La Burano del Mar Egeo: benvenuti a Symi, l’isola più colorata della Grecia
Delle oltre 6500 isole che compongono l’incredibile territorio della Grecia, ce n’è una che sorprende – oltre che per l’azzurro intenso del suo mare e per la presenza di centinaia di chiese e monasteri – anche per la ricchezza dei suoi colori. Una sorta di Burano del Mar Egeo, Symi fa parte del Dodecaneso, quel nugolo di isolotti che nonostante sia vicinissimo alla Turchia appartiene allo stato ellenico. E le sue case colorate sono un vero e proprio invito al viaggio, soprattutto d’estate. Scopriamola insieme.
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Amatissima dai turisti ma autentica
Scorcio su Gialos, il principale porto di Symi
Quella di Symi è una delle isole greche più vicine alla Turchia, 13 chilometri appena dalla più vicina zona costiera. Nonostante ciò, la sua è una identità tipicamente greca, che si mostra soprattutto nei siti religiosi disseminati lungo tutta l’isola: ce ne sono oltre 300, a testimonianza della fede cristiano-ortodossa che permea questo territorio di confine. Territorio amatissimo dai turisti europei, soprattutto quelli britannici, che però qui trovano un turismo non massificato, deciso a mantenere salde le origini e la storia di Symi senza rinunciare a nessuna delle caratteristiche salienti dell’isola.
Arrivando a Gialos, il porto dell’isola, si riesce già a capire l’originalità di Symi: l’isola si sviluppa in verticale, la natura è bella ma brulla, l’acqua limpida, a farla da padrone sono tuttavia i colori. Quelli dei tetti, tutti o quasi di tegole rosse che richiamano alla mente le atmosfere veneziane. E la citazione della città lagunare non è un caso: le facciate delle case, con sfumature pastello che virano dal giallo all’azzurro, dal rosso alla terra, sembrano richiamare alla mente Burano e i suoi canali arcobaleno, in un abbraccio ideale tra la Grecia – che ne fu conquistata per lungo tempo – e la Serenissima.
Altra curiosità legata a Symi è quella delle Charites, ovvero le Grazie – tre dee il cui culto riguardava soprattutto la natura e la vegetazione in particolare, che sarebbero originarie proprio di quest’isola.
Cosa vedere a Symi, l’isola dei 300 monasteri
Il campanile del Monastero di San Michele Arcangelo a Panormitis, Symi
Ben nove monasteri, dei circa 300 edifici religiosi di Symi, sono dedicati al culto di San Michele Arcangelo. La devozione all’Archistrategos, il Comandante supremo delle schiere celesti, è un vero e proprio dogma del credo ortodosso, che qui si manifesta in tutta la sua potenza. Il Monastero di San Michele Arcangelo a Panormitis è in assoluto il più importante: fu costruito nella sua versione attuale nel 1783 ma risale all’incirca al XV secolo. Sulla facciata svetta un imponente campanile a 4 ordini di stile neoclassico caratterizzato da pitture e stucchi policromi di grande impatto scenico.
Epano Simi è il borgo storico (Chorio) di Symi che, negli ultimi anni, ha visto un rinnovato interesse da parte dei locali grazie al magnifico posizionamento panoramico e alla presenza di testimonianze storiche del periodo bizantino, tra cui la chiesa di Aghios Georgios o il Castello dei Cavalieri di San Giovanni, fondato dall’Ordine di Malta.
Le spiagge di Symi
Molte e dalle acque cristalline: Symi è anche un’isola di splendide spiagge
Sono diverse, e ciascune con una caratteristiche, ma le spiagge di Symi meritano assolutamente un tuffo. Tra queste, le più interessanti sono:
- Agios Nikolaos, circondata da una alberatura ristoratrice e con sabbia e ghiaia;
- Baia di Pedi, che si trova in una zona dove insistono i primi edifici cristiani presenti sull’isola;
- Agia Marina, con il suo mare cristallino che rende assolutamente irrinunciabile lo snorkeling
E le varie baie di Nanou, Nimborios insieme alle spiagge di Emporios, Nos, Agios Vasilios e Agios Georgios Dysalonas.