A Barcellona per l’Epifania con i bimbi al seguito

Tempo splendido, atmosfera festosa e tante cose interessanti da fare in famiglia
Scritto da: dhali16
a barcellona per l'epifania con i bimbi al seguito
Partenza il: 03/01/2020
Ritorno il: 06/01/2020
Viaggiatori: 4
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Barcellona per me significa una tappa di una vacanza con i miei genitori, da ragazzina (e ancora conservo la maglietta Hard Rock con la Sagrada Familia fatta con le chitarre); una gita in giornata durante le agognate vacanze di maturità; e una vacanza in periodo universitario. Ci sono ritornata in queste vacanze natalizie con marito, bimba di 5 anni e bimbo di 8 mesi al suo battesimo del volo.

Periodo: 3-6 gennaio, abbiamo trovato tempo splendido, sole e temperatura media intorno ai 15 gradi.

Per mio figlio, in pieno svezzamento, mi sono organizzata portando le pappe pronte tipo Mellin e Plasmon, idem i passati di verdura in busta; so che non sono il massimo della vita, ma per tamponare per pochi giorni sono andate benissimo. In tutti i posti dove ci siamo fermati a mangiare abbiamo sempre trovato piena disponibilità a scaldare la pappa, e anche seggiolone per lui e a volte Kids Menù per mia figlia.

In questo periodo c’erano ancora tutte le illuminazioni di Natale, poi in Spagna sentono tantissimo la festività del Los Reyes Magos, che viene festeggiata con una parata il 5 gennaio, di cui vi parlerò dopo; sono loro a portare i regali ai bimbi, come se fosse la nostra Befana, e quel giorno si mangia il dolce tipico, El Roscón de Reyes. A mia figlia avevo preparato una sorta di diario di bordo, da completare giorno dopo giorno. Io non sono molto creativa per cui ho cercato su Internet (soprattutto Pinterest) dei disegni da colorare, oppure già fatti, da incollare a fine giornata sul quadernino, poi lei mi diceva cosa l’aveva colpita di quella particolare attrazione e la disegnava, oltre a scrivere qualche parolina sotto dettatura (per quanto permesso dai suoi 5 anni…). L’ho trovato un bel modo per coinvolgerla, sarà un’esperienza che ripeteremo anche nei prossimi viaggi. Un’altra cosa che la fa sentire davvero “grande” è una macchina fotografica per bambini che abbiamo comprato su Amazon, perfettamente funzionante; mia figlia scatta le sue foto tutta felice, controlla se sono uscite bene dallo schermo e a casa le scarichiamo.

Barcellona in generale mi ha dato l’impressione di essere una città sicura, piena di piste ciclabili (dove sfrecciano anche monopattini elettrici, skateboard e persone che pattinano), con un clima mite e disponibile con i bambini. Di contro, alcune stazioni della metro non hanno ascensore e nemmeno scale mobili, quindi sollevare un passeggino con bimbo addormentato diventa complicato… Abbiamo visto purtroppo tante situazioni di povertà, che abbiamo cercato di spiegare a nostra figlia nel miglior modo possibile. Abbiamo macinato tantissimi chilometri, complice anche il bel tempo (e una bimba che mi ha davvero stupito per la voglia di camminare!), secondo me Barcellona è una città da esplorare all’aria aperta, con il naso all’insù per ammirare palazzi imponenti e modernisti, o abbassando lo sguardo per cercare mattonelle particolari. Le distanze non erano enormi, a meno di non spostarsi verso zone lontane dal nostro hotel, ad esempio il Tibidabo o la Sagrada Familia. Per la Metro, abbiamo optato per quello che fino all’anno scorso si chiamava T-10 e che ora si chiama T-casual, e che ha aumentato il prezzo a 11.35€, ma resta sempre cedibile ad altre persone. Noi ne abbiamo comprati 2 e sono bastati, in quanto anche i bambini sopra i 4 anni pagano.

Questo il nostro programma, cercherò di dare qualche consiglio utile rispetto alla nostra esperienza.

– Volo Easyjet da Malpensa, sfruttata sia in andata che al ritorno la family lane e l’imbarco prioritario per famiglie con bambini sotto i 5 anni. Abbiamo imbarcato una valigia con il necessario per il bimbo, e per lui abbiamo potuto portare gratuitamente passeggino e borsa per il cambio. La pappa me l’hanno riscaldata a bordo senza problemi. Durante il volo di ritorno ci siamo fatti compilare l’attestato del Battesimo del volo; il comandante poi è stato carinissimo e, al momento degli annunci, ha anche salutato mio figlio chiamandolo per nome

– Parcheggio Pro Parking a pochi minuti dal T2, sempre una garanzia.

– Transfer Hoppa: prenotato dall’Italia, ci hanno atteso con un minivan privato all’arrivo e ci hanno recuperato direttamente in hotel, perfettamente puntuali. Seggiolini compresi per entrambi i bimbi, totale 70€ a/r

– Hotel Barcelona Universal: scelta perfetta, posizionato sulla Avenida Parallel ed esattamente sopra la fermata della metro (linee 2 e 3) e vicino alla fermata di diversi autobus. Avevamo prenotato tramite Booking una doppia standard+culla con colazione inclusa (350€ compresa la tassa di soggiorno), ci hanno fatto il free upgrade alla tripla che era qualcosa di enorme con letto per mia figlia e culla/vaschetta per il bagnetto per il bimbo. La camera era al settimo piano e messa d’angolo, per cui si godeva anche di una bella vista. Colazione buona, intercontinentale, con gli immancabili churros con chocolate.

Las Ramblas: la principale e più conosciuta era a 10 minuti a piedi dal nostro hotel. Ci hanno sconsigliato di mangiare nei ristoranti lungo la strada, troppo turistici e a rischio di fregatura, e di stare attenti ai furti, soprattutto non appoggiando borse e zaini per terra. Nei pressi del Port Vell, fino al 5 gennaio era in corso la Fira de Nadal, con bancarelle, giostre, chioschetti di street food e un’enorme ruota panoramica.

La Boqueria: un tripudio di colori e profumi, le bancarelle che espongono la frutta sono davvero sensazionali! Noi abbiamo fatto una merenda comprando bicchierini di macedonia a 1€, e conetti con jamón ibérico, accompagnato da vino tinto. Ci sono anche veri e propri bar dove mangiare o fare un aperitivo. Sicuramente merita una visita!

Los Cachitos: qui abbiamo mangiato la prima sera, trovandosi esattamente sotto il nostro hotel. Lo consiglio, il personale non è magari molto sgamato (tipo hanno impiegato un sacco per portarci la “trona”, il seggiolone), ma le paella che abbiamo mangiato io e mio marito era davvero squisita!

Carrer del Blai: questa vietta pedonale era a pochi minuti dal nostro hotel, ed è rinomata per essere un susseguirsi di localini dove tapear… Alcuni sono minuscoli e la gente mangia tranquillamente all’esterno , appoggiandosi a “davanzali”, altri un pochino più grandi, ma tutti accomunati dalle tapas in mille versioni! Noi abbiamo optato per il “Blai Tonight”, un locale moooolto alla buona (sgabelli alti, pochi coperti), ma con un proprietario simpaticissimo, ottimi prezzi e vastissima scelta di tapas. Si mangia con il metodo degli “stuzzicadenti”, ovvero le tapas avevano prezzi diversi a seconda del tipo di stuzzicadenti che avevano (1€ o 1.80€). Erano anche disponibili a riscaldarle qualora si fossero raffreddate un pochino.

*Nota sui ristoranti: il coperto non esiste e la mancia non si usa, l’unica cosa da verificare è se l’iva del 10% sia inclusa o meno, e alle volte un rincaro dello stesso tipo viene messo se per esempio cenate in terrazza o in un locale nel seminterrato. Il pane non è mai portato in tavola , è sempre da chiedere a parte e si paga.

– Dal nostro hotel a piedi si arrivava anche al Raval, quartiere molto caratteristico della città. Merita una tappa per ammirare la famosa scultura dell’enorme e cicciotto Gato di Botero.

Barri Gotic: davanti al Palau de la Generalitat era allestito un presepe molto originale, fatto con gli oggetti dimenticati ritrovati nelle soffitte. Addentrandosi poi nel Carrer del Bisbe, per arrivare alla Cattedrale, ci sono dei negozi carinissimi che vendono espadrillas in tutte le forme e colori.

Cattedrale: noi l’abbiamo visitata negli orari in cui non si pagava l’ingresso, quindi abbiamo risparmiato 7€ a testa. La parte che mia figlia ha trovato più interessante è stato il cortile con le 13 oche (come gli anni di Santa Eulalia, patrona della città, quando fu martirizzata).

Passeig de Gracia: qui i negozi sono per lo più proibitivi, ma noi eravamo incantati dalle architetture moderniste che si susseguono lungo il viale… Abbiamo mangiato al MC Donald’s davanti a Casa Battló, lo consiglio perché il personale è stato super gentile, era davvero pulito e molto grande. Non abbiamo comprato nessun ingresso per le case moderniste, pensando che con i bambini sarebbe stato troppo difficile visitarle per bene.

Sagrada Familia: ci siamo fermati nel parchetto di fronte alla Facciata della Passione per la tappa merenda, con vista superba! Direi obbligatorio comprare i biglietti online con congruo anticipo, quando siamo andati noi in cassa dicevano che i ticket erano esauriti fino a 2 giorni dopo… Esistono vari tipi di ingresso, quello base costa 20€, poi c’è con audio guida, con salita alle Torri… Dovete selezionare l’orario di ingresso, e il biglietto va comprato anche per i minori di 11 anni (che però non pagano). Noi avevamo un ingresso normale e uno con audio guida, a 26€, consigliatissimo perché le spiegazioni dei dettagli delle facciate e degli interni sono davvero complete. L’ingresso delle 16.30 è stato perfetto perché la luce del tramonto entrava dalle vetrate della Facciata della Passione, creando giochi di luce incredibili. La Sagrada Familia lascia senza fiato, sembra di entrare in un bosco fatto di colonne, i colori delle vetrate, i particolari delle statue… Con il passeggino abbiamo avuto l’ingresso prioritario, facendo pochi minuti di coda, altrimenti c’era da pazientare parecchio, in quanto ci sono i controlli con il metal detector.

Tibidabo: le “vecchie” soluzioni per arrivarci (Tram Blau – l’ultimo rimasto a Barcellona, e la Funicolare) sono in ristrutturazione, quindi le uniche soluzioni sono gli shuttle T2A-B-C. Il primo, che parte da Placa Catalunya, costa 3€ a viaggio ed è l’unico che vi consente di comprare solo il trasporto, senza l’ingresso al parco. Con gli altri due, invece, si è obbligati a comprare anche l’ingresso al Parque de las Attraciones: quello ridotto per la sola zona panoramica (12.70€ adulti e 7.80€ bambini sotto 120cm), oppure quello completo a 28.50€/10.30€. Volendo, una volta arrivati al Tibidabo, si può comprare l’ingresso alla singola attrazione al costo di 2€. Noi abbiamo preso all’andata il T2B, quindi abbiamo sfruttato gli ingressi per la zona panoramica e relative attrazioni. Viene consegnato un braccialetto da mostrare agli addetti, i giri sono illimitati ma considerate che alcune giostre hanno una portata davvero scarsa, quindi le code che si creano sono inevitabili… Noi abbiamo comunque avuto accesso alla Ruota Panoramica, a un Aereo, al Museo dei Robot, alla Giostra dei Cavalli, e a una sorta di Gru che saliva veramente in alto regalando però panorami mozzafiato, complice anche la bellissima giornata. Per mangiare ci sono vari chioschetti nel Parco, più o meno cari, quindi se riuscite a portare dei panini per fare il picnic potrete sicuramente risparmiare qualcosa. I bagni sono molto puliti e ce n’è uno riservato interamente ai bimbi, con i water piccolini e lavandini alla loro altezza.

Al Temple Expiatori del Sagrat Cor sono entrati solo marito e figlia, in quanto non esisteva una rampa per superare la barriera delle scale, con il passeggino. Io avevo già visitato in passato entrambe le chiese, livello superiore e inferiore, ma ricordo che gli interni non mi avevano colpito granché.

Per tornare verso il centro città abbiamo cambiato shuttle e preso il T2A per Placa Catalunya, il tragitto dura una mezz’oretta.

Museo Picasso: la prima domenica del mese è il Día de las Puertas Abiertas, quindi l’ingresso era gratis, da prenotare 4 giorni prima online, con la scelta dell’orario. La visita è stata abbastanza rapida, ma io ci tenevo tantissimo a vedere le composizioni de Las Meninas in versione cubista.

Cabalgata de Los Reyes Magos: il 5 gennaio, a partire dalle ore 18, lungo le vie principali della città, si è svolta questa parata davvero suggestiva e caratteristica. La gente dal tardo pomeriggio era già davanti alle transenne per garantirsi il posto in prima fila… Noi abbiamo scelto di dirigerci in Placa d’Espanya, dove la sfilata è arrivata alle 20.50 (puntualissima). Prima abbiamo cenato in un ristorante della terrazza del Centro Commerciale Arenas, il Botiga. Ve lo SCONSIGLIO completamente, giuro che non ci siamo alzati dal tavolo perché stavamo mangiando i bimbi, ma davvero era tutto immangiabile, decongelato, cattivo sapore… No comment. Il Centro Commerciale mi è sembrato invece carino, c’è anche un ascensore panoramico esterno che si paga 2€, altrimenti si può salire alle terrazze utilizzando l’ascensore interno fino al terzo piano e poi le scale mobili per l’ultimo.

Comunque la parata è stata davvero bella, con i carri allegorici, la musica, i balli, le luci… Per concludere con i Re Magi che salutavano la folla. C’erano tantissimi controlli nei pressi della parata e anche nelle metro, con anche cani poliziotto.

Barceloneta: abbiamo preso il pullman da sotto il nostro hotel per arrivare nei pressi della scultura Peix Olímpic di Gehry, per poi percorrere tutta la passeggiata del lungomare, facendo tappa anche in spiaggia. Che meraviglia il mare d’inverno! Belle anche le sculture Cap de Barcelona di Roy Lichtenstein e la Lobster Statue dell’artista spagnolo Mariscal.

Ci voleva un po’ di caldo e aria di mare prima di volare nuovamente verso la gelida Malpensa!

Resto a disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento.



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