Norvegia: dalla natura alla città
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Sfruttando la laurea di pochi mesi fa (il “pretesto” per poter alzare l’asticella delle destinazioni plausibili), ho organizzato insieme a Giada, la mia fidanzata, l’itinerario della durata di 7 giorni, cercando di visitare il più possibile di questo meraviglioso Paese; purtroppo, dal primo momento, abbiamo dovuto scartare le città più a nord, verso il Circolo Polare Artico, rimandandole a un prossimo viaggio, dal momento che altrimenti saremmo stati seduti più sui sedili degli aerei che a terra. Ci siamo quindi concentrati sulla parte centro-meridionale della Norvegia, in sostanza quella che comprende le città più popolose e i fiordi più famosi, che sempre più spesso si vedono nelle fotografie o nei documentari alla televisione.
Consiglio di prenotare aerei e hotel circa 6 mesi prima della partenza, in modo da poter strappare buoni prezzi, perché il Nord Europa, la Norvegia soprattutto, è tutto fuorché un luogo dove poter risparmiare una grossa parte del budget prefissato. La valuta locale è la Corona Norvegese (NOK) che, al cambio odierno, vale 1€=9,5 NOK, mentre per quanto riguarda il clima, anche ad agosto è necessario avere in valigia giubbino, felpe e pantaloni lunghi, perché difficilmente si raggiungono più di 20 gradi come temperatura massima a questa latitudine, salvo caldo anomalo che noi non abbiamo trovato.
GIORNO 1: VOLO MILANO-ALESUND
Finalmente dopo mesi di attesa la mattina del 12 agosto possiamo raggiungere da Bergamo l’aeroporto di Linate, da cui prenderemo il volo KLM delle 10:20 che ci porterà ad Amsterdam. Arrivati nella capitale olandese, dopo un’ora e mezza di scalo, riprendiamo l’aereo, sempre con la compagnia KLM, per la nostra prima destinazione norvegese: Alesund.
Atterrati in perfetto orario a metà pomeriggio e dopo aver ritirato il bagaglio (per fortuna, nonostante lo scalo, sono arrivate entrambe le valigie in perfetto stato), prendiamo il bus 652 che in 25 minuti circa ci porta dall’isola di Vigra, dove si trova l’aeroporto, alla penisola di Alesund; una particolarità del viaggio in pullman, che si scopre solo guardando la cartina alla fermata dove scendiamo, è che l’autostrada percorre due tunnel sott’acqua della lunghezza di 4-5km ciascuno!
Soggiorniamo all’hotel Scandic Scandinavie (1806NOK totali per 2 notti con colazione inclusa), l’albergo più vecchio della città costruito nel lontano 1904, oggi appartenente ad una delle catene più diffuse nei Paesi Nordici. L’hotel si trova vicinissimo al centro città e alla stazione dei pullman, la camera era piccola ma essenziale e confortevole, la colazione buona con specialità sia dolci che salate. Dopo aver mangiato velocemente un hamburger nel vicino Burger King, decidiamo di perderci tra le vie attigue al nostro hotel e i negozi di souvenir nelle vicinanze in attesa del tramonto del sole che avviene intorno alle 21:45.
Appagati e rilassati dopo aver assistito ad un tramonto indimenticabile, ci rechiamo in hotel per riposarci in vista della giornata successiva.
GIORNO 2: ESCURSIONE AL GEIRANGERFJORD
Per la giornata di oggi ci aspetta un’escursione ad uno dei fiordi più famosi della zona, il Geirangerfjord, meta di moltissimi visitatori durante i mesi estivi grazie all’afflusso di crociere da ogni parte del mondo. L’escursione l’abbiamo prenotata da casa da questo sito web www.visitalesund.com/things-to-do/round-trip-to-unesco-geirangerfjord-p909413 al prezzo di 92€ a testa e praticamente consiste in un biglietto unico, valido per tutti i mezzi pubblici (4 pullman e 2 traghetti) che verranno utilizzati per raggiungere le varie località; i trasporti, la direzione, gli orari sono chiaramente indicati nel link riportato ed è opportuno stamparne una copia per tenerla con sé durante il viaggio.
Partendo da Alesund si prende il pullman 250 fino a Hellesylt, antico porto vichingo, di cui non rimangono molte tracce, oggi punto di partenza dei traghetti per raggiungere la località di Geiranger; proprio questo viaggio in traghetto, della durata di un’ora, è il clou dell’intero itinerario, in quanto si naviga attraverso il Geirangerfjord, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO; il percorso è davvero emozionante, soprattutto quando si arriva in prossimità della Cascata delle Sette Sorelle, così chiamata per via delle sette cascatelle di uguale dimensione che la compongono. Dopo un’ora in cui la bellezza del paesaggio inebria gli occhi di tutti i visitatori, giungiamo nel paese di Geiranger che si sviluppa nel punto in cui le due pareti del fiordo si uniscono; la particolarità di questa località sta nel fatto che, nonostante gli abitanti siano solo 260, nei mesi estivi subisce l’invasione (è proprio il caso di dirlo) di circa 600 mila turisti!
L’escursione procede poi nel pomeriggio prendendo il bus 211 che, percorrendo la Ornevegen (Strada dell’Aquila), dopo 11 tornanti si ferma presso la terrazza panoramica Ornesvingen, da cui si possono fare foto stupende dalla sommità del fiordo. In seguito il percorso non presenta paesaggi così particolari da doverli menzionare. Aggiungo solo che, finito il tragitto del bus 211, si prende il traghetto che da Eidsdal raggiunge Linge, per poi prendere il bus 210 fino a Sjoholt e da qui il 100 fino ad Alesund… ovviamente tutti i trasporti erano puntualissimi perciò non preoccupatevi!
È tempo ora di andare a mangiare e scegliamo di cenare nel ristorante Anno, ristorante di cucina tipica in cui è indispensabile la prenotazione se non si vuole aspettare fuori a lungo. Qui assaggiamo per la prima volta la cucina norvegese, soprattutto la famosa Fisksuppe, zuppa di pesce in cui viene aggiunta della panna che la rende più densa rispetto alla nostra versione italiana. Tenete conto che i prezzi dei ristoranti norvegesi sono mediamente più alti rispetto ai nostri e vale il solito consiglio di assaggiare le loro specialità e di non ordinare acqua in bottiglia (quella del rubinetto è gratis e viene servita al tavolo ovunque). La cena ci lascia molto soddisfatti e, volendo vedere di nuovo il tramonto da una prospettiva diversa, stavolta ci concentriamo sulla parte di città opposta rispetto al nostro hotel (Alesund è separata in due parti da un canale, con un ponte che le collega)…i tramonti di questa città sono davvero indimenticabili e vedere i riflessi del sole sull’acqua, sino al buio serale, ti fa rimanere senza fiato.
GIORNO 3: ALESUND
Dopo avervi passato due notti senza visitarla a fondo, è finalmente giunto il momento di scoprire cosa la città di Alesund offra a chi la visita. Innanzitutto è bene ricordare che la città deve la sua fama ad un evento catastrofico, verificatosi nel 1903. Un incendio in una fabbrica nelle vicinanze del centro storico, grazie ad un vento fortissimo, si spostò verso la città che venne praticamente rasa al suolo per via degli edifici costruiti tutti in legno; a quel punto, il Kaiser tedesco, molto amico del re norvegese, mandò alcune delle sue maestranze in Norvegia per ricostruire gli edifici secondo lo stile artistico più in voga all’epoca: l’Art Noveau. Il centro storico è diventato quindi un gioiello di case colorate in pietra con le tipiche forme e decorazioni di questo stile artistico.
Per avere un’idea migliore di come la città si presenti nella sua bellezza, occorre salire i 418 scalini che dalla città portano verso l’Aksla Viewpoint, un punto panoramico situato sulla collina che domina Alesund. La vista è davvero emozionante e, in una giornata soleggiata come questa, non possiamo non scattare numerose foto da tutte le angolazioni possibili. Una volta scesi ci rechiamo presso l’Aalesunds Museum, che racconta in un’esposizione articolata su tre piani la storia della città, divenuta un polo fondamentale per il commercio del merluzzo che proveniva dal nord della Norvegia; ovviamente grande risalto viene dato all’incendio di cui parlavo in precedenza, ma è interessante anche la sezione dedicata alle professioni che vi si svolgevano negli anni 50. Il costo del biglietto è di 60 NOK.
È ormai ora di pranzo e, contravvenendo un po’ alle nostre abitudini, ci fermiamo a pranzo in un ristorante, Fisketorget Delikatesse AS, che altro non è che il mercato del pesce della città. Il pesce, ovviamente freschissimo, è davvero squisito, sia nella versione sushi, che Giada è ben contenta di ordinare, sia nella versione cotta come preferisco io.
Ci manca solo un edificio da vedere all’interno e perciò raggiungiamo a piedi la Alesund Kirke, la chiesa parrocchiale della città, molto interessante perché costruita interamente in pietra e perché al suo interno è decorata con affreschi e vetrate che rimandano alla vocazione marinara della città. L’ingresso ha un costo simbolico di 30NOK ma sono soldi ben spesi.
È ormai ora di lasciare questa bellissima città e quindi, con il pullman 650, ritorniamo in aeroporto per prendere l’aereo della Scandinavian Airlines (SAS) che ci porterà a Bergen. Il volo parte alle 20:20 e atterra dopo soli 40 minuti dal decollo: sicuramente è il viaggio aereo più breve che abbiamo mai fatto!
Dall’aeroporto di Bergen saliamo sul bus della compagnia Flybussen, già prenotato da casa con una spesa di 210NOK totali, che in mezz’ora circa ci porta nel centro di Bergen, da cui a piedi, in 10 minuti, raggiungiamo il nostro hotel Comfort Hotel Holberg (2598NOK per 2 notti con colazione inclusa); questa volta la camera è più grande ma il colore scuro delle pareti e la luce fioca delle lampade in camera la rendono un po’ tetra…per fortuna dobbiamo solo dormirci!
GIORNO 4: BERGEN
La giornata di oggi sarà dedicata alla città di Bergen, famosa essenzialmente per due motivi: il primo, di natura storica, risiede nel fatto che essa fosse una delle basi più importanti per i commerci della lega anseatica, una lega formata da molte città del Nord Europa per tutelare i propri interessi commerciali; il secondo riguarda il meteo, poco clemente dal momento che per due terzi dell’anno la pioggia cade copiosa su questa località.
Dopo una colazione decisamente salata (i dolci nel menù erano confinati al reparto marmellate) e dopo aver ritirato le nostre Bergen Card 24h dall’ufficio informazioni al primo piano del mercato del pesce, passeggiamo verso il quartiere del Bryggen, ovvero il gruppo di case colorate in legno che i mercanti tedeschi si costruirono per gestire in loco i loro affari. Una piccola deviazione meriterebbe il duomo di Bergen, purtroppo con la facciata in restauro e quindi meno affascinante di quanto le foto su internet ci avessero fatto pensare. Questo intoppo non ci turba troppo l’animo, anche perché possiamo finalmente entrate nel museo Anseatico (128 NOK il prezzo scontato e comprendente anche la visita alla Schotstuene), un luogo che può sorprendere, visto che è ricavato all’interno di una casa di un commerciante del Medioevo e quindi testimonia come si vivesse all’epoca; lo spazio era angusto e ogni anfratto aveva una doppia funzione, come ad esempio l’armadio che fungeva da letto per gli apprendisti… ciò ci fa pensare che fare il mercante ai tempi non dovesse essere uno stile di vita troppo agiato.
In seguito, dopo le immancabili foto di fronte alle bellissime casette che si stagliano alle nostre spalle, ci addentriamo nei corridoi ricavati tra una costruzione e l’altra, oggi ricchi di negozi di artigiani e souvenir e raggiungiamo la Schotstuene, ovvero il luogo dove i vari mercanti si ritrovavano per prendere le decisioni più importanti; da un nucleo centrale ogni mercante facoltoso nei secoli ha aggiunto una sala, ma, a parte le decorazioni in legno, lo stile rimane sempre incentrato su un gruppo di tavoli e panche di legno in cui si consumavano cibi e bevande.
Di fronte alla Schotstuene vi è la bellissima Mariakirken, chiesa romanica risalente al XII secolo che al suo interno cela piccoli tesori di stile barocco, donati dai mercanti della lega. Poco lontano entriamo nella fortezza di Bergenhus, dove possiamo entrare nella Rosenkranztarnet (gratis con la Bergen Card), una torre costruita nel 1560 dal governatore della città, di nome Rosenkrantz appunto, all’interno spoglia di decorazioni ma tutto sommato interessante per una visita, ed infine la Hakonshallen (sempre gratis con la card), un edificio per ricevimenti costruito dal re Hakon nel XIII secolo per celebrare il matrimonio del figlio; la particolarità di questo luogo sta nell’incredibile ricostruzione che si è dovuta fare dopo che nel 1944 un’esplosione di una nave tedesca carica di munizioni nel porto adiacente la fece saltare in aria.
Dopo aver consumato un veloce pasto presso un food truck norvegese nelle vicinanze, ci incamminiamo verso la stazione della funicolare Floybanen, il cui biglietto è scontato del 50% per i possessori della card. Essa collega la città al monte Floyen, una delle sette montagne che circondano la città, dove è stata costruita una terrazza panoramica che permette di scattare immagini stupende della città dall’alto. Purtroppo l’immancabile pioggia colpisce anche noi e quindi siamo costretti in fretta e furia a scendere di nuovo con la funicolare e a rintanarci in hotel, aspettando l’ora di cena: per fortuna avevamo finito di vedere tutto ciò che ci eravamo programmati!
Per cena abbiamo prenotato un tavolo presso Fish me, uno dei ristoranti racchiusi nel caratteristico mercato del pesce di Bergen, dove si trova davvero di tutto; ordiniamo del buonissimo salmone affumicato ed un fish and chips preparato con il pescato del giorno, davvero ottimi!
GIORNO 5: TRENO BERGEN-OSLO
Sembra strano che un’intera giornata venga dedicata ad un viaggio tra una città ed un’altra ma la Norvegia permette anche questo tipo d’esperienza e noi non ce la siamo voluti far scappare per nessun motivo!
Il treno NSB che collega Bergen a Oslo, infatti, dura ben 7 ore ma credetemi che i vostri occhi non si stancheranno mai di guardare fuori dal finestrino; il percorso prevede infatti passaggi attraverso panorami mozzafiato, tra montagne innevate, fiordi, foreste e piccoli villaggi sperduti con le tipiche casette rosse in legno…davvero meraviglioso!
Arrivati a Oslo raggiungiamo con la metro il nostro albergo Thon Vika Hotel Atrium (3675 NOK a testa per 3 notti con colazione inclusa), un bellissimo e modernissimo hotel in zona Aker Brygge, dove ci danno una camera gigantesca che ci fa sentire in una reggia. Per cena non vogliamo allontanarci troppo, visto anche il vento freddo e la pioggia, perciò optiamo per Akers Mek, un ristorante nella zona di Aker Brygge con i prezzi più bassi dell’intero quartiere; la cena è normale, nel senso che non ci lascia estasiati. Dopo un breve giretto per le vie del quartiere, ex zona portuale i cui magazzini sono stati convertiti in locali, ristoranti e negozi, ci ritiriamo in albergo per dormire e ricaricarci in vista della giornata successiva.
GIORNO 6: OSLO
Abituati alle piccole città visitate sinora l’impatto con la capitale Oslo è abbastanza significativo, poichè si incominciano ad intravvedere strade trafficate, persone che vanno al lavoro, una mole di turisti sicuramente significativa.
Per poter usufruire dei trasporti e di sconti sui musei della città ci dirigiamo verso la stazione centrale per ritirare i due Oslo Pass da 48h prenotabili online al prezzo di 595 NOK a testa; da qui partirà il nostro giro a piedi che ci porterà a vedere tutti i monumenti e gli edifici principali di questa città.
Cominciamo subito dal simbolo di Oslo, ovvero l’Opera, una costruzione modernissima affacciata sulla baia, vero vanto dell’architettura contemporanea norvegese, sulla cui terrazza si può accedere senza pagare, potendo così ammirare a 360° lo “skyline” della capitale. In seguito raggiungiamo la Domkirke, il duomo della città, in cui non entriamo perché dalle foto viste su internet non ci aveva colpito come le chiese delle città precedenti, poi percorriamo la Karl Johans Gate, un lungo viale pedonale che parte dalla stazione e arriva al Palazzo Reale, ricco di negozi e di edifici importanti, come per esempio lo Stortinget (Parlamento). Deviando leggermente dalla via principale, si trova la Galleria Nazionale (gratis con l’Oslo Pass), che racchiude quadri dei migliori pittori norvegesi, compresa una delle 4 versioni originali dell’Urlo di Munch; degna di nota è anche la sala disegno in cui chiunque può cimentarsi nel ritrarre su carta una statua presente al centro della sala. Raggiunto poi il Konglige Slott (Palazzo Reale) possiamo solo farci una foto dai giardini, perché le visite si tengono solo nel periodo estivo prenotandole online, ma le lingue disponibili sono solo il norvegese e l’inglese e per di più i biglietti vanno davvero a ruba; in compenso verso le 13:30 si può assistere allo stupendo cambio della guardia. Per finire fotografiamo il Radhuset (municipio) dall’inconfondibile color mattone con le due torri che si stagliano sulla facciata, luogo in cui avviene il ricevimento dopo la consegna del Premio Nobel per la Pace.
Purtroppo, o per fortuna a seconda di come si vuol interpretare la situazione, avevo sbagliato i calcoli sul tempo effettivo in cui avremmo visto tutti questi importanti edifici e quindi ci ritroviamo a metà pomeriggio senza sapere cosa aggiungere al programma prestabilito; dovendo il giorno successivo perderci tra i vari musei cittadini, decidiamo di raggiungere l’Ulleval Stadion, dove compro l’immancabile sciarpa della squadra cittadina. Mentre stavo per scattare la foto con la sciarpa ben tesa tra le mie braccia, come se fossi stato appena messo sotto contratto, uno scroscio d’acqua ci costringe al riparo dentro uno dei negozi che animano lo stadio 7 giorni su 7 e, dopo un’abbondante mezz’ora, riprendiamo la metro verso il Vigeland Parken, un parco in cui lo scultore Vigeland ha esposto le sue opere più importanti…ammettiamo la nostra ignoranza artistica riguardo questo artista e quindi non mi avventuro nel descrivervi quali statue siano le più “belle” o famose; consiglio comunque una visita perché un parco è sempre rilassante.
Per cena ci rechiamo sempre all’Aker Brygge, dove entriamo nel ristorante Rorbua (consiglio vivamente la prenotazione), ristorante norvegese allestitio come una vecchia osteria per pescatori. Qui assaggiamo alcune specialità come uno spiedone con carne di renna, alce, balena e manzo oppure lo spezzatino con cervo, renna e alce, davvero deliziosi…ristorante promosso a pieni voti come il migliore della vacanza!
GIORNO 7: OSLO
La giornata di oggi, l’ultima completa in Norvegia, è dedicata ai numerosi musei che la città ha da offrire. Per le 9 ci rechiamo al molo 3 di Radhusetbrygge e prendiamo il traghetto B9 per l’isola di Bygdoy, un’isola sulla quale sono stati costruiti ben quattro musei, tutti gratis con l’Oslo Pass così come il traghetto (attenzione che i biglietti dei trasporti, invece, non valgono per questo mezzo!).
Scesi alla prima fermata, raggiungiamo a piedi il Vikingskiphuset, ovvero il Museo delle Navi Vichinghe, all’interno del quale sono racchiuse tre navi vichinghe utilizzate come sepolture dei nobili davvero imponenti che sono state scoperte sui fondali dell’Oslo Fjord (il rito funebe vichingo prevedeva che le navi fossero lasciate alla deriva in fiamme, ecco spiegato il perché del ritrovamento su un fondale marino). Da segnalare che nella stiva della Oseberg, una delle tre navi ospitate, è stato ritrovato il corredo funebre completamente intatto!
Nelle vicinanze è presente il Norskfolkmuseum, letteralmente traducibile in Museo del Folklore Norvegese, in realtà assomiglia di più a un museo in cui viene narrato il modo di vivere delle varie regioni norvegesi sino agli albori del secolo scorso; alcuni figuranti in costume d’epoca rendono il tutto molto più veritiero e interessante.
Gli altri due musei non ci interessano particolarmente e quindi ritorniamo al molo per prendere il traghetto che ci riporti in città, dove visiteremo la fortezza di Akershus, un tempo bastione difensivo contro eventuali attacchi dal mare, oggi sede di molti musei storici, tra cui meritano sicuramente una visita il Mausoleo Reale, dove sono sepolti i reali di Norvegia, il Museo sulla Resistenza Norvegese, molto bello anche per chi non è appassionato di storia come me, e il Museo della Difesa, incentrato sull’evoluzione dell’esercito norvegese dai Vichinghi ad oggi. Purtroppo il castello che domina l’intero complesso è chiuso per restauri, perciò non ci resta molto altro da fare se non ritornare in Karl Johan Gate per comprare gli ultimi souvenir norvegesi, soprattutto i troll, veri protagonisti di ogni negozio in questo bellissimo Paese.
Come ultima cena sentiamo il bisogno di “tornare in Italia” e, quindi, consultando Tripadvisor e la nostra fida compagna di viaggio, la guida Lonely Planet, vediamo che nelle vicinanze del nostro hotel si trova il ristorante Ruffino, gestito da un marchigiano che importa i prodotti dall’Italia e i cui camerieri sono tutti italiani, spesso parenti del proprietario; è bello finalmente poter parlare italiano e i piatti, beh, davvero eccezionali! I prezzi sono in linea con lo standard norvegese, ma il fatto che fosse pieno all’inverosimile dimostra quanto quei soldi siano ben spesi.
GIORNO 8: VOLO OSLO-BERGAMO
Purtroppo il nostro viaggio nelle terre norvegesi termina domenica 19 agosto, quando dal terminal dei pullman prendiamo alle 10:20 il Torp-Expressen per raggiungere l’aeroporto di Sandefjord, a circa 140 km dalla capitale, servito da Bergamo con Ryanair. Prima di partire un brivido, dal momento che per ben 20 minuti le porte del pullman non si chiudono, rischiando di farci arrivare in ritardo all’aeroporto… per fortuna l’autista recupera il tempo perduto e così, dopo 2 ore e 20 di volo, atterriamo a Bergamo, stanchi ma davvero appagati.
CONCLUSIONI
La Norvegia ci è davvero entrata nel cuore, perché ha mille sfaccettature diverse ed ognuna di esse è una perla da scoprire. Ricorderemo per sempre questo viaggio e sicuramente sarà un arrivederci perché, magari nel periodo in cui le aurore boreali saranno visibili, torneremo a visitare la sua parte settentrionale.
Per quanto riguarda il budget tenete conto che non è economica, per via del costo elevato della vita, e quindi forse 7 giorni, magari scegliendo solo qualche città, possono soddisfare le esigenze culturali, paesaggistiche ma soprattutto economiche. Vi consiglio veramente di inserire questo bellissimo Paese nella vostra lista dei viaggi da fare, non ne rimarrete delusi!