Verso il Monte Olimpo

Per arrivare al cospetto di ciò che Zeus ammirava volgendo il suo sguardo agli esseri umani!
Scritto da: Daniele Vallet
verso il monte olimpo
Arriva la mattina, inforco Fernanda che come me è impaziente di passare il confine, direzione Salonicco e il Monte Olimpo. Ed eccolo il confine e l’ingresso a Salonicco, seconda più importante città della Grecia, non solo per popolazione, ma anche per essere il capoluogo della Macedonia del Nord! Situata sul mare, fondata nel 315 a.C., la città di Salonicco porta il nome della sorella di Alessandro il Grande, Thessaloniki. Polo culturale, commerciale, industriale ed economico, Salonicco è famosa per i suoi numerosi monumenti bizantini, per l’architettura ebraica e ottomana. Le rovine architettoniche del periodo ottomano si trovano prevalentemente nella Città alta (Ano Poli), caratterizzata dalle tradizionali fontane e abitazioni in legno sopravvissute al grande incendio dell’agosto 1917. La oltrepasso non dopo aver incontrato nella mia breve visita una simpatica tartaruga, il mio obiettivo è la città di Lithochoro punto di partenza per l’ascesa alla vetta del Monte Mytica, noto ai più come il Monte Olimpo!

Lungo il percorso osservo le piantagioni di cotone ormai maturo per il raccolto e l’azzurro del cielo. La città è a una distanza di circa 90 chilometri da Salonicco ad ovest del Golfo Termaico. Litochoro è menzionata per la prima volta con San Dionysus, è una città conosciuta da coloro che desiderano arrampicarsi sul Monte Olympo, quasi tutti gli itinerari escursionistici partono a sud-ovest di Litochoro. Il Monte Olimpo, considerato dagli antichi greci la dimora degli dei, è la montagna più alta e maestosa della Grecia. La sua cima più alta, cima Mitikas, raggiunge quota 2917 mt. L’escursione si effettua in due giorni: il primo giorno si sale al Rif. A, Spilios Agapitos, il secondo giorno si sale la cima Mytikas e si scende a valle e questo è il mio obiettivo. Fernanda ed io avanziamo sui tornanti, ogni tanto scendo di sella e cammino… la salita è faticosa, ma i panorami sono splendidi. Riposerò al Rifugio e lì lascerò la mia fedele bicicletta per raggiungere la cima dell’Olimpo. Non ho saputo resistere al richiamo di questa meta, forse perché arrivo dalla Val d’Aosta che è terra di montagne, tra le più maestose in Europa, e perché rapito dal mito di queste cime: la vetta dell’Olimpo è coperta d’inverno dalla neve, più sotto crescono cupe foreste di abeti, dopo le quali si estendono fitte macchie mediterranee. La cima è spesso nascosta dagli sguardi umani da un denso strato di nuvole, squarciate ogni tanto dal bagliore dei lampi, seguito dal rumore dei tuoni. Secondo i Greci sopra queste nuvole vi erano le dimore degli Dèi, con porticati e splendidi giardini: profumi di fiori, nessun vento osava penetrare nel sacro recinto e sopra vi era un cielo sempre azzurro, luminoso e sereno. A settentrione della Penisola Greca, quasi ai confini tra la Macedonia e la Tessaglia, subito a ridosso della Valle di Tempe – che secondo il mito è una delle sedi delle Muse e luogo di ispirazione poetica. Lascio quindi Fernanda ad aspettarmi e inizio la salita… sotto di noi la valle e il mare, la salita dura circa 3 ore, abbastanza impegnative. E la cima fedele alle leggende mi accoglie tra nuvole e sprazzi di azzurro. Ora sono al cospetto di ciò che Zeus ammirava volgendo il suo sguardo agli esseri umani.

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