È inespugnabile e imponente, ma dietro questo castello si cela una dolce storia di famiglia
Inespugnabile, imponente e massiccio, sorge sopra una collina dominando con giudizio la vista delle Murge salentine. Siamo a metà fra Lecce e il mare, a Copertino, in uno dei castelli più belli della Puglia che è stato ristrutturato e curato benissimo. Lungo gli ampi corridoi qui si può ammirare una meravigliosa collezione di carrozze ottocentesche, mentre quando è aperto fino alla terrazza si può vedere come si coltiva la vite. Stanze, chiese, prigioni, cappelle e una grossa raccolta di reperti dauni, peuceti e messapici (principalmente vasellame) fanno da contorno a quel che fu la dimora di un susseguirsi di generazioni importanti, una dopo l’altra. Benvenuti al Castello di Copertino, in condizioni fantastiche.
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Costruito per affetto, ma un regalo d’amore
Maniero che racchiude secoli di storia tra le mura, tra leggende e testimonianze (anche sequestrate, come più di diversi reperti all’interno del castello) di un passato glorioso. Una fortezza rinascimentale fatta su per giù nel 1540 aggregando strutture più vecchie, nasce da un torrione isolato al quale vennero fatte, nel tempo, numerose aggiunte. Da casale, come veniva chiamato all’inizio, diventa un maniero meravigliosamente imponente che fa da centro storico a quel dedalo di viette che è Copertino. Certo, la prima cosa che sorprende è proprio il portone d’ingresso, intagliato nella pietra leccese, caratteristico e ben portato.
Il castello, come un dono prezioso, è stato tramandato di generazione in generazione, intrecciando le sue vicende con quelle di diverse famiglie nobiliari. La sua storia inizia nel 1419, quando Maria d’Enghien, moglie di Ladislao d’Angiò Durazzo, lo offre in dote alla prima figlia Caterina Orsini in occasione del suo matrimonio con Tristano Chiaromonte.
Il castello diventa così simbolo di un amore che unisce due famiglie illustri. Ma la sua storia non si ferma qui. Isabella, nipote di Caterina, porta in dote il castello al marito Federico d’Aragona. Nel XVI secolo Alfonso Castriota, discendente di Vrana Conte, decide di donare il castello alla nipote Maria, moglie del figlio Antonio, come segno di affetto e stima. Insomma, un regalo imponente, offerto anche oltre la mera questione della dote.
La storia del castello si sussegue fra numerose vicende, termine forse un po’ aulico per descrivere fatti storici interessanti come il gossip moderno. Fate voi, ma cominciate a un minuto e 33 secondi:
Il Castello di Copertino, fra gli affreschi e le carrozze del castello
Sono ben ventinove le carrozze d’epoca ottocentesca, fine ultimo di grande abilità costruttiva dell’allestimento permanente più recente del Castello di Copertino. Abiti, timoni, selle, staffe e bilancini sono stati recuperati, studiati e piazzati in una raccolta nata a metà Novecento. La maggior parte delle carrozze della collezione è nata a Napoli, fra gli anni 30 e gli anni 70 dell’Ottocento, una testimonianza sociale che non è stata goduta dal pubblico per più di una trentina d’anni.
Per una gallery molto completa vi consigliamo quella del Ministero della Cultura dove poter visionare i tanti affreschi, come quello della Cappella della Maddalena.
Potrà sembrare spoglio, ma non lo è. Nel cuore del castello di Copertino c’è la cappella dedicata a San Marco, le cui pitture create nel 1568 da Gianserio Strafella sono fra le testimonianze più rare del rinascimento salentino; vicino all’altare si possono notare due sarcofaghi di alcuni dei marchesi del castello, la famiglia di commercianti nota come Squarciafico, che vengono sorretti da due sfingi e da due leoni. La cappella sta dove c’era, fino al 400, l’originale posto di guardia, il primo nucleo del castello, prima struttura effettivamente militare che faceva semplicemente da fortificazione.
Orari e biglietti
Prima le prime cose: c’è un parcheggio a pochi metri di distanza.Riguardo gli orari, il Castello di Copertino è aperto dal martedì al sabato. Da mercoledì a venerdì è aperto dalle 8:30 alle 19, mentre martedì, sabato e domenica è aperto solo dalle 8.30 alle 13.30. L’apertura domenicale avviene solo le prime due domeniche del mese. Riguardo i biglietti, invece, i biglietti costano 7€ (2€ quelli ridotti) e si possono acquistare qui (sono digitali, faranno saltare la coda). Per altre info operative rimandiamo alla pagina dedicata del Ministero della Cultura.