La Parigi dell’Est Europa: tra viali alberati e magnifici palazzi, ecco cosa vedere a Bucarest in 3 giorni

Con l’occasione del compleanno di mia moglie, e per festeggiare i suoi splendidi 50 anni, decidiamo di trascorrere un fine settimana nella capitale della Romania, e con noi vengono i nostri storici amici Fabio e Lorella. In questo breve racconto di viaggio vi diamo alcuni consigli su cosa vedere a Bucarest in 3 giorni.
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Cosa vedere a Bucarest in 3 giorni. Diario di viaggio
Giorno 1: Palazzo del Parlamento, libreria Carturesti
Ci alziamo presto, alle 6:00 siamo al Bar Expo a fare colazione, salutiamo Luca e ci dirigiamo verso l’autostrada, direzione Aeroporto G. Marconi di Bologna. Ore 08:45 decollerà il nostro aereo per Bucarest, con la Romania saranno 43 gli stati visitati insieme ad Iris. Poco prima di metterci in fila per l’apertura del gate, Iris riceve un messaggio dall’hotel che avevamo scelto per il nostro soggiorno, ci comunicavano che la nostra camera era allagata da una perdita d’acqua e non era utilizzabile, ci scusiamo per il disagio. Subito contattiamo Booking e parlando con un operatore egiziano ci propongono un rimborso del 50% o un alloggio di pari valutazione e noi accettiamo il cambio, ci faranno sapere tra una mezz’ora. Intanto partiamo, leggeremo la risposta una volta giunti in Romania.
Dobbiamo spostare le lancette dell’orologio un’ora in avanti e atterriamo alle 11:30, subito ci mettiamo alla ricerca della macchina che abbiamo affittato dall’Italia. Ci vengono a prendere con una navetta, arriviamo in un ufficio e iniziamo i documenti che servono per consegnarci l’auto, Houston abbiamo un problema! Un signore poco simpatico mi fa notare che la mia patente è scaduta, siamo costretti ad aggiungere un guidatore extra e pagare un supplemento, Fabio dovrà guidare per tutto il tempo. Finalmente ci consegnano la nostra auto, una Toyota Aygo rossa, non proprio nuovissima, ma ora possiamo partire per la nostra avventura. La fame si fa sentire e prima di arrivare in centro ci fermiamo a mangiare in un pub e qui leggiamo i messaggi di booking. Le proposte sono inaccettabili, due alloggi con valutazione pessima, voto 1.8, non accettiamo e contattiamo nuovamente Booking, un’altra ragazza ci propone il rimborso completo e poi noi autonomamente cerchiamo una struttura e così facciamo. Prendiamo un appartamento vicino ai nostri amici, pagando 89 euro per 2 notti. Si sono fatte le 15:00, arriviamo ai nostri appartamenti che sono vicinissimi al centro, lasciamo gli zaini e iniziamo a vivere questa città.
Primo obbiettivo è il Palazzo del Parlamento. Questo edificio, fatto costruire da Nicolae Ceausescu nel periodo comunista, risulta essere il palazzo più pesante del mondo, sprofonda di 6mm ogni anno e come grandezza è secondo solo al Pentagono (USA), comunque a noi non piace e dopo aver scattato un paio di foto andiamo via. Ci facciamo una camminata nel centro storico, molto carino, incontriamo la via degli ombrelli, Instagram ce l’aveva spacciata come un posto fantastico, non è così. Ho letto di una libreria, la Carturesti, definita la più bella d’Europa, entriamo a darci un’occhiata, molto bella.
Ci dirigiamo verso il ristorante che abbiamo prenotato dall’Italia, Excalibur, tutto ambientato sulla leggenda di Re Artù. In questo luogo saremo costretti a mangiare con le mani, non si usano le posate, questo ci ha molto incuriosito. Sul menù i piatti hanno nomi a tema, noi prendiamo due grigliate dei cavalieri e un piatto del Lancillotto e chiudiamo con due veleni di Merlino come digestivi. Mangiamo molto bene e abbondante, spendendo 20 euro a testa, tutto molto positivo, consigliatissimo. Siamo stanchi e torniamo alle nostre camere passeggiando e chiacchierando, con Lorella che ha i piedi sempre freddi, ma nonostante questo è una grande camminatrice.
Giorno 2: monastero Stavropoleos, Ateneo, terme
Ci alziamo di buon ora, alle 08:00 siamo già in strada, Fabio e Lorella non sono ancora pronti, entriamo a prenderci un caffè nell’attesa, eccoli che arrivano, non hanno dei cornetti per la colazione e allora andiamo in un altro locale. Facciamo una passeggiata in centro, in giro ci sono poche persone, vogliamo visitare delle chiese ortodosse e ci avviamo verso il monastero Stavropoleos, arriviamo e dentro stanno celebrando il rito religioso, non vogliamo disturbare e lo ammiriamo solo dall’esterno, molto bello.
Continuiamo a girare senza una meta tra i vicoli del centro storico, andiamo ora a visitare l’Ateneo. Ci chiedono di pagare il biglietto in moneta locale, che noi non abbiamo, insistendo un poco paghiamo 10 euro 4 biglietti. Entriamo e subito troviamo un grande salone con delle bellissime colonne, e lateralmente una scalinata da dove sembra dovesse scendere da un momento all’altro una principessa con un bellissimo vestito. Saliamo al secondo piano, dove troviamo un incantevole teatro circolare, tutto affrescato da un dipinto che inizia da un punto e finisce dall’altra parte raccontando la storia della Romania fino alla seconda guerra mondiale. Finita la visita cerchiamo “Luca”, è una catena di negozi, hanno prodotti da forno, abbiamo comprato del cibo e lo mangiamo prima di andare alle terme, prenotate dall’Italia oggi trascorreremo 4 ore rilassati in mezzo all’acqua calda. Quelle di Bucarest sono le più grandi d’Europa. Arrivati sul posto ci accorgiamo che più che terme è un parco giochi, ben organizzato, abbiamo visto armadietti fino al numero 6000. Ci immergiamo nella vasca principale e subito ci fiondiamo al bar della piscina ad ordinare 4 gin tonic, tutto ok tranne la gentilezza mancata dei barman. C’è anche la parte scoperta, io adoro le terme all’aperto, quella sensazione di caldo freddo, la trovo una goduria pazzesca. Ci sono anche le saune, ci buttiamo dentro e dopo averne fatte diverse, torniamo ad immergerci alla piscina principale e, vincendo la voglia di litigare con il barista per la sua maleducazione, ordiniamo delle birre. Tra saune, birre e bagni termali abbiamo trascorso le 4 ore di puro relax, il nostro giudizio è sufficiente, ne abbiamo viste di migliori, ma anche con prezzi diversi, da migliorare la simpatia al bar. Belli docciati e Iris con la pressione bassa, riprendiamo la macchina e torniamo ai nostri alloggi. Ci resta un poco di tempo prima di andare a cena, anche questa già prenotata tempo prima.
Hanul Lui Manuc (Str. Franceză 62-64) è il ristorante, ci arriviamo dopo una camminata di 2 km. Subito abbiamo un buon impatto, ci sediamo e Io e Fabio ordiniamo del coscio d’agnello, Lorella agnello con patate e Iris osso buchi, birra come se non ci fosse un domani e per concludere un cognac rumeno, 45 euro a persona ma tutto buono. Passeggiamo un poco per il centro, questa sera è domenica e in giro ci sono poche persone, a Fabio il cognac è piaciuto, molto allora entriamo in un locale e ce ne facciamo un altro, anche qui il personale non brilla per simpatia ed accoglienza. Prendiamo la strada dei nostri alloggi e anche questa sera scherziamo con Lorella per i suoi piedi freddi, ma in realtà tutti noi stiamo pensando che il nostro viaggetto invernale dell’anno che verrà, sarà verso sud.
Giorno 3: castello di Bran
Ancora Instagram ci ha dato lo spunto dove fare la colazione, Caffetteria Van Gogh, ieri quando siamo passati davanti c’era la fila, apre alle 08:00 e noi puntuali siamo lì. Dentro ci sono tutte le riproduzioni dell’artista e anche il muro della scalinata richiama uno dei suoi capolavori, io prendo un’omelette, Iris e Fabio dei pancake ai frutti di bosco e nutella, Lorella solo caffè perché non hanno i cornetti, poco male, ci fermeremo in un altro locale e noi ne approfitteremo per bissare il caffè. Finite le colazioni, torniamo ai nostri alloggi, riprendiamo gli zaini e lasciamo definitivamente le stanze. Prima di ripartire, notiamo una chiesa ortodossa aperta, possiamo finalmente visitarne una, a me emanano un fascino particolare e apprezzo molto questo momento.
Partiamo, abbiamo deciso di passare il nostro ultimo giorno, visitando il castello di Bran, abitato dal Conte Dracula (è anche possibile prenotare l’escursione al castello di Dracula e Peles su Civitatis con un biglietto d’ingresso unico). Durante il viaggio Io e Fabio come due cretini continuiamo a dire, “sono il conte Dracula” simulando un penoso accento siciliano, in riferimento al personaggio di Aldo, Giovanni e Giacomo. Durante il percorso troviamo una fastidiosa pioggerellina e una nebbia, sembra di stare in Transilvania e, caspita, siamo in Transilvania! Dopo due ore giungiamo al castello di Peles, c’è anche un piccolo borgo caratteristico, che visitiamo molto velocemente, colpa del freddo, poi facciamo una piccola camminata fino al castello. Bellissimo, peccato che sia tutto in restauro, le impalcature impediscono alla fortezza di far vedere tutta la suo splendore. Avevamo letto anche della bellezza dei suoi interni, ma oggi è lunedì, giorno di chiusura, peccato. Riprendiamo la strada, Il Conte Dracula ci aspetta. Facciamo ancora una sosta per mangiare, ci fermiamo in un paesino, di cui non ricordiamo il nome, e mangiamo in un ristorante che ha il nome di mia moglie, Iris, prendiamo una ciorba de fasole, una zuppa di fagioli con carne affumicata, servita dentro a una pagnotta di pane, molto buona.
Riprendiamo e dopo poco siamo al cospetto di Dracula, parcheggiamo proprio di fronte al castello, dall’aspetto spartano, medievale direi. Lo troviamo difronte a noi con alle spalle la catena montuosa dei Carpazi. Facciamo i biglietti per entrare, 12 euro a testa, già sospettiamo che non sarà una visita memorabile. Fa molto freddo e quindi ci affrettiamo ad entrare, gli interni sono tutti rifatti e di autentico c’è ben poco, completiamo la visita, una volta fuori scattiamo delle foto e dopo aver bevuto due birre Dracula, saliamo in macchina e prendiamo la strada del ritorno. Restituiamo la macchina senza problemi, andiamo in aeroporto dove, dopo aver cenato al costo di un ristorante stellato ma con due hamburger, ci mettiamo in coda per il nostro volo che alle 22:30 ci riporta a casa.