Madrid, capitale per caso

Quattro giorni per le vie della città
Scritto da: Robert
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madrid, capitale per caso
Partenza il: 28/06/2011
Ritorno il: 02/07/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Roma è la capitale d’Italia per evidenti meriti storici, Londra è capitale perchè da sempre la città commercialmente più importante dell’Inghilterra, Parigi è stata fin dai primi secoli la sede dei re che hanno unificato la nazione francese, Madrid è capitale “per caso”. Nel 1469 si sposano Ferdinando re di Aragona e Isabella regina di Castiglia più tardi chiamati dalla storia i Re Cattolici, con il loro matrimonio la conseguente unione dei regni e la successiva conquista del regno arabo di Granada si può dire che si crea la Spagna moderna come la conosciamo noi. I Re Cattolici dovettero peraltro affrontare non poche resistenze interne all’unificazione e, tra l’altro, avevano il problema di scegliere la capitale tra le varie città che lo erano state in momenti diversi. Per evitare ulteriori tensioni scelsero di non scegliere e cioè decretarono che laddove si trovava la corte in quel momento quella era la città da considerare temporaneamente capitale. Il loro unico figlio maschio ed erede Giovanni di Castiglia muore a 19 prima di avere figli la loro figlia maggiore Giovanna diventa così l’erede al trono, da alcuni anni è sposata con Filippo D’Asburgo duca di Borgogna uno stato che comprendeva più o meno gli attuali Belgio, Olanda, Alsazia. Giovanna e Filippo si recano in Spagna per discutere della successione e lasciano nel loro regno il figlio Carlo di Gand nato nel 1500 (il futuro imperatore Carlo V). Giovanna passerà alla storia come “La Pazza” se fosse veramente malata o sia stata vittima delle ambizioni e delle prepotenze prima di suo padre poi di suo marito e di suo figlio è cosa difficile da accertare e di cui gli storici discutono da molti decenni, fatto sta che viene rinchiusa nel castello di Tordesillas e sottoposta a un duro regime di detenzione con, sembra, anche episodi di tortura. Sopravviverà in queste condizioni per 46 lunghi anni fino a morire nel 1555 all’età di 75 anni. Alla morte prima di Isabella e poi di Ferdinando (1516) il regno passa nelle mani di Carlo che si reca in Spagna per la prima volta all’età di 16 anni per assumerne il governo, questo re e poi imperatore che parla castigliano poco e male e che si circonda di ministri e consiglieri fiamminghi non è mai amato dagli spagnoli che gli portano una opposizione che sfocia anche in aperta rivolta. Per questi motivi anche Carlo nei suoi quasi quarant’anni di regno non sceglie una capitale dove risiedere ma si sposta continuamente da una città all’altra, toccherà finalmente al figlio Filippo salito al trono nel 1555 decidere la scelta di una capitale. I criteri usati sono geografici, la Spagna è, grosso modo, un quadrato tirando due immaginarie diagonali si individua, sempre approssimativamente, il centro di questo quadrato e in questo centro si trova Madrid che all’epoca era un paese senza alcuna particolare importanza. E’ così che in questa capitale “per caso” si iniziano a costruire palazzi, chiese, conventi e tutte le strutture necessarie ad una grande città, la capitale si ingrandisce sempre più (tumultuosamente in questi ultimi decenni) fino ad arrivare alle attuali grandi dimensioni.

28/06/2011

Dopo avere visitato Barcellona lo scorso settembre io e Corina decidiamo di andare a vedere la rivale Madrid, partiamo da Ancona con un comodo volo mattutino della Ryanair che attorno alle 13,00 ci sbarca nel grande aereoporto di Barrajos, nello scalo ci sono 4 terminal (T1, T2, T3, T4) collegati tra loro da un bus. Dal T4 si può prendere la metropolitana che con un piccolo supplemento di un euro porta in qualsiasi punto della città. Noi ci dirigiamo verso l’albergo prenotato il Muralto in Calle della Princesa a 10 minuti da Plaza di Espana, un buon albergo con camere curate e spaziose. Approfittiamo delle ore pomeridiane per un primo approccio, una passeggiata fino alla Gran Via animatissima e piena di negozi, arriviamo fino alla Piazza del Callao circondata da bei palazzi in stile modernistico poi torniamo verso Plaza de Espana con il suo monumento a Don Chisciotte e andiamo a visitare il poco distante Tempio di Debod, curioso trovare in Spagna un tempio egizio di epoca tolemaica, si tratta di un regalo fatto dall’Egitto per ringraziare dell’aiuto dato a spostare in alto i templi della valle di Assuan destinata all’inondazione dopo la costruzione dell’omonima diga. Il tempio è stato ricostruito in una posizione elevata con intorno un grande parco, una vasca rettangolare ai bordi dell’edificio simula l’acqua del Nilo che originariamente lambiva i muri del tempio

29/06/2011

Al mattino ci rechiamo al Palazzo Reale, circondato da bei giardini alberati si tratta di un grandioso edificio settecentesco in forme barocche, si visita l’interno con scenografiche e sontuose sale spesso affrescate e decorate. In particolare nelle sale di rappresentanza ci sono bellissimi soffitti affrescati dal Tiepolo, altre opere d’arte arazzi e preziosi mobili e arredi si susseguono in un itinerario pieno di fascino. C’è una vasta piazza interna da cui si accede alla grande Armeria Reale con numerosi pezzi storici tra cui diverse armature complete dei secoli XV e XVI. Il lato sud del palazzo si trova di fronte alla cattedrale dell’Almudena una chiesa moderna e poco rappresentativa. Andiamo poi a visitare i due monasteri delle Descalzas Real e Della Encarnacion, è mercoledì e l’ingresso è gratuito per i cittadini della comunità europea, si entra in gruppi di circa 20 persone accompagnati da una guida (in spagnolo). Entrambi i monasteri furono fondati tra la fine del cinquecento e l’inizio del seicento, molte delle religiose che vi hanno trascorso l’esistenza appartenevano a ricche famiglie che hanno effettuato importanti donazioni il risultato è che gli edifici sono ora dei veri e propri musei ricchi di importanti opere d’arte di grandi artisti (Zurbaran, Rubens, Tiziano) e di orificerie, arazzi, statue. Una passeggiata lungo le vie commerciali di Calle del Carmen e di Calle dell’Arenal ci porta alla Plaza del Sol che molti considerano il vero cuore di Madrid dove c’è la famosa statua dell’orso simbolo della città. Fra l’altro in questo periodo in quasi tutti i negozi, compresi i famosi centri commerciali del Corte Engles, si effettuano i saldi (rebajos) e ci sono occasioni per effettuare dei buoni acquisti.

30/06/2011

Al mattino andiamo alla Plaza Mayor monumentale nella sua struttura rettangolare, circondata da uniformi edifici con portici e al centro una statua equestre del re Filippo III, quasi attiguo è il mercato di San Miguel una bella struttura ottocentesca in ferro. Il mercato in sè stesso lo abbiamo trovato deludente, l’impressione è più di una cosa artificiale creata per i turisti con la gran parte dei banchi che vendono solo cibi cotti o tartine da consumare sul posto a prezzi anche abbastanza alti. Leggermente più distante lungo la Calle Mayor è la raccolta Plaza della Villa piccola ma pregevole che da una impressione quasi da piccolo paese. In fondo alla Calle Mayor da notare il Palacio de Uceda e poi sulla sinistra un pò più distante la maestosa chiesa di San Francisco el Grande, non pensate che questo sia un santo particolare si tratta sempre del nostro umile Francesco da Assisi ma la chiesa è detta “Grande” per la sua grandiosità e per il fatto che l’attiguo convento ospitava un tempo ben 250 frati mentre ora sono rimasti solo in 10. Anche qui si effettua la visita guidata del sontuoso interno con numerose cappelle tutte affrescate, una in particolare con una pala di Goya dove si è anche autoritratto in uno dei personaggi. Nel retro della chiesa un bel parco ci ha donato un piacevole riposo all’ombra dato che la giornata era caldissima. Siamo poi rientrati verso la Plaza Mayor percorrendo la Calle de Toledo e le viuzze del quartiere Barrio Moreira che seguono nel loro impianto la parte più antica di quando Madrid era un ancora un paese quasi ignoto. A partire dalle ore 19,00 si entra gratuitamente tutti i giorni nel museo di arte moderna Reina Sofia (prevedete qualche minuto di coda) a noi interessava quasi esclusivamente la splendida Guernica di Picasso, nelle sale ci sono opere interessanti di Dalì, Mirò e altri moderni ma poi ci sono altre opere d’arte veramente difficili da comprendere e che possono piacere solo ai veri appassionati del genere.

01/07/2011

Dopo una sguardo alla trafficatissima Plaza de Cibeles, ornata da una fontana con una statua del secolo scorso che raffigura la dea su di un carro trainato da leoni, ci siamo recati al museo del Prado il più importante della Spagna e uno dei maggiori al mondo, la sua visita è direi obbligatoria per chiunque si rechi a Madrid. Non spaventatevi delle dimensioni, se siete allergici all’arte e vi incute timore pensare a quelle decine di sale monumentali e, magari, un pò tetre piene di centinaia di quadri mi permetto un consiglio, andate magari solo un’ ora la sera quando l’ingresso è gratuito e visitate almeno tre opere di tre artisti diversi di tre secoli diversi. Il primo della fine del 400 è “Il giardino delle delizie” del pittore fiammingo Hieronymus Bosch, si tratta di un trittico e cioè di tre pannelli di legno accostati e dipinti ad olio eseguito circa nel 1480/1490. Da sinistra verso destra i tre pannelli raffigurano il Paradiso Terrestre, il Giardino delle Delizie e L’inferno. Un opera che vi stupirà per i suoi colori, per la sua ambientazione, per le sue decine di personaggi e per la sua modernità che ne fa, in un certo senso, una anticipazione del surrealismo di Dalì, Magritte e altri grandi del XX secolo, un’opera in cui lo sguardo si può perdere nelle sue visioni, a volte oniriche, che colpiscono fortemente l’immaginazione. Il secondo quadro che vi propongo è il capolavoro di Diego Velasquez “Las Meninas” dipinto nel 1656 nella piena maturità dell’artista che morirà quattro anni dopo, rappresenta una evoluzione rispetto ai ritratti di corte in cui lo stesso Velasquez era stato per anni il maggiore pittore. In primo piano al centro della scena c’è l’infanta Margarita di Spagna figlia del re Filippo IV circondata da due dame di corte, una nana e un cane accovacciato. Nello specchio sopra la testa di Margarita si riflettono le immagini del re e della regina che stanno assistendo alla scena, nella sinistra del quadro si vede il pittore stesso in piedi di fronte alla tela. Il quadro, ambientato in una sala interna della reggia, è di grande impatto figurativo con i personaggi rappresentati su tre linee prospettiche, insomma un caposaldo del barocco europeo. La terza e ultima opera che vi consiglio è un quadro doppio, si tratta della famosa rappresentazione della “Maja vestida” e della “Maja desnuda” del pittore del primo ottocento Francisco Goya ci troviamo qui di fronte a uno di quei quadri “maledetti” la cui presenza è sempre stata nota agli addetti ai lavori ma la cui visione non era ritenuta adatta al pubblico specialmente nella Spagna dell’epoca bigotta e ancora controllata dall’inquisizione. Le due tele, commissionate sicuramente da un privato attualmente sconosciuto, vennero sequestrate e incamerate nella proprietà statale nel 1808 ma nascoste insieme ad altri nudi in una stanza riservata, vennero esposte al pubblico solo a partire dal 1910. Per inciso Goya nel 1815 fu anche processato dal tribunale ecclesiastico dell’inquisizione per avere dipinto arte oscena, il pittore evitò una condanna solo perchè era già molto famoso e per lui intercessero amici potenti. I due quadri sono raffigurazioni molto intense, l’unica figura e avvolta in una luce particolare in cui spicca la sua espressione e la sua naturalezza sia vestita che nuda. Usciti dal Prado ci siamo concessi un meritato riposo nel bellissimo e vicino Parco del Ritiro, immemso ombreggiato da alberi centenari e con ettari di verdi prati su cui è piacevole distendersi e rilassarsi possiede anche un vasto bacino di acqua su cui si può andare in barca. L’ultima visita della giornata l’abbiamo riservata alla stazione di Atocha la cui parte vecchia è stata ristrutturata e trasformata in una grande serra tropicale con vasche con pesci e tartarughe.

02/07/2011

L’aereo parte di buon ora, prendiamo un taxi che con 31,50 euro ci porta dall’albergo all’aereoporto, le strade principali alle 5 del mattino sono ancora piene di folla ma altrettanto pieno è il check in della Ryan Air con lunghe file, il consiglio se si vogliono evitare patemi d’animo è di avviarsi per tempo. Anche questa vacanza è terminata ma nel cuore ci rimane il ricordo di una bella città piacevole da visitare e magari in cui ritornare tra qualche anno.



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