A quasi 1000 metri d’altitudine tra le vette dell’Abruzzo c’è il “borgo dei serpenti”: la sua è una curiosa storia di fede cristiana e tradizioni pagane

Stefano Maria Meconi, 27 Feb 2025
a quasi 1000 metri d'altitudine tra le vette dell'abruzzo c'è il borgo dei serpenti: la sua è una curiosa storia di fede cristiana e tradizioni pagane

Basta un semplice treno regionale, di quelli che poche volte al giorno percorrono la ferrovia tra Roma e Pescara, per accorgersi della bellezza di questi luoghi. Un percorso immerso nel verde intenso degli Appennini, dove ogni curva svela la difficoltà di costruire le strade ferrate nel corso dell’Ottocento ma che, da oltre un secolo, sono spesso il modo più ecologico per scoprire luoghi isolati e magnifici. Proprio come Cocullo, un borgo a quasi 900 metri d’altitudine, oasi di pace e serenità in apertura della Marsica, che è celebre per un motivo particolare, una festa tradizionale che vi si tiene ogni anno in occasione del 1° maggio. E alla quale vale assolutamente la pena partecipare, a patto di non soffrire di ofidiofobia

In evidenza

Serpenti e serpari, la ‘strana coppia’ di Cocullo

Cocullo, l’abbiamo visto, è luogo antico e sorprendente, costruito su un colle che rappresenta l’estrema propaggine meridionale del monte Catini. Piena montagna, così come piena è la sua storia, che risale ad ancora prima dell’epopea di Roma: sicuramente Marsi e Peligni, popoli preromani dell’attuale Abruzzo, vi hanno lasciato le loro influenze, fu proprio con i Romani che acquisì un’importanza strategica per chi, dalla montagna, si spostava verso il fondovalle dell’attuale Sulmona e viceversa. Longobarda, dei Piccolomini, poi autonoma e infine italiana, Cocullo subì nel corso della sua storia numerose devastazioni a causa dei terremoti, soprattutto nel 1706 e 1915, che hanno colpito l’Abruzzo.

festa dei serpari coculloDurante la Festa dei serpari, i serpenti “avvolgono” la statua di San Domenico abate portata in processione lungo le strade della cittadina

Ma a rendere celebre Cocullo, dandole uno spazio nel libro della storia, è la figura dell’abate Domenico di Sora, che visitò il paesello nel corso del X secolo. Un religioso errante, celebre per le sue meditazioni, che a Cocullo risiedette per ben sette anni, proteggendo il paese da saccheggi, dagli orsi e soprattutto dal morso dei serpenti, che proprio in questa zona boschiva dell’Abruzzo sono molto presenti. Ancora oggi, nel culto cristiano, Domenico di Sora è il santo patrono che viene invocato in caso di tempeste, mal di denti e febbre, ma soprattutto contro il morso dei serpenti. Considerata come la paura degli animali più diffusa in assoluto, persino più di quella dei ragni e dei cani, l’ofidiofobia potrebbe essere un motivo per rinunciarci. Ma visitare Cocullo il 1° maggio di ogni anno è il modo giusto per conoscere l’essenza di questo luogo. Infatti, la Festa dei serpari è un evento che vede proprio in questi rettili i protagonisti principali. Il mix tra tradizione pagana e culto cristiano per San Domenico si ritrova in questo appuntamento che ruota intorno alla processione della statua del santo avvolta da serpenti, rigorosamente non velenosi. Questi vengono catturati nei mesi precedenti, nutriti e tenuti nella massima cura e liberati subito dopo la festa. La tradizione, molto sentita e che richiama ogni anno migliaia di persone, è insomma un mix devozionale e di cultura popolare che fa della Festa dei serpari il più interessante degli appuntamenti della cittadina abruzzese.

Cosa vedere a Cocullo (e dintorni)

Oltre alla tradizionale festa dei serpari, Cocullo offre ai visitatori una serie di attrazioni storiche e culturali di particolare pregio. Percorrendo le strade del borgo, con le vecchie case in pietra perfettamente conservate, ci si ritrova ai piedi dell’imponente torre di San Nicola, di stampo medievale. La chiesa di San Domenico, con la sua bella cupola a tamburo è di particolare pregio artistico, alla pari della Chiesa della Madonna delle Grazie che ha un impianto tipicamente gotico trecentesco.

scannoIl lago di Scanno, dalla curiosa forma “a cuore”

Cocullo si trova circa a metà strada tra SulmomaAvezzano, proprio nell’Abruzzo più autentico e ricco di storie da raccontare. La zona è caratterizzata anche da interessanti siti naturalistici, tra cui il Parco naturale regionale del Sirente-Velino. La vicina località di Villalago, che condivide la devozione popolare per San Domenico, si trova nei pressi del Lago di Scanno e delle non lontane Gole del Sagittario.

Come arrivare a Cocullo

Cocullo si trova ad appena 20 chilometri da Sulmona, la città dei confetti nel cuore della provincia dell’Aquila. Ci si può arrivare in automobile seguendo la SR479 o, per chi arriva da Pescara/Chieti o da Roma, tramite l’Autostrada A25 con uscita Cocullo. Per chi si muove in treno, il comune è servito dall’omonima stazione ferroviaria che si trova lungo la Roma-Pescara, con treni regionali a cadenza oraria. La stazione dista circa un chilometro a piedi dal centro abitato.



Leggi ancheLeggi gli altri diari di viaggio