Germania in lungo e in largo
Dopo Verona il cielo ha iniziato ad annuvolarsi e poi è arrivata anche la pioggia, quasi all’altezza di Trento, ed è stato così sino a Fussen, rallentando così il nostro andare.
Le informazioni trovate in altri diari di viaggio si sono confermate, ovvero l’acquisto, prima di entrare in Austria, della “vignetta” a 7,60 € (forse 10 cent di aumento) e poi 8,00 € di pedaggio prima di arrivare ad Innsbruck. Lungo la strada ci ha guidato il navigatore satellitare, ma ogni tanto perdeva il segnale, dicendoci che eravamo fuori dal percorso.
Giunti a Fussen avremmo voluto visitare il centro, che avevo letto essere carino, ma, visti troppi camper in giro, abbiamo preferito cercare l’area di sosta, di cui avevamo l’indirizzo preciso, impostato sul navigatore.
Una volta giunti a meta, si incontra una prima area, non molto grande e forse non molto attrezzata, a 8,00 €, ma, proseguendo, sulla stessa via, verso l’OBI, si trova quella indicata nei Diari di Viaggio, “Wohmobilplatz”.
Capiamo in fretta il funzionamento: si può entrare, scegliere il posto e poi andare alla reception a registrarsi. La signora parla italiano, quindi non ci sono problemi. Senza corrente il costo è di 10,00 €. La temperatura è freschina, così io mi copro, con giacca a vento (mentre Marco sta benissimo in maniche corte!) ed andiamo a visitare i centri commerciali che ci sono attorno, quindi oltre all’OBI, anche il LIDL, dove comperiamo due o tre cose da mangiare.
Siamo proprio cotti, sia dal viaggio che dai preparativi dei giorni precedenti, e prima delle 22.00 saremo entrambi a letto.
Fuori ci sono 14 gradi, dentro al camper 21.
Domani mattina sveglia alle 7, per essere alle 8.30 nel parcheggio dei Castelli di Ludwig.
A cena, data la temperatura non propriamente estiva, abbiamo mangiato minestra di orzo e farro, per scaldarci un po’. Non credo che il piumino ci darà fastidio!! 04 Agosto 2005 Fussen – Castelli di Ludwig – Monaco E’ trascorso il primo giorno di visite, siamo arrivati a dormire a Monaco ed ora, dopo un primo giro della città, sono un po’ brilla, per il litro di birra bevuto.
Questa mattina sveglia alle 7 (dopo 9 ore di sonno per Marco e 8 per Michela). Alle 8.40 eravamo in biglietteria a Hohenschwangau. Avrò avuto davanti, mentre Marco andava a parcheggiare, solo 10-15 persone. Ci sono stati assegnati gli orari di ingresso ai castelli: 9.20 il primo, Hohenschwangau, 11.35 il secondo, Neuschwanstein.
Dalla biglietteria al primo castello sono necessari circa 10 minuti a piedi, quindi siamo arrivati in cima con netto anticipo ed abbiamo sfruttato il tempo per scattare un po’ di foto.
Fortunatamente già alle 7 era smesso di piovere! La visita guidata di ciascun castello dura circa 35 minuti e all’interno degli edifici non è possibile scattare fotografie.
Il tempo necessario, secondo i cartelli, per raggiungere a piedi il secondo castello dovrebbe essere di 40 minuti, ma a noi ne sono bastati 20, e siamo arrivati così in anticipo sul nostro orario di ingresso. Dopo le prime foto dei dintorni, ci siamo seduti non lontano da una bancarella di cibi e bevande, che abbiamo scoperto preparare il the in una tazza bianca (mug) con il disegno del castello di Neuschwanstein, molto carina, così abbiamo fatto merenda con brezen e thè e alla fine abbiamo rinunciato alla cauzione sulla tazza per aggiungerla alla mia collezione. Abbiamo così recuperato le forze dopo la fatica della salita e occupato il tempo sino all’ora di ingresso. Gli interni sono più interessanti rispetto a quelli del primo castello (volendo, quindi, si potrebbe visitare solo Neuschwanstein internamente ed Hohenschwangau solo esternamente, potendo comunque arrivare sino alla porta di ingresso, visitarne il giardino e scattare delle belle foto). Da non perdere assolutamente la deviazione da Neuschwanstein per il Ponte di Maria, che offre un panorama favoloso, anzi, fiabesco, su questo stesso castello.
Alle 13.00 circa siamo tornati al camper e siamo ripartiti alla volta di Monaco, dove siamo giunti alle 15.00. Qui abbiamo escluso le aree di sosta, perché di una abbiamo letto che era stata chiusa, mentre dell’altra non se ne parla molto bene e quindi siamo andati nel campeggio consigliato, in Zentrallandstrasse, in zona Thalkirchen, ben attrezzato.
Alle 16.00 eravamo già in Marienplatz, dopo aver preso il bus 135 appena fuori dal campeggio (alla reception ci hanno venduto il biglietto giornaliero unico valido sino a 4 persone a 8 €), che con poche fermate ti porta alla U, la metropolitana, alla fermata Thalkirchen e dopo 6 fermate si arriva in Marienplatz. Qui abbiamo scattato subito qualche foto al bellissimo Rathaus. Alle 17 sarebbe suonato il carillon, ma avendo ancora un po’ di tempo, siamo andati alla Frauenkirche (Chiesa di Nostra Signora), le cui torri gemelle con cupole sono il simbolo della città. Siamo giunti sino alla chiesa di San Michele, prima chiesa rinascimentale di queste dimensioni a Nord delle Alpi, ma poco interessante.
Siamo tornati di corsa alla Marienplatz per sentire e ammirare il carillon all’opera, dopo essere passati davanti ad H&M, Esprit, Body Shop e Mango (mi sentivo quasi a Milano).
Alle 17.00 eravamo pronti, insieme a tanta altra gente, con il naso all’in su, a filmare la giostra del carillon ed è stato in effetti molto carino e caratteristico.
Al termine dello spettacolo abbiamo seguito un percorso consigliato dalla guida del National Geographic: siamo entrati nella gastronomia Dallmayers, una delle migliori del paese, dove abbiamo acquistato due marmellate da regalare, a 7,00 € l’una! Siamo poi passati davanti alla Residenz, alla Sala dei Comandanti (Feldherrnhalle), con i suoi tre grandi archi, che ricordano, secondo la guida, la Loggia dei Lanzi a Firenze e che fu costruita con lo scopo di celebrare l’esercito bavarese, e alla Theatinenkirche, uno dei luoghi di culto più amati di Monaco, con facciata color ocra acceso, una cupola e una coppia di torri e che prende il nome dall’ordine dei monaci teatini, fondato per opporsi al Luteranesimo.
Infine ci siamo spostati verso all’Englischer Garten, con la sua zona di nudisti e seppur la giornata non fosse particolarmente bella e calda ce n’erano diversi distesi a rilassarsi.
All’interno dell’immenso parco si arriva alla Torre Cinese, che mi aspettavo più caratteristica e simile a quelle viste in Cina, e ci siamo fermati a mangiare alla bancarelle sottostanti, gustandoci wurstel e bevendo 1 lt di birra a testa, che solo ora, 3 ore dopo, sto smaltendo. Terminata la cena siamo andati alla U3, fermata Giselastrasse, che ci ha riportati alla nostra Thalkirchen. Non abbiamo però aspettato l’autobus, per tornare al campeggio, dato il tempo di attesa troppo lungo, e l’abbiamo fatta tutta a piedi, in circa 10 minuti.
Domani mattina ancora sveglia alle 7, per essere alle 9, orario di apertura, al Museo della Scienza, Deutsches Museum, che ci occuperà quasi tutta la mattina.
5 Agosto 2005 Monaco Come programmato ci siamo svegliati alle 7 per riuscire a prendere il bus che sarebbe dovuto passare alle 8.22. Siamo arrivati alla piazzola di attesa e, una volta passato l’orario previsto, abbiamo ricontrollato il tabellone e ci siamo accorti che il bus passa alle .22 di tutte le ore, tranne che alle 8. Per non aspettare sin quasi alle 9, ci siamo incamminati a piedi verso la U3. Lì siamo scesi alla fermata Sendlinger Tor, per vedere e fotografare la porta che la caratterizza, ma non è molto significativa, anzi è quasi dimenticata. Siamo entrati alle 9.30 al Deutsches Museum, (con 30 minuti di ritardo sull’orario di apertura) e siamo riusciti ad acquistare i biglietti a tariffa studenti (totale 6 €), con grande risparmio sulla tariffa adulti.
Abbiamo girato, meticolosamente, di sala in sala, il piano terreno, il primo ed il secondo piano, che sono anche i più interessanti, ricchi di prove, soprattutto l’area della chimica e della fisica. Abbiamo impiegato più di 3 ore per visitare questi piani. All’inizio c’era pochissima gente, poi verso mezzogiorno si è popolato, soprattutto di famiglie con bambini. Gli ultimi piani contengono meno prove e più macchinari: agricoltura, computer, stampa, ceramica e così siamo passatati attraverso velocemente. Alle 14.30 era prevista una esercitazione nella sala relativa all’Energia Elettrica ed è stato molto interessante: hanno infatti dato una scarica da 800.000 volt e tutti ci siamo dovuti tappare le orecchie.
Usciti di qui, dopo 5 ore, ci siamo diretti verso il centro, arrivando al Viktualienmarkt, il mercato all’aperto, di cui si parla molto bene, per l’eccellente qualità del cibo. Mi ha ricordato un po’ Amsterdam, con il suo mercato dei fiori all’aperto.
Siamo poi tornati in Marienplatz per decidere su quale delle 3 torri circostanti salire (Rathaus, Frauenkirche, St. Peterkirche) ed abbiamo optato per il Rathaus. La migliore forse sarebbe stata la vista della St. Peter, ma era tutta impachettata per restauri.
Il panorama sulla città è comunque abbastanza buono, anche se così ci siamo persi la foto della facciata del Rathaus, che è sicuramente il monumento più caratteristico di Monaco.
Al Tourist Information, che si trova sotto al Municipio, ho chiesto indicazioni su come arrivare all’Hard Rock Cafè ed ho scoperto che si trova esattamente di fronte alla birreria Hofbauhaus, nostra meta successiva.
Infatti, dopo l’acquisto delle nostre solite magliette, siamo entrati nella birreria più famosa di Monaco: vi è uno spazio enorme, con tavoli in legno, dove si può bere e mangiare, oltre ad un “giardino” esterno. Alle 15.30 il locale era già affollato, ma siamo riusciti a sederci per il nostro pranzo/cena. Marco ha ordinato wurstel, crauti e purè, mentre io un piatto misto di formaggi, accompagnati, naturalmente, dalla birra Hfbauhaus; Marco ha bevuto il 1 lt anche oggi, mentre io mi sono accontentata di mezzo lt.
Abbiamo assistito nuovamente allo spettacolo del carillon alle 17.00 e poi siamo tornati al camper per un po’ di meritato riposo.
6 agosto 2005 Rothenburg Giornata ricca: Dachau, Norimberga, e Rothenburg!! Alle 9.30, dopo aver lasciato presto il campeggio, siamo arrivati a Dachau, seguendo prima le indicazioni per l’autostrada/stadio, poi per Dachau. Arrivati lì abbiamo dovuto seguire, come ci era stato suggerito in altri diari, le indicazioni KZ (prima uscita, arrivando da Monaco). Il parcheggio era quasi vuoto, così come il campo di concentramento. Pur essendoci sparsi cartelloni con spiegazioni in tedesco e in inglese, abbiamo preferito pagare per le audio guide, in italiano! Indubbiamente è angosciante pensare a quello che è successo in questo posto, a ciò che hanno sofferto migliaia di persone e quante ve ne sono morte, ma hanno tolto tutto ciò che poteva essere di più “umano” e commuovente, tipo gli effetti personali, che invece ci sono ad Auschwitz. Le zone più inquietanti? Le prigioni, con i racconti di ciò che vi accadeva; il forno crematorio e la camera a gas; le camerate, passate da 6.000 posti nel 1933 a 30.000 nel 1937. Inoltre mi ha colpito vedere una mappa della Germania tempestata di stelline a rappresentare campi di concentramento, grandi o piccoli e, nel museo, vedere foto di persone scheletriche, morte o sottoposte a torture ed esperimenti. Emozionante anche una lapide con scritto “Never Again”, in diverse lingue.
Da qui, con la bocca dello stomaco un po’ chiusa, siamo partiti alla volta di Norimberga, dove siamo giunti verso le 14.00, ma, per cercare parcheggio, abbiamo perso quasi un’ora. E’ pieno di cartelli con le indicazioni, ma sono tutti quelli al coperto ed il camper non può entrarvi. Avevamo visto un parcheggio libero, ma essendo dal lato sbagliato della strada, abbiamo dovuto proseguire, ma poi lì siamo tornati dopo più di 20 minuti, proprio vicino all’ingresso di una porta, la Spittler Tor. Tempo massimo di parcheggio 2 ore, che è stato per noi sufficiente.
Norimberga è carina, mi è davvero piaciuta. Ci siamo diretti prima alla Chiesa di San Lorenzo, dove essendo appena terminato un matrimonio, non siamo riusciti ad entrare, poi siamo andati verso il fiume, per fotografare il caratteristico ex ospedale di S. Spirito, medievale, con due archi sull’acqua, a cavallo del fiume, bellissimo!. Siamo passati dalla Frauenkirche, sulla piazza del mercato, dove frutta e verdura avevano un bell’aspetto. Siamo entrati nella St. Sebald, dove Marco ha potuto scattare qualche foto, specializzandosi negli interni e siamo saliti sino all’affascinante Burg, con le sue tipiche case a graticcio. E’ stata una delle più importanti fortezze d’Europa, eretta nel 1039 ed utilizzata come dimora degli imperatori, fino al ‘400, quando assunse solo funzioni militari. Tornando al camper siamo passati anche davanti al Rathaus, certo non significativo come quello di Monaco. Dato che erano solo le 17.00 e in anticipo di 2 gg. Sulla tabella di marcia, abbiamo pensato di effettuare quelle deviazioni dal percorso che erano state pianificate, ma che erano rimaste in forse, e quindi Rothenburg e Wutzburg; decideremo poi domani cos’altro aggiungere.
Verso le 18.00 siamo arrivati a Rothenburg, al parcheggio 2, consigliato in diversi diari di viaggio. Poco prima c’era un parcheggio della Lidl, in cui si erano stanziati una decina di camper, ma abbiamo preferito proseguire verso l’area di sosta ufficiale. Sarebbe dovuta essere a pagamento (6 euro), ma la macchinetta era fuori servizio, come il carico dell’acqua. Appena parcheggiato abbiamo preparato le biciclette e siamo andati in avan scoperta. Rothenburg è davvero molto carina, tanto che non sapevo più dove scattare, avendo tanta scelta di soggetti. Ci siamo così fatti un’idea sommaria della cittadina e domani andremo a visitare le chiese ed il famoso negozio che vende oggetti di Natale, a piedi, questa volta.
Nel frattempo l’area di sosta si è riempita, di italiani, tedeschi ed anche un camper con giapponesi. Domani faremo sicuramente in tempo ad andare a Wurzburg e se riusciamo anche a Bamberga. Potremmo poi cercare di arrivare a dormire a Weimar … chi lo sa.
7 agosto 2005 Rothenburg – Wurzburg – Bamberga Alle 8.30 eravamo già usciti dal camper, controllando che non ci fossero multe, o che avessero aggiustato il parchimetro, invece nulla era cambiato.
Entrando da una delle porte d’ingresso, vicino all’area di sosta, sul lato interno, a sinistra, c’è una scala che ti fa percorrere il perimetro delle mura, permettendomi così di scattare qualche bella foto panoramica dall’alto. Una volta scesi siamo andati in cerca del negozio di Kathe Wohlfahrt, con gli oggetti e gli addobbi natalizi. Si trova nella via a sinistra del Rathaus, anzi, ce ne sono due, uno di fronte all’altro. Il primo, storico, è molto simile ad un museo, molto carino e caratteristico, ma ciò che è in vendita è un tantino caro: un piccolo addobbo, da appendere all’albero, costa circa 12 €. Così ci siamo limitati a curiosare e a prendere un cicciotello tirolese con in mano un boccale della HB (Hofbauhaus) e due calendari dell’Avvento (uno per la Mary) con la scritta di Rothenburg. Poi proseguendo verso i camper abbiamo acquistato dei dolci tipici (Schneeballen), a forma di palla, ma composti come di tante chiacchere, anche se la pasta è più spessa, tutte schiacciate, a formare, appunto, una palla. Soddisfatti e contenti siamo tornati al camper, dove ancora non abbiamo trovato sorprese.
Abbiamo quindi impostato il navigatore per Wurzburg.
Siamo arrivati a parcheggiare abbastanza in centro, ma per timore di girare, come ieri, per un’ora, ci siamo fermati quasi subito. Solo al termine della visita abbiamo scoperto di aver lasciato il camper dietro la Residenz, e che, proprio davanti a questa, c’è un grande parcheggio all’aperto.
La scoperta di Wurzburg non ha avuto inizio nel migliore dei modi, in quanto, non avendo riferimenti geografici, o cartelli stradali che ci potessero aiutare, abbiamo preso la strada più lunga per arrivare in centro ed oltre a ciò si è messo anche a piovigginare! Dopo quasi venti minuti di cammino siamo arrivati alla piazza principale con Rathaus e Duomo, ma ho dovuto scattare le foto da sotto un cornicione perché ancora pioveva. Abbiamo poi attraversato l’Alte Mainbrucke, ponte in pietra sul Meno, che risale al 1133. Mi ha ricordato il ponte di Praga, per le statue che lo adornano. Da qui siamo saliti alla fortezza di Marienberg, che unisce un esterno medievale ad un interno rinascimentale. Il panorama che si gode dall’alto è davvero bello, con il fiume, il ponte e i tipici tetti della case in stile germanico.
Avremmo dovuto visitare, tornando, l’interno della Residenz, con il grande dipinto del Tiepolo, ma stava per scaderci il parchimetro e così abbiamo rinunciato.
Siamo poi partiti alla volta della simpatica Bamberga. Ci siamo lanciati con il camper lungo le vie del centro, rischiando di restare bloccati in un paio troppo strette. Siamo poi riusciti a parcheggiare lungo una strada in salita, di fianco alla chiesa di Obere Pfarrkirche, visitata però alla fine. Siamo scesi, seguendo i cartelli, verso il Duomo, caratteristico per le sue quattro torri. Fu iniziato dall’imperatore Enrico II, che qui riposa con la moglie. Siamo passati accanto alla Residenz e saliti alla chiesa di St. Michael. La zona circostante un tempo era ospedale mentre ora è casa di riposo. Infine siamo scesi al fiume per vedere, in particolare, l’Altes Rathaus, che si trova sollevato sull’acqua, al centro del fiume Regnitz. E’ una zona veramente molto carina, anche per le case circostanti con tetti a spioventi incurvati e balconi fioriti.
Dato che, alla fine, si sono fatte le 17.00 abbiamo deciso di fermarci qui per la notte in campeggio, l’Insel, vicino al fiume, ben indicato, con docce gratis e belle.
Lunedì 8 agosto 2005 Dresda Partenza un po’ fiacca questa mattina, sia perché pioveva, sia perché abbiamo iniziato con Wiemar, sosta per noi poco interessante. Abbiamo trovato parcheggio dietro alla Goethe platz, seguendo le indicazioni del parcheggio del centro congressi. Ciò che più mi è piaciuto è il Rathaus con la piazza del mercato, dove ci siamo mangiati un wurstelone dentro a un panino alle 10.30 del mattino. All’angolo di questa piazza c’è un museo del Gingobiloba, con tante piante e piantine in vendita, oltre ai semi, diventato il simbolo della città, in quanto citato in una poesia di Goethe, illustre cittadino di Weimar, la cui statua, insieme a quella di Schiller, si trova davanti al teatro.
Per gli amanti dei musei ci sarebbero da visitare quindi la casa dei famosi Goethe e Schiller, ma di lunedì sono chiuse e così per noi l’intera visita è durata solo un’ora. Siamo poi andati ad Erfurt, a 15 km di distanza ed abbiamo parcheggiato, come consigliato da altri viaggiatori, sotto il Duomo, dopo avergli girato quasi completamente intorno (non perdete la fiducia se non individuate subito il parcheggio, proseguite!). Il Duomo è davvero imponente ed anche l’interno è interessante. Siamo passati al Fischmarket con il Rathaus, ma non è molto significativo (in confronto è più carino quello di Weimar). Ci siamo diretti al caratteristico Kramerbrucke, paragonato al Ponte Vecchio di Firenze (?), in quanto i piccoli commerciati, i Kramer, nel 1325 costruirono ai lati del ponte le loro botteghe artigianali.
Abbiamo poi percorso l’Anger, la via dei negozi. Tempo di visita: 1 ora e mezzo. Luoghi d’interesse: Dom e Kramerbrucke.
Sicuramente, nel complesso, è più interessante di Weimar.
Siamo quindi partiti alla volta di Dresda.
Lungo la strada, oltre ad aver preso un po’ di acqua, mista a spiragli di sole, abbiamo visto tante piccole pale eoliche, che a me, pur non capendone il motivo, piacciono e conquistano tanto.
Intorno alle 17.00 siamo arrivati in campeggio a Dresda, che si trova a sud (Camping Mockritz).
Dato che era presto abbiamo deciso, aiutati dal cielo stranamente azzurro, di anticipare la visita della città, lasciando a domani la visita del museo, così da partire per Berlino! Proprio fuori dal campeggio c’è la fermata dell’autobus, il n. 76, che porta, in 8 fermate, alla stazione, Hauptbahnhof e da qui si prosegue a piedi per il centro.
Dresda è bellissima, non ho smesso un attimo di scattare foto.
Lo stile rinascimentale si mischia al rococò in splendidi palazzi.
Affascinante è lo Zwinger, con i suoi padiglioni e giardini, ma anche il teatro e la Hofkirche. La Frauenkirche è in fase di restauro, o almeno la pavimentazione della piazza circostante.
Domani proveremo a parcheggiare all’Altmarkt, una piazza molto grande, adibita tutta a parcheggio.
Martedì 9 agosto 2005 Berlino Questa mattina alle 8.00 eravamo già alla cassa del campeggio e a fare il carico/scarico delle acque.
Siamo arrivati all’Altmarkt di Dresda alle 8.40, con il parcheggio mezzo vuoto ed in giro poca gente, poi ho capito il motivo: tutto apre alle 10.00. Oltre alla Gemaldegalerie, avevamo da visitare anche un paio di chiese, ma anche queste aprivano alla stessa ora. Ci siamo fatti quindi qualche giretto, scattato qualche foto ed alle 9.45 eravamo sotto lo Zwinger, all’ingresso della Gemaldegalerie, in coda per entrare.
Nella prima sala della galleria, Marco ha chiesto se si potevano scattare foto, ma gli hanno risposto che ci voleva un biglietto speciale (5,00 €).
Di veramente bello c’è solo la Madonna Sistina, con sotto i due cherubini, di Raffaello.
Ci sono molti dipinti di italiani che io non ho mai sentito nominare (o per lo meno non si studiano durante il corso di storia dell’arte al liceo).
In un’ora abbiamo comunque concluso il giro (il secondo piano era chiuso).
Da qui siamo entrati nella chiesa che si trova di fronte allo Zwinger, la Hofkirche, e poi siamo tornati al camper.
Siamo andati poco più a Nord, a Moritzburg , per ammirare il castello rinascimentale-barocco, ma ci siamo limitati a una rapida occhiata dall’esterno. Da lì la direzione seguita è stata per Berlino. Abbiamo impostato il satellitare sull’indirizzo dell’area di sosta che ci interessava, Chausseestrasse 82, peccato che ci abbia portato a quell’indirizzo, ma a Potsdam e così abbiamo allungato ulteriormente il nostro viaggio. Naturalmente stava piovendo ed ho iniziato a vedere grigio e a temere che non avremmo trovato posto nell’area di sosta corretta.
In realtà poi è andato tutto per il meglio: è smesso di piovere, abbiamo trovato l’area con ancora diversi posti liberi, con carico/scarico acqua, wc chimico e corrente elettrica, anche se mal funzionante (continuava a saltare).
Alle 17.30, avendo sistemato il camper, abbiamo deciso di lanciarci alla scoperta di Berlino. Non lontano ci sono 2 stazioni della metrò, una a sinistra e l’altra a destra dell’uscita dell’area. Andando a destra, con 3 fermate, siamo giunti in Friedrichstrasse, una delle vie più commerciali, che incrocia la Unter den Linden, e ci siamo diretti prima verso la Porta di Brandeburgo ed il Reichstag, passando davanti a diverse ambasciate e poi siamo tornati indietro, per arrivare, sempre a piedi, in Alexander Platz, passando davanti al Duomo e all’Università ed arrivando alla Torre della Tv, dove, sperando nel cielo sereno, saliremo nei prossimi giorni. Alle 19.30 siamo entrati in un ristorante su Karl Liebknechtstrasse, Kartoffelhaus n. 1, specializzato, come dice il nome, in patate e non è stata una cattiva scelta.
Domani musei, lunga giornata! Mercoledì 10 agosto 2005 Berlino La nostra giornata di visite è iniziata alle 10.00 e si è conclusa alle 19.30.
Questa volta, usciti dall’area di sosta, siamo andati a sinistra, alla fermata del metrò Reinichendorfer strasse, ed è risultata essere più vicina.
Siamo scesi, dopo quattro fermate, ancora in Friedrichstrasse e ci siamo concessi un costoso caffè da Starbucks (dovrò tornare nei prossimi giorni a prendere una loro tazzona con la scritta “Berlino”) e poi siamo andati al Pergamon Museum, passando per Georgenstrasse.
Siamo arrivati alle 10.20 (apriva alle 10.00) e c’era già una lunga coda.
Le cose più importanti da vedere sono in effetti le più famose: l’altare di Pergamo, la porta del mercato di Mileto, nascosta purtroppo dietro una rete di protezione, e la porta babilonese di Ishtar. Il resto carino, ma meno emozionante.
Da qui siamo scesi lungo la Friedrichstrasse per vedere la Deutscher Dom e la Franz Dom, la prima parzialmente impachettata per lavori. In mezzo svetta il teatro Schauspielhaus e la statua di Schiller, circondata dalle muse della lirica: la Drammaturgia, la Filosofia e la Storia. La chiesa francese contiene numerosi documenti che illustrano la storia delle Riforme, mentre quella tedesca contiene documenti fotografici che illustrano lo sviluppo dei movimenti democratici in Germania a inizi ‘800.
Siamo arrivati sino al Checkpoint Charlie ed abbiamo subito notato il cartellone con la foto del soldato tedesco e dietro quella del soldato americano (o viceversa).
Lungo la Friedrichstrasse siamo entrati nei quartieri 205-206-207, ricchi di negozi di grande moda e grandi firme, oltre a diversi locali dove mangiare, e così ne abbiamo approfittato per far pranzo in un self service. Io mi sono presa delle polpette con il riso, mentre Marco una cotoletta con patatine.
Al pomeriggio siamo andati al Museo Ebraico e la prima parte è davvero molto interessante, emozionante e ben organizzata: ci sono tre percorsi che si intersecano, quello della continuità, quello dell’esilio e quello dell’olocausto. La continuità ci è data dalle lettere e dalle testimonianze di chi ha vissuto quegli anni.
L’esilio è rappresentato, all’esterno dell’edificio, da 49 lastroni altissimi di pietra; 48 indicano l’anno in cui è stato fondato lo stato d’Israele, e l’ultimo invece rappresenta la città di Berlino. Sulla sommità dei lastroni ci sono degli ulivi. Il pavimento è leggermente in obliquo, per comunicare, insieme ai lastroni, il senso di disorientamento che hanno provato gli ebrei che sono dovuti fuggire dalla Germania.
L’olocausto, invece, è rappresentato da una stanza stretta, fredda e buia, con un soffitto altissimo ed uno spiraglio, in alto, da cui entra un poco di luce e di rumori. Qui l’autore ci vuole far capire cosa hanno provato le persone rinchiuse nei campi di concentramento, sentendo la vita scorrere all’esterno, ma essendo comunque impossibilitati a uscire. Un’altra zona è emozionante: in una “stanza” con soffitto altissimo, ci sono per terra centinaia di facce stilizzate di ferro e qui l’autore chiede di calpestarle, per capire il senso di umiliazione che hanno provato gli ebrei durante l’olocausto. Noi comunque non ce la siamo sentiti di farlo.
Stanchi morti abbiamo preso il metrò e siamo scesi in Potsdamer Platz per vedere il famoso Sony Center. Oltre al negozio della Sony, in cui ci siamo potuti connettere ad internet gratuitamente e controllare la posta, abbiamo fatto anche merenda in uno dei pub della “piazza”.
Andando verso la metrò per tornare al camper abbiamo visto un altro centro commerciale a tre piani e vi abbiamo fatto un giro. Vi sono marche conosciute, tra cui H&M, Benetton, Body Shop, Mandarina (credo anche con proprietario italiano), Footlocker.
Giovedì 11 agosto 2005 Berlino Anche oggi giornata molto intensa, tanto che alle 17.30 eravamo già in camper, stanchi morti.
Abbiamo iniziato il tour dallo Zoo, che oltre ad essere proprio bello, è anche immenso.
Abbiamo visto, e fotografato (più di 100 foto) tante diverse famiglie di animali, tra cui il mio adorato Panda, ma anche gli Orsi Bianchi, i Lupi Bianchi, tante specie di Scimmie e poi i classici Leoni, Tigri, Ippopotami, Giraffe. Insomma 3 ore ben spese! Usciti da qui siamo andati alla vicina Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche, la chiesa neoromanica, di cui rimane solo uno spezzone di campanile. Il resto fu distrutto durante un bombardamento del ’43. Accanto hanno costruito una chiesa a base ottagonale, che ricorda un battistero, per la forma schiacciata, con vetrate blu a nido d’ape. Siamo poi entrati nei centri commerciali dell’Europa Center, poco interessante, e del Ka De We, simile alla nostra Rinascente, ma con forse alcune marche più importanti, tipo Gucci. Al 6° piano si possono trovare prodotti di gastronomia provenienti un po’ da tutto il mondo. Noi ci siamo limitati a prendere 4 bottogliette di birra tedesca per la mia collezione.
Siamo quindi andati all’Hard Rock Cafè, in Meinekestrasse, passando per l’altra via importante per i suoi negozi di prestigio, che è Kurfustendamm.
Abbiamo cambiato poi 3 linee di metrò e percorso 1 km a piedi per arrivare a Charlottenburg, che però ci siamo limitati a fotografare dall’esterno. Siamo tornati a prendere il metrò dove c’è il Rathaus Charlottenburg, affiancato da un discreto campanile.
Siamo andati poi, già stanchi morti, alla Siegessaule, con la colonna della Vittoria alata, alta 67 mt. E, non sazi, abbiamo salito 285 scalini per giungere alla cima, godendo così di un discreto panorama, aiutati anche dallo spiraglio di sole uscito in quel momento.
Con questa visita, sebbene non fosse ancora tardi, ci siamo arresi e cambiando due linee del metrò siamo tornati al camper.
Domani completeremo le visite su Berlino (Alexander Platz ed il Reichstag) e nel pomeriggio andremo a Potsdam.
Speriamo però che il sole resista nella lotta contro le nuvole e ci conceda domani una giornata più serena, facilitando così le visite che ci mancano.
Sto mantenendo una media di circa 100 foto al giorno.
Una cosa particolare della metropolitana? La linea dei cellulari funziona anche all’interno dei vagoni. Inoltre questa sera sono saliti i controllori! (erano saliti anche sul bus a Dresda!) Venerdì 12 agosto 2005 Berlino Non abbiamo più la resistenza dei primi giorni, alle 17.00 eravamo già in camper.
Certo la giornata non è stata da poco: prima tappa, data la presenza celestiale del sole, alla torre della televisione, che ci ha portato, tramite un rapido ascensore, a 203 mt, consentendomi così di fotografare molti luoghi visitati in questi giorni.
Poi siamo stati alla enorme statua di Marx ed Engels (io, di fianco, sembravo una formichina), saltata la prima sera, e poi siamo scesi (guardando frontalmente la mappa di Berlino) verso la Nikolaikirche ed il suo quartiere Nikolaiviertel. Siamo poi risaliti verso il Duomo, dove abbiamo preso, finalmente, il famoso bus n. 100 per andare al Reichstag. Mi ha molto colpito la libertà che si è preso l’autista di non aprire neppure le porte dell’autobus, perché pieno, così da non far salire più nessuno. Arrivati al Reichstag abbiamo visto una lunga coda e ci è stato detto che saremmo entrati dopo 2 ore. E’ aperto sino alle 22.00, ma la coda persiste sino a tale orario. Conviene, ci ha detto un ragazzo dello staff, andare al mattino presto, verso le 8.30-9.00, e così abbiamo lasciato a domani mattina questa visita e siamo andati a Potsdam.
Bisogna prendere la S1, un treno, che passa da Friedrichstrasse, o anche da Potsdamerplatz, aggiungendo al biglietto normale per la città, zone A+B, anche la zona C. La differenza di prezzo sul giornaliero è irrisoria, 0,60 €. In un’ora si arriva a Potsdam. Qui con altri autobus si può subito arrivare al parco Sanssouci, ma noi abbiamo preferito andare a piedi, forse però sbagliando, perché non c’è molto da vedere lungo la strada e ci si stanca parecchio.
Il parco è molto grande e bello e merita sicuramente una visita; forse avremmo potuto spenderci più tempo, ma eravamo esausti, così, questa volta, abbiamo preso il bus che ci ha portato in stazione e quindi di nuovo a Berlino, dove abbiamo approfittato per fare un po’ di spesa, prima di rientrare.
Sabato 13 agosto 2005 Stralsund Abbiamo finalmente lasciato Berlino! Ieri sera siamo andati a letto con il cielo sereno, ma alle 4, quando mi sono, per caso, svegliata, stava piovendo ed è andato avanti così sino alle 6.
La sveglia è suonata alle 7, missione Reichstag! Alle 8 eravamo già in Friedrichstrasse e dato che avremmo dovuto aspettare 7 minuti il n. 100, ci siamo incamminati a piedi, scoprendo una Berlino sonnecchiante, tranquilla ed insolitamente vuota! Alle 8.15 eravamo in fila davanti al Reichstag. Alle 8.20 hanno aperto le porte, alle 8.30 siamo entrati noi, con il 2° gruppo. Direi quindi che la scelta di rimandare a oggi la visita, evitando 2 ore di coda, è stata azzeccata.
L’ingresso non è a pagamento e la cupola di vetro è davvero particolare. Si gode anche un bel panorama della città, peccato che oggi fosse nuvoloso! In alcune foto, sulle guide, si scorge la sala del Parlamento al di sotto delle vetrate, ma io non sono riuscita a vedere nulla.
Alle 9 avevamo comunque terminato la visita.
Siamo poi andati da Starbucks a prendere la loro grossa mug con la scritta Berlino e al negozio della Clarks, dove, anche quest’anno, ho acquistato un paio di scarpe, marroni, molto sfiziose.
Terminate così le visite e le commissioni, siamo tornati al camper, abbiamo pagato, caricato e scaricato l’acqua e via verso Nord! Prima sosta, anche per spezzare il viaggio, a Neubrandeburg, caratteristica per la sua cerchia difensiva, lunga più di 2 km, con quattro porte di accesso e numerose casette a graticcio “incastonate” nelle mura. Sosta molto breve, un quarto d’ora, ma ho scattato comunque qualche foto carina e poi …A me, i burg piacciono proprio! A Stralsund siamo arrivati alle 17.00 e abbiamo individuato abbastanza facilmente l’area di sosta, data la presenza di altri camper. Bisogna seguire le indicazione per l’isola di Rugen. L’area di sosta è proprio prima del ponte che porta sull’isola (si scende da un cavalcavia e si arriva ad una rotonda, che va affrontata quasi completamente, come per tornare indietro, e andare verso il distributore della Total).
Una volta parcheggiato, attaccata la corrente e lavati i piatti che avevo lasciato indietro dal pranzo, abbiamo preso le biciclette e visitato la cittadina.
L’Alter Markt è il centro della zona medievale, su cui si affaccia il bel Rathaus, edificio gotico in laterizio costruito attorno al 1400, ricco di rosoni e bifore e, poco distante, la Nikolaikirche con due alti campanili, alle spalle del Rathaus; mentre nella Neuer Markt troviamo la Marienkirche con un alto campanile, su cui si può anche salire.
Siamo arrivati sino al porto, per godere del panorama dell’isola di Rugen e per assistere all’ingresso di alcune piccole barche, tra cui una in legno, molto carina, che ha conquistato Marco.
Tornati in camper abbiamo mangiato e preparato le patate lesse per domani con la pentola a pressione.
Abbiamo ora un problemino con la stufa, che spero si risolva, altrimenti potremmo rischiare di dover interrompere il viaggio, dato che le temperature non accennano a salire.
Di tappe importanti in realtà ci restano: Lubecca, Amburgo ed Heidelberg, dopo di che si potrebbe rientrare.
Domenica 14 agosto 2005 Schwerin Abbiamo visto finalmente il mare! Da vicino intendo! Sulla spiaggia! Questa mattina abbiamo lasciato Stralsund con comodo, alle 9.30, con uno spiraglio di sole, che ci illuminava la strada e abbiamo deciso di seguire un percorso proposto dalla guida del National Geographic e andare ancora più a Nord, verso Barth. La strada che si percorre fiancheggia il mare, peccato però che non si riesca mai a vedere, perché nascosto o da alberi boschivi o da collinette/dune. Per arrivare al mare bisogna quindi entrare nei parcheggi a pagamento e poi a piedi risalire la duna.
I parcheggi lontani dal centro abitato hanno generalmente la macchinetta automatica per il pagamento, mentre gli altri hanno il parcheggiatore. Siamo entrati in uno di questi ultimi e il signore, che non sapeva neanche una parola d’inglese, voleva farci pagare 6,50 €, probabilmente per sostare tutto il giorno e così abbiamo proseguito. Al secondo tentativo è andata meglio, anche se l’omino non sapeva, neppure lui, nulla d’inglese, ma siamo riusciti, facendogli vedere la macchina fotografica, a fargli capire che dovevamo solo scattare le foto e saremmo stati lì solo pochi minuti e così ci ha lasciato parcheggiare senza pagare niente.
In un attimo si arriva la mare ed è proprio bello; siamo stati molto fortunati, perché c’era anche un po’ di sole e qualche piccolo fazzoletto di cielo azzurro, così le foto sono riuscite più vivaci ed io ho potuto spogliarmi del maglione e restare in maniche corte.
La spiaggia era naturalmente semi deserta, ma vicino alla duna corre la pista ciclabile che, al contrario, era affollata.
Il tour porta poi a Prerow, per ritornare verso Rostock sulla strada provinciale (rossa, invece della locale, gialla).
Siamo arrivati a Rostock in un giorno di festa, o per meglio dire, di fiera e tutti i parcheggi erano al completo. Subito dopo il porto hanno adibito un campo, tutto sconnesso, ad area di sosta, alla modica cifra di 5 €, per tutto il giorno. Abbiamo scaricato rapidamente le bici e, passando per il porto e per le bancarelle, siamo arrivati alla Marienkirche, dove all’interno abbiamo ammirato l’orologio astronomico, concepito nel 1472 e con un calendario valido sino al 2017; abbiamo visto il Rathaus, ma è poco caratteristico, perché rifatto in stile barocco agli inizi del ‘700 e rimangono solo sette torricelle in laterizio nella parte alta. Abbiamo mangiato da Burger King, per nutrirci anche di carne, oltre che dei carboidrati della cena e del brezel e siamo poi tornati al camper, passando per la Kropeliner Tor, una delle quattro porte cittadine superstiti.
Tappa successiva: Wismar.
Abbiamo lasciato il camper vicino al porto, dove ce n’erano già molti altri, in un enorme parcheggio sterrato e gratuito. Siamo passati prima davanti alla chiesa del Santo Spirito (Heilig Geist Kirche). Per l’ingresso chiedono una “offerta” di 1 € a persona!! La chiesa ha un’unica grande navata con una copertura in legno ornata di scene bibliche.
Siamo arrivati al Markt, con la sua particolare fontana a forma di tempietto poligonale con cupola in rame, molto carina e caratteristica, e all’Alter Schede, edificio gotico con facciata a gradoni e archetti in laterizio.
E’ stato difficile giungere alla Nikolai Kirche perché mal indicata e anche per questa chiesa viene richiesta l’offerta di 1 € a persona. E’ particolare, perché altissima, 38 mt, ed è gotica in laterizio del XIV-XV sec. Sono segnalati dal TCI un altare di 10mx4m, intagliato, ed un trittico del 1430.
E con questa visita si è conclusa la giornata “culturale” e siamo partiti alla volta di Schwerin, che visiteremo domani mattina. Avevo trovato in internet l’indicazione di un parcheggio che sarebbe anche dovuto essere ben segnalato da cartelli, ma noi non siamo riusciti a trovarli.
Al secondo giro, comunque, prima di arrivare allo Schloss, a sinistra, al fianco del Museo della Scienza e della Tecnica, c’è un parcheggio, in cui c’erano già stanziati diversi camper e così ci siamo fermati.
Lunedì 15 agosto 2005 Amburgo Intensa giornata: Schwerin, Lubecca, Travemunde ed infine Amburgo! A Schwerin ci siamo svegliati presto ed il cielo era tutto grigio, tanto per cambiare. Alle 8 eravamo pronti per lasciare il parcheggio, per non aver problemi, essendo giornata lavorativa, ma andando verso l’uscita …Ci siamo accorti che l’uscita non c’era più, ovvero avevano messo sul passaggio dei paletti …E dopo il primo attimo di ansia, per la serie “ed ora cosa facciamo? Dobbiamo stare a Schwerin tutto il giorno?”, un signore su una macchina appena entrata da una strada con sbarra ci ha detto che saremmo potuti uscire da quella parte e che si sarebbe alzata automaticamente, e così è stato. Ci è andata bene! Però dovevamo comunque cercare un parcheggio per visitare la cittadina e così siamo andati avanti un paio di km, poco dopo lo Schloss, dove avevamo visto, il giorno prima, dei camper e siamo entrati nel parcheggio. C’erano due posteggiatori, che non capivano neanche una parola d’inglese, e che non ci volevano far restare lì, ma quando gli abbiamo indicato gli altri camper, già dentro, allora si sono commossi (??) e ci hanno fatto mettere vicino all’ingresso, tutti storti, in modo che non rubassimo posto alle auto.
Da qui, finalmente, siamo andati allo Schloss, che era …Impachettato e quindi non molto fotografabile, oltre ad essere chiuso, perché lunedì. Ci abbiamo comunque girato attorno, sino al parco; col sole sarebbe stato certamente più bello. Abbiamo fotografato anche gli altri due palazzi di fronte al castello, il Teatro ed il Museo, e ci siamo indirizzati verso il Rathaus, poco significativo per i miei gusti, ed il Duomo.
Dato che non erano ancora le 9 tutto era chiuso e c’erano in giro pochissime persone. Forse anche per questo la visita mi è sembrata poco interessante. In compenso c’è una magnifica panetteria self service con un bancone pieno di pani differenti. Si prende un vassoio, un foglio per coprirlo e vi si mettono sopra i pani o le brioches dolci o salate e si va in cassa. Dopo la cassa ci sono i sacchetti di carta e ciascuno se lo imbusta. C’è anche una macchina per tagliare il pane a fette, che Marco ha sfruttato per il suo pane nero.
Siamo poi ripartiti alla volta di Lubecca, dove abbiamo trovato ampi e comodi parcheggi, molto segnalati e vicini al centro. Qui c’è stata la delusione più grande: la Holstentor, la porta in laterizio, sovrastata da due torri, era impachettata …Anche questa …Che dolore! Siamo quindi andati al Rathaus, molto pittoresco: vi è un muraglione in laterizio rosso, sovrastato da tre torricelle e appoggiato ad esso una loggia rinascimentale. A fianco vi è la Marienkirche con le sue 7 torri. La Jacobkirche è carina, con due grandi organi ed una cappella dedicata alle vittime del mare, con una scialuppa di salvataggio di una nave naufragata nel 1957. La Katharienkirche, che avrei voluto visitare per il dipinto del Tintoretto, aveva in essere una mostra, con l’ingresso a 5 €, così non siamo entrati. Abbiamo trovato, quasi vicino al Rathaus, il Cafè Niederegger, che vende marzapane, prodotto tipico di Lubecca, e ne abbiamo così approfittato per fare qualche regalo. Ultima sosta al Duomo, che rimane dalla parte opposta della cittadina, ed è la chiesa più antica tra le città di origine romaniche, seppur in laterizio. Particolare è l’orologio del 1628.
La giornata si è fatta splendida e limpida, l’ideale per andare a Travemunde a vedere la manifestazione relativa ai castelli di sabbia “Sand World”.
Abbiamo trovato un parcheggio per camper vicino al porto e ci è stato spigato che avremmo dovuto prendere un traghetto, andare sull’altra riva e più avanti avremmo trovato i castelli.
Prima di salire sul traghetto, che percorre 50 mt, abbiamo acquistato il biglietto per la manifestazione, 6 €, un po’ caruccio, ma ne è valsa la pena! I castelli di sabbia sono bellissimi e tanti e rappresentano delle favole, come La Bella e La Bestia, Il Gatto con gli stivali, Cappuccetto Rosso, Biancaneve e i sette nani, e tante altre e poi abbiamo pucciato finalmente i piedi nell’acqua del Nord, contornati da una quantità assurda di meduse. Probabilmente erano però di una specie che non punge, dato che diversi ragazzini ci giocavano. Siamo stati così 2 ore al mare e ci siamo anche un po’ abbronzati. E’ stato carino.
Alle 17 siamo ripartiti alla volta di Amburgo. Dalla mappa si vedevano 2 campeggi, entrambi a Nord Ovest. Il primo, quello più in città, sulla Kieler Strasse 374, è molto piccolo (20 posti circa) e non particolarmente carino e comunque era al completo, mentre il secondo, vicino all’uscita dell’autostrada A7 Schnelsen Nord, sulla Wunderbrumen 2, vicino all’Ikea, è proprio bello! Con “vicino all’Ikea”, intendo proprio attaccato, nel senso che l’ingresso è lo stesso, poi, invece di entrare nel parcheggio dell’Ikea si tiene la destra e si arriva al campeggio. E’ un po’ caro, 22,50 €, ma hai sia le docce, sia il carico/scarico, compresi nel prezzo. Gli spazi tra una piazzola e l’altra sono fin eccessivamente ampi ed i bagni sono belli, oltre ad esserci anche la lavanderia. Ci siamo subito fatti la doccia e alle 20 siamo usciti per andare a vedere il famoso e vivace quartiere St. Pauli.
Dal campeggio con 10 minuti a piedi si arriva alla fermata del bus 191 (danno mappa dei mezzi ed indicazioni alla reception) che porta in 20 minuti alla fermata della metro U2, Niendorf Markt. Dopo 7 fermate si incrocia la U3, che porta, a sua volta, con 3 fermate, in St. Pauli. Si tratta di una via molto vivace, piena di luci al neon, di night club che cercano di attrarti. Si accavallano infatti sexy shop con locali di spogliarello. All’incrocio principale, sotto la caserma della polizia, è pieno di prostitute, molto belle, bionde, giovani, forse dei paesi dell’est, che si propongono, anche insistentemente, agli uomini. Ce ne saranno state più di 20 nel giro di pochi metri. Abbiamo cenato all’alba delle 22 da Burger King e poi siamo ritornati al camper. Io che stupidamente mi ero messa la gonna e le scarpe aperte ho patito un po’ di freddo. E’ stata comunque una serata carina, interessante e curiosa.
Martedì 16 agosto 2005 Brema Sono quasi le 18 e siamo in campeggio a Brema, esausti, anche perché ieri siamo andati a letto all’1 e questa mattina alle 7.30 è suonata la sveglia.
Alle 9.15 avevamo completato il carico/scarico delle acque e siamo usciti dal campeggio. Come dicevo ieri, proprio accanto, c’è l’Ikea ed era già aperta, con parcheggio già affollato e così abbiamo deciso di farci un rapido giro, a fini socio-culturali, per capire le diversità: nessuna!! Ci sono esattamente gli stessi prodotti, eccezion fatta per qualche Novità, ma che arriverà sicuramente anche da noi! Da lì abbiamo impostato sul navigatore Hafenstrasse, per andare a parcheggiare al porto e ce ne erano diversi tra cui scegliere nella lista. Abbiamo capito troppo tardi di aver impostato quello sbagliato e ci siamo girati tutta la zona industriale del porto, in lungo ed in largo, perché non riuscivamo a venirne fuori, terribile! Siamo arrivati al parcheggio verso le 11, vicino alla fermata del metro Landungsbrucken, al porto turistico. La maggior parte dei parcheggi che vengono indicati non sono adatti per i camper e bisogna così ripiegare sull’ultimo, enorme, in cui c’è un’unica tariffa, per restare anche la notte.
Il primo monumento da visitare, andando a piedi verso il centro, è la chiesa di St. Michaelis, il cui interno, barocco, ricorda più un teatro che una chiesa, con 2.500 posti a sedere. Qui si può salire sulla torre, con ascensore o a piedi (10 piani) e si gode un bel panorama della città.
Siamo poi passati dalla torre di St. Nikolai, che è l’unica parte rimasta intatta della chiesa duecentesca, rasa al suolo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. In un attimo si è poi al Rathaus, imponente ed affascinante edificio che domina una piazza sufficientemente grande per sopportarne le dimensioni senza venirne soffocata. Qui c’erano tanti tendoni con tavoli per mangiare diversi tipi di specialità culinarie e noi abbiamo scelto quello che proponeva una schiacciata calda ricoperta da formaggio, speck e cipolla (che sto digerendo ancora adesso!) ed un paio di birre. Dato che sui bicchieri c’era la cauzione di 3 €, abbiamo deciso di tenercene solo uno.
Alla fine della piazza si arriva al lago Binnenalster e sulla via molto commerciale, Jungfernstieg.
Siamo arrivati a vedere anche la chiesa di St. Jacob ed è l’ennesima in laterizio. L’interno dovrebbe essere più interessante dell’esterno, ma eravamo stanchi ed abbiamo preferito tornare al camper, con la metrò gialla dal Rathaus e partire poi per Brema.
Il cielo ora si sta un po’ aprendo, ma è talmente imprevedibile che è difficile immaginare come sarà domani.
Proveremo ad andare alla Fabbrica della Becks, se aperta! Mercoledi 17 agosto 2005 Morfelden (vicino Francoforte) Di buon ora eravamo a Brema, poi abbiamo perso mezz’ora per cercare un parcheggio, perché non siamo riusciti a trovarne uno grande, all’aperto, ma erano tutti a bordo strada. Nel girare siamo arrivati alla Fabbrica della Becks, che è aperta tuttavia dal giovedì alla domenica, quindi oggi, purtroppo, nulla.
Il primo parcheggio trovato, abbastanza centrale, consentiva una sosta di massimo un’ora, quindi ci siamo dovuti spostare, vicino alla stazione, dove sono consentite le 2 ore.
Finalmente si arriva al Markt, in cui sono concentrate le principali attrazioni: il Rathaus, con la sua interessante facciata con porticato in stile rinascimentale; la statua del cavaliere Rolando, alta 10 mt, simbolo di diritti e libertà civili; i musicanti di Brema, un asino, un cane, un gatto e un gallo, dalla fiaba dei Fratelli Grimm; il Duomo, con le due torri gemelle, su cui è possibile salire, e con un fonte battesimale in bronzo del Duecento.
Di fronte al Rathaus si apre una stradina indicata da un bassorilievo dorato raffigurante l’Arcangelo Michele (?) che combatte il drago, caratterizzata da edifici in mattoni rossi ed è uno degli angoli più singolari di Brema, insieme agli Schnoor, in cui si ha traccia della Vecchia Brema, con graziose casette, un tempo abitazioni di pescatori.
Alle spalle del Rathaus si trova la Frauenkirche, a cui piedi, oggi, vi era il mercato dei fiori e vendevano bellissime piante a pochissimo. Io mi sono fatta tentare da un bonsai, abbastanza grande, a 15 €, che da noi sarebbe costato circa di 50 €. Negli Schnoor invece mi sono fatta conquistare da un simpatico negozio, Hachez, che vende cioccolato e scatoline di the con disegnati sulle confezioni i Musicanti di Brema, oltre a libricini in tutte le lingue che narrano la fiaba.
Da qui siamo ripartiti per Francoforte, dove avevamo intenzione di arrivare per dormire ed abbiamo fatto sosta a Goslar, un paesino che è entrato a far parte dei tesori dell’umanità dell’Unesco, in quanto è uno dei pochi a non essere stato distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Anche qui il Markt catalizza l’attenzione, sia per il Rathaus gotico con portico e in alto frontoni triangolari, sia per la fontana in bronzo, avente alla sommità l’aquila imperiale; sia per il carillon nel palazzo di fronte al Rathaus, che, quando entra in movimento (p.E. Oggi alle 15.00) racconta la storie delle miniere a partire dal medioevo; sia per la Kaiserworth, sede delle corporazioni, con facciata piena di statue barocche di imperatori.
Moltissime case delle vie circostanti sono a graticcio, ma soprattutto originali. Si arriva sino alla Domvorhalle, unica parte rimasta intatta della Cattedrale di Goslar, distrutta nell’800, con all’interno il trono imperiale con braccioli e schienale in bronzo. Accanto si trova la Kaiserpfalz, che fu residenza di imperatori del Sacro Romano Impero e lo ricordano due statue in bronzo, di Federico Barbarossa e Guglielmo il Grande.
Tornando al camper, lasciato oltre la stazione (ma non ci sono problemi di parcheggio) siamo passati davanti alla Neuwerk-kirche, in sé poco interessante, ma al suo esterno si trovano due interessanti sculture di Botero, che rappresentano una coppia a passeggio, con ombrello.
Siamo ripartiti alla volta di Francoforte, ma non avendo indicazioni per un campeggio o un area di sosta, abbiamo preferito fermarci poco dopo, a Morfelden (sullo stradario della Michelin c’era il tipico simbolo a triangolo), dove abbiamo trovato uno squisito campeggio, indicato appena usciti dall’autostrada e con attaccato un ristorante italiano, dove ho mangiato degli ottimi gnocchi al gorgonzola!! Giovedì 18 agosto 2005 Ratisbona E con oggi abbiamo concluso le visite previste in Germania. Domani passiamo in Austria e visitiamo Salisburgo e dovremmo riuscire ad arrivare in serata in Friuli dalla nonna di Marco.
Prima tappa della giornata Heidelberg, dove siamo arrivati verso le 10.
All’inizio è stato un po’ complicato capire quali fossero, tra quelli indicati dai cartelli, i parcheggi all’aperto ed abbiamo girato mezza cittadina, poi alla fine, dopo la Karstor, dove c’è il parcheggio dei pullman, abbiamo trovato un angolino, su un tratto sterrato, dove lasciare, comunque a pagamento, il camper.
Prima visita allo Schloss, dove siamo saliti, da pigri, con la funicolare. L’ingresso ha un prezzo irrisorio per gli studenti ed include anche la visita alla Grosses Fass, la botte capiente più di 220.000 litri, e al Museo della Farmacia. Arrivando poi sino al giardino si ha una visione più completa del castello e da qui è poi possibile scendere a piedi. Quindi siamo stati al Rathaus, poco interessante, e alla Heiliggeist kirche, anch’essa non segnalata dalla guida del TCI. Abbiamo percorso la via centrale, l’Hauptstrasse, trovando un inaspettato negozio dell’Hard Rock Cafè. Potevo trattenermi dal comprare la maglietta? Certo che no, anche se il modello, seppur con taglio da donna, è quello classico.
Abbiamo trovato anche qui la favolosa panetteria self service, dove mi sono potuta prendere la gustosa brioche salata con dentro prosciutto e formaggio. Eccezionale! Siamo stati anche all’Alte Brucke, il ponte Vecchio, che si raggiunge passando attraverso un arco, fiancheggiato da torri medievali, sormontate da due tetti a cappuccio, aggiunte nel ‘700, e da cui generalmente si gode una bella vista sul castello, mentre noi siamo stati accecati dal sole.
Da lì siamo tornati al camper e partiti per Ratisbona, dove siamo arrivati dopo le 16.00.
Cittadina piccola, ma graziosa, anch’essa con un ponte importante, lo Steinerne Brucke, con 16 campate, del 1135 e vi si accede tramite una porta a torre. Il fiume che vi scorre sotto è il Danubio!! Il panorama della città che si gode dal ponte è molto interessante.
Stranamente il Rathaus non si trova nella piazza del Duomo, anche se vicini, ma in uno slargo che porta nella più grande Haid platz, con il palazzo della pesa e con una casa-torre a sette piani.
Il Duomo di St. Peter è in stile gotico, molto bello, con vetrate che la illuminano e la rendono ancor più slanciata, costringendo a guardare verso l’alto. Per concludere il giro siamo arrivati sino a St. Emmeram, ex monastero benedettino, ora con interni in rococò, uno po’ pesanti.
Tornando verso il ponte si ha modo di percorrere vicoli medievali che si trovano tra il Duomo ed il Rathaus. Ai piedi del ponte di trova l’Historische Wurstkurche, dove abbiamo assaggiato degli ottimi wurstel e crauti (si può scegliere tra 6-8-10-12 wurstel). L’edificio che lo ospita risale al XII sec.
E con l’assaggio di 6 wurstel a testa e birra abbiamo concluso la nostra visita a Ratisbona, nonché in Germania. Un po’ mi dispiace, ma abbiamo visto davvero tanto, quindi non mi posso lamentare! Cercando il campeggio per la notte, ne avevamo individuati diversi, ma tutti fuori Ratisbona, lungo la cerchia. Percorrendola per uscire, abbiamo trovato invece l’indicazione di un campeggio in città, molto comodo, anche per la partenza di domani mattina.
Venerdì 19 agosto 2005 Billerio – Magnano in Riviera Poche ore ancora di Germania, passando per Monaco e poi Austria, per visitare Salisburgo. Il trovare parcheggio è stato, come al solito, un’avventura, tanto che ci siamo arresi di parcheggiare un po’ fuori, dopo la stazione. Il problema è stato capire dove ci trovassimo, rispetto al centro. Dopo aver chiesto indicazione a due persone e fatto un po’ di strada, abbiamo deciso di recuperare il camper e spostarci, trovando poi un favoloso parcheggio sotto la chiesa di S. Andrea, in cui si può anche pernottare e c’erano già diversi camper, tra cui alcuni italiani. Da qui, in un attimo, siamo arrivati in centro, passando sul ponte di Salzach. Abbiamo visto la Residenza, architettonicamente per me poco interessante, e la chiesa dei Francescani, con una torre del 1490 circa, con cupola neogotica del 1860 circa. L’interno è caratteristico perché ha in entrata una buia navata tardo-romanica che contrasta con l’alto e luminoso coro alto-gotico. Accanto si trova il Duomo, con due torri alte 79 mt.
Il portone ha davanti quattro grandi sculture: due patroni della città e i Santi Pietro e Paolo. L’interno del Duomo è molto grande e può ospitare 10.000 persone. Infine siamo arrivati alla chiesa di S. Pietro, in stile rococò, ma di maggior fonte di curiosità e interesse è, sul fianco destro, il cimitero, con lapidi in ferro battuto, molto caratteristiche. Da qui abbiamo raggiunto la salita (a piedi o in funicolare) per la fortezza Hohensalzburg, scegliendo, questa volta, quella a piedi.
Il castello fu fondato nel 1077. Al termine della scalinata si gode già un discreto panorama. Ancora una svolta e si raggiunge l’ingresso del castello, a pagamento, e, oserei dire, abbastanza caro, 8,60 € a testa. Così, dato che il viaggio per il Friuli era ancora lungo, ed erano passate le 15, abbiamo preferito evitare la dispendiosa visita, ridiscendere, percorrere la via principale, Getreidegasse, fotografando le insegne in ferro battuto dei negozi, tra cui Mc Donald, H&M e partire per l’Italia.
Fortunatamente non abbiamo trovato per nulla traffico, passato verso le 18.00 la frontiera e dopo un’ora siamo giunti a casa della nonna di Marco, per la consueta sorpresa!