Weekend lungo a Barcellona 2
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Per raggiungere il centro città ci sono diversi modi. Dal bus shuttle, dal taxi ed in metropolitana con la nuova linea L9 che hanno inaugurato a febbraio di quest’anno. Noi abbiamo la necessità di arrivare in fretta in hotel per depositare i bagagli e fiondarci subito in giro per cui abbiamo deciso di prendere il taxi. Ma prima di uscire dall’aeroporto dobbiamo attendere le 8,30 per l’apertura dell’Ufficio del Turismo per ritirare le nostre Hola BCN valide per tre giorni. Cos’è la Hola BCN? E’ la tessera trasporti valida per tutti i mezzi (metropolitana, bus, funicolare). Ce ne sono di diversi tipi e noi scegliamo quella dei tre giorni, costo 20 euro e la consiglio assolutamente. Attendiamo con pazienza l’apertura del botteghino e una volta ritirate le nostre tessere andiamo al parcheggio dei taxi. Ci dividiamo in due taxi e in circa mezz’ora siamo al nostro hotel pagando 35 euro a taxi…onesti. Oggi 23 aprile qui c’è la festa di Sant Jordi, una specie di San valentino nostrano, in cui le donne regalano agli uomini un libro che ricambiano regalando loro una rosa. A ogni angolo di strada ci sono bancarelle che vendono libri e rose ma il bello deve ancora venire e lo vedremo nel pomeriggio. Arriviamo dunque all’hotel. L’HOTEL 4 BARCELLONA (http://www.hotel4barcelona.com/ ) si trova in Carrer Doctor Trueta, 164 e la gentillissima signorina Sara ci fa subito fare il check-in per due camere che sono le uniche disponibili al momento. Accettiamo di buon grado così sistemiamo tutti i bagagli nelle stanze e, tempo dieci minuti, siamo in strada ad iniziare il nostro tour. Una premessa. Prima di partire ho acquistato tutti i i biglietti dei vari ingressi, Park Guell, Casa Battlò, La Pedrera, Sagrada Familia, Teleferica Montjuic, ecc. e ve lo consiglio vivamente. Inoltrare i biglietti online costano meno che non presi sul posto ma soprattutto, come accaduto ad alcuni conoscenti arrivati il giorno dopo, eviti di trovarti davanti al sold out e, cosa non di poco conto, salti tutte le file.
Prima tappa PARK GUELL (http://www.parkguell.cat/en) dove abbiamo fissato l’entrata per le ore 11 al costo di euro 7 a persona. Dall’hotel facciamo 200 metri e prendiamo il bus 92 che in circa 50 minuti ci porterà proprio davanti all’entrata est di Park Guell. Durante il tragitto vediamo la città e continuo a documentarmi prima di incappare in qualche lamentela dei miei viaggiatori. La città comincia ad animarsi ed a svegliarsi. Arriviamo al Parco in anticipo e così intanto ne approfittiamo per fare un giro nella parte pubblica. Si il parco si divide in due parti, quella pubblica, gratuita, e quella a pagamento dove c’è il museo ed altro. Bisogna presentarsi all’entrata circa 10 minuti prima dell’orario previsto. Il Park Guell e solo una delle espressioni maggiori dove l’artista spagnolo si è sbizzarrito. I mosaici sono l’emblema di questo parco. Mosaici molto colorati e variopinti. Una vera bellezza. Noi siamo entrati dalla parte alte e così godiamo subito di una meravigliosa vista sull’intera città di Barcellona sedendoci su il BANC DE TRACADIS, una lunghissima panchina rivestita di ceramica realizzata dall’architetto più vicino a Gaudí, Josep Maria Jujol. Uno spettacolo mozzafiato. Scendiamo poi più giù attraverso il TEMPIO DORICO (una foresta di 88 colonne) per arrivare alla lucertola mosaico più famosa al mondo. Facciamo un giro all’interno della casa della guardia (niente di eccezionale) e poi usciamo dal parco. Ci accorgiamo che sulla sinistra, in alto, MOOOOOLLLTO IN ALTO, ci sono diverse persone che da una croce ammirano Barcellona. Decidiamo così di andarci anche noi. Fa caldo ma la camminata merita. Sono circa un km ma merita. Arrivati in cima infatti bisogna fare la fila per salire sulla sommità della croce dalla quale si vede perfettamente Barcellona, il mare e il porto. Riscendiamo poi e, visto che è ormai ora di pranzo, decidiamo per un qualcosa di veloce al chioschetto all’interno del parco stesso. Un bel panino con tonno e formaggio ed una bottiglietta di acqua, 7 euro. Bar LA CUEVA de Parc Guell. . Mangiamo al sole e dopo proseguiamo per la nostra visita.
Prossima tappa LA PEDRERA. Per arrivarci prendiamo il bus 116 direzione La Salut e dopo 6 fermate (11 minuti) scendiamo nei pressi della stazione della metropolitana L3 di Lesseps. Prendiamo la metro, direzione Zona Universitaria, e scendiamo alla seconda fermata Diagonal. Usciamo e…..il delirio. La festa di San Jordi impazza. Mai visto una marea tale di gente tutta insieme. Traffico completamente bloccato e dirottato dall’imponente presenza di polizia. bancarelle di libri e rose ogni 3 metri. Una cosa mai vista. Abbiamo ancora qualche minuto prima della nostra visita e quindi facciamo due passi in Passeig De Gracias che è il viale dello shopping barcellonese. Qui trovate tutte le più famose marche di moda (Chanel, Rolex, Prada, Valentino, D&G, Luis Vuitton, ecc.). Facciamo veramente pochi passi visto la marea di gente e poi andiamo alla Pedrera o Casa Milà (http://bcnshop.barcelonaturisme.com/shopv3/it/product/21408/la-pedrera-de-dia.html?prom=1363 ). Il prezzo del biglietto, forse un po’ caro, è di 20,50 euro. Viene detta Pedrera per via della facciata esteriore che sembra una cava a cielo aperto. Una delle peculiarità della struttura è che Gaudí non usò la facciata come muro portante come si faceva fino a quel tempo, ma lascio questa funzione solamente ai pilastri. In questo modo la facciata poteva svolgere liberamente la funzione ornamentale che il Maestro volle assegnargli. Un’altra curiosità è che Gaudí in quest’opera unisce due edifici adiacenti creando un’unione ondulata delle due facciate, mostrando ancora una volta la sua intolleranza per le linee rette. La casa era stata commissionata nei primi anni del ‘900 dall’industriale del tempo: Milà, e dalla sua nuova sposa. L’idea originaria era di vivere in una parte della casa e di affittare gli altri appartamenti.. Alcuni appartamenti vengono ancora usati come residenze familiari, ma anche come uffici. Il bello di questo edificio è il suo tetto. Una volta arrivati si entra in qualcosa di strano. Tutto è ondulato, il pavimento, la recinzione, i comignoli che sembrano maschera. Qualcosa di assurdo. Il professore di Gaudì disse del suo allievo:” Non so se stiamo dando il titolo di architetto a un pazzo o a un genio”. Aveva ragione. Dopo la miriade di foto scendiamo all’appartamento sottostante. Un appartamento tenuto in bello stato con ancora l’arredamento del 1900. La visita dura circa 90’. Voto?
Fuori da qui proseguiamo facendoci largo tra la marea di Passeig De Gracias per arrivare a Casa Batllò che dista dalla Pedrera circa 300 metri. Qui non serve l’orario di entrata e nemmeno il giorno …basta solo averli. Costo non proprio economico 25 euro con biglietti presi online. Casa Batllò (http://bcnshop.barcelonaturisme.com/shopv3/it/product/18555/casa-batllo.html?prom=1363 ) merita veramente il prezzo del biglietto. Prendete la audioguida e godetevi questi momenti. Entrerete in un mondo particolare dove il genio dell’artista si è elevato alla massima potenza. Fuori oggi, in concomitanza con la festa di Sant Jordi, è tutta tappezzata di rose rosse.
Guardate la marea di gente per Sant Jordi. All’interno è tutto un vortice di onde, curve e spirali, a testimonianza del rifiuto di Gaudí verso le linee rette. I dettagli della casa sono stati curati da lui in persona.. gli scorrimani ergonomici, i camini del tetto usati come ornamenti, i pomelli delle porte, le grandi vetrate e persino i mobili della casa vengono dal suo genio. La casa è stata inoltre progettata per ricevere luce naturale in tutte le sue parti, ed il gioco di colori degli azulejos vi dimostrerà la fantasia del mastro Gaudí. Saliamo sul tetto e purtroppo notiamo che è in arrivo un bel temporale con nuvoloni neri.
Una volta usciti ci facciamo letteralmente trasportare dalla folla in piazza Catalunya dove c’è una marea di gente, di musica e radio che trasmettono la festa. Non passa nemmeno mezz’ora che comincia a piovere. Sono quasi le 19 e la nostra idea è quella di mangiare per poi andare a vedere lo spettacolo della Fontana Magica del Montjuic. Ma trovare qualcosa di aperto alle ore 19 è veramente difficile. Alla fine decidiamo di entrare in un ristorante vegetariano. Lo so bene, ora non uccidetemi. La scelta non è stata mia…io poi che odio la verdura. La scelta ricade sul Teresa Carles. Ci siamo fatti trascinare da un’amica in questo locale.
Ormai eravamo già dentro quando abbiamo capito che era vegetariano e per chi, come me, odia o quasi la verdura capite che il giudizio non può essere molto obiettivo. Abbiamo preso del Verde Risotto di Avena che devo dire non era per niente male. Poi del Mar Y Montana che a me non è piaciuto ma agli altri si. Degli antipasti con salsine mica male. Insomma alla fine abbiamo speso 20 euro a testa…ma sono uscito con la fame. Questo comunque il link https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187497-d2075668-Reviews-Teresa_Carles-Barcelona_Catalonia.html. Finita la cena vediamo che, per fortuna ha smesso di piovere, e così prendiamo la metropolitana da Plaza Catalunya per scendere in Plaza Espana. usciti ..beh questa piazza è eccezionale. Con il lungo vialone dell’Avinguda de la reina Maria Cristina con i lati costellata di fontane e lo sfondo con la Fontana Magica già in funzione. Attenzione agli orari ed ai giorni consultate bene il sito: http://guia.barcelona.cat/es/detall/la-magia-de-les-fonts-de-montjuic_96318091405.html
Lo spettacolo dura poco meno di mezz’ora. Ora dire che la fontana va a tempo di musica è dire una castronata.
Per chi ha visto le fontane del Bellagio a Las Vegas potrebbe essere un po’ deludente. Detto questo però lo spettacolo è molto bello e merita senz’altro di essere visto. Sono ormai quasi le 22,30 e onestamente, visto che siamo in piedi da quasi venti ore, la stanchezza comincia a farsi sentire. Il programma, bene o male, della prima giornata è stato rispettato e quindi ora possiamo ritirarci in hotel con aria soddisfatta. Domani sarà un’altra giornata …mica per gente pigra.
SECONDO GIORNO
Non c’è cosa migliore per chi organizza un tour che trovare l’appoggio incondizionato da parte degli altri partecipanti. Come è successo a me oggi. Sveglia alle ore 7…colazione entro le ore 8…per essere per strada alle ore 8,15. Non vi dico i nostri amici. Volevano già tralasciare il tutto. Ma conoscendo i miei polli avevo preparato la trappola. Prima tappa di stamattina, prenotata, ore 9,15 Sacrada Familia e dato che nessuno voleva mancare, a malincuore, si sono adeguati. Leggendo qui e là online avevo visto che essendo la maggior attrazione di Barcellona era ovviamente molto gettonata. Abbiamo aspettato praticamente l’ultima settimana per prenotare tutte le visite. In questa maniera abbiamo potuto vedere anche le previsioni meteo e giostrare, in caso di maltempo, per quelle attrazioni con visita interna. Avevo quindi visto che le prime visite alla Sacrada Familia cominciavano ad essere piene ed ecco allora che ho prenotato per le ore 9,15. Dall’hotel andiamo a prendere la linea L4 alla fermata di Llacuna, cambio alla stazione di Passeig de Gracia per prendere la linea L2 e scendere così alla fermata di La Sagrada Familia. Tempo di percorrenza 30’. Usciamo e subito vediamo questa meravigliosa opera, ancora incompiuta di Gaudì. Sono stato qui nel 2006 ed allora vidi solo l’esterno e la parte perimetrale dell’interno. Oggi finalmente potrò vederla tutta, anche se ci sono ancora gru enormi che la sovrastano. I biglietti li abbiamo presi direttamente dal sito http://www.sagradafamilia.org/ e consiglio di essere all’entrata almeno 10 minuti prima. Ovviamente ci sono diversi tipi di biglietto Noi abbiamo preso quelli per la visita in autonomia e senza salire alle torri, costo 15 euro. La salita sulle torri, costo 20 euro, non abbiamo voluto farla per due motivi: 1)la vista dal Parco Guell di Barcellona è migliore che non dalle torri. 2) si sale in ascensore e si scende a piedi e non pare sia molto agevole. Detto questo entriamo e… Il Maestro Antoni Gaudí ha dedicato alla Sagrada Família 42 anni della sua vita e 12 in via esclusiva. Teoricamente l’intera basilica sarà ultimata nel, completando la terza facciata dedicata alla Gloria di Gesù risorto (le facciate dedicate alla Natività e alla Passione si possono dire concluse).
Alle 8 torri attuali se ne aggiungeranno altre 10 di cui la più alta, dedicata a Gesù, sarà di 172 metri. Non posso neanche immaginare come potrà essere tra quindici anni! I lavori di costruzione proseguono unicamente grazie ai proventi dei biglietti dei visitanti. Oggigiorno è l’attrazione più visitata in Spagna. La Sagrada Família è stata consacrata nel 2010 da Benedetto XVI. Durante le celebrazioni metà Barcellona era tappezzata di bandiere papali e l’altra metà di bandiere di movimenti anti-papali. Per l’occasione i lavori di completamento della parte interna sono stati ultimati. Dentro è qualcosa di stupendo. Una vera opera d’arte.
Passiamo un’ora circa ad ammirare il tutto e ci accorgiamo che la ressa è diventata veramente insopportabile. E’ qui che ho la mia rivincita con i grazie da parte dei miei viaggiatori per averli obbligati a svegliarsi presto. Una piccola soddisfazione. Il programma prevedeva ora una capatina a piedi sino a Plaza Des Toros Monumental ma essendo ormai le 10,30 e dovendo poi arrivare dall’altra parte della città per il pranzo, già prenotato, decidiamo di prendere la metropolitana ed andare in Plaza De Espana. Dopo averla vista ieri sera con le luci notturne la vediamo anche ora alla luce del sole e devo dire che è veramente una bella piazza enorme. A nord della piazza c’è il centro commerciale Las Arenas dove, per chi volesse mangiare, ci sono diversi ristoranti. Per la modica cifra di euro 1 un ascensore panoramico ci porta sulla sommità del centro commerciale da cui abbiamo una bellissima veduta della piazza, del Palazzo dell’Arte, e del vialone.
Scendiamo e a piedi percorriamo tutto il viale sino ad arrivare ai piedi del Palazzo dell’arte della Catalunya dove ne approfittiamo per prende un caffè.
Dopo alcune foto di rito prendiamo il bus 13 ed arriviamo al POBLE ESPANYOL che sono quasi le 12,30. Si tratta di una ricostruzione dei principali stili architettonici spagnoli, vi troverete i luoghi tipici di tutte e 15 le comunità, ma non solo. Fu costruito in occasione dell’esposizione universale di Barcellona del 1929 e come accadde per la Torre Eiffel non fu demolito alla fine della manifestazione. Ha una estensione di 49.000 m2. Nel Poble Espanyol vi sono 117 edifici, strade e piazze, rigorosamente pedonali, un vero villaggio!! La scelta degli edifici rispetta la coerenza estetica dell’intero progetto. Volete un esempio di ciò che vedrete? Beh, sicuramente rimarrete incantati dalle bianche e strette viette andaluse, dalle case di pietra d’Aragon, dall’architettura pre romanica dell’Asturia, dai monumenti della Castilla, dalla cultura Basca e dalle case catalane. Nel Poble Espanyol vi sono inoltre molti ristoranti, due discoteche, una scuola di teatro, molti negozi e una miriade di attività artigianali. L’entrata costa 10,20. Se però volete entrare gratis….Riservando al WINE TAPAS ARRIBES DEL DUERO ( ), e consumando almeno 14 euro a persona non pagate il biglietto del Poble Espanyol. Questo locale fantastico è dedicato proprio al Parco Arribes del Duero, una riserva naturale situata nella regione autonoma di Castilla e Leon. Qui potrete degustare dell’ottimo vino (oltre 90 etichette!) accompagnato da formaggi, zuppe e insalate. Consigliato per gli appassionati di vino e per coloro che vogliono fare un’aperitivo in una cornice da favola! Dovete prenotare attraverso messaggio privato nella loro pagina Facebook; dopodiché loro indicheranno in biglietteria il vostro nome, in modo che non dobbiate pagare l’ingresso! Approfittatene! Lo gestiscono due ragazzi di Salerno, Federico e Anna, con qui abbiamo subito stretto amicizia ed alla quale ci siamo affidati per la scelta del mangiare. Insomma abbiamo preso dei taglieri di salumi e formaggi, tre tipi di zuppe differenti (fagioli, ceci), caffè e sangria eccezionale. Una vera delizia per il palato al prezzo di 18 euro a testa..ma se togli i 10 euro di entrata alla fine hai speso 8 euro. Ne vale assolutamente la pena.
Come ho detto sopra qui ci sono un sacco di negozi dove fare acquisti e ovviamente le donne ne hanno subito approfittato facendo acquisti come non ci fosse più un domani. Vabbè…. Finito il nostro giro al Poble Espanyol la visita prosegue in direzione del castello di Montjiuc. Dall’uscito del Pueblo si prende il bus n. 150 e dopo 7 fermate si arriva all’entrata della Teleferica. Noi i biglietti li abbiamo acquistati online 8,6 euro a testa con uno sconto del 10% rispetto se li avessimo presi sul posto. A differenza delle altre attrazioni qui purtroppo, anche se hai il biglietto, devi farti comunque la fila..quindi meditate. Dopo una bella fila, abbastanza scorrevole, prendiamo la teleferica che dalla base di Montjiuc si inerpica sino alla sua sommità. Per chi volesse c’è anche un’altra teleferica che parte e arriva direttamente dal porto fin quassù. Lo spettacolo che vediamo mentre saliamo è molto bello, grazie anche alla giornata di sole. Possiamo vedere tutta la città così come il mare ed il porto.
Arriviamo in cima e abbiamo una gradita sorpresa. Oggi, domenica, dopo le 17 l’entrata al castello è gratuita. Con i suoi 173 metri di altezza sul livello del mare, la collina del Montjuïc sovrasta Barcellona e da qui si hanno scorci sulla città e sull’orizzonte veramente stupendi. In cima c’è il Castello. Quella che per secoli era stata solo una torre per avvistare il nemico, nel 1640 divenne una vera e propria fortificazione che i barcellonesi usarono contro le truppe di Filippo IV (detto il Grande). Dopo la guerra di secessione spagnola il Castello cadde in mano ai Borboni, che gli diedero la forma che ammiriamo oggi. Dal 1800 fino al 1960 il castello venne usato per imprigionare gli oppositori politici, o per eseguire fucilazioni di massa. Fu proprio qui che il dittatore Franco fece torturare e poi uccidere il leader catalano Lluis Companys. Dall’alto del castello potrete godere di una panoramica sulla città e sul porto che vi lascerà a bocca aperta.
Dopo le foto di rito scendiamo ancora con la Teleferica e, l’intenzione, era quella di scendere in città con la funicolare. Purtroppo la stessa è in sistemazione (doveva essere finita entro l’inizio di aprile 2016 ma invece…) e al suo posto c’è il servizio di bus sostitutivo. Scendiamo quindi fino alla fermata della linea L3 di Paral-lel e dopo una fermata di metropolitana scendiamo a Drassanes dove praticamente inizia Les Ramblas. Attenzione…fate molta attenzione qui più ancora che in altri posti per via dei borseggiatori. C’è molto caos ma meno che in Passeis de Gracias. Facciamo giusto un paio di acquisti per i ragazzi a casa e dopo ci facciamo un giro per il lungo mare a prendere un gelato. Si sono fatte ormai le 19 e ci avviamo a prendere ancora la metropolitana per andare alla fermata di Barceloneta. In questo quartiere, dove una volta c’erano i magazzini ittici di Barcellona, ora hanno fatto tutti locali e ristoranti. Infatti la passeggiata è molto trafficata. La nostra meta è il ristorante El Salamanca (http://restaurantesalamanca.es/) . Questo locale ci era stato consigliato dai figli e da una mia collega. Qui fanno un’ottima paella e dove si mangia dell’ottimo pesce. Il locale è pieno all’inverosimile. Il gazebo esterno è pieno, e i due piani del ristorante pure. Riescono comunque a trovarci un posto per 8 e noi chiediamo paella e sangria, ma prima ci portano un po’ di antipasto. Molto cortesi i camerieri come Gianfranco, un italo-argentino che lavora proprio qui.
Usciamo che siamo ormai sazi e che sono quasi le 22. A questo punto il gruppo si divide. Due coppie, ormai stanche (sigh..gente che non regge il nostro ritmo) torna in hotel. Io, mio cognato e rispettive consorti torniamo invece alla Sagrada Familia per vederla illuminata dai fari. Quindi riprendiamo la metropolitana ed andiamo. Una volta giunti sul posto ci rendiamo conto che abbiamo fatto bene. La Sagrada è illuminata e meritava questa ulteriore visita notturna.
Dopo, anche per noi, arriva il momento del riposo e torniamo in hotel.
TERZO E ULTIMO GIORNO… SIGH… SIGH…
Oggi la sveglia suona un pochino più tardi… 7,30… ce la prendiamo abbastanza con comodo anche per la colazione e poi lasciamo libere le nostre stanze. La giornata non comincia sotto i migliori auspici. Ricevo infatti un sms da Easyjet che mi comunica che l’areo di staserà partirà con 40’ di ritardo. Ora, c’è qualcuno che mi spiega com’è possibile che una compagnia aerea sa 15 ore prima che il volo partirà in ritardo e non faccia nulla per porvi rimedio? Boh…Facciamo il check-out e lasciamo i bagagli che verremo a riprenderli nel tardo pomeriggio. Voto all’hotel? Sette. Per essere un quattro stelle onestamente mi aspettavo qualcosina di più. Le camere sono comunque spaziose ed i letti, cosa da non sottovalutare, veramente molto comodi. Lascia qualche perplessità il bagno. Ottima la colazione abbondante anche se la stanza era un pochino piccola e presumo che quando è pieno bisogna fare i turni. Comunque usciamo dall’hotel ed andiamo a prendere la nostra metropolitana per andare a vedere l’Arc de Triomf. Usciamo dalla metropolitana e ce lo troviamo praticamente davanti. Accidenti se è grande. E qui cominciano le scommesse. E’ più grande di quello di Parigi? No lo è meno? E’ più grande quello di Milano? E così Wikipedia ci corre in soccorso e scopriamo che è secondo solo a quello di Parigi. E’ bello e tenuto veramente bene.
Prendiamo il viale pedonale proprio di fronte all’Arc de Triomf e facciamo due passi sino al Parco de la Ciutadella. Facciamo due passi, facciamo qualche foto in questo che è veramente un polmone verde a sud della città. Ci sono persone che fanno jogging ed altre che passeggiano con i cani. Alla fine vediamo un bel monumento con una cascata. Molto bella.
Prossima tappa la Cattedrale di Barcellona. Torniamo all’Arc de Triomf e prendiamo la metropolitana per la Cattedrale. Quando ci arriviamo c’è una marea incredibile di gente. Oggi è lunedì e qui è pieno di scolaresche e gite della terza età. Fare foto discrete è quindi un po’ difficile. Bella, devo dire che merita veramente una visita. Usciamo ed è ormai quasi ora di pranzo. Onestamente parliamo un pochino su dove andare a mangiare e, visto che siamo vicini a Barceloneta (una fermata di metro) e che ieri sera abbiamo visto un sacco di ristoranti… decidiamo di tornare. Usciti dalla stazione della metro ci incamminiamo lungo la passeggiata e ci facciamo attirare dalla gentilezza di un signore che ci fa accomodare al Siempreviva (https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187497-d2000927-Reviews-Restaurante_Siempreviva-Barcelona_Catalonia.html).
Il menù del dia, primo, secondo, sangria, dolce e caffè costa 15 euro a testa. Prendiamo una zuppa di pesce, paella e crema catalana condita da ottima sangria. Eccezionale.
Dopo pranzo il gruppo si divide, Gaetano e Luisa infatti raggiungono una loro amica in zona porto mentre noi proseguiamo il giro della città. Appuntamento in hotel per le 17,30 per il ritiro dei bagagli (si accettano scommesse…arriveranno in orario?). Prendiamo la metropolitana ed andiamo a vedere la Cattedrale di Santa Maria del Mar. Ora, se c’è una cosa che proprio non sopporto è il dover pagare per entrare in chiesa. Capisco la Sagrada Familia ma questa è una chiesa normale. Ecco quindi che quando arriviamo davanti e il costo è 5 euro…giriamo i tacchi e ce ne andiamo.
A questo punto l’idea viene a mio cognato: “andiamo a vedere l’Hospital de San Pau?”. Allora, io avevo scartato questa cosa perché….è un ospedale ma la cosa non è proprio esatta. L’Hospital de San Pau si trova poco distante dalla Sagrada Familia, in leggera salita. Prendiamo la metropolitana e così ci arriviamo abbastanza agevolmente. Dovete sapere che questa struttura è stato un vero e proprio ospedale sino a qualche anno fa quando, proprio dietro ad esso, hanno costruito il nuovo ospedale di san Pau. La struttura è invece veramente bella e non si capisce come si possa concepire un ospedale in questa maniera. L’ingresso costa 10 euro ma ne vale veramente la pena. All’interno ci sono 4 edifici da visitare in tutta la loro bellezza.
Bene usciamo che ormai è ora di avviarci all’hotel per ricongiungerci con il resto del gruppo e riprendere le nostre valigie. Noi puntualissimi arriviamo alle 17,20…i nostri amici…alle 18,00 accampando scuse di metropolitana ferma….vabbè…. Bene, anzi male, finisce qui il nostro lungo weekend a Barcellona. Che dire di questa città? Sarà per via del mare..sarà per il clima…sarà per gli spagnoli…tutte cose che io adoro, ma a me è proprio piaciuta. E’ una città viva..piena di gente e che si gira tranquillamente con i mezzi. Per chi non c’è mai stato…merita una visita.
Per andare in aeroporto, visto che il tempo ce lo permette, decidiamo di andarci in metropolitana. Beh, ci impieghiamo oltre un’ora …cambiando tre linee, ma così abbiamo la possibilità anche di usare la nuova linea la L9 senza manovratore. Bella e comoda porta direttamente ai Terminal 1 e Terminal 2. Memori di quanto accaduto a Londra arriviamo con grande anticipo, alle 20 siamo praticamente già all’imbarco. Peccato che la partenza, prevista per le ore 21,50, sarà ritardata di circa un’ora. Ne approfittiamo così per prendere un panino ed un caffè. Alle 22,30 ci imbarchiamo ed atterriamo a Milano Malpensa alle 23,59. Ritiriamo le auto e poi a casa. Termina quindi qui anche questo nuovo viaggio. Un grazie di cuore ai miei compagni di viaggio che mi urlano sempre di tutto ma poi..si aggregano sempre…segno che quindi io e Tony riusciamo ad organizzare bene… Ahhh dimenticavo… spesa a persona? 360 euro… Alla prossima. Praga?