Sulle tracce di Totò: il quartiere di Napoli che ha dato i natali al “principe della risata”

Alessandro Cipolla, 22 Giu 2025
sulle tracce di totò: il quartiere di napoli che ha dato i natali al principe della risata

Il Rione Sanità non è solo una delle zone più famose e celebri di Napoli, ma anche un classico esempio di tutte le contraddizioni che si annidano in seno al capoluogo campano. Stiamo parlando infatti di un quartiere ricco di un gran patrimonio artistico e culturale, che però non riesce a sfruttare a pieno il suo enorme potenziale tanto da essere etichettato come uno dei rioni più popolari della città partenopea. Questo però non scalfisce il grande interesse nel visitare il Rione Sanità, noto ai più per essere il luogo dove è nato Totò che qui ha vissuto fino ai 24 anni: il museo a lui dedicato però non è ancora visitabile – a proposito di contraddizioni – nonostante l’attivismo a riguardo del Fai

Napoli è una città che tutti dovrebbero visitare almeno una volta nella propria vita. Difficile descrivere a parole l’atmosfera che si respira passeggiando nei caratteristici vicoli del centro storico, oppure le bellezze dei suoi monumenti, palazzi e musei. Chi decide di passare del tempo a Napoli dovrebbe inserire sempre il Rione Sanità nel proprio itinerario, anche perché la zona è distante solo dieci minuti a piedi dalla fermata Museo della linea 1 della Metropolitana.

Rione Sanità, il cuore di Napoli

Il Rione Sanità forma insieme a Il Borgo dei Vergini il quartiere Stella, uno dei più antichi di Napoli con i suoi sette secoli di storia nel pieno del centro cittadino. Deve il suo nome a via Sanità che conduce all’ospedale di San Gennaro dei Poveri. Quando si parla di Rione Sanità il primo pensiero corre subito a Totò, ma tutta la zona è legata a doppio filo con il mondo del cinema: nelle sue vie sono stati girati capolavori come Ieri, Oggi, Domani – vincitore del Premio Oscar nel 1955 come Miglior Film Straniero – e L’Oro di Napoli, oltre alla miniserie ‘O professore e diverse scene della fortunata serie Gomorra.

Il suo caratteristico mercato all’aperto per molti è un “teatro naturale” dove poter respirare la vera atmosfera di Napoli tra caratteristici venditori e un gran vociare di bambini. Il Rione Sanità però è imperdibile soprattutto per il suo unico mix di arte sacra, cultura popolare, storia barocca ed emozione urbana.

Non solo Totò: cosa vedere al Rione Sanità

Detto del Museo di Totò che purtroppo non è visitabile nonostante le pressioni da più parti – anche la casa di Totò presente in Via Santa Maria Antesaecula è purtroppo in uno stato quasi di abbandono -, sono tanti i siti di interesse storico-culturale presenti nel Rione Sanità: ecco allora cosa c’è da vedere in questa zona così caratteristica di Napoli.

Porta San Gennaro

Porta San Gennaro è l’antico ingresso Nord della città ed è risalente al ‘600. Sulla facciata ancora è visibile un affresco di Mattia Preti con la Madonna e i santi, un ex‑voto per implorare la fine della peste che flagellò la città nel 1656.

Cimitero delle Fontanelle

Il Cimitero delle Fontanelle è un ossario scavato nel tufo che ospita migliaia di resti umani derivanti soprattutto dalle varie epidemie; inoltre è il custode del culto delle “anime pezzentelle”, una tradizione napoletana nata nel periodo delle epidemie di peste e colera con il devoto che “adotta” un cranio anonimo in cambio di protezione spirituale in un mix di tradizione e mistero.

Basilica di Santa Maria della Sanità

La Basilica di Santa Maria della Sanità è un autentico capolavoro barocco edificato tra il 1602–1610 da Fra’ Nuvolo. Si tratta di uno dei simboli del rione: imperdibili sono la cupola maiolicata, le decorazioni marmoree e i dipinti di Luca Giordano e Solimena. Sotto la Basilica sono visitabili la grotta sacra e le Catacombe di San Gaudioso.

Le Catacombe di San Gennaro

Le Catacombe di San Gennaro sono un complesso cimiteriale paleocristiano. Inizialmente erano una necropoli gentilizia, ma successivamente divennero un luogo di sepoltura e culto cristiano con la traslazione delle spoglie di Sant’Agrippino e successivamente di San Gennaro. Le catacombe sono caratterizzate da ampie gallerie, tombe a terra, tombe a muro, tombe più ampie con affreschi e mosaici oltre a tre chiese sotterranee. Infine sono decorate con affreschi, dipinti bizantini, immagini di santi e rappresentazioni di scene bibliche.

Palazzo Sanfelice e Palazzo dello Spagnolo

Il Palazzo Sanfelice e Palazzo dello Spagnolo sono due gioielli del barocco napoletano. Palazzo Sanfelice fu abitato dalla famiglia del suo progettista, l’architetto Ferdinando Sanfelice, ed è famoso per la doppia scala scenografica ad “ali di falco”. Palazzo dello Spagnolo – eretto nel 1738 – è considerato come il maggior esempio di architettura civile in stile barocco napoletano, celebre anche per le sue decorazioni così eleganti.



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