Lo strano caso di Comiso, l’unico aeroporto in Italia aperto tutti i giorni per 2 voli a settimana

Siamo abituati a immaginare, e vivere, l’aeroporto come un luogo caotico, talvolta stressante, colmo di gente che va e che viene, di aerei che spiccano i volo e altri che atterrano, in un alternarsi che sembra quasi eterno. E infatti, nella maggior parte dei casi è così. Ma esiste un’eccezione, ovvero un aeroporto “inutile” o quantomeno molto strano, perché serve per soli 2 voli alla settimana.
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Dove si trova l’aeroporto che è in ferie… 360 giorni l’anno
Siamo in Sicilia, e più precisamente a Comiso, dove esiste un aeroporto che permette a pochissimi passeggeri, due volte la settimana, di raggiungere due scali francesi: Lille e Paris Orly. La storia di questo aeroporto è davvero bizzarra e a tratti incomprensibile: normale che una struttura così costosa, coi suoi lavoratori e con le attività correlate, abbia bisogno di passeggeri per mandare avanti la baracca. Ma qui non accade. O meglio, in passato l’aeroporto di Comiso era molto più frequentato, solo che le cose sono peggiorate soprattutto dal 2020 in poi, e la colpa non è della pandemia.
L’aeroporto nasce in realtà addirittura in epoca fascista, anche se inizialmente era utilizzato per scopi militari. Diventa “civile” solo nel 2007 e viene chiamato Pio La Torre, in onore del Parlamentare ucciso dalla mafia nel 1982. Il picco massimo di operatività venne raggiunto qualche anno dopo, nel 2013, quando l’aeroporto vantò oltre 400 mila viaggiatori.
Il “quarto incomodo”: ecco perché Comiso non riesce a lavorare come gli altri
L’aeroporto Pio La Torre non è ovviamente l’unico in Sicilia: si trova nella zona sud est e dovrebbe “fare concorrenza” agli aeroporti di Trapani, Palermo e Catania. Oggi, i circa 40 dipendenti, più quelli che hanno attività commerciali all’interno, lavorano davvero poco: circa 2 ore, ovvero quando arrivano o partono i voli per la Francia. Per qualcuno potrebbe essere il lavoro dei sogni! In realtà deve essere molto frustrante aspettare con ansia quei 25 “miseri” viaggiatori che passano di lì, sapendo che poi per il resto della giornata ci sarà… il nulla cosmico.
Il problema della non-operatività dell’aeroporto nasce un po’ di lontano, ma si è fatto più preoccupante quando la compagnia aerea Ryanair ha tolto tutti i voli nel 2023 in seguito a una discussione con la compagnia che lo gestisce. Di fatto, anche Ryanair deve aver contato le perdite economiche e deciso che era più conveniente far transitare i velivoli negli altri 3 aeroporti, più trafficati e proficui. Al momento, Comiso sembra utile solamente come pista d’emergenza quando le eruzioni dell’Etna rendono difficili i lavori negli altri aeroporti, ma è chiaro che questa situazione non durerà molto a lungo. Se incentivi statali e scommesse delle compagnie aeree non portassero a una svolta, è probabile che Pio La Torre venga smantellato, oppure chissà, con le lune di guerra che girano potrebbe tornare alla sua destinazione d’uso originaria: quella militare.