breve e adatto a tutti. I daini sono liberi, ma è impossibile non vederne nemmeno uno. Annesso al centro visite ci sono un chiosco (panini ottimi) e un parco giochi per i bambini.
La strada che conduce a Scanno, attraverso il Passo Godi, è molto scenografica, e attraversa un paesaggio dalla bellezza, a tratti, selvaggia.
Sentiero del cuore a Scanno
Scanno è un luogo magico: immerso nel verde delle montagne che lo circondano, con le sue stradine tortuose e le sue antiche costruzioni sembra uscito da una fiaba; non a caso è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Noi rimandiamo una visita approfondita al pomeriggio e, una volta parcheggiata l’auto, ci incamminiamo lungo il Sentiero Del Cuore, che conduce al punto da cui si può fotografare il lago con la caratteristica forma a cuore. In realtà, il lago non ha questa forma: il cuore è visibile solo da un unico punto, grazie ad un effetto prospettico. Vi sono due sentieri per arrivarvi: uno parte dalle rive del lago e l’altro (più breve, che abbiamo scelto noi) dal paese, all’incrocio tra Viale della Pineta e via Domenico di Rienzo. È un sentiero semplice, ma non è adatto ai passeggini, e a mio parere è bene essere muniti di scarpe da trekking. Il percorso richiede circa un’ora.
Noi abbiamo fatto una sosta per mangiare i panini acquistati al Centro Daini nei pressi dell’Eremo di Sant’Egidio (dove i due sentieri si incontrano), piccola costruzione risalente al 1600 situata in una posizione molto scenografica. Dalla pineta adiacente l’Eremo il lago sembra quasi a forma di cuore, ma è necessario camminare per altri 10-15 minuti per arrivare al punto panoramico. Inutile dire che è meraviglioso, e scatto innumerevoli fotografie prima di tornare sui nostri passi e dedicare un po’ di tempo a Scanno. Passeggiamo senza meta, osservando tutto ciò che ci circonda, immersi in un’atmosfera ovattata che sembra appartenere a un tempo passato, e quando saliamo in auto per tornare a Pescasseroli ho già un po’ di nostalgia di questo piccolo borgo.
Giorno 3: Pescasseroli – Riserva Integrale della Camosciara (Civitella Alfedena)
Oggi ci dedicheremo a una semplice e tranquilla passeggiata in quello che è il cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nonché il suo nucleo originario: la Camosciara, che racchiude al proprio interno la zona di Riserva Integrale e rappresenta una parte delicata di questo bellissimo territorio; è quindi di fondamentale importanza attenersi scrupolosamente alle regole del Parco, nel rispetto più totale della natura che ci circonda.
Lasciamo l’auto al parcheggio, dove si trovano anche un’area picnic e la partenza del trenino, per chi desidera evitare di percorrere a piedi il tratto di strada (3 km) che arriva al piazzale da cui partono i sentieri. Noi decidiamo di camminare per tutto il percorso, che è molto semplice, ampio e in lieve salita, oltre che immerso in una natura meravigliosa. Prendiamo poi il sentiero che porta alle cascate (sentiero G5, circa 15-20 minuti), un breve percorso nella faggeta che conduce ai piedi delle imponenti pareti rocciose dell’anfiteatro della Camosciara, dove si possono ammirare la Cascata delle Ninfe e la Cascata delle Tre Cannelle, molto belle e scenografiche.
Sulla via del ritorno, prima di raggiungere l’auto, decidiamo di seguire l’indicazione per Rocca Tre Monti (G7), un breve sentiero che conduce a quello che poteva essere un vecchio punto di osservazione, e ci fermiamo un po’, in silenzio, osservando con i cannocchiali i versanti delle montagne intorno a noi, sperando di avvistare qualche animale, ma non abbiamo fortuna.
Prima di rientrale a Pescasseroli decidiamo di fare due passi ad Opi, un piccolo borgo arroccato su un’altura che mi incuriosiva già lo scorso anno. La sua posizione elevata fa sì che si possa godere un bel panorama sul territorio circostante. E’ un paesino davvero piccolo ma grazioso, e offre alcuni piccoli ma interessanti musei. Noi abbiamo trovato chiuso quello archeologico, ma abbiamo molto apprezzato quello sulle tradizioni locali, dove sono ricostruiti ambienti ed esposti attrezzi risalenti a un tempo neanche troppo lontano.
Giorno 4: Pescasseroli – Val Fondillo (Opi)
Oggi ci dedicheremo alla Val Fondillo che, come la Camosciara, è uno dei luoghi più famosi e frequentati del PNALM.
Una delle caratteristiche della Val Fondillo è la ricchezza di sorgenti di acqua. Cinque sorgenti principali alimentano il torrente Fondillo, la più nota delle quali nasce nella Grotta delle Fate, che è la nostra destinazione odierna ( servono un paio d’ore circa per raggiungerla).
L’escursione è un po’ più impegnativa rispetto a quella di ieri, ma il posto è così bello che non ci si rende quasi conto della fatica. Camminiamo inizialmente lungo il torrente Fondillo, per poi iniziare a salire lungo un percorso piacevolmente ombreggiato. Vediamo infine il cartello che indica la grotta, ma per raggiungerla è necessario scendere lungo una scarpata boscosa: non ce lo aspettavamo, ma basta procedere con cautela e si arriva alla meta senza problemi. L’acqua che sgorga dalla sorgente nella piccola grotta è limpida e fredda. Ci sediamo su un sasso nei pressi della sorgente, all’ombra degli alberi, e ci riposiamo qualche minuto, godendoci la bellezza e la pace di questo luogo, prima di tornare indietro.
Il tempo di una doccia, e ripartiamo in direzione di Villetta Barrea, punto di partenza di un’escursione guidata per vedere i cervi. È frequente, infatti, avvistare questi splendidi animali nei dintorni di questo paesino, talvolta anche per strada. Con nostro grande rammarico, noi non ne abbiamo mai visto uno, nemmeno in passato, e speriamo di avere fortuna almeno questa volta.
La guida è gentile e preparata, e ci accompagna lungo il fiume mentre ci fornisce spiegazioni sulla fauna, sulla flora e su alcune tradizioni del luogo, coinvolgendo anche i bambini presenti. E, alla fine, quando ormai l’escursione è giunta al termine, vediamo finalmente anche uno splendido cervo! In silenzio, e a distanza, scattiamo numerose fotografie, poi torniamo tutti soddisfatti verso il parcheggio, e nel tragitto vediamo anche un secondo esemplare. Ma l’incontro più emozionante lo facciamo in auto, uscendo dal paese, quando un cervo grande e maestoso ci viene incontro, camminando placidamente lungo la strada.
Giorno 5: Pescasseroli – Pescocostanzo – Roccaraso
Situato nel parco della Majella, tra le montagne dell’Alta Val di Sangro, Pescocostanzo è uno dei borghi più belli d’Italia e, come Scanno, lo merita ampiamente. Caratterizzato da stradine acciottolate, chiese, palazzi signorili e botteghe di artigiani, è un luogo piacevole da visitare, e dedichiamo un’intera mattina a percorrerne le vie, ordinate e fiorite.
Ci spostiamo poi a Roccaraso, una delle mete sciistiche più attrezzate della regione. Quasi completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale, a differenza dei borghi circostanti è oggi un paesino dall’architettura attuale, caratterizzato da hotel e case vacanza. Ci fermiamo giusto il tempo di pranzare (da provare il piatto tipico, cazzarielli e fagioli), per poi dirigerci verso Barrea, piccolo borgo arroccato su uno sperone roccioso.
Lasciamo l’auto in un piccolo parcheggio sterrato da cui si gode una splendida vista sul lago di Barrea e sulle montagne che lo circondano, e ci incamminiamo verso il paese.
Barrea, con il suo suggestivo centro storico che conserva intatte le tracce delle sue origini di incastellamento a scopo difensivo, ci piace immediatamente. Visitiamo il piccolo castello, con le sue due torri e la cinta muraria, la chiesa e un piccolo e curioso museo del pipistrello.
Tornando verso Pescasseroli, ci fermiamo sulle rive del lago per scattare qualche foto.
Giorno 6: Pescasseroli – Rifugio della Cicerana (Lecce nei Marsi)
Trascorriamo la mattinata a Pescasseroli, impazienti di partecipare, nel pomeriggio, all’escursione che, dopo aver raggiunto il rifugio della Cicerana, ci darà la possibilità di avvistare gli orsi.
Raggiungiamo in auto, seguendo le guide, il punto di partenza del sentiero (un tratto è sterrato). Durante il tragitto, che richiede circa un’ora e mezza e attraversa prati e faggete, ci vengono fornite dalle guide numerose informazioni non solo sugli orsi, ma sull’ambiente del parco in generale. Arrivati al rifugio facciamo qualche minuto di sosta e poi proseguiamo verso il luogo di appostamento dove, armati di cannocchiali e teleobiettivi, scrutiamo in silenzio il versante della montagna che abbiamo di fronte, alla ricerca degli orsi.
L’appostamento è lungo e non del tutto infruttuoso: vediamo dei cervi e dei camosci, ma di orsi nemmeno l’ombra. Pazienza, vorrà dire che dovremo tornare! Rientriamo al rifugio per una veloce cena a base di zuppa di lenticchie e polenta con il ragù, distanziati come le norme anti Covid richiedono, dopo di che recuperiamo le torce dagli zaini e torniamo alle auto nel buio più totale.
Anche se non abbiamo avvistato gli orsi è stata un’esperienza bella ed emozionante, e rientriamo in hotel felici e soddisfatti.
Giorno 7: Pescasseroli – Silvi Marina
Oggi lasciamo, non senza dispiacere, il nostro amato PNALM, e partiamo in direzione del mare.
Trascorriamo il pomeriggio in spiaggia a Silvi Marina, poi raggiungiamo degli amici per cena sulle colline appena fuori Chieti. Cerchiamo di non abbuffarci, anche se è difficile, è tutto delizioso!: per domani abbiamo prenotato il pranzo su un trabocco.
Giorno 8: Silvi Marina – San Vito Chietino – Punta Aderci
Iniziamo la giornata in spiaggia a Silvi Marina, ma in tarda mattinata ci spostiamo a San Vito Chietino (circa 40 minuti di viaggio), dove abbiamo prenotato un pranzo su un trabocco. Avevamo fatto questa esperienza già lo scorso anno e ci ha entusiasmato, quindi abbiamo deciso di replicare.
I trabocchi, strutture di legno simili a palafitte situate a qualche metro dalla riva, erano un tempo utilizzati per pescare; oggi sono stati per lo più trasformati in ristoranti dall’aria caratteristica e ricca di fascino. Sono situati lungo il tratto di costa che va da Ortona a Vasto, chiamato proprio Costa dei Trabocchi. Dopo il favoloso pranzo a base di pesce freschissimo, facciamo una passeggiata “digestiva” in paese che, complici l’ora e il caldo, è tranquillo e praticamente deserto. Grazie alla posizione arroccata su un’altura, la vista dal Belvedere Marconi è davvero bella, e domina la costa con i suoi trabocchi e il mare.
Riprendiamo l’auto per raggiungere Punta Aderci (circa mezz’ora di tragitto), riserva naturale nei pressi di Vasto che tutela un suggestivo tratto del litorale, caratterizzato da una falesia ai cui piedi si trovano alcune spiagge. È possibile percorrere un percorso ad anello di circa 3 km sulla falesia, e il promontorio di Punta Aderci offre una vista a 360 gradi sul territorio, dal mare alle montagne del Parco della Majella e del Gran Sasso.
Arriviamo nel tardo pomeriggio, quando il luogo inizia a spopolarsi, e la cosa non ci dispiace affatto. Scendiamo lungo uno stretto sentiero e arriviamo alla Spiaggia dei Libertini, una striscia di ciottoli lunga e stretta a ridosso della falesia. Ha un aspetto piuttosto selvaggio, che apprezziamo molto, aumentato anche dalla presenza di alcune piccole capanne costruite con legni sbiancati dall’acqua di mare. L’acqua è limpida e calda, e ci concediamo un piacevole bagno. Dopo un paio d’ore, torniamo a Silvi Marina. Per chi volesse fermarsi a lungo a Punta Aderci, consiglio di portare con sé un ombrellone e delle stuoie, oltre ovviamente a cibo e acqua.
Giorno 9: Silvi Marina – Varese
Purtroppo è arrivato il momento di tornare a casa. Salutiamo il nostro amato Abruzzo con la promessa di ritornare e, dopo una pausa pranzo a Riccione, arriviamo a Varese in serata.
Informazioni utili sul viaggio in Abruzzo
Escursioni
- Ecorifugio della Cicerana e avvistamento orsi: Ecotur (ha una sede annessa a un negozio nel centro di Pescasseroli – www.ecotur.org)
- Cervi a Barrea: Majellando (propongono escursioni in varie zone d’Abruzzo – www.majellando.it)
Hotel
- Pescasseroli: hotel Orso Bianco (in posizione tranquilla fuori dal paese, pulito, personale cortese, buon cibo)
- Silvi Marina: hotel Sette Note (a qualche passo dalla spiaggia dell’hotel, pulito, personale cortese, estremo rispetto delle norme anti covid – siamo arrivati un giorno prima dell’entrata in vigore del green pass)
Ristoranti (tutti con tavoli anche all’aperto)
- A Pescasseroli abbiamo sempre cenato in hotel tranne la sera dell’escursione dei cervi.
- Pescasseroli: A Cavu’t (ci eravamo già stati lo scorso anno e ci siamo tornati… ottimo cibo abruzzese)
- San Vito Chietino: Trabocco Punta Fornace (anche qui siamo tornati per la seconda volta… menù da 10 antipasti, primo, secondo, dolce, anguria, caffè e limoncello, tutto ottimo)
- Silvi Marina: L’Abruzze Mè (bella atmosfera, piatti tipici abruzzesi; noi eravamo reduci dal trabocco e abbiamo preso solo un antipasto (abbondante), ma se dovessi andare ancora a Silvi Marina tornerei per assaggiare il resto)
- Chieti: La Masseria (ci torniamo da anni, ottima cucina tipica abruzzese)
- Riccione: Da Gianni (piadine e fritto misto ottimi)