Moto-vacanza sulle Alpi

Tra ghiacciai, passi alpini e laghi della Baviera
Scritto da: Claudio del Gusto
moto-vacanza sulle alpi
Partenza il: 06/08/2012
Ritorno il: 21/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Dopo le varie esperienze degli anni passati, si è deciso di partire nel primo pomeriggio di domenica 5 agosto. Devo dire che la scelta si è rilevata indovinata, dato che ho percorso tutta la E45 le altre strade senza incontrare traffico e quindi i relativi problemi. Forse uno c’era, “il prezzo della benzina“. Alle 21 sono a Cittadella a pochi chilometri da Bassano del Grappa. Un buon hotel per la sosta notturna mi indirizzano ai “due Mori”. Ottima accoglienza e ambiente elegante.

6 agosto

La mattina si entra subito in Valsugana e la colazione sul lago di Caldonazzo è l’ideale per l’ingresso nell’ambiente montano. Passato l’abitato di Trento seguo le indicazioni per il passo della Mendola percorrendolo tutto fino a Bolzano. Si attraversa la citta’ per seguire le indicazioni per la Sarnental e del passo Pennes. Il primo tratto è un po’ noioso dato che si disbriga in intermittenti tunnel. Poi comincia il fascino della montagna con panorami alpini incantevoli. Quando sei al valico a 2215 m e ti affacci sul versante nord ti rendi finalmente conto di trovarti dove la fantasia ti ispirava. La discesa è ancora piu’ bella quando sei in prossimita’ di Campo di Trens, dandoti la sensazione di volare sulla valle Isarco.

La sera arriviamo a Vipiteno giusto il tempo per sistemarci in albergo ed evitare un temporale. Solo due giorni prima il paese è stato al centro della cronaca per una forte inondazione dovuta alla pioggia. Quando usciamo per visitare il centro abitato solo in alcuni punti sono ancora all’opera per ripulire le strade dal fango ma complessivamente la vita si svolge come se non fosse accaduto nulla.

Vipiteno merita una visita, il centro storico è molto bello con le case colorate e il vecchio campanile

7 agosto

Oggi,approfittando del sole, prendiamo la seggiovia per il monte Cavallo. Una giornata di relax in alta montagna lontano dai rumori è la medicina per i 900 km dei due giorni precedenti.

8 agosto

Si riparte alla volta del passo di Monte Giovo. La strada inizia salendo tra boschi fittissimi che scuriscono la luce del giorno, poi, il panorama si apre e ti porta al passo a 2094 m. E’ qui che finalmente ritroviamo l’affollata compagnia di motociclisti che ci accompagnano lungo la discesa per la val Passiria fino a san Leonardo dove alcuni proseguono per Merano ed altri insieme a noi per il Passo del Rombo. Dopo che lo ripercorso per la seconda volta ritengo che sia il piu’ bello di tutti i passi alpini che ho fatto in questi anni. Il panorama, la strada e le gallerie sono uniche come la sensazione di stare su un altro pianeta. Se lo hai percorso una sola volta merita la ripetizione perché non hai mai una completa visione di quello che ti offre. La giornata è bellissima anche se non calda. Durante la salita si fanno piu’ soste perché il panorama che ti cambia ad ogni curva e non puoi fare a meno di scattare le foto. La strada non molto larga presenta 44 tornanti di cui alcuni comportano qualche difficolta’ incrociando qualche veicolo. Fortunatamente il versante italiano è vietato ai mezzi pesanti e l’unico inconveniente potrebbero essere i camper.

Subito dopo il passo a 2499 m. si entra in Austria e si paga il pedaggio di 12 €. La discesa verso Solden e’ una pista con ampie curve e ottimo asfalto. All’ingresso dell’abitato di Solden c’è il bivio per la strada dei ghiaccia della Otztal. 16 km da non perdersi soprattutto con il tempo buono. Altra barriera e 6€ di pedaggio per un panorama da brivido. E i brividi li hai sicuramente quando sei a 2800m ed entri nel tunnel Rosi-Mittermeier un chilometro con temperatura glaciale per trovarti sul ghiacciaio del Rettenbach. Fatte le foto di rito preferisco scendere di quota per riposarci su un prato con una temperatura piu’ accettabile. Durante il percorso incontri intere famiglie di contadini intende a tagliare e raccogliere l’erba o sui pascoli in montagna. Qui lavorano proprio tutti senza distinzione di eta’ e non vedi i ragazzi a bighellonare per le strade durante il giorno. In tarda serata entriamo a Solden. Cerchiamo una camera e ci offrono un appartamento tutto per soli 50€ al giorno piu’ la prima colazione; lo utilizzeremo come punto base per i prossimi cinque giorni.

9 agosto

Il giorno seguente ci si organizza per la visita al ghiacciaio del Kaunertal. Si lascia la Otztal in direzione ovest fino a Landeck, dove si svolta a sinistra in direzione Italia (verso il passo Resia), ma dopo pochi chilometri si svolta nuovamente per seguire le indicazioni del ghiacciaio. Pagato il pedaggio di 6€ ci si inoltra nella valle fino ad arrivare alla diga del Gepatsc-stausee. Generalmente si costeggia il lago sulla sponda destra per chi sale e sull’altra per tornare, questo permette di ammirare le cascate che scendono dalle pareti delle montagne che lo attorniano. Durante il percorso appositi segnali punto ti invitano a sostare per ammirare particolari come cascate o punti di di interesse floreale o paesaggistico. Dopo il lago iniziano i 29 tornanti che portano a 2750 m di altezza proprio ai piedi del ghiacciaio. La temperatura è frizzantina ma le moto arrivano da ogni parte d’Europa. Effettuata la visita ci apprestiamo ad abbassarci di quota anche perché i fiumi e i prati verdi sono indubbiamente piu’ invitanti per consumare il pranzo al sacco. Rientriamo nella Otztal, e via a casa leggermente bagnati da un temporale in avvicinamento ma contenti di aver evitato il grosso del che si scatena subito dopo.

10 agosto

si decide un fuori-programma in Germania. Destinazione Landsberg. Da Solden ci si porta a Imst che dista un po’ di piu di 50km. Si seguono le indicazioni per il Fernpass e prima di lasciare l’abitato trovo quelle per l’hantennjoch. Questo era un passo che negli anni precedenti lo avevo a portata di mano in quanto ero in zona ma non conoscendone l’esistenza non lo avevo mai fatto. Poi questo inverno ho letto alcuni articoli di motociclisti e lo subito inserito in programma. La strada è stretta e il primo tratto scavato nella roccia è piuttosto insidioso soprattutto se si incrociano i camper che per paura di strusciare tendono a camminare a centro strada. Il panorama è completamente diverso da quello degli altri passi, le montagne rocciose e spoglie escono a sorpresa dal bosco. Il tratto in discesa è bellissimo, dai 1894m si scende verso nord tutto nel fitto bosco fino ad arrivare ad Elmen dove si fiancheggia il fiume Lech. Come se l’avessi studiata a tavolino, a sorpresa ritrovo il Lech quando entro a Landsbeg. Dopo oltre 200 km la sua portata è impressionante e l’abbinamento con la cittadina tedesca ne fa una quadro d’autore. La visita alla città è un po’ deludente a causa dei lavori che la tagliano a meta’ ma la bellezza delle case e degli antichi palazzi comunque riesce a spiccare anche tra le transenne. Nel parcheggio le moto italiane sono in maggioranza ed è l’occasione per scambiare qualche parola. Si torna in Austria per il trafficatissimo Fernpass. Sette anni prima lo avevo percorso sotto un temporale e non avevo gustato il panorama che ti offre con particolare riferimento al lago Blind. Subito dopo il passo c’è il castello Fernstein. Affollatissimo il ristorante dove gustiamo Wurstell e patatine. Non siamo stanchi e al rientro della Otztall entrando nell’abitato di Oetz prendo una stretta e ripida strada che ci porta dopo soli tre km sul lago di Piburg. E’ quasi sera ma il posto merita e Tania il mattino seguente decide di passare l’intera giornata a rilassarsi sulle sponde di questo specchio d’acqua circondato dal bosco. Io approfitto per visitare la Pitztall che praticamente si trova tra la Otztall e il Kaunertall. Non è frequentata dai motociclisti ma merita una visita tanto che il giorno seguente ci torno con Tania. Il ghiacciaio rilascia molta acqua e a circa due km dal piazzale dove ho parcheggiato si vede una cascata molto ricca. Si decide per un escursione e si conclude con un buon pranzo in loco.

12 agosto

Lasciamo definitivamente Solden e la Otztal. Prima di andar via non mi accorgo di un autovelox e addio a 45€ per aver superato di 15 km il limite. Si attraversa Landech si prosegue per la Svizzera entrando per il Martinapass. Attraversiamo tutta la bassa Engandina e dopo S.Moritz e i laghi di Silvaplana scendiamo lungo il tortuoso passo Maloja. Ci accorgiamo di essere entrati in Italia dai sobbalzi dovuti al pessimo asfalto. Stiamo a pochi chilometri da Chiavenna. E’ proprio da Chiavenna che si prende la strada per lo Spluga. Antico passo utilizzato dai Romani e utilizzato fino al medioevo poi nel 1823 fu costruita l’attuale strada. Il pimo tratto è impegnativo dati i tornanti molto stretti e in forte salita. La concentrazione sulla guida ti lascia poco spazio per guardare il paesaggio bellissimo poi man mano che Sali la strada si fa meno difficoltosa fino ad arrivare al lago omonimo. Buona parte dei 72 tornanti li trovi e li vedi come una serpentina lungo la costa della montagna che scende verso nord. Fortunatamente il traffico è scarso e le difficolta’ si attenuano. Scesi nell’abitato di Splugen svoltiamo a sinistra in direzione del passo del San Bernardino. Dopo tre km di rettilineo si lascia la valle e ancora 77 tornanti tra salita e discesa. Questa strada è molto bella non presenta difficolta’ e il paesaggio è completamente diverso dagli altri passi, sembra quasi lunare. A 2066 m si arriva sul passo dove c’è l’antico ospizio dei frati oggi trasformato in bar-ristorante con prezzi… da evitare. Sul discorso prezzi, la Svizzera sarebbe da evitare tutta, ma il paesaggio è veramente unico. Sono le 7 di sera quando arriviamo sul lago Maggiore. Pensavo di trovare traffico, intasamenti, gente per strada invece troviamo quasi una desolazione. Non ci rimane difficile trovare un albergo senza troppe pretese. Siamo solo noi e il proprietario che lamenta la carenza di turisti e prenotazioni per il ferragosto.

13 agosto, sul sempione

Il mattino successivo una breve visita a Verbania e Stresa, poi via verso Domodossola e il Sempione. Si percorre come una superstrada senza difficolta’, 8 tornati in 64km non ci fai neanche caso e quando ti ritrovi ad affrontare la salita per il Grimsel e i suoi 30 tornati, stai abbastanza riposato. Il Grimsel lo avevo gia’ percorso nel 2008 scendendo dal Furka ma lo avevo in programma per andare sul Susten pass 45km con numerosi piccoli tunnel e un panorama da non perdere. Sulla destra i ghiacciai ti fanno compagnia per quasi tutto il percorso. Tutti questi emozionati panorami mi fanno dimenticare la strada percorsa in due giorni ma l’irrigidimento di Tania mi riporta alla realta’.

E’ ora di fermarsi e trovare un albergo. Passato Aldorf (il paese di Guglielmo Thell) costeggiamo una branca del lago di Lucerna fino a Brunnen. La zona è molto ricca e se non vogliamo farci dissanguare dobbiamo abbandonarla alla svelta. Mi inoltro per la Muotatal e trovo una sistemazione a Ried un centro agricolo molto accogliente. I proprietari ci fanno capire che l’unica condizione è di lasciare la stanza entro le 8 del mattino successivo perchè è ferragosto e loro lo festeggiano con gli amici. La cosa non ci preoccupa dato che siamo diventati mattinieri. Sistemati i bagagli e tolti gli abiti da viaggio facciamo un giro nel piccolo centro. Poco distante dal nostro albergo c’è una piccola funivia viene usata dai residenti come ascensore per accedere in un paesino che si trova sulla cima di un costone verticale. Alle otto in punto, come da accordi, lasciamo la camera e si parte per il passo Pragel. L’albergatore mi raccomanda di andare piano mi spiega che man mano che si sale strada è molto stretta. Quando inizio il percorso per il passo effettivamente mi rendo conto che sara’ una bella avventura se incrocio un qualsiasi veicolo . Il percorso è tra un bosco fittissimo ed hai l’impressione di stare su una mulattiera. Fortunatamente anche se è il 15 di agosto anche gli svizzeri non sono mattinieri e quindi arrivo fino al passo senza problemi.

Il passo Pragel la domenica è chiuso al traffico e sulle carte stradali è segnato come se fosse una strada bianca. Gli svizzeri lo conservano gelosamente come un gioiello… 48 chilometri di quello che da bambino immagini come fosse la Svizzera. Foreste, fiumi, montagne verdi piene di mucche e cavalli e, soprattutto, silenzio.

Quando dai 1550m del passo scendi a 850 m c’è l’ultima meraviglia della zona , il Klontal see. A detta dei locali è ritenuto uno dei posti piu’ belli della Svizzera. Non gli si puo’ dare toto. Restiamo tutta la mattina distesi sulle sponde a goderci il luogo.

In tarda mattina si riparte per rientrare in Austria. Lasciamo la Svizzera ed è la prima volta che l’abbiamo visitata senza l’ombra di una nuvola. Negli anni precedenti oltre alla pioggia avevamo preso anche la neve. Attraversiamo Glarus e proseguiamo fino a trovarci sulla strada montana che sovrasta il lago di San Gallo. Altro spettacolo della natura per chi vi si trova nella zona. Dall’alto della montagna il lago ti appare a sorpresa e si perde a vista d’occhio. Da come lo vedi sulla cartina e quando ti trovi a sovrastarlo con la strada alpina, credi di aver sbagliato strada. Non mi aspettavo che fosse cosi’ grande. Lo costeggiamo per alcuni chilometri e si prosegue per Vaduz in Liechenstein, si attraversa tra numerosi semafori e senza alcuna emozione e quasi subito entri in Austria nella regione del Vorarlberg. A Dornbirn seguiamo le indicazioni per la strada panoramica di montagna che costeggia il confine tedesco e finalmente arriviamo a Schrocher un piccolo borgo dove non manca nulla e soprattutto dove la pace è la padrona di casa.

Dove alloggiamo ci comunicano che per l’indomani si prevede una mattinata di temporale e questo ci fa piacere dato che avevamo progettato di fare un giorno di vero relax. Il pomeriggio Tania decide di fare l’alpinista. Con la carta dei sentieri trovata in camera si avventura per la montagna. Io parto per il passo Hocthanneberg e per il Flexenpass arrivo all’ Arlberg-pass. Tre passi in pochi chilometri tra le nuvole che ancora fanno fatica a diramare.

Non impiego piu’ di tre ore per fare il giro completo e quando rientro vado incontro a Tania che ormai è quasi arrivata in paese. La trovo emozionata, è riuscita ad arrivare fino ai piedi del ghiacciaio e durante il percorso ha fotografato numerose marmotte . Prima di rientrare mi accompagna a visitare una cascata poco distante

17 agosto

Si parte alla volta della Baviera l’Hocthannerberg è a soli 10km lo attraverso e proseguo per Reutte e costeggio il Plansee per arrivare a Garmisch. Seguo le indicazioni per Innsbruck ma a Krun giro a nord fino a Wallgau dove prendo la strada a pagamento (3€) della foresta bavarese. Il posto è tutto un programma anche se il breve tragitto ci delude. Mi aspettavo di trovare tornati e punti panoramici invece la strada e piuttosto dritta e poco impegnativa. Contiunuo costeggiando il Sylvensteinsee per andare poi a nord fino al bellissimo lago Tegernsee. Faccio fatica a trovare la strada panoramica per Valepp. Quando sono alla sbarra del casello trovo una sorpresa non gradita. La strada dopo Valepp non prosegue. Fa caldo oltre i 30° e questo inghippo mi innervosisce notevolmente. Senza perdere tempo torno indietro di pochi chilometri e prendo la strada per l’Achenpass, rientro in Austria costeggiando l’Achensee uno dei laghi più popolato dai turisti con le loro barche a vela. A Worgl sono stanco e mi confondo proseguendo a nord , avrei dovuto deviare per St. Johann. Quando arrivo sul piccolo Walchsee una sosta e una coppa gelato è quello che ci vuole per schiarire la mente dalla fatica e ricalcolare il percorso da fare. Ho allungato di soli 30km, pensavo peggio. Attraversiamo alcuni centri abitati e ci informiamo anche sulla disponibilita’ degli alberghi ma non siamo soddisfatti su quello che ci offrono e soprattutto non ci soddisfa il paesaggio abbiamo visto di meglio e sappiamo che lo troveremo. Sono le 21 quando arriviamo a Lofer. Mi fermo alla prima “zimmer frei” che incontro entrando in paese e non faccio fatica a trovare una camera libera , addirittura è la migliore di tutto il viaggio. La signora è gentilissima e dato che non ha disponibilita’ per i giorni successivi è lei stessa che ci procura un altra camera presso un suo amico. Addirittura è anche piu’ economica della sua e la mattina è lei stessa che ci precede con la sua auto accompagnandoci a destinazione Lofer è una bomboniera, accogliente, con tanti ristorantini economici e di buona qualità. Decidiamo di prolungare la nostra permanenza. Ci prendiamo quattro giorni per visitare tranquillamente il parco nazionale del Berchtesgaden. Questo parco è una sporgenza triangolare di territorio tedesco incastonato in quello austriaco nelle vicinanze di Salisburgo. Il mattino stesso sistemato il bagaglio in camera si parte alla volta del parco. Da Lofer si prosegue per Bad Reichenal e si seguono le indicazioni per Ramsau. Ci si inoltra per una comoda strada attorniata da boschi. Inizialmente il paesaggio è simile a quello che si incontra in questi posti, ma arrivati nella cittadina di Berchtesgaden ci riforniamo di carte e depliant della zona e si decide di iniziare per la strada a pagamento (6€) del Rossfeldstrasse. Qui si procede a singhiozzo per i numerosi punti panoramici che si incontrano e resti lì a gustarti il panorama infinito aiutati anche dalla giornata splendida.

Il secondo giorno lo dedichiamo alla visita del lago Konigsee. Il lago incastonato tra montagne che raggiungono i 2700 m, è uno dei piu’ puliti dato che non ci sono insediamenti e dal 1909 sono consentite solo imbarcazioni con remi o motori elettrici. Lungo 8km e largo 1250 m con una profondita’ di 200m. Lo alimentano le cascate fredde dei ghiacciai e l’acqua è addirittura potabile. Con il battello elettrico scendiamo nei pressi della cappella di S. Bartolomeo e ci inoltriamo lungo la sponda per ammirare la natura che lo circonda e la parte del lago che si inoltra dopo la curva. Il terzo giorno si va a visitare la “casa sul Kehlstein”. L’ex nido dell’aquila (residenza estiva di Hitler) è ora un centro gastronomico frequentato da un sempre piu’ grande numero di visitatori. Ogni mezz’ora partono oltre dieci autobus che percorrono i 6.4 km superando un dislivello di 700m e ti portano all’ingresso del tunnel di 120 m dal quale si accede all’ascensore che salendo per ben 126m ti fa ritrovare direttamente dentro la “casa”. Dopo aver effettuato una rapida visita della struttura si approfitta della giornata limpida per rifarsi gli occhi con una panorama unico. La parete quasi verticale del Mannlgrat sembra non avere fondo. Mi iInoltro per un po sul sentiero del Monte Kehlstein, attrezzato di rampe e protetto da corde in acciaio. Da qui è possibile ammirare la valle sottostante di Endstal.

Il quarto giorno visita al nucleo urbano di Berchtesgaden, una visita per le antiche vie del centro, affollato di turisti e gruppi di suonatori tirolesi. E’ molto caratteristica e sono belli anche il castello e la cattedrale adiacente. Da Ramsau si arriva a l’Hintersee, un piccolo lago non molto affollato dove è possibile fare una sosta rilassante aspettando che il sole picchi meno. Si torna a Lofer ripassando per Salisburgo. Tra i lavori in corso e le strade chiuse per manifestazioni teatrali era una tappa che potevamo risparmiare visto che ci eravamo gia’ stati tre anni prima. Si torna a Lofer che è quasi notte un buon gulasch èquello che ci vuole per chiudere una giornata intensa. Non mi era mai capitato di soffrire il caldo in Austria e soprattutto di non aver preso uno di quei famosi temporali torrenziali pomeridiani che negli anni passati hanno collaborato a lavare la moto

Il 21 agosto lasciamo Lofer e ci dirigiamo a sud. La sera prima si è deciso di ripetere per la terza volta il Glossglockner. Con queste condizioni climatiche vale la pena godersi i panorami a perdita di vista. Le 22€ di pedaggio erano previsti, ma sono sempre spesi bene. Anche quì, nonostante si viaggi oltre i 2000 m, il caldo si fa sentire e anche il ghiacciaio lo vediamo ancora piu’ corto rispetto alle precedenti visite.

Nel primo pomeriggio si riparte alla volta di Lienz, proseguo verso nord fino a Huben dove i segnali ti indicano la deviazione per il passo Stalle. Arriviamo appena in tempo per l’orario del semaforo, solo pochi minuti e si scende verso Anterselva di Sopra.

I tanti di turisti e le auto parcheggiate ovunque rendono il traffico caotico e si approfitta per una sosta sul lago degustando un buon gelato tra l’acqua e le montagne che ci circondano. Si riparte e attraversiamo Cortina tra un caos impressionante di auto e gente e il cielo che non promette niente di buono. Proseguiamo a sud e a Belluno prendiamo l’autostrada per un rientro veloce a casa dopo questi giorni di vera goduria in moto tra i ghiacciai e i laghi alpini.



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