Musei, piazze e una vita notturna sorprendente. Ecco cosa vedere a Madrid in 3 giorni
Città dello sport, della vita notturna e di tantissimi siti culturali: se volevate sapere cosa vedere a Madrid in 3 giorni siete davvero nel posto giusto!
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Cosa vedere a Madrid in 3 giorni. Diario di viaggio
Io e il mio amico Andrea partiamo alla volta di Madrid con il volo di Iberia delle ore 06.50 di venerdì 18 ottobre in decollo da Bologna. Atterrando al Terminal T4, abbiamo due opzioni per raggiungere il centro città: la metro, facendo diversi cambi, o il taxi. Scegliamo la seconda opzione spendendo 30€ (tariffa fissa). Il tassista ci lascia davanti alla via dell’hotel, che si trova a 350 metri dalla metro Sevilla, in pieno centro. Dopo le operazioni di check in, lasciamo velocemente i bagagli in camera e cominciamo il nostro weekend madrileno.
Giorno 1: Puerta del Sol, Plaza Mayor, Almudena e Museo del Prado
Plaza de Puerta del Sol è uno dei luoghi simbolo della città di Madrid
Partiamo dalla Puerta del Sol, che dista a 5 minuti a piedi dall’hotel. È una delle piazze più importanti di Madrid, il fulcro della città. In questa piazza è presente il chilometro zero, il punto da cui si prendono tutte le distanze dei vari luoghi di un paese. Dopo le solite foto di rito, passeggiando, raggiungiamo Plaza Mayor, che si presenta come una piazza “chiusa” sui 4 lati, che ricorda molto, anche per lo stile, le piazze viennesi. La piazza è colma di gente e di artisti di strada…e vai di foto ricordo. A poca distanza si trova il famosissimo Mercado de San Miguel, il regno delle tapas, il tipico spuntino spagnolo. Proseguendo sempre a piedi raggiungiamo il Palazzo Reale (i sovrani spagnoli non abitano qua, vengono qui solo per manifestazioni ufficiali) e la Cattedrale di Almudena. Entriamo subito in quest’ultima per un breve tour all’interno e subito dopo ci mettiamo in fila per acquistare i biglietti (Palazzo Reale + Real Cusina € 14). Il Palazzo è sicuramente da visitare se si è in città!
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso la stazione dei treni di Atocha, particolare in quanto al suo interno è stato creato un vero e proprio giardino tropicale. Da vedere e fotografare assolutamente! Concludiamo la giornata con la visita al Museo del Prado e, approfittando dell’orario ad entrata gratuita (h 18.00- 20.00 dal lunedì al sabato), ci mettiamo in fila già dalle ore 17.00 e dopo un’ora abbondante di colma fila, riusciamo ad entrare. All’interno non è possibile fotografare nemmeno un’opera, ma vale la pena vederlo perché contiene, tra le altre, opere di Caravaggio (Davide e Golia per esempio), Raffaello e Velasquez.
Rientriamo in hotel e per cena, scegliamo una delle tapinerie nelle immediate vicinanze (siamo un po’ cotti dalla sveglia pre-alba e dai km percorsi nella giornata). Dopo cena scelgo di fare due passi e raggiungo il palazzo del Banco di Spagna (diventato celebre per le riprese della terza stagione di una delle mie serie Netflix preferite, la Casa di Carta) e subito dopo, la sede del Comune, Palazzo Cibeles, tutto illuminato.
Giorno 2: Parque del Retiro, Tempio di Debod e Wanda Metropolitano
Il Palacio de Cristal, tra i simboli del Parque del Retiro di Madrid
Oggi giornata piena in quel di Madrid, ci svegliamo relativamente presto e facciamo una breve sosta fotografica al Palazzo de Cibeles (per farlo vedere al mio amico Andrea). Scopro che non è possibile accedere alla sommità, poiché chiusa, e quindi ci incamminiamo per andare a visitare il Parco del Retiro e il suo Palazzo di Cristallo. L’entrata è libera e alle 10 del mattino di gente ce n’è relativamente il giusto. Camminando nel parco, raggiungiamo il Palazzo di Cristallo che contiene al suo interno un paio di opere artistiche. Una volta usciti, dopo circa 40 minuti di camminata, arriviamo al Tempio di Debod, un tempio egizio donato alla Spagna. Se siete in zona consiglio una visita, anche solo esterna. Molti lo ammirano al tramonto, se la giornata lo concede. Dopo una sosta culinaria, rigorosamente al sacco, ci rimettiamo in marcia per visitare la Chiesa di San Antonio de los Alemanes (entrata costo € 2), molto bella al suo interno (personalmente la trovo più bella della stessa cattedrale madrilena).
Usciti, ci dirigiamo verso la metro più vicina e acquistiamo ciascuno un biglietto cachet di 10 viaggi (Tarjeta Multi) per l’importo di € 12.20. La prima metropolitana ci porta al Wanda Metropolitano, la casa dei colchoneros (vengono soprannominati così i giocatori dell’Atletico Madrid per via del colore della casacca che ricorda quella delle tele che in passato rivestivano i materassi..). Qui ci aspetta lo scontro calcistico in programma per oggi pomeriggio: Atletico Madrid – Valencia (ovviamente avevo acquistato i biglietti da casa qualche mese prima). Al di là del risultato della partita, devo proprio ammettere che mi è piaciuta l’esperienza in sé, dallo stadio di nuova generazione, da dove si vede bene un po’ dappertutto, al tifo. Bello vedere le diverse realtà nello sport più famoso e seguito al mondo! Al termine della partita, riprendiamo la metropolitana in direzione hotel. Dopo la doccia, usciamo per la cena, sempre in uno dei ristoranti/tapinerie poco distanti. Optiamo entrambi per la paella, io di verdure e Andrea di mariscos (pesce). Inizia a piovere a dirotto e rincasiamo velocemente una volta terminata la cena.
Giorno 3: Santiago Bernabeu, Museo Reina Sofia e Gran Via
L’aspetto del Santiago Bernabeu è radicalmente cambiato dopo i lavori all’esterno e per l’installazione del tetto retraibile
Tempo piuttosto grigio, ma almeno non piove più. Liberiamo la camera ma lasciamo le valigie in albergo. Prendiamo la metro e scendiamo alla fermata Ventas, sede della famosa Plaza de Toros, sede dell’arena usata per la consueta corrida coi tori. Evitiamo di fare il tour al suo interno e, riprendendo la metro, dopo un cambio, usciamo alla fermata Alonso Martinez. Da qui, camminiamo circa 10 minuti ed arriviamo all’altro stadio madrileno, la casa dei “blancos”, i giocatori del Real Madrid.
Alle casse acquistiamo il biglietto per il tour interattivo dello Stadio Santiago Bernabeu (costo biglietto 25 euro). A differenza di altri tour fatti in altri stadi, qui non si ha la guida fisica con sé, ma viene tutto spiegato in maniera interattiva (al di là della guida multimediale che opzionalmente uno può noleggiare). Inizialmente ero un po’ scettica dalla mancanza della guida, ma mi sono ricreduta man mano proseguivo con le diverse tappe del tour. Mi ha letteralmente “rubato” l’attenzione, molto molto bello e nonostante non sia una massima esperta di calcio, l’ora e 20 di tour è volata e non mi sono mai annoiata.
Una volta usciti, riprendiamo la metro e dopo una cambio, scendiamo alla fermata Estacion de l’Arte, per dirigerci verso il Museo Reina Sofia. Questo museo la domenica pomeriggio dalle 13.30 alle 19.00 offre la possibilità di entrare gratuitamente (in alternativa, gli orari di accesso gratuito sono dalle 19.00 alle 21.00 nei giorni feriali). Ci mettiamo in fila e, dopo un’oretta, riusciamo ad entrare. Qui, tra le varie opere, impossibile non ammirare il Guernica di Picasso e altre opere di Dalì e di Mirò. Anche qui le foto sono proibite.
All’uscita dal museo, abbiamo ancora un po’ di tempo e finalmente le nuvole hanno lasciato spazio ad un po’ di sole. Prendiamo la metro e scendiamo a Callao, piazza che si snoda sulla Gran Via, la famosa via madrilena di bar, ristoranti e degli amanti dello shopping. Volendo ammirare la città dall’alto, entro nel centro commerciale Corte Inglés e salgo all’ultimo piano dove c’è la tapineria/ristorante con veranda, da dove posso ammirare dall’alto uno scorcio della città.
Riprendiamo la strada verso l’hotel, recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo an terminal T4 dell’aeroporto, questa volta con la metropolitana. Ci sono voluti circa 45 minuti e 2 cambi, ma ce la si fa tranquillamente.