È città dove i mezzi di trasporto diventano un optional: 4 giorni nella capitale dell’arte e del parco più bello al mondo

Scritto da: Enzo Battaggia
È città dove i mezzi di trasporto diventano un optional: 4 giorni nella capitale dell'arte e del parco più bello al mondo
Partenza il: 03/09/2919
Ritorno il: 06/09/2019
Viaggiatori: 5
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Ancora una volta decidiamo di visitare un’altra città della Spagna, precisamente Madrid. Partiti dall’aeroporto di Venezia alle sette esatte con la compagnia aerea Iberia, siamo arrivati a destinazione dopo due ore. L’aeroporto di Madrid Barajas – Adolfo Suárez ci appare immenso. Dopo aver recuperato i bagagli, usciamo e cerchiamo di individuare l’autista del transfer che ci deve accompagnare all’hotel. In venti minuti siamo a destinazione e precisamente al Room Mate Alicia in Cale del Prado. Notiamo che questa struttura si trova effettivamente in posizione strategica e, soprattutto, vicinissima alla metro di Puerta del Sol e a quasi tutti i monumenti della città.

Primo giorno – Palacio Real e La Almudena

palacio real

Verso le dodici ci ritroviamo in Plaza de S. Ana (che si trova a due minuti dal nostro albergo) perché, come da programma, è nostra intenzione visitare il Palacio Real. Non prendiamo nessun mezzo di trasporto, essendo questa residenza reale a quindici minuti da dove ci troviamo. Quando siamo nelle vicinanze, cerchiamo un locale in cui consumare un veloce pasto ed entriamo in una delle tante cervecerie-taperie situate nei dintorni. Dopo un abbondante pranzo a base di tapas e paella, ci dirigiamo verso la dimora reale. Passiamo davanti all’ambasciata italiana e la bandiera tricolore che sventola fiera, ci trasmette ancora di più l’orgoglio di appartenere a uno stato meraviglioso come il nostro.

Giriamo l’angolo della calle ed ecco la maestosa Cattedrale di Santa Maria La Real de la Almudena (che decidiamo di visitare in un altro momento). Poco più avanti, sotto un solo cocente, ci appare il Palacio Real de Madrid, in stile barocco, maestoso, un po’ austero con le cancellate e lampioni tutto con rifiniture in oro. Avendo prenotato on-line i biglietti d’ingresso (euro dodici prezzo intero e tre per audio guida), passiamo per la corsia riservata e, appena dentro, notiamo la sontuosità di questa residenza reale.

Saliamo le ampie scale e purtroppo, lì termina la possibilità di scattare foto. Nonostante questo, inizia il giro del palazzo tra salotti, salottini, bagni, saloni, una grandissima sala da pranzo preparata nei minimi dettagli, tutto molto sontuoso (non ci hanno fatto visitare le stanze da notte e i giardini). Per chi vuole visitarlo dalle 18 alle 20 (da aprile a settembre) l’ingresso è gratuito. Dopo circa tre ore, lasciamo questo luogo e rientriamo in hotel per rilassarci un po’. La sera ceniamo a “Il pezzo di Giuseppe”, ristorantino situato in plaza Santa Ana, locale piacevole con i tavoli all’esterno (come tanti altri) dal nome italiano, ma con personale giovane del luogo che parla benissimo la nostra lingua. Ottimo il cibo e servizio, soprattutto la cerveza (birra).

Secondo giorno – Parque del Retiro e Museo del Prada

parque del retiro

Arriviamo a Puerta del Sol e prendiamo la metro linea due e dopo pochissime fermate arriviamo nel più bel parco che abbiamo mai visto: Parque del Retiro. Quando si esce dalla metro, dopo aver percorso un centinaio di metri, si entra direttamente nell’enorme parco. Varietà di piante secolari, fiori dai mille colori, il canto degli uccelli, tutto questo ci accoglie appena lo varchiamo. Più avanti notiamo il laghetto con numerose barche a remi condotte da turisti divertiti. Troviamo la statua equestre dedicata ad Alfonso XII innalzata al centro di un ampio colonnato bianco, mentre altre sculture bronzee sono situate fin sulle sponde del laghetto. Proseguiamo ed ecco il palazzo di cristallo, una costruzione in metallo coperta da lastroni di vetro costruita nel 1887 per l’esposizione di piante tropicali delle Filippine, mentre ora è adibito ad esposizioni di sculture. Belli i cipressi che crescono con le radici nell’acqua del laghetto antistante. Veramente scenografico. Più avanti sentiamo nell’aria un profumo di rose sebbene sia settembre. Stiamo per entrare nella roselada che conta oltre quattromila piante di rose in fiore. Arriviamo al Bosco degli Scomparsi, luogo triste ma che merita di essere visitato, posto su una collinetta e dedicato alle vittime degli attentati terroristici dell’11 marzo 2004.

palazzo di cristallo

Torniamo verso l’uscita non prima di esserci fermati nel giardino dei tantissimi pavoni dove vivono liberamente. E dopo circa cinque ore trascorse all’interno di questo polmone verde situato nel pieno centro della città, decidiamo di consumare qualcosa nel ristorantino all’aperto Mirador posto all’interno del parco.

Più tardi visita al Museo del Prado. Sono circa le 17,30 e pensiamo di approfittare di entrare gratuitamente dopo le 18. Quando arriviamo in prossimità del museo, alla vista ci appare una fila interminabile di persone. Senza speranze di riuscire a entrare, ci mettiamo lo stesso in attesa e, dopo circa un quarto d’ora dall’apertura, saliamo le scale per accedere alle stanze del museo alle cui pareti sono appesi dipinti di Tiziano, Raffaello, Lotto, Tintoretto. L’edificio è vastissimo e, devo dire che in circa due ore si riesce lo stesso ad ammirare tante importanti opere d’arte.

Per cena scegliamo di andare in un’altra cerveceria situata vicina alla pinacoteca e anche qui, tapas a volontà.

Terzo giorno – La Almudena, Plaza Mayor, La Latina

plaza mayor, madrid

Il mattino successivo visitiamo la bella Cattedrale de la Almudena, in stile neo gotico a cinque navate e cappelle laterali. È la chiesa più grande di Madrid ed è stata consacrata nel 1993. Usciamo e, prima di passare alla cripta della cattedrale, cerchiamo di arrivare ancora una volta davanti il Palacio Real lì vicino. Cerchiamo, perché una folla si accalca davanti ai cancelli del palazzo. Vediamo cavalli e cavalieri in costumi d’epoca, carrozze, auto storiche, la banda all’interno del cortile reale, vigilanza ovunque e tutto tirato a lucido, più del solito. Tentiamo di capire se si tratta di una parata, ma ci dicono che i reali (il palazzo era chiuso ai visitatori) attendevano l’arrivo di un presidente di un paese arabo. Uno sfarzo incredibile! E per la gioia (soprattutto) delle signore è stato piacevole vedere la regina Sofia dentro la carrozza.

La visita alla Cripta ci porta via tre quarti d’ora. Notiamo l’altare maggiore, le sue numerose colonne bianche con tanti capitelli. Emozionante è stato vedere il tempietto dedicato a Papa Wojtyla dove una sua grande foto posta sull’altarino sembra guardarci. Prossima direzione il mercado de San Miguel. La struttura esterna in ferro e con grandi vetrate, dà l’impressione di essere un semplice mercato, ma quando si entra e si notano banchi e banchi di prelibatezze (non tanto economici) di ogni genere, viene spontaneo fare il paragone con il mercato la Boqueria di Barcellona e di preferire quest’ultimo per la sua semplicità.

Plaza Mayor (a forma rettangolare) è a pochi minuti da questo mercato. Entriamo dall’Arco de Cuchilleros e subito ci appare grande, vivace. Ai suoi lati alti portici e tantissimi locali con clienti seduti ai tavolini. Vediamo al centro l’imponente statua equestre dedicata a Felipe III, uno dei sovrani spagnoli che si batté affinché la piazza venisse costruita. La Casa della Panaderia è uno splendido edificio con la facciata diversa dagli altri palazzi, con due notevoli torri a guglia e tra una finestra e l’altra, dipinti di figure mitologiche.

Pomeriggio dedicato al Barrio La Latina dove arriviamo prendendo il metro da Puerta del Sol con cambio a Callao (linea 5). Visitiamo la Real Basilica de San Francisco el Grande in stile neoclassico dedicata al passaggio di San Francesco di ritorno dal pellegrinaggio a Santiago di Compostela, nel cui interno si trovano dipinti di importanti pittori spagnoli raffiguranti la vita del Santo, nonché il magnifico Cristo Crocefisso di Goya. La cupola è imponente e come maestosità è la terza più grande nel mondo. Il roseto che si trova di fianco è un po’ trascurato e questo ci dispiace. Poco più giù un piccolo parco con erba verde ci aspetta e, sotto a delle querce, notiamo tantissimi pappagallini di colore verde che per nulla intimoriti dalla nostra presenza, improvvisamente svolazzano sopra le nostre teste per poi “atterrare” nuovamente sull’erba.

Quarto giorno – Plaza Mayor e Casa de la Panaderia

Partenza dall’hotel a mezzogiorno, ma prima decidiamo di fare un altro giro in Plaza Mayor e anche questa volta, mentre camminiamo sotto i portici o al centro della stessa, ci sembra di respirare l’atmosfera di una volta, quando i reali si affacciavano dalla Casa della Panaderia per assistere a numerose cerimonie, tra cui inquisizioni, incoronazioni, esecuzioni pubbliche e corride.

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