La più bella città della Spagna? È il perfetto connubio di arte, natura e vita notturna

Arte, cultura, vicoli, palazzi, locali, spiaggia, vita notturna: Barcellona è una città che piace proprio a tutti
Scritto da: Viviaggia
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Se mi chiedessero qual è la prima città che vale la pena visitare in Spagna, direi senza dubbio Barcellona. E la risposta, che avrei considerato scontata anni fa, è la stessa anche ora che della Spagna ho visto davvero tanto.

Barcellona ha tutto ciò che si può desiderare: arte, musei, parchi, locali notturni, musica live, ballo, spiaggia, natura, relax, divertimento, cibo. È adatta alle comitive di amici, alle coppie, alle famiglie, ai viaggiatori solitari e ognuno ci troverà la sua dimensione. Del resto, non è un caso che molti ci vengono per l’Erasmus e non vanno più via. O che molti altri, come noi, ci tornano ogni volta che una tariffa conveniente consente di farci un salto. Personalmente non saprei dire quante volte ci sono stata, ma so di certo che vorrò tornarci.

Casa Batllò, la Pedrera e Passeig de Gràcia

La prima cosa che mi ha impressionata di Barcellona, quando ci arrivai nel 2008, è l’architettura di Gaudí. Allora i social erano agli albori e non era facile incappare in foto di luoghi non ancora visitati. Per questo, quando i miei occhi hanno incontrato la linea morbida e armoniosa di Casa Batlló lo stupore è stato enorme.

Innanzitutto, consiglio vivamente di visitare l’interno con audioguida (o con un tour), perché la vista della facciata non basterà di certo, anche se vi regalerà foto instagrammabili, soprattutto con l’illuminazione della sera.

Casa Batlló è un edificio unico, in cui le scale, i muri, le finestre e ogni elemento che normalmente ci aspetteremmo rigido e duro si fa morbido e avvolgente. Le linee sembrano a tratti giocose, come se si camminasse nel sogno ovattato di un bambino. E invece è tutto reale, anche i comignoli colorati che sanno di zucchero filato. Decisamente vale la visita.

Casa Batlló si trova in un punto strategico di Barcellona, facilmente raggiungibile dal resto della città tramite la metro. Io consiglio però di dormire in zona, perché dal Passeig de Gràcia avrete tutto vicino. Pochi metri dopo Casa Batlló, lasciandosi il mare alle spalle, c’è la Pedrera, altro edificio realizzato da Gaudi e degno di nota. Anche in questo caso, prenotando il biglietto online risparmierete un sacco di tempo che potrete investire in altro.

Dalla Pedrera il Passeig de Gràcia scende naturalmente verso il mare, attraverso un lungo viale con ottime piste ciclabili che aiuteranno chi, come noi, ha scelto di noleggiare una bici.

Scendendo secondo l’inclinazione naturale della strada si incontra Plaça Catalunya, da cui peraltro partono i bus per l’aeroporto.

Qui potrete dedicarvi allo shopping sfrenato a El Corte Inglés (la versione spagnola della nostra Coin) o in uno dei negozi della piazza e delle strade laterali. Ci troverete i più famosi brand spagnoli ed europei.

Dalla Plaça avete due scelte: dirigervi verso una stradina pedonale che porta alla Cattedrale o avviarvi verso la Rambla. Personalmente suggerirei di fare una capatina alla Cattedrale, senza perderci molto tempo, e di allungare al muro del bacio. In una piazzetta nascosta e riservata esiste un muro in cui centinaia di foto in miniatura, di baci, paesaggi o figure varie, sono composte in modo tale da formare un bacio. La foto è immancabile così come il video che parte da una foto e si allontana sempre più fino alla figura grande del bacio. È arte contemporanea gratuita che vale la pena visitare.

Las Ramblas e la Boqueria

la boqueria

Terminata la deviazione, riprendete la strada verso las Ramblas. Questo viale è certamente famoso tra i turisti e considerato una tappa obbligata, ma mantenete basse le aspettative per non restare delusi.

Vi troverete distese di bancarelle dozzinali e venditori di souvenir. Ai lati, gelaterie e ristoranti di livello turistico. Attenzione: sulla Rambla ci sono molti borseggiatori che urtandovi con una scusa o approfittando di una vostra distrazione vi ruberanno soldi o cellulare. State attenti se non volete spiacevoli sorprese.

A circa metà del viale, sulla destra, vedrete di certo l’ingresso del più famoso mercato di Barcellona: la Boqueria. Qui potete trovare qualsiasi tipo di alimento, dalla frutta fresca sotto forma di macedonia o frullato ai frutti di mare, dalla tortilla di patate al sushi, dalla pizza alle crocchette, dal jamon al fuez. Girate tra le bancarelle e fermatevi da quelle che vi piacciono di più o i cui prodotti vi sembrano più freschi. Non è un mercato in cui contrattare il prezzo e potrete pagare anche con carta di credito. Per una pausa pranzo veloce e varia è certamente consigliato. Quanto agli orari di punta, ricordate che in Spagna pranzano molto tardi, verso le 14:30/15:00; arrivare presto potrà farvi trovare meno clienti spagnoli e garantirvi forse un po’ di tranquillità in più.

Terminata la sosta alla Boqueria, riprendete la Rambla e continuate a scendere verso il mare, fino al Monumento a Colombo (Colòn).

Il lungomare e la Barceloneta

Qui vi troverete davanti a un volto nuovo di Barcellona: il palazzo del porto, i baretti con vista mare, le bancarelle e un lungo viale che costeggia il mare e giunge fino alla famosa Vela. Se avete abbastanza energia nelle gambe o avete preso una bici a noleggio, salite su fino al W Barcelona (un mega hotel a forma di vela) e godetevi lo spettacolo di gente che fa sport di ogni tipo (c’è una palestra a cielo aperto proprio lì vicino), salite nella parte retrostante e godete della vista su Barcellona e sul mare.

Arrivati a questo punto, non vi resta che esplorare la Barceloneta.

Lo confesso, una parte del fascino che Barcellona esercita su di me è legata proprio al suo lungomare e all’atmosfera di vacanza che vi si respira, quanto meno in primavera ed estate, quando le giornate lunghe e il clima mite favoriscono la vita all’aria aperta.

Personalmente ho l’abitudine di percorrere il lungomare in bici o con lo scooter a noleggio, anche se qualche volta l’ho fatto anche correndo. Qualunque mezzo scegliate, sarete certamente in buona compagnia: la pista ciclabile è piena di bici, skate e pattini, mentre accanto la gente passeggia o osserva il mare. Lungo tutto il percorso ci sono i tipici baretti da spiaggia con i tavolini che guardano al mare e non avrete che da scegliere quello che vi piace di più o in cui trovate posto.

Sulla spiaggia, soprattutto in estate, gli abitanti del posto, gli studenti e i turisti godono insieme del sole e restano in spiaggia fino al tramonto o anche dopo. Vi capiterà sicuramente di incontrare comitive di amici che bevono suonando una chitarra e storpiando qualche canzone. Attenzione, però! Anche qui, complici il relax e i bagni in mare, è facile che qualche malintenzionato vi porti via qualcosa: occhi ben aperti e non lasciate niente di prezioso incustodito.

Il mare non è granché, anche se in molti ci fanno il bagno. Non è certo un luogo che si visita per la bellezza delle acque, ma l’atmosfera rilassata e festaiola compensa pienamente.

Nella parte interna, la Barceloneta è un concentrato di stradine in parte pedonali, con le casette colorate, senza grandi palazzi. Qui si ha l’impressione di essere in uno qualsiasi dei posti di mare e ci si dimentica quasi della città e delle sue meraviglie, architettoniche e non.

In una di queste stradine si trova un posto a cui siamo molto legati, che una decina di anni fa era pieno zeppo di gente senza limiti e che ora, complice il Covid, ospita un quantitativo misurato di persone. Per questo spesso si trova la fila, anche se scorre abbastanza velocemente.

Sto parlando della Champagneria, nome reale Canpaixano, dove potete bere dell’ottimo rosato frizzante a 4.90 euro a bottiglia e stuzzicare tapas e panini con salumi e formaggi. Gli utenti sono per lo più giovani, ma si trova gente di ogni tipo. Per far partire l’aperitivo spendendo poco, non potete scegliere di meglio.

Il tempio espiatorio della Sagrada Familia

sagrada familia

Lasciata la rilassatezza della Barceloneta, prosegue il tour tra le meraviglie di Gaudì. Una visita a Barcellona non potrebbe definirsi tale senza una capatina al Tempio Espiatorio della Sagrada Família, edificio che è in costruzione da oltre un secolo e che ancora oggi non è completato. I lavori proseguono grazie alle donazioni e al prezzo del biglietto, per cui avete un motivo in più per comprarlo. Anche in questo caso, comprarlo online qualche giorno prima vi permetterà di risparmiare molto tempo e una lunga fila e vi darà accesso all’audioguida gratuita.

La Sagrada Família si nota certamente dall’esterno, per le sue guglie a salire verso il cielo senza il carattere cupo tipico delle chiese gotiche, ma con un fare giocoso che ricorda quello dei castelli di sabbia. Le decorazioni, le statue, le sommità e il portale sono unici: non ha senso descriverli, dovete assolutamente vederli.

Se dall’esterno la Sagrada Família è imponente e suggestiva, all’interno vi stupirà: le colonne sono progettate come grandi alberi di tipo diverso le cui sommità si riuniscono in alto a formare un gioco di colori e cerchi, con quella morbidezza e quella visione naturalistica che solo Gaudì poteva concepire. Le vetrate, di colori freddi da un lato e caldi dall’altro, vi conducono al centro, dove la statua di Gesù sembra lievitare sotto un gazebo.

La visita all’interno della Sagrada Família vale il viaggio, ma non mancate di leggere la sua storia e di sognare anche voi con Gaudì.

Parc Güell

parc guell

Un po’ distante, salendo in alto, si trova un altro dei simboli di Barcellona: il Park Güell.

Noi ci siamo arrivati con una bici elettrica, ma la salita alla fine è davvero ripida e il caldo di mezzogiorno non ha aiutato. Potete optare per la metro o uno scooter a noleggio o anche un taxi, a seconda delle vostre abitudini.

Il parco è immenso e piacerà sicuramente anche ai bambini (come ogni opera di Gaudì), grazie alla famosissima lucertolona colorata che vi accoglie all’ingresso.

Camminando nel parco, passeggerete sotto colonne marroni perfettamente allineate e avvolgenti, visiterete la casa del custode, osserverete la natura e le decorazioni che Gaudì ha posto qua e là, con il mosaico colorato che è uno dei simboli di Barcellona. Il bar del luogo è affollato e costoso, ma il Parco non vi deluderà.

Gràcia, il quartiere più bello e delicato di Barcellona

Uno dei luoghi oggi più conosciuti di Barcellona, frequentati all’ora del brunch o dell’aperitivo fino a sera tardi, è Gràcia. Gràcia è un quartiere davvero “grazioso”, rilassato, accogliente, che ricorda in alcuni punti Parigi o Madrid. Stradine poco frequentate portato a un insieme di piazzette su cui si affacciano i tipici bar spagnoli con terrazza, con i tavolini all’aperto. La gente vive all’esterno, chiacchiera, beve, mangia un gelato, ride, fa nuove amicizie o semplicemente passeggia, e il caos e il rumore sono lontani.

Personalmente avrei passato a Gràcia tutte le sere, tanti sono i locali e tanto piacevole è l’atmosfera.

Inoltre, ci sono un sacco di posti in cui servono cibo vegetariano e dopo giorni di tortilla e queso manchego questa non può che essere una buona notizia.

Per chi come me balla lindy hop, è consigliato sentire le scuole e chiedere quando si ballano i clandestini nelle piazze. Io ne ho beccati un paio: il livello è molto alto.

El Raval, un barrio difficile

Nel mio primo viaggio a Barcellona, quando ancora ero una viaggiatrice inesperta, ho dormito per 10 giorni in un ostello del Raval, semplicemente perché era economico e vicino al centro. L’esperienza è stata piena, senza dubbio, soprattutto quando una sera, mentre passeggiavo con la mia borsetta firmata nuova di zecca (lo so, non si dovrebbe viaggiare così, ma era il primo regalo che mi facevo da lavoratrice), dopo aver imprudentemente girato in un vicolo stretto, ho sentito un uomo fischiare e subito ho visto un altro uomo venirmi incontro per borseggiarmi. Per fortuna ho avuto la prontezza di tornare subito sulla strada principale a gambe levate e di fermare un poliziotto, che in spagnolo mi ha detto “non è un quartiere sicuro, non puoi andare in giro con quella borsa”. Sventato lo scippo e imparata la saggia lezione, un’altra sera, mentre ero in un bar famoso perché si serve l’assenzio (e perché tutto, polvere inclusa, è intatto da decenni), mi sono trovata al centro di una retata della polizia per un giro di prostituzione (a cui non avevo fatto assolutamente caso, tanto forte era il fumo nel locale). Infine, una mattina mi sono ritrovata davanti a una rissa tra immigrati in cui a un certo punto hanno iniziato a volare transenne. Ho urlato e una signora mi ha trascinata dentro casa sua, tenendomi al sicuro fino all’arrivo della polizia (che è comunque arrivata quasi subito).

Questi racconti, che sono in realtà i più interessanti del mio viaggio a Barcellona ancora oggi, sono per dire che il Raval non è sicuro e non è per tutti, anche se certamente negli ultimi 15 anni è migliorato. Se vi armate di zainetto del supermercato e tenete il cellulare ben custodito, aggiratevi senza timore per le stradine di questo quartiere fuori dal tempo, polveroso, con i palazzi antichi e le chiese minori, con le piazze popolate di gente e i colori di un posto ancora immune al turismo. Non solo! Al centro di una piazza vi troverete davanti al Gatto di Botero e potrete inoltre visitare due dei maggiori centri d’arte contemporanea di Barcellona: il MACBA e il CCCB.

Castelldefels

A Barcellona c’è davvero tanto da vedere, ma per chi vuole un po’ di relax che sia tutto mare, chiringuitos e lidi, senza la confusione della Barceloneta, è consigliato un salto a Castelldefels. Noi ci siamo capitati perché ci vive un nostro amico, ma vi garantisco che è un luogo di mare assolutamente piacevole, vivace, pieno di locali, con la musica sulla spiaggia, i lidi attrezzati, un fantastico lungomare ideale per correre o andare in bici. È anche molto vicino all’aeroporto, per cui può essere una buona opzione per l’ultima notte, se volete lasciare la città.

Cosa bere e mangiare

cosa bere e mangiare a barcellona

Lo so, sono vegetariana e quindi i miei consigli alimentari sono piuttosto limitati, ma di certo il modo migliore per vivere Barcellona è andare di tapas e scegliere quelli che più vi piacciono. Di bar di tapas è piena la città: sedetevi al bar con una cervezita e spiluccate un po’ in una delle terrazze (piazzette o marciapiedi) che amano tanto gli spagnoli. Nei vostri giri ne troverete tante.

Per i vegetariani, la scelta non è molto varia: olive, tortilla di patate, patatas bravas (piccanti e fritte), queso de cabra e queso manchego, pimientos de padron. Per chi mangia la carne, non possono mancare il jamon e il fuet, la butifarra, i calamari. Non sono sicura di consigliarvi la paella, perché non è un piatto che sia facile.

Tra i posti che abbiamo provato, consiglio El Nacional (Paseig de Gracia), ristorante libanese Sannin (Gracia), Il bosco delle fate (Rambla).

Barcellona è una città che si visita con grande facilità, grazie alla metro, alle biciclette a noleggio (ci sono quelle di Bolt o di Smou), agli scooter elettrici a noleggio (quelli della app Yego), ai taxi, alle piste ciclabili e ai grandi marciapiedi. Molte delle attrazioni più interessanti si possono visitare con una bella passeggiata.

Barcellona è una città spagnola e come tale vive e lavora con ritmi lenti, con la siesta del pomeriggio e la sacralità delle ferie (intoccabili). I negozi spesso aprono e chiudono tardi e i pasti si consumano in orari diversi da quelli tipici italiani, anche per via dell’orario avanzato di alba e tramonto.

I voli economici sono moltissimi, mentre gli alberghi sono diventati piuttosto cari e conviene prenotare per tempo per provare a risparmiare. Noi andiamo sempre al Generator, che ha sia dormitorio che camere private e organizza ogni sera eventi musicali.

Non vi resta che prenotare!

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