Dal 2026 cambia tutto: è la rivoluzione nel mondo dei viaggi che scontenterà moltissime persone

Alessandro Cipolla, 28 Giu 2025
dal 2026 cambia tutto: è la rivoluzione nel mondo dei viaggi che scontenterà moltissime persone

Dal 3 agosto 2026 le carte cartacee cesseranno di avere validità. Non importa se la data impressa sul documento è successiva alla dead line imposta da Bruxelles, tra un anno molti italiani potranno avere seri problemi soprattutto in caso di espatrio. Tutto merito – o demerito a seconda dei punti di vita – del Regolamento (UE) 2019/1157 che è stato voluto da Palazzo Berlaymont per aumentare la sicurezza delle carte d’identità che i paesi dell’Ue rilasciano ai propri cittadini. Questo regolamento infatti introduce standard minimi per le informazioni contenute nelle carte e per le caratteristiche di sicurezza che tutti i paesi comunitari devono applicare.

In sostanza le carte d’identità per essere valide dal 3 agosto 2026 dovranno essere prodotte nel formato ID-1, contenere una zona leggibile dalla macchina (MRZ) e soddisfare determinate specifiche e standard di sicurezza. Le vecchie carte d’identità cartacee non sono provviste della zona a lettura automatica (appunto la MRZ) e del microchip. Per questo motivo se non si vuole incorrere in problemi soprattutto per l’espatrio (qui la nostra guida su cosa fare prima di partire per un viaggio), il consiglio è di passare al più presto alla CIE prenotando un appuntamento online o presso il Comune di residenza.

L’Ue dice stop alla carta d’identità cartacea

Aumentare la sicurezza dei cittadini è da sempre uno degli obiettivi dell’Unione europea. Il regolamento in questione – datato 2019 – ha lo scopo di rendere non più valide le vecchie carte d’identità cartacee che non hanno un microchip con dati biometrici – impronte digitali e foto – e non contengono la MRZ, la zona a lettura ottica standard usata nei controlli automatici ai confini, tipo i varchi elettronici negli aeroporti per intenderci.Il motivo di questa stretta è semplice: le vecchie carte d’identità cartacee sono più facilmente falsificabili o manipolabili rispetto a quelle elettroniche.

Cosa succede dal 3 agosto 2026

Cosa succederà allora a partire dal 3 agosto 2026? Tutte le carte d’identità cartacee italiane perderanno validità ai fini dell’espatrio anche se formalmente non scadute. Dopo questa data le autorità di frontiera dei Paesi Ue e Schengen non potranno più accettare le carte cartacee italiane come documento valido per l’ingresso. Ci saranno conseguenze però anche in Italia: ai fini dell’identificazione nei viaggi – voli interni o traghetti internazionali – sarà richiesto un documento elettronico.

Riassumendo il tutto, dopo il 3 agosto 2026 chi è in possesso di una carta d’identità cartacea potrà continuare a usarla come documento di riconoscimento in Italia, ma non potrà usarla più per viaggiare all’estero. Se una persona sprovvista di CIE proverà a espatriare con una carta cartacea, tra poco più di un anno verrà respinto alla frontiera.

Cosa deve fare chi ha una carta cartacea

Nonostante da tempo Comuni e governo centrale abbiano cercato di agevolare i cittadini nel passare alla CIE, secondo alcune stime in Italia ci sarebbero ancora 5 milioni di persone con in tasca una carta d’identità cartacea. Come detto per loro dal 3 agosto 2026 non sarà possibile andare all’estero se non passeranno alla carta d’identità elettronica. Il consiglio di conseguenza è di prenotare al più presto un appuntamento per il rilascio della CIE.

La CIE può essere rilasciata sia online sul portale ufficiale del ministero dell’Intero, oppure prenotando un appuntamento presso l’ufficio anagrafe del proprio Comune. Vista la scadenza perentoria del 3 agosto 2026, sarebbe bene non attendere la scadenza del vecchio documento: è possibile richiedere la CIE anche se la carta cartacea è ancora valida, basta spiegare la necessità del nuovo documento per viaggiare. Il costo di rilascio della CIE – che comporta diversi altri vantaggi come quello dell’identità digitale – è di 22 euro, con il nuovo documento che arriverà poi via posta al proprio indirizzo di solito entro sei giorni lavorativi.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche
    In evidenza