Il loro grosso grasso matrimonio (anglo)greco, ovvero come trasformare il matrimonio (degli altri) in una vacanza

Il loro grosso grasso matrimonio (anglo)greco. Ovvero, quando hai due amici che si sposano in Grecia a giugno, sei obbligato ad usare l’invito al matrimonio come scusa per una vacanza (così arrivi abbronzato alla cerimonia). Quindi, eccomi pronta al ritorno in terra ellenica dove poter finalmente mettere a frutto i cinque anni di studio di greco antico per leggere i cartelli perché sì, grazie di averlo chiesto, ho fatto il classico.
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36 ore ad Atene
A Milano ovviamente piove, ma noi in tarda serata chiudiamo i pc e voliamo verso il cielo azzurro. All’atterraggio ci ricordiamo del fuso orario – ebbene sì in Grecia sono un’ora avanti – ma soprattutto con un’enorme botta di fortuna saliamo sull’ultimo bus e dopo un saluto a Piazza Syntagma, andiamo a dormire.
La mattina usciamo ad esplorare la capitale che con nostra gioia e commozione (al foro romano ammetto che ho avuto dieci minuti di emotività e ho pianto per la felicità di aver mangiato una pita al sole dopo sei mesi di pioggia e disagi) ci regala una giornata stupenda. Colazione in piazza Filomousou Eterias con feta, olive, pomodori e miele che ancora ci sogniamo. Proseguiamo con una passeggiata nel quartiere Flaka fino a raggiungere il Foro Romano e ci premiamo di nuovo con un’altra pausa cibo, stavolta pita classica.
Il nostro pomeriggio sembrava già programmato con una visita al Partenone (i biglietti si possono acquistare sul sito di Civitatis) e all’Antica Agorà ma il mio coinquilino mi convince ad una rapida deviazione, una degustazione di ouzo da Brettos. Non solo scopriamo meglio la storia di questo liquore, grazie alla cortesia del barista del locale che ci spiega una delle possibili origini del nome, ma conosciamo anche una simpatica coppia di Boston che si dimostra contenta di veder confermati gli stereotipi su alcol e italiani.
Dopo un litro d’acqua e molte risate, torniamo al piano originale e che dire del Partenone, suonerà banale ma ‘emozionante’ e ‘perdifiato’ (non solo per la salita) non rendono l’idea della meraviglia che ci avvolge. E poi quale luogo migliore per ricordare a tutt* che sì, ho fatto il classico! Accesso ai musei e ai siti storici non economico, se volete vederne diversi; considerate una media di Euro 10-15 ad ingresso.
La sera raggiungiamo i nostri amici, nonché futuri sposi, al ristorante BlueFish presso Vouliagmeni, a sud di Atene per una romantica cena sul mare e ora sì che ci sentiamo in vacanza.
Mamma Mia! ma anche un po’ Mediterraneo
Dormire non è ancora nei piani, quindi prima dell’alba un taxi ci porta al Pireo e ci imbarchiamo per un’attraversata fortunatamente tranquilla verso l’isola di Milos nelle Cicladi e, quando scendiamo dalla nave, vediamo solo bianco e blu.
Prima tappa obbligata in una vacanza greca: il ritiro del motorino a noleggio (Euro 80 totali). Presto ci accorgiamo che la scelta del mezzo mal si concilia con le valigie (non siamo fashion influencer ma avevamo anche i look del matrimonio, a nostra discolpa) e quindi partiamo per il primo giro con direzione Pollonia dove abbiamo affittato un appartamento per i cinque giorni di permanenza sull’isola (Euro 220 totali). Vorrei precisare che fin dall’inizio della relazione ho ampiamente condiviso con il mio coinquilino la mia assoluta incapacità nell’orientarmi soprattutto quando sono molto affamata; nonostante ciò, per esigenze logistiche, sono io a dare le indicazioni e lui a guidare. Così, un percorso di 15 minuti su strada asfaltata diventa una escursione di tre quarti d’ora abbondanti su strade sterrate, con visita alla vecchia e nuova miniera, al termine della quale, io ho le cosce ustionate, lui le braccia abbronzate ma la vista del mare ripaga il tutto. Dopo un secondo giro di valigie, stavolta sulla strada giusta, ci ricompensiamo col primo pranzo sull’isola a pochi centimetri dal mare circondati da adorabili gatti (scusateci Linus e Moeca, non è tradimento se in vacanza); ancora ci sogniamo quelle cozze feta e ouzo del ristorante a conduzione familiare Rifaki. Considerate un conto di Euro 25 a testa con vino e dolce.
Dopo un meritato pisolino di due ore, ci tuffiamo in una meravigliosa caletta della spiaggia di Papafragkas per il primo bagno della vacanza (non dell’anno, perché già il 1° gennaio ci eravamo già tuffati ma questa è un’altra storia di un altro articolo). Per il tramonto invece abbiamo un impegno con la spaziale, scelta dell’aggettivo non casuale, a Sarakiniko dove assaggiamo Syrma, la tipica birra al miele. La spiaggia è rinomata per le sue scogliere bianche, quindi andate al mattino presto o al tramonto per evitare di essere cucinati dal sole di mezzogiorno.
Le successive giornate seguono una routine simile di risvegli senza sveglia, pisolini su almeno due spiagge diverse e degustazione di cucina locale in tutte le zone dell’isola. In fatto di cibo Milos non ha deluso; melanzane e patate da provare assolutamente in qualunque forma e se vi propongono piatti col miele voi fidatevi a prescindere. Guardando alle fasce prezzo, in aggiunta a quanto già menzionato, mi sento di segnalare in ordine crescente di prezzo ma costante di qualità i seguenti locali:
- Apollonio Grill House, a Pollonia, per una pita da asporto che non dimenticherete e soprattutto una selezione di salse super gustose, in particolare quella alla barbabietola (meno di Euro 10 a testa per pita e birra)
- Vahos, a Plaka, dove abbiamo mangiato ottima carne con una vista mozzafiato sull’isola e nel menù era offerto anche un graditissimo bicchierino di ouzo (euro 15 a testa condividendo il piatto di carne più che abbondante)
- O! Tahos che è probabilmente il posto che più mi è rimasto nel cuore per l’atmosfera simile alle nostre osterie, la qualità della carne e delle verdure – melanzane e patate di una dolcezza incredibile – e anche per quello yogurt con mele di fine pasto (Euro 30 a testa)
- Medusa dove abbiamo mangiato un polpo essiccato al sole che giustifica sia il costo della cena che l’enorme e crescente popolarità del locale, abbiamo spaziato nel menù concentrandoci sul pesce e le verdure e siamo contenti di averlo scelto come cena extrabudget della vacanza (Euro 40 a testa con vino e almeno otto portate del menù)
Per quanto riguarda le spiagge, oltre alle citate Papafragkas e Sarakiniko, ne abbiamo esplorate numerose a nord e sud dell’isola, tra quelle che meritano una visita:
- Firopotamos, detto anche il mio posto preferito a Milos, una baia con casette arroccate di pescatori bianche e blu e alcuni alberi perfetti per il pisolino pomeridiano
- Firiplaka per nostra percezione è stata la spiaggia più “affollata” ma comunque vivibile e nulla a che vedere con le folle agostane; inoltre, offre un servizio di noleggio kayak (Euro 10 per mezz’ora) con cui raggiungere la spiaggia di Tsigrado. Fino a qualche anno fa era raggiungibile tramite escursione e discesa con una scala precaria, tuttavia, tutti sull’isola ci hanno sconsigliato di avventurarci e quindi pagaiare è stato un ottimo compromesso
- Agha Kiriaki e Porvatas, vicine tra loro, sono perfette per isolarsi dal mondo e leggere un libro sotto agli alberi
- Paliochori veramente stupenda ma senza alberi sotto cui proteggersi per cui per noi poco sostenibile oltre le 10 del mattino (come avrete intuito non avevamo ombrelloni e non ce ne pentiamo ma sappiate che gli alberi saranno indispensabili)
Ultimo consiglio isolano, le spiagge che abbiamo visitato noi non erano attrezzate e non avevano quasi mai servizi raggiungibili a piedi, per cui consiglio di arrivare preparati con pranzo e bevande. Noi abbiamo trovato il nostro market di fiducia al Kivotos ton Gefseon dove gustavamo la colazione nel giardino fiorito e poi chiedevamo qualche delizia da asporto per la giornata (il “pretzel” ripieno di feta imperdibile).
L’unico rimpianto (più che altro la scusa per tornare) è non aver noleggiato una barca per accedere alle spiagge della zona est e ovest dell’isola. Via terra non sono accessibili, anzi, in tutta onestà le strade non sono manutenute e i noleggi non ti coprono in quell’area per cui eventuali danni o incidenti sono completamente a carico proprio; decisamente sconsigliato improvvisarsi pilota di rally su un motorino 50cc! La proprietaria del nostro appartamento ci ha indicato diverse opzioni sia di noleggio autonomo che di tour in barca organizzati; considerate un minimo di Euro 100 a testa per la giornata.
Salutiamo Milos dopo aver comprato la tradizionale calamita trash e, mentre aspettiamo di imbarcarci, prenotiamo già il prossimo volo per il mio compleanno, ma anche questa è un’altra storia e un altro articolo. E ora poco tempo per la malinconia che abbiamo un matrimonio da festeggiare!
E vissero felici e contenti
Gli ultimi giorni greci trascorrono all’insegna dei festeggiamenti dei nostri splendidi amici. Però, anche se non avete un matrimonio a cui andare, mi sento di consigliare comunque un pernottamento nella zona di Anavyssos a circa 20minuti di auto da Atene dove il mare è stupendo, le spiagge iniziano appena finisce l’asfalto e troverete molti locali carini. Un’opzione per godersi il mare greco meno patinata di quella raccontata di isole come Mykonos e Santorini ma, a mio parere, ugualmente meritevole (oltre che più economica) e perfetta per chi ha poco tempo e non vuole o non può prendere traghetti.
Per muoverci agevolmente tra gli impegni delle nozze, affittiamo una macchina con ritiro all’aeroporto che si rivela una scelta perfetta per noi ma, se avete meno abiti da cerimonia rispetto a noi, il motorino resta un mezzo di trasporto imbattibile in Grecia. Per quanto riguarda il mare, noi ci siamo fermati in un paio di spiagge con assoluta casualità ma zero delusioni:
- la prima Palaia Fokaia è letteralmente a bordo strada ma appena vi sdraiate sotto gli alberi e vi buttate nel mare blu vi scordate le macchine dietro di voi; nota ulteriormente positiva: è frequentata unicamente da famiglie greche
- la seconda si trova di fronte al bar caffè Nisos, è un’insenatura più lontana dalla strada e offre un mare di un blu che non ha nulla da invidiare a quello delle Cicladi
- la terza spiaggia, Castus Beach, è dove i nostri amici ci hanno ospitato per l’aperitivo di benvenuto e quindi l’abbiamo vissuta come invitati del matrimonio e non come bagnanti ma sono sicura che resti altrettanto incantevole anche la mattina
Dopo un matrimonio tra ulivi e tramonto e balli tipici greci, lasciamo la Grecia di buon’ora con l’obiettivo di rientrare ai nostri seggi elettorali per le imminenti elezioni europee ma prendendoci comunque il tempo di mangiare un’ultima pita in aeroporto.