È la coloratissima capitale delle Alpi: una città che tutti possono scoprire, tra shopping e antiche meraviglie
Cercando di unire l’utile al dilettevole, andiamo a visitare i mercatini di Natale di Innsbruck ed approfittiamone per esplorare anche qualche attrazione culturale della cittadina. Questa volta ero con mia madre ed una delle mie sorelle, comunque di solito in Austria non si trovano molti problemi quando si gira con una sedia a rotelle. È stata quasi una toccata e fuga, visto che siamo state via giusto due notti, ma ne è valsa la pena. Per i bagni disabili però consiglierei di informarsi su come richiedere la chiave europea perché altrimenti non si sa come aprirli, anche se ovviamente nei musei in biglietteria la chiave dovrebbero averla.
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Diario di viaggio a Innsbruck
Primo giorno: Schloss Ambras
Partendo da Modena alle sette del mattino con la macchina, siamo riuscite ad arrivare al Castello Ambras (Schloss Ambras) per le 11 della mattina. Abbiamo quindi deciso di fermarci perché tanto era troppo presto per andare in hotel e poi il castello si trova su una collina fuori città, dunque non è raggiungibile a piedi. La visita si è rivelata accessibile, con gli unici punti critici di una salita per raggiungere la parte alta e di alcuni scalini per arrivare ad una delle sale. Il posto poi era proprio pittoresco con le siepi del giardino coperte di neve, che a detta di mia madre era anche bella ghiacciata (mia sorella le ha tirato una palla di neve), fortunatamente i viottoli erano pulitissimi. All’interno abbiamo trovato delle bellissime sale affrescate, una collezione d’armi e gli oggetti che componevano il Gabinetto delle Meraviglie dell’Arciduca Ferdinando d’Asburgo, di fatto una raccolta di manufatti curiosi. Era di moda nel ‘500. Al castello c’è anche un ristorante, ma noi non ci siamo fermate perché come sempre preferivamo andarci a prendere qualcosa di più veloce.
Dopo una tappa in albergo, ci siamo quindi dirette ai mercatini ed abbiamo scoperto che il cibo non mancava, anzi c’erano quasi solo bancarelle che cucinavano e poco altro! Comunque in Austria fanno dei panini con wurstel davvero buonissimi. Il pomeriggio lo abbiamo passato ad esplorare i due centri commerciali della città e non siamo rimaste deluse; lì c’è freddo, quindi vendono delle scarpe e dei vestiti belli pesanti. Siamo poi tornati in albergo verso il tardo pomeriggio e poi abbiamo cenato al ristorante dell’hotel.
Secondo giorno: Innsbruck
Il secondo giorno abbiamo pensato di non muovere la macchina e siamo andati in centro a piedi, l’albergo distava giusto una mezz’ora di cammino. Abbiamo cominciato la giornata con qualche attrazione culturale, perciò eccoci al Palazzo Imperiale (Hofburg). Siamo entrate dal cortile senza problemi e al primo piano abbiamo trovato un museo sull’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, che soggiornò varie volte ad Innsbruck. Il museo ovviamente era molto interattivo, in Austria non può essere altrimenti. Il secondo piano era invece stato ristrutturato nel ‘700 da Maria Teresa d’Austria, quindi abbiamo potuto visitare i suoi appartamenti, solo la galleria dei ritratti non si è rivelata accessibile. Durante la visita abbiamo capito che nella chiesa accanto al palazzo doveva esserci un cenotafio di Massimiliano I che meritava una visita. Una volta uscite dal castello, quindi, ci siamo dirette al museo civico che si trova accanto per prendere i biglietti e poi siamo entrate senza problemi nella Chiesa di Corte (Hofkirke). Siamo rimaste a bocca aperta: l’intera navata centrale è occupata da un enorme cubo decorato con marmi ed accompagnato da 28 statue di bronzo a grandezza naturale che rappresentano eroi cavallereschi e membri della famiglia imperiale. Tra le otto donne del gruppo troviamo la figlia dell’imperatore Margherita d’Asburgo, che per ben 25 anni governò le Fiandre su incarico prima del padre, poi del nipote. Un ruolo fuori dal comune per una donna dell’epoca.
Il resto della giornata lo abbiamo trascorso a spasso tra mercatini e negozi con una sosta in uno dei centri commerciali per assaggiare una gigantesca fetta di torta Foresta Nera. Per la cena avevamo prenotato in hotel, anche perché ci eravamo accorte che non sembravano esserci molti ristoranti in giro per il centro. Quello che invece abbiamo trovato in giro per le vie sono state delle decorazioni sui muri delle case con scene delle favole tradizionali della regione, noi abbiamo riconosciuto Raperonzolo, Cappuccetto Rosso ed Hansel e Gretel, le altre… chissà.
Terzo giorno: rientro in Italia
Quando abbiamo lasciato l’albergo quella mattina ed abbiamo parcheggiato la macchina vicino al Palazzo Imperiale, avevamo intenzione di farci un ultimo giro per i mercatini ed il centro (oltre a comprare un pezzo di strudel da portare a casa). Il problema è stato che ha cominciato a nevicare ed abbiamo visto che le bancarelle aprivano almeno alle 11 ed erano passate da poco le 10. Abbiamo quindi preferito prendere lo strudel in un forno e poi partire, più che altro perché temevamo di dover passare le Alpi sotto una nevicata e la cosa non pareva molto allettante. Alla fine è andata bene, per fortuna ha smesso non appena siamo uscite da Innsbruck.