San Vito Chietino tra mare, monti, trabocchi e buon cibo
San Vito Chietino è su una collina che si allunga fino al mare, affacciata sull’Adriatico nella Costa dei Trabocchi da cui si può osservare un orizzonte amplissimo che va dal mare Adriatico agli Appennini. Qui Gabriele D’Annunzio ha ambientato il celebre romanzo Trionfo della morte, definendo questa cittadina “il paese delle ginestre”. San Vito è anche nominata Città dell’Olio dall’Associazione Nazionale, è un comune plastic-free, è tra i 32 comuni presenti nella guida di Legambiente e Touring Club Italiano, insomma c’è ne di qualità in questo piccolo e curato paese per meritare una visita.
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Ma non basta, perché qui troviamo bellissime spiagge di sabbia e ciottoli, con una costa frastagliata e un mare azzurro e cristallino nella frazione della Marina, ma andiamo con ordine.
Curiosità su San Vito Chietino
Cenni storici
Le prime notizie sul paese di San Vito Chietino risalgono all’epoca romana quando già esisteva un porto presso il torrente Feltrino; in seguito il porto fu utilizzato dai romani per i collegamenti oltre l’Adriatico. Successivamente, nell’XI secolo, il litorale visse un periodo di declino e il porto fu abbandonato. Nei secoli seguenti il porto venne man mano ricoperto di pietre e detriti fluviali. Come spesso accade la proprietà di questo paese fu oggetto di numerose traversie nei secoli, anche particolarmente cruente. Durante il Risorgimento il comune si contraddistinse per la sua lotta anti-borbonica.
Un episodio particolare interessò San Vito il 3 febbraio 1916, durante la Prima guerra mondiale: una squadra navale austro-ungarica bombardò Ortona e San Vito Chietino; l’azione fu fortunosamente interrotta dall’intervento di un treno armato della Regia Marina che con la sua controbatteria costrinse le navi a interrompere l’assalto. Una lapide sul Colle del belvedere ricorda questo cruento episodio.
Cosa vedere
Luogo certamente di grande impatto è il Belvedere Guglielmo Marconi, un punto panoramico, una terrazza sul mare per decine di chilometri e sui trabocchi da un lato, e sulla Majella e il Gran Sasso d’altro. Qui la piccola Chiesa di San Francesco da Paola si affaccia su questo maestoso panorama. La chiesa risale al XV secolo, ma nel corso del tempo ha subito alcuni rimaneggiamenti, l’interno è una unica candida aula. Una recente iniziativa da parte degli abitanti ha arricchito il corso Trento e Trieste che termina nel suggestivo belvedere Guglielmo Marconi, con decine di sedie in legno di ogni colore, donate dai cittadini e appoggiate alle case, che sono diventati dei colorati portavasi per i fiori.
L’Eremo Dannunziano
Poco lontano dalla Marina di San Vito troviamo l’Eremo dannunziano, di fronte al trabocco del Turchino. È stato il rifugio letterario e amoroso di Gabriele D’Annunzio, che vi soggiornò nell’estate del 1899 insieme a Barbara Leoni, romana, sua musa e compagna di vita per 5 anni. Attualmente è utilizzato come casa museo Gabriele D’Annunzio, e può essere visitato su richiesta. Dallo stile architettonico un tipico edificio della architettura rurale ottocentesca abruzzese, l’Eremo ospita l’epigeo con le spoglie della Leoni, il luogo dove ella arse, i suoi resti mortali ancora frementi d’amore. Qui il romanzo Trionfo delle Morte vide prendere forma e ispirazione proprio durante il soggiorno del Vate.
Trabocchi
D’Annunzio, in una pagina del Trionfo della morte, così scriveva nel periodo in cui soggiornava nel suo rifugio lungo la costa : “La grande macchina pescatoria composta di tronchi intrecciati, di assi e di gomene biancheggiava simile allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano….”. Ecco il vero esclusivo carattere a questa zona: il trabocco.
Per gli amanti della bicicletta, la costa è il luogo ideale per un’escursione seguendo il mare in una spettacolare pista ciclabile, la Via Verde della Costa dei Trabocchi. Al posto delle vecchie rotaie adesso passa da qui la Bike To Coast, nuova ciclovia lunga circa 42 chilometri, che offre testimonianze storiche e riserve naturali, ma anche la ricettività di hotel, campeggi, bed&breakfast e degli affascinanti ristoranti sui trabocchi, che va dal mare alla collina e ha anche vinto nel 2020 l’Italian Green Road Award, l’Oscar Italiano del Cicloturismo. Lungo l’ex tracciato ferroviario che attraversa la costa dei Trabocchi che tocca nove nei comuni da Francavilla a Mare a Vasto, non è ancora tutta percorribile, ma a chi la percorre quello che rimane nella memoria sono panorami veramente mozzafiato, si pedale a pochi metri da un mare smeraldo e turchese, costeggiando molti dei trabocchi più famosi, una esperienza che non si piò dimentica facilmente.
Cucina abruzzese di mare
Il pescato locale è la grande tradizione del borgo. Uno dei piatti più tipici della zona è sicuramente il brodetto di pesce alla Sanvitese, incontro perfetto di mare e terra con il suo mix di pesci e ortaggi cucinati insieme nel caratteristico tegame di coccio tradizionale della zona, certo anche gli immancabili arrosticini di carne di agnello. Per completare il pasto qui si coltivano ulivi e viti che danno ottimi olii e vino Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano di alta qualità, e i dolci tipici della zona: i “Celli Ripieni” (biscotti ripieni) e i gustosi bocconotti ripieni con marmellata di uva.
Non ci sono molti alberghi sulla costa, ma si trovano ottimi B&B anche poco all’interno nelle curate campagne, mentre l’offerta di ristoranti è ampia e di buona livello, con alcuni picchi di qualità notevoli. Caratteristica della Marina di San Vito è la possibilità di mangiare una frittura di pesce con pochi euro nei numerosi locali che danno sulla strada.
Cosa vedere nei dintorni di San Vito Chietino
Lanciano
I dintorni sono ricchi di occasioni e luoghi da visitare. Lanciano, città di antica tradizione, fu capoluogo dei Frentani e poi municipio romano. Ha un nucleo antico di grande interesse, che si anima in occasione delle numerose rievocazioni storiche; famosi sono la Settimana medievale con il ‘’Mastrogiurato’’ e le rappresentazioni sacre della Settimana Santa. È meta di pellegrinaggi a seguito del suo miracolo eucaristico. Nel centro storico di Lanciano è possibile visitare numerosi edifici storici e religiosi incastonati tra vicoli e porte medievali che creano un’atmosfera unica.
Abbazia di San Giovanni in Venere
Altro luogo nelle vicinanze di grande interesse è certamente l’Abbazia medievale di San Giovanni in Venere nel Comune di Fossacesia, che sorge su di un promontorio da cui si dominano i campi coltivati circostanti e un vasto tratto di costa. L’attributo “in Venere” potrebbe derivare dalla presenza di un tempio romano dedicato a Venere.
Gole di Fara San Martino
Allontanandosi un po’, si possono ammirare le Gole di San Martino. Lungo un percorso di trekking che conduce attraverso le Gole fino al Borgo di Fara San Martino è possibile osservare i resti di un monastero risalente all’anno Mille. Le Gole di San Martino sono immerse nella natura del Parco Nazionale della Majella, qui aquile e falchi volano libere un luogo incontaminato.
Come arrivare
- In auto, con l’Autostrada A14 Adriatica “Bologna-Taranto” – Uscita/Exit Lanciano, direzione sud, oppure con la A24 “Strada dei Parchi”, che collega Roma a Teramo;
- In treno, la stazione ferroviaria da utilizzare è quella denominata San Vito-Lanciano;
- In aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Pescara (Pasquale Lanzi) (via Tiburtina, tel. 085 4313341;
- In autobus, ci sono regolari corse di autobus da e per Roma che fanno capo a Lanciano.