Amburgo, finestra sul mondo

La città che non ti immagini, ma che la scopri in tutta la sua bellezza a partire dal porto e dai grandi magazzini portuali
Scritto da: Gherardo
amburgo, finestra sul mondo
Partenza il: 22/04/2016
Ritorno il: 25/04/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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La città che non ti immagini, ma che la scopri in tutta la sua bellezza a partire dal porto e dai grandi magazzini portuali. 1.800.000 abitanti e non ti accorgi di essere in una grande città. Ben disposta, grandi spazi aperti e soprattutto molti parchi ben tenuti. Questo grande porto sull’Elba a 100 km dal mar del Nord ha convogliato in questa città molte etnie ma nello stesso c’è un gran rispetto dell’ambiente e della legge per cui non ci è sembrata assolutamente una città pericolosa. Una cosa in particolare che abbiamo notato tutti è la presenza nei palazzi e negli edifici pubblici e privati di moltissime finestre sicuramente per far entrare più luce possibile.

La meta nasce così per caso, fisso il periodo idoneo e comincio a controllare voli aerei e soprattutto destinazioni delle maggiori compagnie low cost; Vedo volo EasyJet da Pisa ad Amburgo e sentita moglie per il periodo e gli amici non mi resta che prenotare.

Volo EasyJet Pisa Amburgo da 22 a 25 Aprile € 66 circa, orari piuttosto comodi di partenza e ritorno, città che non avevamo ancora visto e che scopriamo piano piano nel suo splendore.

Arriviamo a Pisa alle 14 e parcheggio auto sempre utilizzando l’ottimo MYPARKING al modico prezzo di 13 € per tutti i 4 giorni.

L’aeroporto di Pisa ormai lo conosciamo bene e ci dirigiamo al nostro gate con molto anticipo, il volo è alle 16,10, voliamo senza problemi e atterriamo ad Amburgo alle 18.

Lasciamo quindi i 20 gradi di Pisa per i 10/12 di Amburgo anche se il peggio deve ancora arrivare.

L’organizzazione dell’aeroporto di Amburgo è esemplare. Ovunque segnalazioni di direzioni e noi seguiamo indicazioni della S1 (treno/metropolitana) per la direzione del centro città.

Prima di salire ci preoccupiamo di fare i biglietti alle macchinette e dal momento che mi ero documentato, optiamo per la soluzione biglietto di gruppo (massimo 5 persone) al costo giornaliero di € 11,60 che è molto conveniente ma si deve ovviamente viaggiare sempre insieme.

Arriviamo alla stazione centrale HAUPTBAHNHOF in 20/25 minuti e da lì il nostro Hotel era solo 5 minuti a piedi. Avevo prenotato grazie a Booking un Hotel molto centrale ad un prezzo buonissimo che solo qualche giorno dopo la mia prenotazione aveva prezzi raddoppiati (NOVUM HOTEL STADTCENTRUM 3 stelle). Camera spaziosa, mobili dozzinali ma due ampie finestre sulla STENDAMM. Il quartiere di St.Georg dove si trova l’hotel non è dei migliori e le mie compagne di viaggio mi hanno criticato per questo. Negozi a luci rosse, sexy shop, videocabine e prostituzione alla sera però la vicinanza ai luoghi di visita è stata fondamentale.

Mi ero già preparato dei percorsi per tutti i due giorni e mezzo. Questa prima sera uscendo alle 19 ci permetteva solo di arrivare verso le rive dell’Alster e al Municipio. Ci aspettava un tramonto sul lago da brividi, e la sponda est del lago era piena di narcisi fioriti. Foto di rito.

Arriviamo fino alla piazza del Municipio ammirando il bellissimo edificio in stile Neo-Rinascimentale, ma la fame si fa sentire e cominciamo a cercare dove poter andare.

La prima sera non è stato facile. Molti ristoranti chiusi, molte birrerie aperte. Le tradizioni culinarie dei tedeschi sono sicuramente diverse dalle nostre. Le mie donne cominciavano a lamentarsi… e perché non ci fermiamo qui, e perché non sei voluto andare là…una lagna continua. Percorriamo ad intuito COLONNADEM una traversa che porta al lago e finalmente troviamo 3 o 4 ristoranti. Saltiamo quello vietnamita e finalmente troviamo Hamburger Fischerstuben e le lamentele finiscono.

Ordiniamo due piatti ciascuno dal menu ma quando ci vengono portati ci mettiamo a ridere vedendo anche le facce sbigottite e sorridenti di coloro che erano nei tavoli vicini. In Germania ogni portata è accompagnata da verdure e salse così che diventano piatti unici e noi avevamo il tavolo ricoperto di piatti (nota negativa che non abbiamo mai trovato uno straccio di tovaglietta, né di carta né di stoffa). Esausti abbiamo lasciato il locale pagando in 3 la cifra di 61 € e lasciando la mancia alla dolcissima cameriera con la quale potevamo solo scambiare qualche parola in inglese. Decidiamo di ritornare in Albergo facendo due passi a piedi anche per smaltire la cena. Ci aspettavano due giorni intensi.

Il meteo per i successivi giorni non prometteva gran che; sembrava meglio il sabato rispetto alla domenica e quindi decidiamo di invertire il mio programma e saremmo andati di sabato al porto e domenica percorso in centro anche se purtroppo così facendo avremmo trovato negozi chiusi, ma in fondo è stata la scelta migliore.

Ci alziamo il sabato alle 8 e alle 8,30 puntuali siamo a far colazione in Hotel. Molta varia ma anche molto internazionale (poco italiana) comunque non ci facciamo mancare nulla e assaggio anche uova e pancetta affumicata. La mattinata è fresca ma siamo ben coperti e pronti per un bel percorso a piedi.

Cominciamo a dirigerci verso Hafencity, attraversando e mirando il singolare CHILEHAUS dove ci sono più finestre che mattoni. Bel palazzo dei primi del novecento con una punta a prua. Da li siamo immediatamente sul primo ponte che ci porta al quartiere Hafencity che per tutti noi sarà il vero simbolo di Amburgo. Questa città deposito era adibita a veri e propri magazzino e siccome Amburgo è uno dei più importanti porti europei, qui arrivavano merci da ovunque e soprattutto da oltreoceano.

Io lavorando nel settore erboristico, ero curioso di visitare il museo delle spezie che si trova proprio nel quartiere e così dopo aver percorso in lungo e largo i ponti e le strade di Hafencity abbiamo trovato Spicy’s e siamo entrati. La visita è stata breve e sinceramente nemmeno eccessivamente interessante per me che di spezie ne vedo a iosa tutti i giorni, ma con mia amara sorpresa all’uscita fatti altri 50 metri mi sono ritrovato davanti il vero museo Speicherstadtmuseum che a quel punto abbiamo deciso di non visitare! Sgrunt!!

Dopo aver perlustrato la zona, anche ai piedi dell’imponente e nuovissimo edificio della filarmonica dell’Elba, riattraversiamo il ponte e percorriamo la Deichtstrasse e ci fermiamo a prendere un caffè e riposarci un po’. 20 minuti e siamo pronti per ripartire. Costeggiamo il canale e il fiume Elba per arrivare al Landsbrucke; il pontile meta delle passeggiate domenicali. La folla rumoreggia e sale nei battelli per fare il giro nei canali o altre mete ma noi ci infiliamo di corsa al NORDSEE anche perché il tempo stava cambiano velocemente e le piccole gocce di pioggia in realtà non erano altro che granelli di ghiaccio.

Mangiamo comodamente in quella catena tipica scandinava e riposiamo un po’ le gambe. Eravamo a metà giornata e già avevamo percorso 14 km.

Il pomeriggio proseguiva con la visita del quartiere St.Pauli ma il cambiamento continuo del tempo dopo una breve visita ci ha indotto a prendere la metro con direzione nostro albergo per una sosta di almeno un’ora. Ho lasciato le mie donne quindi riposare tranquillamente e da solo ho girato un po’ nei pressi di St.Georg, la piazza di Hansaplatz con la fontana al centro, la chiesa di Santa Maria dall’esterno per poi finire in un bar a vedere l’anticipo di calcio della Bundesliga.

Si avvicinano le 17 e torno in hotel per verificare se siano pronte Emanuela e Paola dopo il riposino e mi prendo un po’ di rimproveri come il mio solito.

Usciamo e prendendo la S1 ed arriviamo ad Altona, da lì ci attende una camminata per la lunga Bergstrasse. Ci sono negozi ancora aperti e pertanto riesco a distrarre le donne. Compriamo qualcosa e proseguiamo per entrare in un altro negozio per dei ricordini da riportare a casa agli amici… Giriamo un po’ all’interno poi veniamo richiamati dalle commesse per l’orario di chiusura, ci avviciniamo alle casse ma con nostra sorpresa veniamo avvisati di rilasciare tutti gli oggetti che andavamo a pagare perché le casse alle ore 19 chiudevano e non era più possibile poterli pagare. Che strano però, ci è venuto subito da pensare alla grande Germania e al fatto che viene considerata il locomotore dell’Europa.

Continuiamo il percorso sconsolati avvicinandoci alla prima fermata S o U solo dopo aver attraversato la Grosse Freiheit, una strada che sventolava bandiere arcobaleno e dove scintillanti insegne e vetrine facevano capire dove fossimo. Uomini in minigonna e calze a rete, donne che si baciavano gruppi di ragazze per festeggiare l’addio al nubilato fino alla piazzetta dedicata ai BEATLES che però devo ammettere non sia un gran che bella. Oramai eravamo nei pressi del porto e decidiamo di rivederlo alla luce del pomeriggio inoltrato.

Facciamo un percorso e da lì le strade erano due… O prendere subito la metro o proseguire per la cattedrale di San Michele e le vicinissime strade dei bottegai. Ovviamente la mia voglia di vedere tutto ha prevalso e siamo andati verso la cattedrale.

L’ora tarda della sera però e la stanchezza della gambe hanno avuto ragione e non siamo nemmeno entrati in chiesa. La visita al campanile era possibile e sicuramente a quell’ora della sera e col cielo terzo ci avrebbe fatto godere di una vista unica ma abbiamo optato per riprendere la metro subito e tornare al ristorante della sera precedente.

Era sabato e il locale era affollato ma fortunatamente troviamo un tavolo per tre e ci rilassiamo difronte a delle buonissime pietanze. Il locale è semplice e genuino e cucinano pietanze tipiche tedesche dove le patate sono in tutte le salse ma devo ammettere splendidamente cucinate.

Il parlottare ovattato e la tranquillità del ristorante vengono interrotti da un gruppo che si siede ad un tavolo poco distante dal nostro, non fanno che parlare ad alta voce, ridere e… Questi riusciamo a comprenderli bene visto che erano “italiani”.

Al termine della cena e un po’ infastiditi dal gruppo riprendiamo la metro direzione Hotel senza neanche fiatare.

Il mattino successivo stesso orario. Alle 8,30 facciamo colazione e alle 9 pronti per uscire.

Convinco Paola ed Emanuela a fare una visita rapida ad Hafencity perché nel giorno prima mi era sfuggita la foto caratteristica dal ponte Poggenmuhlen e devo ammettere che ne vale davvero la pena.

Riprendiamo la metro e torniamo in centro verso la stazione perché avevamo in mente di andare al Museo Kunsthalle dove ci sono delle belle opere d’arte che volevamo vedere. Ci avviciniamo alla cassa dopo aver consegnato borse ombrelli e giacchetti ma purtroppo abbiamo beccato il w.end di chiusura. C’era solo la possibilità di vedere una mostra di un contemporaneo olandese che però non ci interessava. Peccato si stava così bene all’interno del museo visto che fuori l’aria era gelida!

Cambiamo itinerario e procediamo verso il municipio grazie sempre all’uso della metro.

Qui per fortuna erano possibili le visite ma solo con l’ausilio della guida e la scegliamo in francese che sembra un pochino più comprensibile per me. Il biglietto costa 4 € e nel mentre aspettiamo una bellissima neve scende a far da contorno allo splendore del palazzo e della fontana dell’Igea nel cortile che la riempio di scatti.

Arriva all’orario concordato la guida tedesca con l’ausilio di appunti che comincia a leggere e ci conduce per le varie bellissime sale del palazzo, sede del senato oltre che palazzo comunale.

Terminata la visita dopo 30/40 minuti non ci resta che andare a mangiare. Emanuela affascinata dall’Hafencity vuol tornare in quella zona e a noi non dispiace accontentarla.

Riprendiamo la metro e scendiamo a Baumwall, ci gustiamo quel po’ di sole che intanto era ritornato e costeggiamo il nuovissimo edificio della Filarmonica dell’Elba e la Dalmannkai facendo una sosta per il pranzo in un locale lì vicino. All’uscita di nuovo vento gelido ci induce a rientrare in centro fermandosi solo a vedere la chiesa di Santa Caterina che però come tutte le chiese luterane non rientrano nei miei gusti.

Attraversiamo la Monckebergstrasse e ci infiliamo nell’Europa passage, praticamente un centro commerciale che però, essendo domenica, ha negozi chiusi ma che ci permette di attendere di nuovo l’affacciarsi del sole.

Altri passi intorno all’Alster ma quella zona l’avevamo vista e rivista e pertanto decidiamo di sederci ad un bar pasticceria a gustarci un dolcetto e scegliamo Arkaden Café lungo l’Alsterarkaden e devo ammettere che quella sosta è stata davvero rigenerante.

Mentre siamo lì decidiamo per il dopo e conoscendo la mia voglia di vedere accettano di tornare alla chiesa di S.Michele possibilmente per vedere anche l’interno. Riprendiamo questa volta la S1 da Jungfernstieg e ci fermiamo a Stadthausbrucke anche se siano se ricordo bene sono solo 2 fermate dopo.

Ripercorriamo la Krayenkamp dove una traversa ci porta alle case dei bottegai e poi entriamo nella cattedrale che si apre con una struttura insolita ai nostri occhi, sembra un teatro con tanto di platea e palchi. Sicuramente meglio delle altre chiese ma anche questa non rientra nei miei gusti. Mi lasciano entrare nella cripta al costo di 4 € ma per chi leggerà questo racconto sono solo euro buttati via. La cripta non offre niente da vedere e rimango molto deluso della mia scelta.

Rientriamo con metro verso il municipio e andiamo a prenotare per la cena. Avevamo notato sempre lungo la Colonnadem un ristorante della baviera il Franziskaner e troviamo libero il tavolo per la sera.

Erano ancora le 18 del pomeriggio e il tempo sembrava migliorare pertanto decidiamo di fare ancora due passi costeggiando la riva ovest dell’Alter fino all’Aussenalster, ma incredibilmente mentre passeggiavamo ci ha colto di sorpresa una intensa nevicata inducendoci a fermare nel sottopassaggio stradale e ferroviale che è tra i due laghi.

Il nostro stupore era incredibile così come il ritorno del sole pieno dopo soli 5 minuti. Che strano il meteo nel nord Europa. Dopo aver fatto alcune belle foto da cartolina ripercorriamo la riva est rigustandoci la sponda ricoperta di narcisi in fiore e di nuovo invogliandoci ad immortalare quel momento.

Ma si sa quando la fame si fa sentire l’unico obiettivo è quello di sedersi a tavola e arriviamo al Franziskaner un po’ prima dell’orario previsto. Il ristorante era già pieno, sicuramente in Germania hanno altri orari per la cena, ci sediamo ordiniamo e ci gustiamo delle ottime pietanze un po’ diverse dei giorni precedenti, tipiche bavaresi che anche per i tedeschi del nord rappresentano gusti diversi.

Rientriamo in hotel abbastanza presto. Io e mia moglie abbiamo ancora voglia di tornare al ponte Poggennulhen per delle foto notturne mentre Paola rimane in camera.

Sono stati due giorni e mezzo davvero intensi e ricchi di cose da vedere e ricordare.

Il mattino successivo dopo la consueta colazione riprendiamo il percorso con la S1 dalla stazione verso l’aeroporto. Notevole l’organizzazione tedesca. Il percorso S1 si divide ad una certa stazione e solo le prime tre carrozze proseguono per l’aeroporto ma questo è segnalato ovunque e anche nella stazione centrale c’è un percorso apposta da seguire per poter prendere il treno/metro giusto.

L’aeroporto di Amburgo nonostante le dimensioni è ben organizzato e arriviamo al gate dopo un efficace controllo alla dogana come non avevo mai visto prima. Il volo delle 10,20 è puntuale e atterriamo a Pisa alle 12 in punto. Usciti dall’aeroporto e ritirata l’auto siamo bloccati da lavori in corso e puntualmente non riusciamo ad imboccare la FIPILI per mancanza di nuovi cartelli direzionali. “Benvenuti in Italia” ci viene da dire.

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